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World Tour 2014: Froome e Wiggins, è la corazzata Sky - Porte e Henao ambiziosi. Confermati Cataldo e Puccio

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La Sky di Chris Froome durante la passerella parigina del Tour de France © teamsky.itPer il secondo anno di fila il team Sky ha centrato l'obiettivo principale che si era posto ossia la vittoria (o meglio, il dominio) del Tour de France. Se nel 2012 toccò a Wiggins dodici mesi più tardi è stata la volta del "delfino" (anche se Wiggo non apprezzerà questo appellativo) ovvero sia Chris Froome. A fine anno si contano ben trentacinque vittorie raccolte dalla formazione britannica alla quale, tuttavia, sono sfuggiti i due obiettivi complementari: le classiche di primavera hanno disegnato il solito scenario nella squadra nerazzurra la quale, nonostante le varie carte da giocare, ha raccolto solamente un secondo posto alla Flèche Wallonne con Henao.

Altro obiettivo fallito è stato il Giro d'Italia a cui Wiggins aveva dedicato la stagione: il tracollo del recente baronetto è stato attenuato dall'ottima performance di Urán, giunto secondo a Brescia alle spalle di Nibali. Per quanto riguarda il resto della truppa sono arrivati segnali positivi da Kennaugh, López e Thomas, autori di un'ottima annata, mentre Boasson Hagen (a cui manca il salto di qualità), Swift (preoccupante la sua involuzione) e Tiernan-Locke (semplicemente un oggetto misterioso) hanno reso meno di quanto ci si attendesse.

A livello di mercato si segnalano pochi cambiamenti con soli quattro innesti e due partenze (e mezzo...). Dalla scomparsa Euskaltel arriva il basco Mikel Nieve, valido scalatore di livello, alla prima esperienza all'estero in carriera. L'irlandese Philip Deignan, proveniente dalla Unitedhealthcare, si riaffaccia nel World Tour dopo un biennio nella formazione statunitense in cui ha reso sotto le potenzialità. A sorpresa si registra l'ingaggio di Nathan Earle, venticinquenne australiano messosi in luce, in maglia Huon Salmon Genesys, nelle corse dell'Estremo Oriente. Infine si assiste ad un ricongiungimento familiare con lo sbarco del colombiano Sebastián Henao, ventenne cugino del più noto Sergio Luis, che arriva dalla Colombia-Coldeportes.

Rigoberto Urán, dopo l'eccellente Giro d'Italia, ha preferito cambiare squadra per passare ad un'altra corazzata del panorama mondiale, la belga Omega Pharma-Quick Step, in cui potrà recitare il ruolo di capitano unico nelle grandi corse a tappe. Saluta anche l'esperto australiano Mathew Hayman, trentacinquenne gregario che andrà a portare la sua esperienza in casa Orica-GreenEDGE. Infine dicevamo di quel mezzo: martedì è giunta la notizia che l'UCI ha avviato un'inchiesta nei confronti di Jonathan Tiernan-Locke per valori anomali legati al suo passaporto biologico.

Esperti per tappe e gare in linea
La versatilità di Edvald Boasson Hagen non si discute: è uno dei leader della formazione nelle classiche del Nord ma, nei grandi giri, non esita a mettersi al servizio dei capitani. Tuttavia per le potenzialità del norvegese questo ruolo è riduttivo ma, almeno a quanto si è notato nell'ultima stagione, gli manca sempre quel balzo definitivo per porlo sullo stesso piano dei campioni attuali. Manca sempre un risultato di prestigio nelle classiche del pavé, suo desiderio non nascosto, e la stagione del ventiseienne ruoterà attorno ad esse. Al suo fianco il britannico Ian Stannard che, nel 2013, ha compiuto un deciso passo in avanti meritandosi un ruolo importante nell'economia del team Sky. Chi, invece, è da sempre una pedina insostituibile nello scacchiere britannico è il gallese Geraint Thomas, corridore completo, capace di lottare sia nelle pietre del Nord sia nelle salite alpine e pirenaiche: il Tour de France corso dall'inizio alla fine con il bacino rotto è sintomatico della caparbietà dell'ex pistard di Cardiff. L'austriaco Bernhard Eisel ha vissuto una stagione in tono minore anche per la separazione da capitan Cavendish: anche per questo non ha disputato alcun grande giro in stagione, venendo relegato ad un ruolo secondario all'interno della rosa, nonostante le consuete buone prestazioni effettuate nei primi mesi di stagione. L'irlandese Philip Deignan si dovrà accontentare, per così dire, delle corse minori; nelle prove di prestigio che disputerà dovrà aiutare i numerosi capitani a disposizione di Dave Brailsford e soci.

Giovani per tappe e gare in linea
Salvatore Puccio, agrigentino di nascita ma perugino d'adozione, ha disputato nel 2013 il primo Giro d'Italia in carriera nel quale si è tolto la soddisfazione di indossare per un giorno la Maglia Rosa: promettente passista, Puccio è tenuto in seria considerazione dai vertici della squadra, come si può capire dal livello delle corse a cui ha partecipato. Lo statunitense Joseph Dombrowski (da tutti chiamatoi Joe) era passato professionista dopo la super prestazione al GiroBio 2012, vinto battendo il sardo Aru: l'apprendistato non è stato facile e i risultati sono stati carenti, tuttavia le premesse per una nuova stagione positiva ci sono, come si è visto dal trend di crescita mostrato nelle ultime uscite. Il ruolo dell'australiano Nathan Earle è difficilmente inquadrabile a bocce ferme, vista la poca esperienza nel ciclismo europeo. Discorso simile, anche se con alcuni distinguo, valevole per il colombiano Sebastián Henao, promettente scalatore antinoqueño.

Corridori da GT
Pochi giorni orsono ha dichiarato di aver definitivamente sconfitto la bilharziosi, malattia parassitaria contratta in Kenya. Ebbene, chissà ora che è completamente guarito che cosa potrà dimostrare Christopher Froome: il dominatore dell'ultimo Tour de France (e del Romandie e del Dauphiné, per restare alle sole corse World Tour) incentrerà come previsto la stagione sul Tour de France. Come in questo 2013 il britannico cercherà di vincere la Tirreno-Adriatico in cui dovrebbe essere assente Nibali, ossia l'unico che l'abbia battuto in questa stagione e colui che cercherà di togliergli la soddisfazione di sfilare sugli Champs Élysées vestito di giallo. Al Giro d'Italia il capitano designato sarà l'australiano Richie Porte, alla prima vera esperienza da leader in una grande corsa a tappe: il podio è l'obiettivo minimo, la concorrenza di Quintana, Rodríguez e compagnia non sarà per nulla semplice da piegare. Prima della Corsa Rosa il tasmaniano correrà nel Belpaese anche la Settimana Coppi&Bartali e il Giro del Trentino mentre, una volta smessi i gradi del comando, sarà un fido scudiero di Froome sulle strade francesi. Il colombiano Sergio Luis Henao ha disputato nel 2013 si il Giro che la Vuelta raccogliendo gli unici risultati negativi della stagione: per il resto, fra il secondo posto alla Flèche Wallonne e il terzo alla Vuelta al País Vasco, solo piazzamenti di valore per il ventiseienne scalatore. Senza il connazionale Urán ma raggiunto dal cugino Sebastián, "El Venao" disputerà le classiche vallonate da capitano e supporterà Froome nel mese di luglio. Il neoarrivato Mikel Nieve avrà meno occasioni di essere caposquadra rispetto a quanto fatto negli anni in Euskaltel e anch'egli farà parte dello squadrone che la Sky schiererà al Tour. Infine non va dimenticato un certo Bradley Wiggins che soli diciassette mesi fa ha vinto una corsetta non indifferente; il futuro del neo baronetto è difficilmente prevedibile, in linea con il suo carattere molto poco british.

Esperti gregari
Lo spagnolo David López García, al primo anno in squadra, ha disputato il miglior anno della propria carriera raccogliendo anche una vittoria, nella tappa più difficile dell'Eneco Tour che prevedeva l'arrivo in cima alla Redoute: per il 2014 il suo lavoro sarà prezioso nelle numerose corse a tappe in cui il team Sky partirà con i favori del pronostico. Il bielorusso Kanstantin Siutsou sarà utilissimo nell'imprimere un ritmo sostenuto nelle montagne mentre il tedesco Christian Knees assolverà il medesimo compito nei tratti pianeggianti. Completano il panorama dei gregari i tre più anziani del team, ovvero sia lo statunitense Danny Pate, il norvegese Gabriel Rasch e lo spagnolo Xabier Zandio: per quanto riguarda Rasch la stagione agonistica sarà molto ridotta assai che terminerà domenica 13 aprile, si spera al velodromo André-Pétrieux di Roubaix. Quel giorno coinciderà con l'ultima corsa disputata da Gabba che immediatamente salirà sulle Jaguar in dotazione al team col ruolo di direttore sportivo.

Giovani gregari
Il britannico (ma naturalizzato, sarebbe mannese) Peter Kennaugh, come moltissimi altri connazionali ex pistard convertitosi alla strada, ha svolto un ruolo importantissimo nell'economia di squadra all'ultima Grande Boucle: la sua momentanea assenza causa (buffa) caduta nella tappa di Bagnères-de-Bigorre poteva mandare all'aria il piano in casa Sky dal momento che Froome si trovò da solo contro gli avversari. In quel caso, l'ignavia di Movistar e Saxo permise al keniano di scampare il pericolo. Per il 2014 il calendario di Kennaugh dovrebbe grosso modo ricalcare quanto disputato nei mesi scorsi. L'inglese Joshua Edmondson e lo statunitense Ian Boswell saranno di supporto in salita, in attesa di sbocciare nel prossimo futuro.

Esperti da volata
L'inglese Ben Swift ha vissuto un 2013 molto negativo, interrotto anzi tempo in agosto per la rottura della spalla all'Eneco Tour: dopo un avvio incoraggiante del Challenge Mallorca il ventiseienne era stato costretto ad un periodo di riposo per problemi al ginocchio mentre nei mesi estivi ha raccolto solamente qualche piazzamento poco significativo. L'australiano Christopher Sutton si cimenta nelle volate delle gare a cui partecipa, solitamente quelle snobbate dalle vedettes del team.

Giovani da volata
Il settore velocisti, dopo la partenza di Cavendish e Fenn nello scorso mercato, è volutamente stato trascurato dalla dirigenza in favore delle altre tipologie di corridori: l'unico giovane sprinter in rosa è il gallese Luke Rowe, capace di piazzarsi tra i primi cinque in volate di gruppo in Qatar e alla Vuelta a Burgos ma ancora lontano dal poter battagliare continuativamente con i migliori uomini della specialità.

Cronoman
Già citato in precedenza, nel 2014 di Bradley Wiggins si troverà di fronte ad un bivio: tornare competitivo nelle corse a tappe o dedicarsi alle cronometro e alla pista, in vista dell'Olimpiade di Rio che si avvicina sempre più (e, perché no, un pensierino al record dell'ora non è così strampalato). Il vicecampione mondiale della specialità, arresosi in Toscana solo al consueto treno chiamato Tony Martin, ha preceduto quell'altro fenomeno della specialità, la "Locomotiva di Berna" Fabian Cancellara. Se tanto ci dà tanto, per il trentatreenne le opzioni migliori viaggiano nelle prove contro il tempo rispetto ai grandi giri in cui, con l'affermarsi dei rivali e con l'inserimento di nuovi protagonisti, il panorama appare sulla carta meno adatto al nativo di Gand. Il bielorusso Vasili Kiryienka, giunto a sorpresa quarto a Firenze, è un gregario di lusso quando si trova nella miglior forma: il ritmo tremendamente continuo che impone (e che ripete sia nelle crono sia nelle fughe a cui prende parte) è solitamente letale per buona parte del gruppo e così sarà per la prossima stagione in cui dovrebbe prendere parte, ancora una volta, al Tour de France. Last but not least l'abruzzese Dario Cataldo, già campione italiano della specialità: nella prima annata in Sky il classe '85 ha abbandonato tutte le velleità personali in favore dei leaders, meritandosi il rispetto di tutti grazie all'abnegazione totale (ricordiamo la testardaggine nel proseguire il Giro sebbene minato da problemi intestinali). Per il 2014 la storia dovrebbe ripetersi, con il chietino utile nell'impostare il ritmo nelle corse a tappe.

Alberto Vigonesi

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