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World Tour 2014: L'esperienza conta. E la Katusha lo sa - Squadra ancora incentrata su Rodríguez e Moreno

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La Katusha tira il gruppo alla Vuelta a España © katushateam.comL'armata rossa, non troppo russa, ma con un peso specifico che proviene dalla penisola iberica, riparte appunto da una rosa solida, poche cessioni e pochi acquisti, fondamentali per i capitani. La squadra arriva da un 2013 in cui Joaquim Rodríguez ha conquistato il terzo gradino del podio al Tour de France, l'argento Mondiale in una valle di lacrime e di rabbia, la conferma al Giro di Lombardia per il secondo anno consecutivo e la seconda affermazione di fila nel World Tour. Quando s'è mostrato debole è stato il fido Daniel Moreno a cercare, spesso trovandola, la vittoria (alla Freccia Vallone ed in due tappe della Vuelta a España).

I portacolori della Katusha nella stagione che ci siamo lasciati alle spalle hanno alzato le braccia al cielo 29 volte, con il norvegese Alexander Kristoff che s'è rivelato il più efficace, con sei successi. Dietro troviamo una formazione composta da atleti più o meno giovani, più o meno talentuosi, tutti capaci di dire la loro in classiche o brevi corse a tappe.

E sì che di questi tempi la principale formazione russa era in un limbo: non faceva parte del World Tour, con tutte le conseguenze che questa avrebbe comportato. Solo il 15 febbraio sarebbe stata riammessa nella serie A del ciclismo dal TAS, il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna. Detto dello zoccolo duro, composto anche dai nostri Giampaolo Caruso e Luca Paolini, ci sono da registrare i ritiri dall'agonismo di Xavier Florencio, che resta nel team come direttore sportivo, e di Denis Menchov; s'è defilato repentinamente in maggio ed il General Manager Viatcheslav Ekimov vorrebbe nell'organico come direttore tecnico.

Timofey Kritskiy lascia per passare a RusVelo, dalla quale arrivano il classe '86 Pavel Kochetkov ed Alexander Rybakov, di due anni più giovane. A completare gli atleti in entrata c'è quell'Egor Silin, classe '88 come Rybakov, che dopo due anni in Astana ritorna alla formazione che lo aveva lanciato nel professionismo. Obiettivi? Sicuramente vincere una bella Classica, ma più ancora un GT o il Mondiale di Ponferrada, tutti appuntamenti che si trovano sull'agenda 2014 di Joaquim Rodríguez.

Esperti per tappe e gare in linea
Tanti cacciatori di tappe e di classiche, a partire da Dani Moreno, che oltre ad essere il gregario più fidato di Joaquim Rodríguez, ha portato a casa due tappe alla Vuelta e la Freccia Vallone. Per essere le uniche tre vittorie stagionali non male decisamente. C'è anche il nostro Luca Paolini in grado di coprire più ruoli: regista in corsa, ma nel 2013 ha vinto a Marina di Ascea, vestito la maglia rosa, alzato le braccia al cielo nell'Omloop Het Nieuwsblad, che non è proprio una corsetta. L'età si farà sentire (è del 1977) ma l'esperienza è tutta dalla sua. Un altro italiano può andare a caccia di tappe nei GT, parliamo di Giampaolo Caruso. Nel 2013 gli è andata male, meglio a Maxim Belkov. Il classe '85 ha fatto sua solo la tappa di Firenze al Giro d'Italia, arrivando tutto solo in una giornata climaticamente infernale. Niente e nessuno gli vieta di ripetersi. Vladimir Gusev è più un passistone, non a caso nel passato s'è fatto trovare pronto sul pavé della Roubaix. Sembra aver perso lo smalto delle stagioni migliori. C'è infine l'uomo per ogni terreno e per ogn stagione. Alexandr Kolobnev va bene sulle côtes delle Ardenne, nelle tappe dei GT e nelle gare di fine stagione. Nel 2013 è arrivata solo una vittoria di tappa al Tour de Wallonie, ma la classe non può essere andata via di colpo.

Giovani per tappe e gare in linea
Sergey Chernetskiy è nato nel magico 1990 e sin da dilettante ha messo in mostra doti eccellenti. Uomo per tutti i terreni, è al secondo anno in Katusha. Nel 2013 ha vinto il Tour des Fjords ed ottenuto diversi bei piazzamenti. In prospettiva può arrivare a gareggiare con i migliori, ma sicuramente non da subito. C'è poi Alexey Tsatevich, classe '89, veloce ma non solo velocista, talentuoso. Una sola vittoria per lui nella scorsa stagione, a Le Samyn, fine di febbraio. I tanti piazzamenti devono essere trasformati in primi posti. Un gradino sotto rispetto a Chernetskiy e Tsatevich il tedesco Rüdiger Selig, altro '89. Nel 2013 ha portato a casa la Volta Limburg Classic precedendo il nostro Sonny Colbrelli. Nelle corse di vertice ancora fuori fuoco, ha colto diversi piazzamenti in gare di secondo piano. Può e deve migliorare anche lui, lo farà.

Corridori da GT
Joaquim Rodríguez è forse alla stagione della vita, dopo la cocente sconfitta iridata in quel di Firenze. Il catalano ha pur sempre ottenuto la conferma al Lombardia e nel World Tour, vinto alla Vuelta sull'Alto del Naranco, ma sin dal Tour dell'Oman battagliava con i migliori ed alla Tirreno-Adriatico, oltre alla frazione di Chieti, ha terminato al 5° posto. Il piazzamento più brillante del suo 2013 è sicuramente la terza piazza del Tour de France, corso tutto in rimonta, partendo piano ed arrivando a scalzare Contador e Kreuziger dai piani alti. Correrà Giro e Vuelta, è l'ultima chiamata per far sua la maglia rosa, dopo la beffa del 2012, quando Hesjedal lo relegò al secondo posto nella crono finale di Milano per soli 16". Oltre a Purito, in Katusha c'è lo sloveno Simon Spilak che può ben figurare nelle grandi gare a tappe. Non sarà un campione, nemmeno un fuoriclasse, ma le sue brave vittorie di tappa le porta più o meno puntualmente a casa. Capace di alzare le braccia al cielo per tre volte nel 2013, gli manca il colpo che metterebbe K.O. gli avversari. Ad ogni modo si difende.

Esperti gregari
Con capitani discretamente importanti, sono molti i gregari forti che la Katusha ha in organico. Il blocco spagnolo può contare su Alberto Losada, altro fedelissimo insieme a Dani Moreno di Joaquim Rodríguez. Pavel Brutt, che si era presentato all'inizio della carriera come attaccante e cacciatore di tappe, in seguito è stato messo al servizio dei suoi capitani. Anche andando in fuga e facendo lavorare altre squadre... Aleksandr Kuschynski è più che affidabile, così come Dmitriy Kozonchuk, uomini che in pianura ed in salita possono scandire un passo che fa male. Stesso discorso per Eduard Vorganov, mentre il nuovo arrivato Pavel Kochetkov, pur vantando qualche piazzamento degno di nota, sarà obbligato alla gavetta. Se poi avrà in canna i colpi giusti, non faticherà a tirarli fuori. C'è infine Yury Trofimov, uomo che è capace di restare in classifica ma senza poter arrivare ad un podio. E allora tanto meglio per i capitani Katusha averlo al fianco nelle fasi topiche della gara.

Giovani gregari
Molti uomini di fatica relativamente giovani, a partire dal russo che arriva dall'Astana Egor Silin, uno che può dire anche la sua ma ha fatto un po' fatica fino ad ora. Gatis Smukulis è Campione lettone contro il tempo e sa scandire il suo passo, così come Vladimir Isaichev, Petr Ignatenko, Vyacheslav Kuznetsov ed il Campione russo in linea, Timofey Kritskiy. quest'ultimo, se preso nella giornata giusta, può fare parecchi danni.

Esperti da volata
Se in uno sprint dovessimo puntare sui due uomini più esperti diremmo anzitutto Ángel Vicioso. È veloce, non velocissimo. Si piazza in volata e regola un gruppo ristretto. Non di rado va in fuga con pochi intimi durante le gare a tappe, regolandoli sul traguardo. I 36 anni iniziano a pesare? In alternativa c'è Alexander Porsev, classe '86, una vittoria di tappa nel 2013 al Tour de Luxembourg, appunto allo sprint e tanti, forse troppi piazzamenti.

Giovani da volata
Il plurivittorioso della Katusha 2013 arriva proprio da qui ed è il norvegese Alexander Kristoff. Classe '87, si difende sia al nord, alla Tre Giorni di La Panne, come al Tour des Fjords, al Tour de Suisse o al Tour of Norway. Più in generale, è mezzo gradino sotto i top sprinter. Se durante l'inverno avrà colmato il divario potrà giocarsela tranquillamente con i Cavendish, i Greipel ed i Kittel. Marco Haller è un giovanissimo austriaco (è del 1991), al terzo anno in Katusha, non ha messo in mostra tutte le sue qualità, ma il potenziale è importante. Il già citato Alexey Tsatevich può far bene nelle semiclassiche come Le Samyn, ma piazzarsi nei primi dieci di una volata di gruppo senza troppi patemi. È un ragazzo del 1989, può migliorare ancora moltissimo. A lui.

Cronoman
Se la Katusha negli ultimi anni s'è scoperta una squadra insidiosa nelle cronosquadre (e non solo) è sì per merito del lavoro, dei gregari forti sul passo, ma soprattutto per la presenza di ragazzi che con le lancette vanno a nozze. È il caso di Anton Vorobev, classe '90, Campione del Mondo nella crono iridata di Valkenburg 2012 davanti a Rohan Dennis, Damien Howson e Lasse Norman Hansen, per fare qualche nome, non ha ancora colto una vittoria personale. Le piazze d'onore nella crono della Settimana Coppi e Bartali, a Crevalcore, staccato di soli 14" da Adriano Malori, e alla Tre Giorni di la Panne, battuto solo da Chavanel fanno però ben sperare. Alexander Rybakov è del 1988, preso da Rus Velo, i piazzamenti migliori li ha ottenuti proprio contro il tempo, o staccando gli avversari, andando di passo (come al Memorial Oleg Dyachenko, dove lasciò tutti a due minuti). Fa ben sperare. Mikhail Ignatiev, già fugaiolo di medio-basso successo, situazionista dello scatto inaspettato, pistard, ha un motore eccellente. Il miglior piazzamento del 2013 è giunto nella crono del Tour du Poitou Charentes, 2° dietro a Voeckler. Se inizierà ad agire con una bella dose di senso potrà levarsi soddisfazioni immense. Resta comunque un talento (sfruttato al 50%?).

Francesco Sulas

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