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Dilettanti 2014: Anche il Balestra ha i suoi figli Delle Stelle - Doppietta Idea col milanese e Collodel. Marini è già a quota tre

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Christian Delle Stelle sul podio del Trofeo Balestra con Matteo Collodel e Marco Chianese © Bettiniphoto

Ancora tanta velocità nel terzo fine settimana di gare dilettantistiche con volate appassionanti e brividi nel vero senso della parola, dal momento che a fare notizia oltre ai vincitori sono stati purtroppo anche i capitomboli, come avremo modo di vedere più avanti. Week end che aveva il suo appuntamento clou nel 38esimo Trofeo Franco Balestra che, nonostante sia "retrocesso" dalla scorsa stagione dal rango di gara internazionale (1.2 per intenderci) a gara nazionale (1.12), anche in questa occasione non ha mancato di regalare emozioni e spettacolo.

Proprio la corsa bresciana (tradizionale arrivo a San Pancrazio di Palazzolo dopo la consueta scalata a Gandosso) ci offre la prima concreta puntata su uno dei dibattiti che, come avevamo preannunciato nelle scorse settimane, è destinato ad animare quest'annata 2014, vale a dire la presenza assidua delle formazioni Continental nelle gare dilettantistiche, che non si limita alle sole internazionali, come accadeva in qualche caso nelle stagioni precedenti, ma anche a quelle nazionali. Un tema che continua a dividere, dal momento che la presenza in gara di atleti già abituati ad affrontare chilometraggi superiori alla media e a confrontarsi con avversari di livello decisamente più elevato non lascia esattamente tutti felici e contenti, specie i più immediati sconfitti che si vedono la scena "rubata" da chi un certo tipo di ciclismo l'ha già assaggiato.

Bisogna però tener conto anche dell'altra faccia della medaglia, ovvero che la presenza delle Continental, composte anche da atleti ancora molto giovani che in qualche caso sono ancora troppo acerbi per affrontare l'avventura nel professionismo, permette comunque a tali atleti di continuare nel loro percorso formativo in maniera graduale ed offre anche un'occasione di rilancio per determinati corridori che, attraverso il conseguimento di ottimi risultati (che - si sa - nel ciclismo d'oggi fanno sempre curriculum e costituiscono uno dei principali criteri di scelta di varie formazioni), sognano magari di trovare l'ingaggio in formazioni professionistiche di categoria quantomeno Professional o, per coloro che vi sono già stati, di provare a rientrare nel "giro buono", se così possiamo definirlo.

Uno di questi corridori è sicuramente Christian Delle Stelle che, aggiudicandosi in maniera un po' inaspettata (come ha avuto modo di dichiarare ai giornalisti a fine gara) lo sprint conclusivo, dal momento che il Team Idea aveva deciso di puntare principalmente su Collodel, ha ribadito non solo uno stato di forma eccellente ma anche la volontà di trovare in questa nuova avventura una svolta per la propria carriera. Ce lo ricordiamo infatti il milanese essere uno degli elementi più validi del team di Mirko Rossato, sia quando si trattava di portare alla vittoria i propri compagni di squadra, sia quando si trattava di finalizzare, doti che l'avevano portato anche a vestire la maglia azzurra in occasioni importanti. Le prime due stagioni da professionista nella Colnago (poi divenuta Bardiani) gli avevano riservato però ben poche soddisfazioni (nessuna vittoria, appena un podio di tappa al Tour de Langkawi) e non erano bastate neppure alcune belle prestazioni nell'insolita veste di fuggitivo della prima ora per garantirgli la permanenza nel team. La chiamata nell'entourage diretto da Marco Cannone doveva quindi inizialmente servire a ridargli nuovi stimoli e, se il buon giorno si vede dal mattino, la scommessa rischia di essere assolutamente vinta: non più tardi di due settimane fa difatti Delle Stelle era riuscito a tornare al successo nel GP Izola in Slovenia, prima gioia assoluta tra i professionisti, pilotato ottimamente proprio da Collodel, per cui l'aver aggiunto ora anche una corsa prestigiosa come il Balestra non può che essere il miglior viatico per il prosieguo della stagione.

Gara vissuta con vari tentativi di fuga nelle prime battute, prima che l'azione dell'italo-marocchino Hmouddan, del russo Kochurov e di Bardelloni monopolizzasse gran parte della scena, con i tre in avanscoperta per quasi cento chilometri con un vantaggio massimo che ha superato i 2'30", prima di essere costretti ad alzare bandiera bianca per il veemente ritorno del gruppo, tirato dalle squadre più attese. Era quindi il Gandosso a rappresentare, nell'ultimo passaggio, l'ideale trampolino di lancio, con la coppia Zalf costituita da Toniatti e Andreetta e con il trentino Luca Benedetti (primo al GPM) tra i più attivi nel lanciare una nuova avanscoperta, prima di essere raggiunti anche da altri ottimi atleti quali Koshevoy, Cecchin, Nibali, Manuel Senni, Ciccone, Filosi e Collodel. Nonostante la decina di secondi guadagnati a poco meno di cinque chilometri dal traguardo gli immediati inseguitori sono riusciti a rientrare sui primi e ci si è così preparati al prevedibile epilogo allo sprint. Come detto in precedenza il Team Idea era partito con l'intenzione di favorire lo spunto di Matteo Collodel, che per l'occasione poteva avvalersi di un apripista come Delle Stelle: lo spunto del milanese era però così veemente che quando negli ultimi duecento metri si è messo in testa, Collodel non è riuscito ad uscire dalla sua ruota e così, temendo il ritorno degli avversari, Delle Stelle ha proseguito nel suo sprint, restando così imprendibile per tutti gli altri.

Vittoria di potenza quindi e festa del Team Idea sancita anche dal secondo posto di Collodel (per lui seconda piazza d'onore nella corsa bresciana dopo quella del 2010, quando la gara era ancora internazionale) che ha così realizzato la doppietta di squadra. A completare il podio ci ha invece pensato il campano Marco Chianese del Team Pala-Fenice, atleta non nuovo a prestazioni degne di nota e che in questo 2014 potrebbe togliersi ulteriori e più importanti soddisfazioni. Anche questa volta niente podio per Benedetti, che comunque ha dato un buon contributo nell'animazione della gara, seguito poco più dietro da un Thomas Fiumana di nuovo alla ricerca dell'acuto pesante. Per la Colpack, che piazza ancora il bravo Consonni in sesta posizione, delusione e, come vedremo tra poco, anche sfortuna, così come a secco resta la Zalf, vincitrice lo scorso anno con Zordan ma che questa volta si è dovuta accontentare di piazzare Toniatti e Andreetta rispettivamente in settima e decima posizione. I restanti piazzamenti di Nathan Pertica (ottavo) e Alberto Tocchella (ancora bene e costante, questa volta nono) hanno completato la top-ten.

Un'edizione, questa 2014 del Trofeo Balestra, che però sarà ricordata anche per le cadute, come anticipato: nello sprint conclusivo infatti un contatto avvenuto proprio negli ultimi cinquanta metri ha visto finire a terra Davide Martinelli e Francesco Rosa del Team Colpack, Davide Pacchiardo del Team Pala-Fenice e Raffaello Bonusi della Marchiol, tutti fortunatamente senza serie conseguenze. Decisamente peggio invece è andata a Federico Zurlo: il vicentino della Zalf, già partito ottimamente quest'anno con una vittoria nel GP De Nardi, è infatti caduto in discesa ai -15 dal traguardo e subito si è capito che qualcosa non andava nelle sue condizioni. Trasportato in ospedale a Seriate per gli accertamenti del caso, gli è stata riscontrata la frattura scomposta della clavicola sinistra, che sarà necessario ricomporre nei prossimi giorni con un intervento chirurgico. Una vera disdetta per lui (trasferito nell'ospedale di Bassano del Grappa), costretto ad un nuovo stop forzato dopo il bruttissimo incidente occorsogli all'inizio della scorsa estate. Epilogo amaro anche per Davide Ballerini, anch'egli finito a terra con frattura di una clavicola, che ha così in parte guastato l'ottima giornata del Team Idea.

Se nel bresciano la giornata per la Zalf Euromobil Désirée Fior è stata da dimenticare, sulle strade di casa ha vissuto un pomeriggio esaltante, grazie proprio al corridore bresciano più in forma del momento, vale a dire Nicolas Marini che a Pianzano, in provincia di Treviso, si è aggiudicato l'82esima edizione del Circuito di Sant'Urbano. Devastante la progressione del ventenne di Provaglio d'Iseo (arrivato addirittura a sfiorare gli ottanta chilometri orari nel suo sprint!) dopo essere stato lanciato in maniera perfetta dal collaudato treno del team (a testimonianza il terzo posto di Gomirato, il quarto di Cavasin e l'ottavo di Milani) per andare a cogliere la terza vittoria in altrettanti fine settimana. Un bottino già molto importante, che lo rende senza dubbio come l'uomo da battere nella Popolarissima in programma la prossima settimana.

Ulteriore motivo per innalzare un'autostima inevitabilmente già elevata l'essere riuscito a battere, in una maniera molto più netta, il corregionale Jakub Mareczko che pure veniva da un avvio confortante, bagnato dalla vittoria della domenica precedente a Melzo. Buon piazzamento anche per Longo della Fausto Coppi Gazzera, giunto quinto davanti ad un Luca Pacioni ancora una volta piazzato ma che probabilmente sperava in una prestazione migliore. Ancora nei dieci anche il rumeno Voicu, settimo. Anche qui da registrare cadute importanti, che hanno frazionato il gruppo dopo che la gara era stata animata da vari tentativi di fuga (in evidenza soprattutto Eugert Zhupa, anch'egli portacolori Zalf): tra coloro che ne hanno fatto le spese il duo della General Store Minali-Dal Cappello, costretti pertanto a rinunciare allo sprint finale.

L'aveva invece attesa lungamente la vittoria Mirko Puccioni, 24enne fiorentino che nelle scorse stagioni si era spesso segnalato per ottime prestazioni e validi piazzamenti ma che, all'alba della settima stagione dilettantistica (è infatti al terzo anno Élite), non era ancora riuscito per un motivo o per l'altro ad alzare ancora le braccia al cielo, pur essendo assai veloce allo sprint e resistente sulle salite non troppo lunghe. Finalmente però l'ormai estenuante digiuno di successi del corridore della Big Hunter-Seanese (che ha così ottenuto la prima affermazione in stagione) si è interrotto a Cavriglia nell'aretino, dove è andata in scena la seconda gara del Gran Premio Società della Toscana, sullo stesso tracciato e identico chilometraggio della prova disputatasi la domenica precedente e che aveva visto il successo di Marco Amicabile.

Vittoria nient'affatto banale quella ottenuta da Puccioni che, dopo una gara vissuta su tentativi di avanscoperta rintuzzati prima del finale, è riuscito a precedere un osso molto duro come Paolo Simion, che sulla carta era il favorito numero uno per il successo. Il lavoro di squadra della Big Hunter però (testimoniato anche dalla presenza di ben quattro corridori nei primi dieci: oltre a Puccioni troviamo infatti Grassi quarto, Cannavò sesto e Pieroni nono) gli ha permesso di lanciarsi ottimamente e di avere la meglio sul forte corridore della Mastromarco. Terza posizione che invece è andata a Sebastian Stamegna della Fracor (società organizzatrice con il contributo degli altri team toscani), già quinto la scorsa settimana. Piazzamento, quest'ultimo, che in quest'occasione è andato a Eugenio Bani, passato in questa stagione nelle file del Malmantile. Tornando a Puccioni invece il successo può costituire per lui uno sblocco importante nel prosieguo della stagione.

Infine la domenica appena trascorsa ha segnato anche l'avvio ufficiale della stagione dilettantistica marchigiana, con la disputa del 14esimo Trofeo Gruppo Meccaniche Luciani a Corridonia, in provincia di Macerata, che ha visto anche l'unica gara non decisa da uno sprint a ranghi compatti. Ad imporsi è stato infatti Paolo Totò, uno dei corridori marchigiani più interessanti messisi in mostra nelle ultime stagioni, che ha ritrovato il successo dopo quasi due anni ed ha regalato anche la prima affermazione stagionale al Veloclub Senigallia. Totò è stato tra i grandi protagonisti della giornata, facendo parte di un drappello di dieci atleti (presenti anche il polacco Mrozek e il colombiano Jaramillo) riuscito ad avvantaggiarsi a 3 giri dalla conclusione del circuito.

Proprio nel corso dell'ultimo giro però assieme a lui sono riusciti ulteriormente a scattare Gian Marco Di Francesco della Monturano e Danilo Celano della Calzaturieri Montegranaro, guadagnando subito un margine importante che li ha resi imprendibili per gli inseguitori. Si è così giunti al decisivo sprint a tre dove la maggior potenza di Totò ha avuto la meglio sul pur veloce Di Francesco mentre Celano è stato costretto ad accontentarsi dell'ultimo gradino del podio. Gruppo inseguitore che è invece giunto ad una manciata di secondi di ritardo e che è stato regolato allo sprint dall'abruzzese Francesco Pedante, al primo piazzamento di rilievo tra i dilettanti, che ha preceduto i corregionali D'Urbano ed il compagno di squadra Sabatini (ancora una menzione per lui, sempre piazzato nei 10 nelle prime tre gare della stagione). Molto bravo anche il primo anno Matteo Occhialini, che dopo aver fatto parte del principale tentativo di fuga è riuscito a chiudere in settima posizione.

Prossimo week end che sarà purtroppo ancora una volta caratterizzato dalla penuria di corse (al momento ne risultano appena due nel calendario federale) in cui a monopolizzare le attenzioni sarà inevitabilmente la Popolarissima di Treviso, classico appuntamento per velocisti del mese di marzo che ormai è vicinissimo (manca appena un anno) a tagliare lo storico traguardo della centesima edizione.

Vivian Ghianni

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