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Parigi-Nizza 2014: Si rivede Slagter, un anno dopo - Va all'olandese la quarta tappa. Geraint Thomas nuova maglia gialla

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Tom Jelte Slagter esulta a Belleville, quarta tappa della Parigi-Nizza © slipstreamsports.comL'ultima vittoria di Tom Jelte Slagter, olandese che milita nella Garmin-Sharp, risale ad oltre un anno fa: 27 gennaio 2013, per la precisione, quando conquistò la prima prova del World Tour, il Tour Down Under. Vincere a Stirling ed amministrare nelle restanti frazioni fu sufficiente per portare a casa la breve gara a tappe australiana ed il primato nel World Tour.

Oggi Slagter, dopo un 2013 che, Down Under a parte, non aveva offerto chissà quali prove abbaglianti, s'è rimesso in evidenza: una bella progressione su per la Côte de Mont Brouilly, la più impegnativa di giornata, l'ultima. Nessuno segue l'olandese, solo Geraint Thomas lo ripescherà a scollinamento avvenuto ed insieme andranno al traguardo, spartendosi il bottino: al britannico la maglia gialla, all'olandese la tappa.

Si riparte da Nevers, dopo l'arrivo di ieri nel circuito di Magny-Cours: 201.5 i chilometri da percorrere prima di arrivare a Belleville, con tre salite di terza categoria ed una, la Côte de Mont Brouilly, di seconda. Appena percorsi 11 km vanno in fuga Valerio Agnoli (Astana), Laurent Didier (Trek) e Perrig Quemeneur (Europcar). Jesús Herrada (Movistar), il più talentuoso dei due fratelli, si unirà poco dopo, formando un bel quartetto che guadagna terreno. Il vantaggio massimo dei quattro toccherà 6'20" dopo 111 km di gara.

Quando iniziano le salite è Valerio Agnoli il grande protagonista: transita per primo sulla Côte de la Clayette, sul Col de Champ Juin e sul Col de Crie, mettendo in saccoccia 12 punti ed automaticamente la maglia a pois di miglior scalatore. Tra salite e discese, nel mentre, il gruppo s'è avvicinato, i fuggitivi hanno perduto terreno ed a 18 km dal traguardo vengono ripresi: tira il Team Sky, che ha sì dirottato Richie Porte sulla Tirreno-Adriatico, ma punta forte su Geraint Thomas.

Inizia la Côte de Mont Brouilly, pendenze che non sembrano banali: il gruppo si allunga, Romain Bardet si mette in testa a tirare, la maglia gialla John Degenkolb è ancora con i primi. Vincenzo Nibali sta a guardare, in terza fila. Scatta Betancur, ma non va lontano il colombiano della AG2R La Mondiale. Ben diversa la storia per Tom Jelte Slagter, che parte agile agile a 14.5 km dal traguardo. Nessuno lo segue e l'olandese prosegue nella sua azione, frullando le gambe.

Allo scollinamento da dietro parte Geraint Thomas, con Nibali e molti altri che perdono contatto per un po', ma la discesa permetterà loro di rientrare. Non sui primi, visto che Thomas ha raggiunto Slagter e s'è messo in testa, con l'obbiettivo di guadagnare più margine possibile. Il primo gruppo inseguitore cincischia, si studia, e intanto davanti se ne vanno. Bardet ritenta l'allungo, poi è la volta di Nibali, che con due scatti prova a riportarsi sulla testa della corsa, ma niente da fare.

All'ultimo chilometro questo gruppetto vede i due di testa - tira sempre Thomas - ed allora Wilko Kelderman, anch'egli olandese ma di due anni più giovane di Slagter (quest'ultimo è un ragazzo del 1989, Kelderman un '91), allunga con convinzione. Quasi li riprende, i due di testa, che sono in prossimità del traguardo ed un minimo si studiano. Meglio dar solo una ripassata e non approfondirsi più di tanto, per non servire a Kelderman la vittoria.

Così Slagter si lancia, Thomas è provato e nemmeno reagisce, accontentandosi della piazza d'onore, giusto davanti a Kelderman, staccato di 5". Quarto Michael Matthews, seguito da Zdenek Stybar, Arthur Vichot, Peter Velits, José Joaquín Rojas, Cyril Gautier e Samuel Dumoulin. L'iride di Rui Costa passa per 11a, mentre Betancur, che pure ci ha provato sulla Côte de Mont Brouilly, è 15°. Primo degli italiani non è Vincenzo Nibali, oggi 26°, ma un altro siciliano, Damiano Caruso, che chiude al 16° posto.

Classifica generale che muta, con Thomas che prende l'abbuono al traguardo e Degenkolb che termina la prova nel secondo gruppetto, a 18". Geraint Thomas diventa maglia gialla, ma John Degenkolb è ancora in piena corsa, dovendo recuperare solamente 3" al britannico. Ma alla luce di quanto mostrato oggi, il più pericoloso nei prossimi giorni, ed in ottica di successo finale, è il terzo posto di Tom Jelte Slagter, a soli 4" da Thomas, a far riflettere. José Joaquín Rojas, quarto a 8", non molla, così come Samuel Dumoulin (a 12") e Wilco Kelderman (a 15").

Carlos Betancur è settimo a 17", seguito da Zdenek Stybar, Cyril Gautier ed Arnold Jeannesson, decimo, a 19". È lo stesso distacco che incassa Vincenzo Nibali, 12° nella generale, mentre Damiano Caruso è 19°. John Degenkolb si consola, dopo aver perduto la maglia gialla, mantenendo quella verde della classifica a punti e quella bianca di miglior giovane (ma occhio anche qui a Slagter, distante solo 1", ed a Kelderman, a 12").

Domani quinto atto, solamente 153 km con partenza da Crêches-sur-Saône e sipario a Rive-de-Gier: ancora quattro GPM, tre di terza categoria e l'ultimo, la Côte de Sainte-Catherine, di seconda (e posto a 12.5 km dal traguardo). La distribuzione delle quattro salite è migliore rispetto a quella odierna, dove il succo era concentrato nel finale: sarà una tappa da fuga, da attacco a due, a tre, o da velocisti che reggono pendenze non proibitive?

Francesco Sulas

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