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Tour de San Luis 2014: Gaimon in azione, colpo riuscito - Fuga da lontano a segno. Petacchi ritirato

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Prima corsa e prima vittoria in maglia Garmin per Phil Gaimon © Bettiniphoto

Tutti si aspettavano un arrivo in volata tra corridori come Cavendish, Sagan, Farrar, Modolo, Nizzolo e Ventoso per determinare il primo leader dell'ottava edizione del Tour de San Luis ed invece sul traguardo di Villa Mercedes è arrivato da solo a braccia alzate l'americano Phil Gaimon, partito in fuga fin dai primissimi chilometri della tappa assieme ad altri quattro coraggiosi avventurieri.

Per Gaimon, che compirà 28 anni tra una settimana, questo successo è il primo da professionista ed arriva proprio nel giorno della prima con la maglia della Garmin-Sharp: dopo anni passati in piccole squadre americane s'è guadagnato questa grande occasione grazie ad delle prove molto convincenti sia al Tour of the Gila che al Campionato Nazionale USA dove venne ripreso solamente nelle ultime centinaia di metri dopo un'altra lunga fuga. Il team manager Jonathan Vaughters ha creduto molto in lui, lo scorso mese di settembre a stagione finita anziché andare in vacanza s'è fatto più di 4000 chilometri in sella ed è subito riuscito a cogliere i frutti del lavoro svolto.

Contrariamente a quanto si possa immaginare guardando l'altimetria (prima parte vallonata poi tutta leggera discesa fino all'arrivo) la tappa è stata durissima per molti: alla partenza, avvenuta alle 13.30 locali, i termometri segnavano addirittura 45° e la giuria ha aperto prima del previsto il rifornimento dalle ammiraglie. Oltre che per il gran caldo tanti corridori, anche di spicco, hanno sofferto molto a causa di problemi di stomaco: la corsa di Alessandro Petacchi, che era anche febbricitante, è durata appena 42 chilometri e poi è salito in ammiraglia, Nairo Quintana è dovuto passare dalla vettura del medico per farsi dare una pastiglia e pare che anche Joaquim Rodríguez e Taylor Phinney non stessero bene.

Comprensibile quindi che nelle prime pedalate non ci fosse troppa voglia di darsi battaglia e così quando dopo neanche cinque chilometri un drappello di cinque corridori è partito in fuga il vantaggio s'è subito dilatato: intorno al km 30 Leandro Messineo (San Luis), Phil Gaimon (Garmin), Emiliano Contreras (Argentina), Julian Gaday (Buenos Aires) e Marc De Maar (Unitedhealthcare) avevano già un vantaggio di circa 4'30". In un primo momento la Omega Pharma-Quick Step ha provato a tenere la situazione sotto controllo poi, complici il caldo, il ritiro di Petacchi (si corre in 6, i team argentini in 8) e anche una maxi caduta in gruppo che ha rallentato molto le operazioni, quando mancavano circa 65 km all'arrivo i cinque uomini di testa potevano contare su un margine di vantaggio di 11'40".

Nel frattempo dal gruppo era uscito anche un terzetto di inseguitori composto da Christian Meier (Orica), Cristian Da Rosa (Dataro) e Adrian Alvarado (Cile) che è sempre rimasto a metà strada senza mai riuscire ad avvicinarsi pericolosamente agli uomini di testa. Davanti intanto il primo a mollare è stato l'argentino Julian Gaday che s'è rialzato dopo il secondo traguardo volante: i punti conquistati gli valgono il primato nella speciale classifica, ma forse avrà qualche rimpianto per non aver provato a giocarsi fino in fondo il successo di tappa.

Negli ultimi 50 chilometri, caratterizzati da un forte vento laterale, il plotone ha iniziato finalmente ad inseguire con grande determinazione anche perché, persa ormai la tappa, un vantaggio superiore ai dieci minuti poteva rivelarsi decisivo anche per la classifica generale: Messineo è infatti un corridore abbastanza solido e un buon passista, De Maar quando è in forma riesce a difendersi molto bene in salita, Gaimon come detto l'anno scorso aveva fatto bene in una corsa montagnosa come il Tour of the Gila mentre il giovanissimo Contreras se da un lato faceva meno paura dall'altro era anche quello meno conosciuto.

A circa 15 chilometri dalla conclusione c'è stato il colpo di scena decisivo in testa alla corsa: in una rotonda Leandro Messineo e Marc De Maar hanno colpito una macchina parcheggiata male e sono finiti a terra lasciando campo libero agli due compagni di fuga. La nuova coppia di testa ha quindi spinto a tutta fino alla fine ma Gaimon ha preferito non aspettare la volata contro il 19enne argentino: all'ultimo chilometro ha accelerato e lo ha staccato arrivando a tagliare il traguardo con 12" di vantaggio; Marc De Maar è riuscito a prendersi la terza posizione a 1'17" mentre Messineo ha chiuso a 1'26" e entrambi fanno un po' meno paura.

Alla fine il gruppo, anticipato anche dai tre contrattaccanti, è stato regolato in volata da Sacha Modolo davanti a Dehaes e Belletti ed è riuscito a limitare i danni perdendo 4'35" da Gaimon: sulla carta il ritardo è colmabile già a partire da domani con l'arrivo in salita al Mirador de Potrero, ma attenzione perché il corridore americano appena arrivato nel World Tour potrebbe avere potenziale e margini di miglioramento che potrebbero uscire fuori. Tra i corridori leggermente attardati va segnalato lo spagnolo della Katusha Dani Moreno che ha perso 36" del resto del plotone mentre Nairo Quintana è arrivato più indietro ma il suo ritardo è stato annullato per un incidente negli ultimi tre chilometri.

Sebastiano Cipriani

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