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Parigi-Nizza 2014: Bet-ancur, l'azzardo paga - Il colombiano vince e si avvicina a Thomas in classifica. Nibali pimpante nel finale | Cicloweb

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Parigi-Nizza 2014: Bet-ancur, l'azzardo paga - Il colombiano vince e si avvicina a Thomas in classifica. Nibali pimpante nel finale

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Carlos Betancur vince a Rive-de-Gier battendo Bob Jungels e Jakob Fuglsang © letour.frCon un percorso disegnato in questo modo era impossibile non notarlo, Carlos Betancur. Già ieri, sulle aspre pendenze della Côte de Mont Brouilly, il colombiano con il viso da bambino aveva tentato l'allungo. Sempre con quel rapportone che siamo ormai abituati vedergli spingere. In poche pedalate aveva desistito, poi era partito Slagter. Oggi Betancur ha tentato nuovamente di portare a casa qualcosa, e torna in hotel col bottino pieno.

Una corsa magistrale, la sua: a ruota di Vincenzo Nibali quando il messinese è scattato allo scollinamento della Côte de Sainte-Catherine, Betancur s'è sempre mantenuto davanti, anche quando Nibali pennellava curve impossibili per altri nella discesa. È bastato un piccolo tratto in contropendenza, una salitella, per farci rivedere il colombiano davanti, ancora con il rapportone. Ha fatto il vuoto, è stato raggiunto da altri due giovani, Jungels (classe '92) e Fuglsang (già più esperto, è del 1985), ha collaborato con loro per arrivare e sul traguardo di Rive-de-Gier ha regolato Jungels e Fuglsang, per quella che è la seconda vittoria stagionale.

Già, perché Betancur, in questa prima fetta di 2014, aveva già esultato, al Tour du Haut Var, gara a tappe francese che avrebbe portato a casa. Nella prima frazione il colombiano, noto più per la sua ottima attitudine ad andar forte in salita che per le doti di velocista, aveva preceduto infatti John Degenkolb. Se non è velocista, né lo sarà mai, Betancur lo spunto veloce lo ha eccome e l'ha esibito anche oggi, quando ha saputo resistere al ritorno di Jungels e Fuglsang.

Da Crêches-sur-Saône a Rive-de-Gier i chilometri non sono moltissimi, appena 153, ma si affrontano quattro Gpm, con l'ultimo, la Côte de Sainte-Catherine, unico seconda categoria a far la differenza nel finale. La farà. Dopo 12 km provano ad andare in fuga Thomas Voeckler e Florian Guillou, ma il gruppo non concede loro spazio.

Al contrario, al chilometro 17 va via un quintetto: si tratta di Sylvain Chavanel (IAM), Jan Bakelants (Omega Pharma-Quickstep), Matthew Busche (Trek), Gorka Izagirre (Movistar) e Brice Feillu (Bretagne-Séché Environnement). Dopo 30 km hanno già accumulato un bel vantaggio, 2'40"; arriveranno a 2'50" sulla Côte de Plantigny, la seconda di giornata, dove passa per primo Chavanel (come aveva fatto sul Col de Brouilly e farà sulla Côte de St. Martin-en-Haut, raggiungendo e superando Valerio Agnoli a 12 punti nella classifica di miglior scalatore).

Dietro la Sky del nuovo leader Geraint Thomas tira insieme alla Giant-Shimano di John Degenkolb, e rapidamente il vantaggio dei cinque decresce. A 36 km dal traguardo devono gestire solamente 30" sul plotone, che nel frattempo ha perso i pezzi (Nacer Bouhanni, vincitore della prima tappa, abbandona. Dolore al ginocchio per lui) e s'è frazionato (Sam Dumoulin e Romain Bardet, tra gli altri, restano pochi secondi dietro il gruppo del leader). Si passa per la prima volta sul traguardo, con il quintetto che può vantare solo 26" sul plotone.

Inizia l'ultima salita, la Côte de Sainte-Catherine, e Sylvain Chavanel capisce che se vuole incidere deve allungare. Perciò se ne va, con 23 km da percorrere e tutto il gruppo che lo insegue. Dietro, inoltre, iniziano gli allunghi, con Jellle Vanendert e Przemyslaw Niemiec che mettono il naso fuori. Ai -21 Chavanel ha solo 15" sul gruppo ed ai -19 parte deciso Laurent Didier. In un attimo semina il gruppo (o ciò che ne resta), raggiunge e passa Chavanel e si porta in testa. Gli inseguitori hanno colori ben distinguibili (il giallo ed il verde), nomi noti (Thomas e Degenkolb): la Sky lascia Didier a 10" e così, non appena allunga Stefan Denifl, il lussemburghese della Trek è ripreso dall'austriaco della IAM Cycling.

Siamo ormai sulla Côte de Sainte-Catherine, Denifl è davanti al primo gruppo. Allungano Tim Wellens e Rafal Majka, ma non fanno danni; dopo, all'improvviso, esce una maglia Astana. Che sia Agnoli, alla ricerca di punti preziosi per conservare la maglia a pois? No, è Vincenzo Nibali, che si porta dietro prima il solo Betancur, poi tutto il gruppo, con Denifl che ringrazia. Scollina per primo, con Betancur a seguire e Thomas, impegnato a controllare.

La discesa è da Nibali, con curve pennellate divinamente e metri su metri guadagnati sui rivali ad ogni tornante affrontato. Non è però tutta discesa fino al traguardo, e Nibali non lo sa. Betancur approfitta di un breve tratto in cui la strada riprende a salire, seppur dolcemente, posto ai -9: accelera, allunga da solo, se ne va. Da dietro non ci sono grandi reazioni. Il gruppo bada più a controllare, solo Bob Jungels, talentuoso lussemburghese della Trek, e Jakob Fuglsang, in azione anche ieri, fuoriescono e si portano a ruota di Betancur.

L'accordo è totale, i tre collaborano mentre dietro, nonostante le tirate di Degenkolb e Thomas, il gruppo maglia gialla non guadagna troppo. Si arriva così sul traguardo di Rive-de-Gier con il terzetto a studiarsi - ma poco, visto che il gruppo è lì - Fuglsang parte per primo, Jungels allora si lancia ma alla fine Betancur affianca il '92 lussemburghese, per poi piazzare la stoccata. Il podio vede così Carlos Betancur precedere Bob Jungels e Jakob Fuglsang, con Bryan Coquard che a 2" regola il plotone.

Dietro al francesino nato nel '92, come Jungels, troviamo Tom Boonen, quindi Reinardt Janse Van Rensburg, Tony Gallopin, Greg Van Avermaet, Borut Bozic e Marco Marcato, decimo. Damiano Caruso è 25°, giusto alle spalle del vincitore di ieri Tom Jelte Slagter e davanti a Fabio Felline, mentre Vincenzo Nibali è 36°. Edvald Boasson Hagen conferma il non ottimo momento di forma, nonostante una Omloop Het Nieuwsblad corsa molto bene due sabati fa: il norvegese, già ieri in difficoltà, chiude a 1'10" da Betancur.

Il colombiano guarda ora con interesse crescente la classifica generale, dove primeggia sempre Geraint Thomas, 3" davanti a John Degenkolb, mentre Tom Jelte Slagter è a 4" e proprio Betancur 4° a 5". José Joaquín Rojas è quinto a 8", Jakob Fuglsang e Jan Bakelants seguono a 13", Wilco Kelderman paga 15", Zdenek Stybar e Cyril Gautier, che chiude la top ten, hanno 19" di ritardo. Vincenzo Nibali è 13°, anche lui a 19", identico distacco di Damiano Caruso, che è però 17° (poco più indietro Marcato, 22° a 25" da Thomas).

Domani Betancur potrebbe fare un pensierino serio alla maglia gialla: da Saint-Saturnin-lès-Avignon si arriva sullo strappo di Fayence in 221.5 km che proporranno un saliscendi continuo. Subito la Côte de Bonnieux, terza categoria, poi un seconda, la Côte des Tuilières ed un altro terza, la Côte du Mont Meaulx. Si dovrà superare il Col de Bourigaille, 725 metri, prima categoria, ed alla fine della discesa salire verso il traguardo. Non si faranno chissaà quali differenze, in terini di tempo, ma gli ardennisti come Betancur (ma non solo lui) avranno a disposizione terreno su cui attaccare.

Francesco Sulas

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