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World Tour 2014: Uno per tutti, tutti per Sagan - Nella Cannondale anche Moser, Basso, Viviani e il talentuoso Mohoric

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Peter Sagan impenna vincendo la Gand-Wevelgem. È lui l'icona della Cannondale © BettiniphotoCannondale, o per meglio dire Sagannondale: già, perché il fenomenale slovacco ha cantato e portato la croce, conquistando ventidue delle trentacinque vittorie della squadra. Elia Viviani, con sei trionfi, ha contribuito a rimpinguare il bottino dei ragazzi di Amadio in cui Daniele Ratto, autore di una stagione positiva, ha aggiunto la ciliegina della tappa alla Vuelta, ricordata anche per il ritiro di Ivan Basso dalla corsa spagnola in seguito ad un principio di assideramento. Assieme al varesino anche Moreno Moser ha deluso le aspettative, nonostante avesse iniziato la stagione con la bellissima vittoria delle Strade Bianche. Una vittoria, la prima in carriera, anche per Damiano Caruso il quale non ha fatto il salto di qualità auspicato nei grandi giri.

Come d'abitudine la formazione subirà un ricambio significativo con ben sette innesti, tutti quanti assai attesi a ben figurare: Matej Mohoric, campione del mondo Under 23, proviene dalla squadra slovena Sava e pare poter ripercorrere, almeno nelle previsioni, il percorso fatto da Peter Sagan. Per supportare il leader nella campagna del Nord sono stati ingaggiati due fra i migliori italiani sulle pietre, ossia i veneti Oscar Gatto dalla Vini Fantini e Marco Marcato dalla morente Vacansoleil-DCM: avere a disposizione i vincitori, rispettivamente, dell'ultima Dwars Door Vlaanderen e della penultima Paris-Tours non è cosa da tutti. Dalla Radioshack arriva il promettente scalatore neozelandese George Bennett, elemento in cerca di continuità. Gli ultimi tre arrivi giungono dagli Under 23 dove sono stati i talenti più in continui nel panorama italiano: si tratta di Alberto Bettiol della Mastromarco, di Davide Formolo della Petroli Firenze e di Davide Villella della Colpack.

Saranno otto i partenti, con la "diaspora" aperta da Stefano Agostini, licenziato in estate a causa di una positività ad un controllo antidoping (si trattò di una leggerezza del veronese). Federico Canuti, Mauro Da Dalto e Tiziano Dall'Antonia non hanno avuto la proposta di rinnovo e sono ancora senza un contratto per il 2014, situazione condivisa col giapponese Nariyuki Masuda e col danese Brian Vandborg. Il polacco Macej Paterski lascia la squadra dopo quattro stagioni per conquistare maggiore libertà nella CCC Polsat. Infine l'argentino Lucas Sebastián Haedo sarà parte della neonata formazione emiratina Sky Dive Dubai in compagnia, fra gli altri, di Francisco Mancebo.

Esperti per tappe e gare in linea
Oscar Gatto, dopo un inizio di stagione ad altro livello con, oltre alla già citata vittoria nella semiclassica fiamminga, un piazzamento nei primi 20 anche alla Milano-Sanremo ed alla Ronde van Vlaanderen; dal Giro d'Italia in poi ha corso in maniera abulica, senza spunti degni di nota (con la parziale scusante del non perfetto calendario della Vini Fantini). Nel 2014 il trevigiano tornerà a militare in una squadra World Tour dopo sei anni, quando lasciò la Gerolsteiner: a lui i dirigenti chiederanno di supportare capitan Sagan nel finale delle classiche e, in contumacia dello slovacco, di portare a casa piazzamenti. E perché no, arrivare a successi di prestigio. Marco Marcato è stato costretto a saltare la stagione delle pietre a causa di un problemino fisico ma, nelle altre corse a cui ha preso parte, non ha mantenuto lo stesso rendimento della stagione precedente; nel 2014 le sue prospettive collimano grossomodo con quelle del corregionale Gatto, ossia aiutare Sagan quando presente e via libera nei casi contrari. Alessandro De Marchi ha saputo cogliere la prima, meritata vittoria in carriera al Critérium du Dauphiné a Risoul (località che ospiterà un arrivo di tappa al prossimo Tour de France); dal Rosso di Buja si aspettano ulteriori conferme e, perché no, miglioramenti. Il colombiano Cayetano Sarmiento formava all'Acqua&Sapone un'intrigante coppia di scalatori assieme al connazionale Carlos Alberto Betancur: ebbene, se il secondo sta mantenendo le attese, il boyacense sta invece deludendo le speranze che su di lui erano riposte, avviandosi, a quasi ventisette anni, ad una carriera di secondo piano rispetto all'ex compagno di team.

Giovani per tappe e gare in linea
Peter Sagan, che altro su può dire di lui? Lo slovacco, forte delle ventidue vittorie del 2013 (cinquantotto in quattro anni in maglia verde, tra Liquigas e Cannondale), continuerà il consueto programma di corse con un occhio particolare a Milano-Sanremo e Ronde van Vlaanderen, classiche terminate in seconda posizione nella stagione appena conclusa. Moreno Moser è chiamato a mantenere un rendimento costante per tutto l'arco della stagione, cercando di prendere ad esempio l'illustre compagno di squadra per quanto riguarda la fame di vittorie; sarà interessante vedere come il trentino si comporterà nelle classiche vallonate, sulla carta adattissime alle sue caratteristiche. Daniele Ratto, conosciuto negli anni passati come velocista, si è sempre più indirizzato verso le gare maggiormente impegnative altimetricamente (come esempio valga l'ultima Liège-Bastogne-Liège conclusa ad 1' dal vincitore assieme a Froome e Samuel Sánchez): la vittoria finalmente riassaporata dopo due stagioni di digiuno (ci sarebbe un altro successo da contare, ma fu retrocesso in maniera esagerata nella quarta tappa della Vuelta a Burgos) lo pone, a ventiquattro anni compiuti, nelle condizioni di ritagliarsi uno spazio interessante nelle gerarchie del team. Lo sloveno Matej Mohoric vivrà, presumibilmente, un anno di apprendistato nel World Tour prima di cominciare a mostrare il talento di cui è provvisto: in ogni caso sarà obbligatorio tenerlo d'occhio, per non perdersi i primi, possibili successi di un predestinato. Il neozelandese George Bennett aveva debuttato con la Radioshack con una serie di attese sulle sue spalle, non sempre rispettate: il passaggio alla Cannondale verosimilmente gli permetterà di godere di più possibilità e, in un team abile come pochi nella maturazione delle promesse (valga per tutti Nibali), di maggior attenzione alle proprie necessità.

Corridori da GT
La stagione di Ivan Basso è stata a dir poco travagliata col problema al soprasella a minarne la prima metà; nella seconda, incentrata sulla Vuelta, è stato l'improvviso freddo pirenaico a rovinare la corsa spagnola disputata, sino a quel momento, in modo più che positivo da parte del varesino. A trentasei anni di età Basso tenterà uno degli ultimi assalti al podio del Giro d'Italia il cui percorso sembra ben adattarsi alle caratteristiche del lombardo. Damiano Caruso, vincitore dell'ultima tappa della Settimana Coppi e Bartali, continua nel processo di miglioramento ma, almeno nei grandi giri, è ancora carente dal punto di vista del recupero; nel 2014, stando alle prime indiscrezioni, dovrebbe debuttare alla Grande Boucle puntando, chissà, alla maglia à pois. Il lombardo Davide Villella ha già mostrato nelle prime prove disputate come stagista (terzo sia alla Coppa Sabatini che al Giro dell'Emilia) di essere uno, se non il migliore, fra i prospetti italiani; capace di far bene sia nelle gare di un giorno che nelle corse a tappe, con la vittoria dell'ultimo ed impegnativo Giro della Valle d'Aosta. Medesimo discorso vale per Davide Formolo che, stando a quanto sinora mostrato da dilettante, è maggiormente adatto alle salite più ripide. Non c'è che dire, la Cannondale con queste due promesse ha già programmato il dopo Basso.

Esperti gregari
Lo sloveno Kristijan Koren, passista dotato anche nelle cronometro, è uno dei punti fermi della squadra italiana per quanto riguarda classiche e Tour. A Paolo Longo Borghini, Alan Marangoni e Cristiano Salerno, infaticabili gregari, spetterà come sempre il compito di lavorare per tutta la stagione, con la consueta abnegazione che è a loro riconosciuta. Lo statunitense Ted King e l'australiano Cameron Wurf completano la rosa ed avranno anch'essi compiti prettamente di supporto.

Giovani gregari
Il tedesco Michel Koch ha lasciato intravedere delle doti potenzialmente interessanti ma, per la verità, in maniera molto sporadica. Altrettanto non si può dire per l'austriaco Matthias Krizek e per il fratello d'arte Juraj Sagan, impiegati come gregari nelle prime battute di gara.

Esperti da volata
Il toscano Fabio Sabatini, velocista nei primi anni di carriera, è ormai diventato un validissimo ultimo uomo per il Sagan o il Viviani della situazione: le ambizioni personali del simpatico ventottenne di Pescia sono ridotte ma, quando chiamato ad agire in prima persona, raccoglie risultati di valore.

Giovani da volata
Elia Viviani, ciclista a tutto tondo (un pistard come lui, in paesi più moderni non solo ciclisticamente, sarebbe ben più celebrato) ed ancora giovane, è già uno dei migliori velocisti in circolazione ma, in diverse occasioni, non ha avuto il fiuto per trovare la ruota buona da prendere nell'ultimo chilometro. Avendo in squadra Sagan, favorito naturale per la maglia verde del Tour, il veronese sarà quasi certamente al via del Giro, dove cercherà di raccogliere il primo successo in un GT, di poco mancato nella tappa partenopea di maggio. Nel primo anno in un team World Tour il canadese Guillaume Boivin ha trovato qualche difficoltà di troppo, non riuscendo a ripetere le buone prestazioni mostrate in maglia Spidertech: per il corridore francofono l'anno che verrà deve essere di netta svolta rispetto a quello da poco concluso.

Cronoman
Il polacco Maciej Bodnar, più che un cronoman vero e proprio, è un passistone estremamente regolare nel ritmo impresso, visto che è capace di mantenere la medesima andatura per un lungo tratto di gara: nella tappa dell'ultimo Tour di Saint-Amand-Montrond, dove la Saxo Bank creò quell'insperato buco, fu proprio Bodnar ad aiutare gli uomini di Riis nel buon esito dell'azione. Il giovane Alberto Bettiol è un potenziale all-rounder del ciclismo italiano ed internazionale con qualità a tutto tondo; da Junior è stato anche un valente cronoman con l'alloro di campione continentale nel 2011, disciplina purtroppo un po' trascurata nell'ultimo biennio. Classe '93, il senese (provincia poco rappresentata nel panorama nazionale) ha tutto per poter emergere nel mondo professionistico.

Alberto Vigonesi

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