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Coppa del Mondo Roma WE 2014: Orgoglio Lechner, Compton padrona - Eva ottima 3a. Katie batte Vos e fa sua la Coppa | Cicloweb

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Coppa del Mondo Roma WE 2014: Orgoglio Lechner, Compton padrona - Eva ottima 3a. Katie batte Vos e fa sua la Coppa

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Da sinistra: Marianne Vos, Katie Compton ed Eva Lechner sul podio di Roma © Ufficio Stampa Memorial Romano ScottiNon ci voleva di certo chissà quale veggente per prevedere che sul percorso dell'Ippodromo delle Capannelle, a Roma, la lotta sarebbe stata tra Marianne Vos e Katie Compton. Né era difficile intuire che si sarebbe risolta, come spesso accaduto nelle ultime gare, a favore della statunitense, come alla fine dei conti è andata.

Già più difficile era prevedere il terzo posto della Campionessa italiana Eva Lechner. Ok, domenica scorsa al Superprestige di Diegem era stata 2a alle spalle della sola Sanne Cant, e già in precedenza la Coppa del Mondo l'aveva messa in risalto: 4a a Namûr, 11a a Zolder, insomma, la condizione era in crescita.

Il bronzo, su un percorso come quello della Capitale, non era però cosa scontata. Eva, sul percorso dell'Ippodromo reso molto fangoso dalla pioggia torrenziale, è andata benissimo sin dai primi giri. Una volta scappate Vos e Compton, l'altoatesina s'è trovata a battagliare contro Ferrand-Prévot e Van Loy.

Proprio Ellen Van Loy era partita meglio di tutte. una progressione bestiale che aveva costretto l'intero gruppo ad inseguire. Era Marianne Vos, con Katie Compton a ruota, a portarsi sulla Van Loy, che durante il primo giro insisteva. Nikki Harris, ormai in corsa per la Coppa del Mondo solo matematicamente, provava a riportarsi sotto, e con lei Helen Wyman, Pauline Ferrand-Prévot, Eva Lechner, Lucie Chainel-Lefevre ed Annefleur Kalvenhaar.

L'accelerata di Marianne Vos a circa metà giro era micidiale, con la fuoriclasse olandese restava solo Katie Compton. Seguiva la Van Loy a 3", in calo dopo la sparata iniziale, Quindi Harris, Wyman, Ferrand-Prévot, Chainel-Lefevre, Lechner e Kalvenhaar. Nel secondo giro la selezione era più netta. Davanti sempre Vos e Compton, con l'americana a controllare.

Dietro la Van Loy era nel mirino di Ferrand-Prévot e Lechner. Wyman, con Harris, Cant, De Boer e Chainel-Lefevre, seguivano. A due giri dal termine Vos e Compton guidavano con 27" su Van Loy, 30" su Lechner e Ferrand-Prévot, 40" su Wyman e via via tutte le altre. Nel terzo giro ancora la Compton controllava le soventi e potenti accelerazioni della Vos. Dietro Lechner e Ferrand-Prévot si dannavano l'anima per raggiungere le prime, anche se ormai il treno era perduto.

Al suono della campanella indicante l'ultimo giro Vos e Compton guidavano su Lechner e Ferrand-Prévot con un margine di 55". A 1'04" Ellen Van Loy, a 1'06" Helen Wyman, a 1'12" Sanne Cant, Sophie De Boer, Nikki Harris e Lucie Chainel-Lefevre. L'ultimo giro iniziava con la prima curva presa troppo larga dalla Compton. Marianne Vos tentava di approfittare ed andar via ma la statunitense tornava sull'iridata con una facilità disarmante. Non solo la riprendeva ma la lasciava sul posto.

La Vos tentava di andare a raggiungere Katie Compton per poi giocarsi il tutto per tutto in un'ipotetica volata, ma la leader di Coppa era davvero più forte. Ancora una volta la Vos era costretta ad alzare bandiera bianca. Sul traguardo Katie Compton poteva festeggiare la vittoria con una gara d'anticipo della sua seconda Coppa del Mondo consecutiva. A Marianne Vos, lasciata a 24", restava un argento amarognolo, ottenuto sul percorso domato l'anno scorso con la consueta semplicità.

Alle spalle delle due, Eva Lechner si liberava di Pauline Ferrand-Prévot, andando a conquistare la prima medaglia italiana nella Coppa del Mondo femminile. Il ritardo della Campionessa d'Italia era di 1'10", mentre la Ferrand-Prévot chiudeva al 4° posto con 1'24" di distacco. A 1'33" la rimontante Sanne Cant, a 1'35" Helen Wyman, a 1'37" Ellen Van Loy, a 1'42" Sophie De Boer, a 1'56" Nikki Harris ed a 2'17" Lucie Chainel-Lefevre, decima.

Il bottino dell'Italia era soddisfacente. Se infatti, oggi come oggi, per essere davvero competitivi bisogna far ricorso alla biker Eva Lechner, alle spalle dell'altoatesina crescono tante giovani. Da Alice Maria Arzuffi, che pur vittima di due cadute ha chiuso 15a a 3'01", a Francesca Cauz, 18a a 3'10". Bene anche Elena Valentini, 20a a 4'08", subito seguita dalla giovanissima Chiara Teocchi, classe '96, 21a con un ritardo di 4'55. Alessia Bulleri (classe '93) e Giovanna Michieletto (classe '95) erano rispettivamente 24a e 25a, la prima a 5'57", la seconda a 7'19". Il materiale su cui lavorare non manca, la speranza è che venga sfruttato in tutto il suo potenziale.

La Coppa del Mondo è di Katie Compton, che con una gara d'anticipo vanta 101 punti su Nikki Harris: la statunitense è infatti a quota 350, la Campionessa britannica a 249. L'appuntamento di Nommay, in programma domenica 26 gennaio, diventa così una formalità, visto che l'attenzione di tutti è già proiettata al Mondiale olandese di Hoogerheide.

Da una parte Katie Compton, che va forte da settembre ed ha dominato la Coppa del Mondo (solo la Vos è riuscita a batterla nel primo appuntamento, il Cauberg Cross), pare in formissima, superiore in tutto e per tutto alla Vos. Però dall'altra parte c'è sempre una fuoriclasse, la più forte ciclista di tutti i tempi, una che sa mettere in difficoltà anche se la forma non c'è. Ricordiamo, tra i suoi sei titoli mondiali vinti, quello del 2011, a Sankt Wendel, quando sembrava stretta nella morsa di Nash e Compton, appunto, e ne uscì in un lampo.

Ad oggi, non avremmo esitazioni nel puntare tutto sulla Compton, ma da qui al 2 febbraio ci sono quattro settimane. Quelle che potrebbero riportare Marianne Vos sullo stesso piano di Katherine Compton. E se tra le due litiganti s'inserissse Eva Lechner? Difficilissimo cogliere il metallo più prezioso, ma la nostra crossista al momento più forte dovrebbe essere in lizza per un posto al sole sul podio.

Francesco Sulas

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