G.P. Costa degli Etruschi 2014: Ponzi e Finetto, uno-due perfetto - A Donoratico Simone da finisseur. È doppietta Yellow Fluo
- G.P. Costa degli Etruschi 2014
- Androni Giocattoli - Venezuela 2014
- Bardiani Valvole - CSF Inox 2014
- Cannondale Pro Cycling Team 2014
- Colombia 2014
- Lampre - Merida 2014
- MTN Qhubeka 2014
- Nankang - Fondriest 2014
- Neri Sottoli - Yellow Fluo 2014
- Andrea Pasqualon
- Antonino Parrinello
- Davide Formolo
- Enrico Barbin
- Kristijan Koren
- Luca Wackermann
- Luka Pibernic
- Matteo Rabottini
- Mauro Finetto
- Rafael Andriato
- Simone Ponzi
- Uomini
Che partisse forte, Simone Ponzi, non è un mistero. Se poi viene da una stagione complessivamente non troppo fortunata, con tanti piazzamenti ma una sola vittoria (prima tappa della Vuelta a Burgos, era il 7 agosto scorso), se ha cambiato squadra ed esordisce nella Neri Sottoli-Yellow Fluo di Scinto e Citracca, diventa una sorta di corridore-dinamite.
Oggi Ponzi porta a casa un G.P. Costa degli Etruschi che fino a due stagioni fa era riservato alle ruote veloci, ma dall'anno scorso è aperto a più soluzioni. La salita finale di Torre Segalari è decisiva. Lì si è giocata la partita per stabilire chi sarebbe stato il successore di Michele Scarponi, lì Simone Ponzi è andato via insieme a Formolo, Finetto, Rabottini e Sinkewitz.
Il finale, movimentatissimo, ha visto il bresciano allungare, andare a vincere da finisseur, esultare alla prima uscita stagionale in maglia Yellow Fluo. La corsa, un tempo apertura in grande stile della stagione, non vedeva certo al via i grandi nomi del ciclismo, quasi tutti in partenza per Dubai, dove da mercoledì si correrà il Dubai Tour.
Partenza da San Vincenzo, conclusione a Donoratico dopo 190.6 km. Avvio veloce, scatti e controscatti, pi prende il largo il romeno della Vini Fantini-Nippo-De Rosa Eduard Grosu. Passa per primo al traguardo volante di Riotorto, quindi sette atleti si riportano su di lui. Gli otto in testa sono Eduard Grosu, Francesco Lamon, Ondrej Vendolsky, Botond Hollo, Matteo Spreafico, Dennis Paulus, Fabio Chinello e Marco Tecchio.
Arrivano a guadagnare sino a 9'10" quando si transita per la prima volta sotto il traguardo di Donoratico. Iniziano tre circuiti ed il gruppo è in forte recupero. A 22 km dal traguardo la fuga è ripresa. Inizia l'ultimo circuito, la salita di Torre Segalari è il trampolino di lancio ideale per chi, al debutto assoluto o alla prima gara con una nuova squadra, desidera mettersi in mostra.
Lì, su quelle rampe, se ne va Davide Formolo, esordio tra i pro' con la maglia della Cannondale. Lo segue uno degli Scinto's boys, Matteo Rabottini. Formolo, così minuto, è uno scalatorino potente, Rabottini ha già dimostrato, con la vittoria della classifica dei GPM al Giro 2012, di saper domare le salite.
La salita non fa abbastanza selezione, ma ci pensa la discesa. il gruppo s'è ricompattato ma è allungato. Si sganciano Formolo, Finetto, Ponzi, Rabottini e Sinkewitz. Bardiani-CSF Inox e Lampre-Merida inseguono ma ortmai la corsa volge al termine. Simone Ponzi è uno dei più veloci in questo gruppetto ma da dietro il plotone è in arrivo come un treno, così il portacolori della Yellow Fluo s'inventa la sparata dell'ultimo chilometro.
Guadagna 8" ed il vantaggio non calerà più. Taglia il traguardo di Donoratico esultante, Ponzi. E deve ancora vedere la volata, con mauro Finetto, altro uomo di Scinto, che batte Andrea Pasqualon (prima gara e primo podio per l'Area Zero). Al quarto posto Matteo Rabottini, seguito da Antonino Parrinello, Kristijan Koren, Rafael Andriato, Luka Pibernik, Enrico Barbin e Luca Wackermann. Ben sette italiani nei primi dieci, quattro Neri Sottoli-Yellow Fluo, squadra in netta maggioranza.
Da mercoledì parte il primo Dubai Tour, l'Étoile de Bessèges e l'Herald Sun Tour, la prossima corsa su suolo italiano sarà invece il Trofeo Laigueglia, in data 21 febbraio. Anche lì Simone Ponzi potrebbe decisamente ben figurare: del resto già nel 2011 fu secondo per un niente alle spalle di Daniele Pietropolli.