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Drenthe - Waasland 2014: Ponzi&Napolitano, oggi c'è anche un'Italia che vince - I nostri si fanno valere tra Olanda e Belgio

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Simone Ponzi precede Bertjan Lindeman alla Dwars door Drenthe. Alle sue spalle Alessandro Bazzana, quarto © Ufficio stampa Neri SottoliSarà la buona cucina belga, che tanti elogi ha ricevuto negli ultimi anni dalla Guida Michelin? Sarà l'aria che si respira, soprattutto nei dintorni delle Fiandre? Sarà la cioccolata belga che pare sia seconda solo a quella svizzera? Dovremmo chiederlo direttamente a lui. In ogni caso Danilo Napolitano sembra aver trovato in Belgio la sua dimensione ideale. Lo dimostrano le ultime settimane di gara nella sua nuova terra di adozione ciclistica. Lo scorso weekend si è regalato due secondi posti nelle due tappe della Driedaagse van West-Vlaanderen.

Non pago, oggi si è presentato ai blocchi di partenza della Omloop van het Waasland in assetto da guerra. E la Wanty-Groupe Gobert, squadra nella quale è approdato l'anno scorso, non è stata da meno. Per tutta la corsa i suoi compagni hanno lavorato per lui in testa al gruppo (pur avendo un uomo in fuga). Hanno macinato chilometri e ridotto distacchi solo per portarlo alla volata finale, quella volata che il ciclista siciliano non si è lasciato scappare.

La corsa ha riservato sorprese non solo ciclistiche. Dopo la partenza da Lokeren, il gruppo ha proceduto per una quindicina di chilometri coi primi tentativi di fuga. Tutto nella norma, poi il colpo di scena: qualcuno si è alzato dalla parte sbagliata del letto stamattina... I corridori in testa al gruppo si son visti comparire davanti un'auto che veniva in senso contrario al loro. Panico. Niente danni. Solo tanto spavento. I commissari di gara hanno interrotto la corsa, e dopo qualche minuto, fortunatamente, i corridori son potuti ripartire senza problemi.

Al km 40 ha preso forma una fuga a undici con Michael Van Staeyen, Jarl Salomein, Frederik Veuchelen, Robin Sténuit, Christophe Prémont, Emiel Vermeulen, Mark McNally, Timo Thömel, Thomas Ongena, Dries Van Gestel, Dennis Raadtgever, che è durata a lungo, ma con un vantaggio mai superiore all'1'20" del km 102. Al km 155 Van Staeyen, Sténuit, Thomel e Ongena hanno alzato bandiera bianca e si sono staccati dai compagni di fuga, i quali hanno proseguito per altri 20 km prima di essere riassorbiti (ai -15 km all'arrivo) dal treno Wanty, ben intenzionato a portare Napolitano alla volata finale.

E infatti ogni tentativo successivo è stato bloccato sul nascere, e a nessuno è stato concesso il contropiede. Il resto, l'abbiamo già detto: nella volata finale Napolitano si è lasciato alle spalle uno stuolo di belgi, nell'ordine Antoine Demoitie, Tom Devriendt, Alexander Krieger (unico "intruso", di nazionalità tedesca), Michael Van Staeyen, Julien Stassen, Edward Theuns, Goryk Gardeyn, Christophe Noppe e Wout Franssen. E ora che ha ripreso il feeling con la vittoria, magari Danilo ci prende gusto...

Ma non solo il ragusano ci ha regalato un sorriso oggi. A non troppi chilometri di distanza dal luogo di svolgimento della Omloop van het Waasland, si disputava una gara ancor più importante, la Dwars door Drenthe, corsa olandese che fa il paio con la Ronde van Drenthe vinta ieri da Kenny Dehaes. In corsa, oggi come ieri, la Neri Sottoli di Luca Scinto. Ma se ieri la formazione toscana non è andata oltre un piazzamento di Mauro Finetto al 21esimo posto, oggi il bottino è stato ben più ricco, grazie a Simone Ponzi.

Lo avevamo lasciato un mesetto e mezzo fa, il bresciano, a braccia alzate e con un sorriso smagliante sul traguardo del G.P. Costa degli Etruschi. Poi una serie di problemi fisici (una borsite al ginocchio destro) gli hanno messo i bastoni tra le ruote e gli hanno impedito di esprimersi al massimo. Ma superati questi guaietti, il 27enne di Manerbio è andato oggi a prendersi la seconda vittoria stagionale su un terreno tutt'altro che banale: quello del grande nord.

La squadra di Scinto ha lavorato bene sin dall'inizio, è stata presente in forze (con Ponzi, Fedi, Finetto e Chicchi) già nel gruppone di una sessantina di atleti che a metà corsa ha preso in mano la situazione. Quando questo grosso drappello si è scremato (riducendosi a 25 unità), sono stati bravi Ponzi e Fedi a resistere davanti, ponendo le basi per andare a giocarsi il successo dopo che il plotoncino si è ulteriormente selezionato nel finale, lasciando al comando non più di dieci unità.

Coi due ragazzi della Neri c'erano altre due coppie, una tutta olandese (Joey Van Rhee e Berden De Vries del Cyclingteam Jo Piels), l'altra tutta WT (ovvero il promettente norvegese Vegard Breen e il belga Stieg Broeckx della Lotto), e poi erano presenti il temibile Bertjan Lindeman (lo scorso anno alla Vacansoleil, è temporaneamente caduto nel mondo Continental - è alla Rabobank - ma ha le qualità per risalire la china in futuro), l'altro olandese Tijmen Eising, il britannico Erick Rowsell e un terzo italiano, Alessandro Bazzana (che difende i colori della Unitedhealthcare e che la scorsa settimana ha conquistato un bel sesto posto alla Roma Maxima).

Nella volata a dieci che ha deciso la corsa, Simone Ponzi non ha fatto sconti: aiutato da Fedi, il lombardo ha preceduto Lindeman ed Eising; Bazzana s'è piazzato al quarto posto, e alle sue spalle Rowsell ha preceduto Fedi. Poi, a seguire, le coppie citate più, che evidentemente non hanno saputo leggere bene il finale: settimo e ottavo i due Jo Piels (Van Rhee e De Vries), nono e decimo i due Lotto (Breen e Broeckx).

La Dwars door Drenthe non sarà probabilmente la stella più luminosa del palmarès di Ponzi, quando un domani lui attaccherà la bici al chiodo, ma è sicuramente una bella corsa, e soprattutto il fatto che Simone l'abbia vinta conferma come l'approdo al team di Scinto, se apparentemente può sembrare una "retrocessione" dal World Tour in cui il bresciano militava fino allo scorso anno (nelle file dell'Astana), è in realtà una promozione sul campo. In una realtà più piccola e sicuramente più a misura delle sue ambizioni, Ponzi può curare i propri obiettivi, correre da capitano e avere la squadra al proprio servizio, quando necessario: non è poco, per un corridore che sta lavorando seriamente per un rilancio in grande stile della propria carriera.

Marilù Calsolaro

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