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Tour de Langkawi 2014: Dalla polvere al settimo cielo - Andrea Guardini, ieri caduto, vince nettamente a Kuala Lumpur

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Per Andrea Guardini è il 13° successo di tappa al Tour de Langkawi © Bettiniphoto

Da quando è passato professionista, Andrea Guardini ha sempre trovato nella Malesia e nel Tour de Langkawi il suo territorio di caccia preferito e praticamente non ha mai sbagliato un colpo: cinque vittorie all'esordio nel 2011, ben sei nel 2012, una sola l'anno scorso che però è stata anche l'unica di tutta la stagione ed anche in questo 2014 il conto del velocista veronese dell'Astana si apre qui, 367 giorni dopo l'ultima gioia (la vittoria malese è anche la prima del 2014 dell'Astana, ultima squadra del World Tour a timbrare il cartellino).

Visti i tanti successi ottenuti in passato su queste strade, una vittoria di Guardini in Malesia potrebbe anche non fare più notizia. In fondo lui è un velocista che teme più i percorsi degli avversari, visto che ha già dato prova di potersela giocare con tutti su certi traguardi: l'acuto di oggi non aggiungerebbe niente alla carriera di Andrea se non fosse che al termine della tappa di ieri i tecnici dell'Astana vedevano molto difficile che il loro corridore potesse anche solo schierarsi al via della terza frazione. A circa 800 metri dal traguardo della seconda tappa, infatti, Guardini era finito a terra assieme ad altri corridori: passata la linea d'arrivo era subito stato medicato dal personale medico e poi portato in ospedale per una bruttissima ferita ad un piede.

La caduta aveva lasciato a Guardini un vero e proprio buco nel piede sinistro: per rendere anche solo sopportabile il dolore, lui e la squadra hanno anche dovuto modificare un po' la scarpa nel punto di contatto. Per fortuna poi con il passare dei chilometri la situazione è un po' migliorata ed un successo ottenuto in queste condizioni vale molto di più di uno normale.

Come abbiamo potuto vedere nella prima tappa, al Tour de Langkawi ogni fuga può essere pericolosa anche perché con squadre di soli sei corridori la gestione della corsa cambia radicalmente. Oggi di battaglia nei primi chilometri ce n'è stata ma il gruppetto buono è partito solamente al chilometro 21 di gara: ad avere il via libera dal gruppo sono stati Jacques Janse Van Rensburg (MTN), Bradley White (Unitedhealthcare), Thomas Rabou (OCBC), Saufi (Terengganu), Matthew Brammeier (Baku) ed il nostro Patrick Facchini (Androni). L'azione in avanscoperta di Facchini, però, è durata assai poco perché un incidente meccanico dopo appena 7 km di fuga gli ha fatto perdere le ruote del primo gruppo e quindi è stato costretto a farsi riprendere dal plotone.

Nel gruppetto di battistrada è riuscito ad infilarsi anche l'irlandese Matthew Brammeier che già aveva centrato la fuga buona del primo giorno: in classifica il corridore della Baku era 3° a 24" da Quintero e quindi è rimasto a lungo leader virtuale della corsa con la Colombia che non ha potuto lasciare solo alle squadre dei velocisti l'onere dell'inseguimento. Ai gran premio della montagna di Trolak al km 45.7 i cinque di testa avevano 5'30" di vantaggio, margine che prima è sceso a 4' e che poi è risalito fino a toccare un massimo di 5'40" al chilometro 106. Da lì in poi il gruppo non ha più scherzato ed il distacco è sceso abbastanza rapidamente.

Davanti però anche Janse Van Rensburg e White non scherzava e ai meno 15 hanno lasciato i compagni di fuga per tentare un ultimo disperato tentativo: i due hanno dato tutto e ad otto chilometri dall'arrivo avevano ancora un minuto di vantaggio, poi anche loro sono stati costretti ad arrendersi con i velocisti che non potevano farsi sfuggire il traguardo di Dataran Merdeka che per anni ha ospitato l'ultima tappa del Langkawi.

La decisione di Guardini di provare a lanciarsi nella volata è arrivata a circa 20 chilometri dall'arrivo ed in quel momento i corridori dell'Astana si sono messi a sua disposizione, uno su tutti Ruslan Tleubayev (anche lui è diventato papà ieri, auguri) che l'ha pilotato nelle ultime centinaia di metri in maniera perfetta: Guardini è uscito già in testa dall'ultima curva ai 150 metri e sulla linea d'arrivo il suo vantaggio su Theo Bos e Yannick Martinez, rispettivamente secondo e terzo, era superiore ad una lunghezza. Quarto è arrivato il lituano Aidis Kruopis, quinto Kenny Van Hummel (anche lui coinvolto nella caduta di ieri) mentre Francesco Chicchi ha forse scelto una traiettoria un po' troppo all'esterno e non è andato oltre alla settima posizione.

In classifica generale il primato resta sempre di Duber Quintero mentre Matthew Brammeier ha guadagnato una posizione grazie agli abbuoni ai traguardi volanti e da terzo è diventato secondo con 19" di ritardo dal corridore della Colombia; con la vittoria di oggi Guardini passa in sesta posizione a 1'27" da Quintero. Questi piccoli spostamenti in classifica significano poco o nulla nell'economia della corsa perché domani sarà la volta dell'atteso arrivo in salita di Genting Highlands che con ogni probabilità deciderà anche il successo finale: per molti domani sarà più questione di minuti (e neanche pochi) che di secondi.

Sebastiano Cipriani

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