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Volta ao Algarve 2014: Caro Froome, ci sono anch'io! - Contador vince, Kwiatkowski si difende. Andalusia, Ciolek al fotofinish

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Prima stagionale per Alberto Contador alla Volta ao Algarve © BettiniphotoÈ stato certo un caso che gli organizzatori del Tour of Oman e quelli della Volta ao Algarve abbiano programmato l'arrivo in salita nella stessa giornata, ma il risultato di questa concomitanza è stata una sfida a distanza davvero intrigante, visti i personaggi in ballo: e se nella corsa araba Chris Froome ha fatto la voce grossa, in quella portoghese ha risposto da par suo Alberto Contador.

È vero che il britannico ha dovuto piegare una concorrenza più blasonata rispetto a quella con cui se l'è vista il madrileno, ma ci piace sottolineare la voglia di quest'ultimo di rispondere a tono al grande rivale: non c'è da dubitare che le motivazioni supplementari che Contador ha mostrato di avere oggi sull'Alto do Malhão derivino proprio dalla volontà di dimostrare a tutti che lui non è da meno di Froome. Quello vince? Qui pure.

Che poi la vittoria di Alberto non gli permetta di conquistare l'intera Volta ao Algarve (come fatto nel 2009 e nel 2010), dipende dal fatto che sulla strada dello spagnolo s'è inserito un giovane dai limiti ancora inesplorati: quel Michal Kwiatkowski che, dopo aver colto due successi nelle due tappe precedenti (e ricavatone una salda leadership in classifica), oggi si è difeso bene dalle sfuriate dell'avversario, confermandosi al comando della classifica e ipotecando la vittoria finale, visto che domani la Tavira-Vilamoura (quinta e ultima tappa di 155 km) non dovrebbe provocare sconquassi, essendo abbastanza facile.

La frazione di oggi, la più impegnativa della corsa, è iniziata con una fuga a 8 al km 5: Pablo Lastras, Mickaël Delage, Laurens De Vreese, Jimmy Engoulvent, Julien Fouchard, Paul Voss, Diego Rubio e Soufiane Haddi hanno messo insieme un massimo di 4'37" sul gruppo (al km 83), poi hanno iniziato la difficile difesa del bottino. Delage, Fouchard e Haddi si sono staccati al primo dei due passaggi sull'Alto do Malhão, a 40 km dalla fine, ma i loro compagni d'azione non hanno avuto vita lunga, visto che il gruppo tirato dalla Tinkoff li ha ripresi al km 136 (a 28 dall'arrivo).

Si sono allora mossi dei contrattaccanti, nelle persone di Gorka Izagirre, Maxim Belkov, Bjorn Thurau e Óscar Pujol, scattati a poco più di 20 km dalla conclusione, poi rimasti in due (Izagirre e Thurau), poi in uno (Thurau) fino ai -7, quando la Tinkoff ha annullato anche questa azione. Gli uomini di Riis hanno preso forte la scalata finale al Malhão, selezionando quel che rimaneva del gruppo (già al primo passaggio il plotone s'era parecchio sfoltito) e preparando il terreno per l'affondo di Contador.

Preceduto da un breve tentativo del portoghese Ricardo Vilela, lo scatto di Contador è venuto nei pressi dell'ultimo chilometro; Kwiatkowski ha risposto bene alla prima rasoiata di Alberto, prendendo per primo la ruota del madrileno (Rui Costa ha faticato un po' di più ad accodarsi); ma poi non ha potuto reagire al successivo affondo, che ha permesso a Contador di andare a cogliere la prima vittoria stagionale (al quarto giorno di gara, non c'è male). Quel che è peggio, il polacco si è fatto anche superare da Rui Costa, che con un finale in crescendo ha centrato la seconda piazza a 3" dal vincitore. Kwiatkowski, terzo a 10", ha comunque tenuto dietro tutti gli altri: Eduard Prades ha chiuso al quarto posto a 13" da Contador, precedendo di un secondo un drappello formato da Tiago Machado, Chris Horner, Edgar Pinto, Pello Bilbao, Alexandre Geniez, Sergey Firsanov, Ricardo Vilela e Rubén Fernández. Un po' più indietro Spilak (13esimo a 21") e Kelderman (16esimo a 27"), 20esimo Malori a 44".

La classifica che ne consegue vede Kwiatkowski in testa con 16" su Contador, 29" su Rui Costa, 1'10" su Geniez, 1'29" su Kelderman, 1'30" su Fernández, 1'32" su Prades e Horner, 1'38" su Spilak e 1'41" su Pinto. Malori è 16esimo a 2'10". Un gran bel podio per questo avvio di stagione che sta vedendo tanti grandi nomi darsi battaglia nelle varie gare in corso (oltre ai tanti big presenti in Oman, non dimentichiamo che oggi all'Haut Var la prima tappa è stata vinta ad esempio da Carlos Betancur): un viatico niente male per una stagione che si presenta sotto i migliori auspici.

Amministrazione più o meno ordinaria invece alla Ruta del Sol: dopo l'irresistibile tre giorni valverdiana, oggi la tappa (da Sanlúcar la Mayor a Siviglia) non presentava grosse difficoltà, rimanendo quindi aperta alle chance dei velocisti. E in effetti in volata s'è conclusa, con un arrivo thrilling in cui solo il fotofinish ha potuto dirimere (per questioni di millimetri) il testa a testa tra Gerald Ciolek, vincitore, e Roy Jans, secondo.

La tappa aveva visto in azione quattro fuggitivi (Fabio Silvestre, Edward Theuns, Martijn Tusveld e Haritz Orbe), partiti al km 38 e arrivati ad avere un massimo di 4' sul gruppo (al km 53); poi Silvestre s'è staccato al km 96, sull'Alto del Madroño (uno dei due facili Gpm di giornata), e gli altri, protagonisti di un finale inutilmente battagliato, hanno finito con l'essere raggiunti a uno a uno dai -10 (Orbe) ai -8 (Tusveld) ai -5 (Theuns). Prima del volatone, però, c'era ancora il tempo di una caduta in gruppo, a 2 km dalla conclusione: tra i coinvolti, Daan Olivier, Thomas Degand e Tanel Kangert.

Tra Sky (per Boasson Hagen) e Belkin (per Hofland), a emergere nell'ultimo chilometro è stato il trenino della MTN pronto a lanciare Ciolek. Il tedesco non ha trovato però la strada spianata, tutt'altro: ai 200 metri è partito davanti a lui Nikias Arndt, che però non è riuscito a tenersi tutti dietro. Ciolek è sbucato alla sua destra, ma dal lato sinistro è emerso prepotente Roy Jans, autore di uno spunto notevole, ed entrambi hanno superato Arndt per andare a tagliare il traguardo praticamente in contemporanea, mentre anche Hofland, al colpo di reni, precedeva il corridore della Giant.

Jans, per non saper né leggere né scrivere, ha pure esultato, conscio di aver fatto una grande volata (disputata prendendo un sacco di vento in faccia mentre Ciolek sfruttava la scia di Arndt); ma il fotofinish, lungamente esaminato dai giudici, ha prodotto un responso amaro per il 23enne della Wanty: per pochi millimetri l'ha spuntata il vincitore della Sanremo 2013, che ottiene così la prima affermazione stagionale. La top ten di giornata è stata completata da Van Asbroeck al quinto posto e poi a seguire Debusschere, Boasson Hagen (troppo solo nel finale), Silvestre (che dopo la fuga ha avuto ancora la forza di sprintare), Van Bilsen e il primo degli italiani, Davide Viganò, decimo.

La classifica generale resta in mano a Valverde, che conserva 20" su Porte, 22" su LL Sánchez, 33" su Jon Izagirre, 43" su Kangert e 44" su Mollema. Scarponi è nono a 1'02". Non aspettiamoci grossi stravolgimenti domani, visto che la quarta e ultima tappa della Vuelta a Andalucía, da Ubrique a Fuengirola per 160 km, presenta sì qualche salita, ma anche ampio spazio per recuperare nel finale.

Marco Grassi

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