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World Tour 2014: I talenti Garmin, una specie protetta - Daniel Martin guida una folta schiera di giovani emergenti

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Liegi-Bastogne-Liegi: Daniel Martin stacca Joaquim Rodríguez ed un uomo vestito da panda, andando a cogliere il successo più importante della carriera © BettiniphotoNonostante l'abilità nel reclutare grandi sponsor internazionali la Garmin-Sharp di Jonathan Vaughters non vanta un top budget fra i team World Tour. Tuttavia, ogni anno l'Argyle Armada riesce sempre a portare a casa vittorie di qualità; nel 2011 Vansummeren entrò solitario nel velodromo di Roubaix, mentre nel 2012 Hesjedal concluse al primo posto il Giro d'Italia. Nel 2013 è stata la volta di Daniel Martin, che nell'aprile vallone ha conquistato la Liège-Bastogne-Liège (inseguito, nel finale, da un uomo vestito da panda; ciò ha portato alla partnership con WWF). La crescita dell'irlandese, vincitore di altre tre gare in stagione (una tappa e la generale della Vuelta a Catalunya più una tappa al Tour de France), gli ha permesso di entrare in una dimensione diversa, di top rider a livello mondiale. In una squadra che punta molto sui giovani le prestazioni di Rohan Dennis, Lachlan Morton, Ramunas Navardauskas e Andrew Talansky hanno ripagato le attese dei loro tecnici. Ha invece deluso Ryder Hesjedal, mentre segnali di ripresa sono arrivati da Tyler Farrar.

Saranno addirittura nove i neoacquisti della formazione statunitense: gli olandesi Sebastian Langeveld e Tom-Jelte Slagter, arrivati da Orica e Belkin, avranno le luci della ribalta, essendo i due innesti più costosi del roster. Il portoghese André Cardoso si è messo in luce nell'esperienza in Caja Rural dove si è mostrato competitivo anche nelle corse a tappe. Dal circuito nordamericano giungono il colombiano Janier Acevedo, sorpresa nelle corse statunitensi in maglia Jamis-Hagens, e lo statunitense Phillip Gaimon, ex Bissell. Per quanto riguarda le nuove leve, saranno lo statunitense Nathan Brown, già in Bontrager, il danese Lasse Norman Hansen, arrivato dalla Blue Water, e l'olandese Dylan Van Baarle, prodotto della Rabobank Continental, ad infoltire le fila delle promesse del team. Infine lo statunitense Benjamin King è chiamato a riscattarsi dopo tre anni avari di soddisfazioni in maglia Radioshack.

Dopo il ritiro in corso di stagione del tedesco Andreas Klier appendono la bici al chiodo anche il sudafricano Robert Hunter (diventato direttore sportivo del team) e gli statunitensi Christian Vande Velde e David Zabriskie. Lasciano anche lo statunitense Peter Stetina, ora gregario di Van Garderen in BMC, l'olandese Martijn Maaskant, approdato alla Unitedhealthcare, l'olandese Michel Kreder, che ha lasciato il fratello Raymond per raggiungere il cugino Wesley alla Wanty, il danese Alex Rasmussen, ora alla Riwal ma concentrato sull'obiettivo olimpico su pista, e lo statunitense Jacob Rathe, ingaggiato dalla Jelly Belly. Ancora senza contratto il belga Sébastien Rosseler, valido gregario per le prove fiamminghe.

Esperti per tappe e gare in linea
L'olandese Sebastian Langeveld è arrivato dall'Orica allo scopo di capitanare la squadra sul pavé; vincitore della Het Nieuwsblad 2011 e nei 10 l'anno scorso ad Harelbeke, a Oudenaarde e a Roubaix, il quasi ventinovenne è chiamato ad un ulteriore step, per giocarsi tutte le possibilità in questo tipo di prove. L'altro belga, Johan Vansummeren, si troverà, sulla carta, nelle medesime condizioni del 2011: come allora non è il capitano designato (era Hushovd, in quel caso) ma se riuscirà a farsi trovare pronto ecco che il gioco di squadra potrebbe essere un elemento importante in casa Garmin. Lo spilungone di Lommel, come sempre, una volta terminate le proprie corse di elezione, si metterà al servizio della squadra con la consueta dedizione. Il tedesco Fabian Wegmann si concentrerà sulle classiche vallonate e sul Giro d'Italia, in cui conquistò nel lontano 2004 la classifica della montagna. Il britannico (ma maltese di nascita) David Millar disputerà l'ultima stagione in carriera prima del meritato ritiro: a lui, non più cronoman in base ai risultati dell'ultimo periodo, sarà riservato un ruolo speciale nelle dinamiche della formazione, potendo cercare liberamente le fughe nelle corse a tappe. Il colombiano Janier Acevedo è stata la rivelazione dell'America Tour 2013 che ha vinto con ampio margine grazie ai piazzamenti al Tour of California (3° con una tappa vinta), al Tour of Utah (3°), all'USA Pro Challenge (5° con una tappa vinta) e al Tour of the Gila (5° con una tappa vinta). Il debutto in maglia Garmin avverrà in Argentina, al Tour de San Luis, per poi proseguire con la Paris-Nice; sarà interessante vedere come si comporterà questo ventottenne al di fuori dal proprio continente.

Giovani per tappe e gare in linea
L'australiano Rohan Dennis è stato uno delle note più liete del ciclismo professionistico: il suo exploit al Critérium du Dauphiné, concluso all'ottavo posto ma coi migliori in salita, lo ha rivelato al grande pubblico mentre la vittoria al Tour of Alberta, condita dal successo nella terza frazione, lo hanno confermato ad alti livelli. Debutterà in patria, al Tour Down Under, dove potrebbe già raccogliere un buon risultato, sebbene non siano previste le amate cronometro. A vincere dodici mesi fa la prima prova del calendario World Tour fu l'olandese Tom-Jelte Slagter, allora in maglia Belkin; a causa della mancata volontà di rinnovare, il ventiquattrenne venne escluso dai tre grandi giri, impedendogli di fatto di prendere esperienza con essi. Ora, arrivato nella squadra statunitense, Slagter avrà un calendario importante: dopo la Paris-Nice, sarà la volta del trittico di classiche ardennesi seguito dal terzo Giro d'Italia in carriera, in cui sarà al fianco del capitano designato (di cui parleremo più avanti). Il lituano Ramunas Navardauskas allo scorso Giro d'Italia ha dato un saggio della sua poliedricità: vincitore al termine di una fuga da lontano (Vajont), quarto in una frazione combattutissima (Ivrea) e secondo, in cuor suo anche primo per l'esultanza sfoderata, in un arrivo insidioso e aperto (Vicenza). Si può senza dubbio affermare che quel giovane baltico in rosa nella sfortunata esperienza del Team Piemonte (nel 2009) ne abbia fatta di strada, diventando un corridore a tutto tondo. L'australiano Lachlan Morton, appena ventitreenne, pare poter ripercorrere lo stesso percorso di crescita del compagno e connazionale Dennis, pur se meno forte a cronometro; vittorioso in una tappa al Tour of Utah, va forte in salita come dimostrato nella scorsa estate. Lo statunitense Alex Howes, nato il giorno di Capodanno del 1988, è l'unico ad essere sempre stato presente in squadra sin dalla creazione nel 2007; abile in salita, avrà le sue possibilità quando non sarà al servizio di altri. Nathan Brown, statunitense del Tennessee, avrà certamente nel corso della stagione l'opportunità di mettersi in mostra. Resistente in salita e performante contro il tempo, nel 2013 ha saputo vincere il Tour de Beauce battendo scafati professionisti come Deignan e Mancebo.

Corridori da GT
L'irlandese Daniel Martin è diventato, col suo 2013, l'uomo immagine del team: sempre nel vivo dell'azione, il nipote di Stephen Roche ha conquistato con pieno merito la Liège-Bastogne-Liège sempre sfuggita all'illustre zio. Sempre protagonista nelle corse a tappe di una settimana a cui partecipa, a Martin manca la capacità di resistere nei grandi giri; ad esempio, nello scorso Tour de France è crollato nella seconda parte finendo a più di un'ora dal vincitore Froome. Per il 2014 l'obiettivo principale e dichiarato, in cui spera di finire tra i primi cinque, è il Giro d'Italia che parte dalla sua terra e nel quale investirà buona parte delle forze al punto, come sembra, di saltare il Tour de France. Ovviamente sarà ancora una volta al via della settimana dedicata alle classiche delle Ardenne ma sempre con la mente focalizzata al 9 maggio, quando partirà attorniato da tantissimi tifosi per la sua avventura rosa. Il 2013 di Ryder Hesjedal è stato un vero e proprio annus horribilis: Liège e Tour de Suisse (abbandonato per un malanno fisico quando era gran protagonista) a parte, il canadese ha deluso sia al Giro, in cui si è ritirato a seguito di problemi di freddo, che al Tour, dove si è fatto notare solo per tentativi di fuga tanto coraggiosi quanto scriteriati tatticamente. A fine ottobre il trentatreenne ha annunciato di essersi sottoposto a pratiche dopanti ad inizio carriera, dichiarandosi estremamente pentito per quelli errori. Nel 2014, probabilmente, non sarà al via del Giro ma si concentrerà sul Tour, dove troverà un giovane compagno con cui dividere i gradi di capitano. Il giovane in questione è lo statunitense Andrew Talansky, speranza assieme al coetaneo Van Garderen del ciclismo stars and stripes per quanto nei grandi giri. Al primo Tour de France in carriera Talansky ha concluso al decimo posto, mostrando una notevole crescita nel corso delle tre settimane. Anche nel 2014 cercherà la top 10 finale della Grande Boucle, magari migliorando il risultato di dodici mesi fa. Lo statunitense Thomas Danielson ha vissuto alla veneranda età (sportivamente parlando, s'intende) di trentacinque anni un'ottima stagione con la vittoria nella classifica del Tour of Utah e il terzo posto all'Usa Pro Challenge; nei grandi giri sarà, come negli ultimi anni, scudiero dei capitani, ma nelle corse di una settimana lo yankee sa ancora il fatto suo. Il portoghese André Cardoso è stato ingaggiato in estate, dopo le ottime prove disputate in maglia Caja Rural nelle corse spagnole, Vuelta inclusa. Per lui vale lo stesso discorso di Danielson, con l'assistenza ai leader nei grandi giri e libertà in buona parte degli altri casi.

Esperti gregari
L'olandese Thomas Dekker, lontano parente della promessa del pedale orange, continua la sua carriera post squalifica come gregario di fatica, senza spazi per sé. Non altrettanto si può dire per il neozelandese Jack Bauer, valido gregario quando serve ma interessante pedina da sfruttare in corse di secondo piano, come dimostrano il secondo posto alla Japan Cup o il quinto nella generale del Tour of Britain. Il belga Nick Nuyens, vincitore nella sorpresa generale della Ronde van Vlaanderen 2011, non è più tornato su quei livelli, vuoi per infortuni vuoi per propria incapacità; saltate per problemi fisici le ultime due campagne del Nord, il fiammingo si ripresenterà sulle strade di casa, ma in una posizione di contorno. Gli statunitensi Caleb Fairly e Phillip Gaimon aiuteranno i capitani nelle prime fasi di gara.

Giovani gregari
L'australiano Nathan Haas sarà di supporto ai compagni di squadra nelle frazioni mosse ma in determinati casi, come nello scorso Tour de Langkawi, potrà avere i suoi spazi. Lo statunitense Benjamin King, dopo il titolo nazionale vinto nel 2010 a soli 21 anni, ha affrontato tre anni negativi in Radioshack, sempre al servizio degli altri ma con poca efficacia.

Esperti da volata
Lo statunitense Tyler Farrar, ombra di quel superbo velocista ammirato qualche anno fa, sta lentamente invertendo la rotta, tornando a competere ai massimi livelli dello sprint. Certo, è ancora distante da quando infastidiva continuamente Cavendish nelle volate di mezzo mondo, ma la parabola parrebbe in risalita. Il ventinovenne inizierà presto la stagione, al Tour de San Luis, per poi spostarsi nel trittico di gare del Golfo Persico in vista di concentrarsi sulle classiche del Nord, in cui svolgerà un ruolo di jolly all'interno del team. L'australiano Steele Von Hoff, sprinter senza timore di buttarsi nella mischia, sarà la ruota veloce nelle corse di secondo piano. Lo spagnolo Koldo Fernández tornerà a disputare le volate del Giro d'Italia per la terza volta in carriera, dopo le esperienze del 2006 e 2008 in maglia Euskaltel.

Giovani da volata
Abbandonato, per così dire, dal fratello Michel, l'olandese Raymond Kreder resta uno dei pochi velocisti del team, pur non avendo raccolto nel 2013 alcun piazzamento tra i primi tre; per le vittorie non contate su di lui ma per quanto riguarda i piazzamenti qualcosa riuscirà ad ottenere.

Cronoman
La Garmin può vantare diversi cronoman in rosa, come Dennis, Millar e Talansky; due fra i nuovi arrivati paiono, a bocce ferme, più orientati verso questa specialità rispetto alle altre. Il danese Lasse Norman Hansen, ciliegina sulla torta del crescente movimento danese, è approdato in Garmin a sorpresa, visto che molti lo davano diretto alla Saxo (ora Tinkoff). Il ventunenne, vincitore di entrambi i titoli nazionali Under 23 nella passata stagione, è uno specialista delle prove contro il tempo: del 2013, in dieci cronometro disputate ha raccolto otto piazzamenti tra i migliori 10 con due vittorie e il terzo posto al Mondiale di categoria. Inoltre se la cava anche nelle prove in linea, come dimostra la vittoria al Rund um Frankfurt Under 23 o il secondo posto nella generale alla Thüringen Rundfahrt. A vincere la corsa tedesca fu l'olandese Dylan Van Baarle; corridore completo, potenzialmente uomo da grandi giri, dato che non difetta di abilità quando la strada sale. Anche in questo caso, bravissimi i dirigenti della Garmin a strapparlo all'agguerrita concorrenza, Belkin in testa.

Alberto Vigonesi

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