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Mondo Continental 2013: Eroi di un ciclismo da "brevi in cronaca" - Da Zoidl e Drucker a Benfatto e Zamparella...

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L'austriaco Riccardo Zoidl, capofila del ciclismo Continental in questo 2013 © champagne-ardenne.france3.frLa stagione del ciclismo professionistico è pressoché conclusa, mancando solamente gare extraeuropee di importanza e livello trascurabile. Anziché parlare dei soliti Froome, Nibali, Rodríguez e compagnia cantante è interessante focalizzare l'attenzione su quanti hanno brillato in questo 2013, pur militando in formazioni Professional o Continental. La carrellata tralascia volutamente chi milita in formazioni italiane (ad esempio Bongiorno, Modolo e Pellizotti) e chi è già conosciuto (i vari Ciolek, Rebellin e Voeckler).

Riccardo Zoidl vince l'Europe Tour. Ora la Trek
Inevitabile cominciare con Riccardo Zoidl: l'austriaco del team Gourmetfein-Simplon, classe 1988, è stato il sorprendente vincitore del calendario europeo, circuito vinto nella scorsa annata da un certo John Degenkolb. Il venticinquenne si era messo in mostra nella cronometro mondiale di Valkenburg 2012 quando, al termine della prova, si era piazzato quattordicesimo a pari merito con Sylvain Chavanel e davanti a specialisti come Gustav Larsson e Cameron Meyer. Il suo 2013 è iniziato con un secondo posto nel Trofej Porec alle spalle dello sloveno ex Liquigas Matej Mugerli. Dopo un ottavo posto finale nell'Istrian Spring Trophy (vinto sempre da Mugerli), nell'ultima decade di marzo è stata la volta della Settimana Coppi & Bartali in cui, nelle due tappe di salita, ha concluso al quinto e all'ottavo posto: nella generale, un eccellente quinto posto finale alle spalle dei soli Ulissi, Cunego, Rubiano e Basso. Dalla gara emiliano-romagnola le prestazioni del nativo di Linz gli hanno permesso di vincere la classifica finale delle due gare a cui ha partecipato, il Circuit des Ardennes e il Tour de Bretagne, prove francesi di categoria 2.2: Il vincitore dell'Europe Tour Riccardo Zoidl in maglia gialla al Giro d'Austria © radstars.atin ambedue le occasioni, pur considerando la ridotta concorrenza presente, ha saputo portare a casa anche la seconda tappa in programma. In maggio la forma non era nel momento migliore e, anche per questo motivo, nel Giro del Friuli Venezia Giulia è arrivato "solamente" un quarto posto finale nella gara vinta dal futuro portacolori Lampre Jan Polanc. L'ulteriore step nelle prestazioni e nei risultati è avvenuto a giugno, in concomitanza con il filotto di corse casalinghe: ottavo posto nel Gp Südkärnten, vittoria la settimana successiva nel Gp Judendorf-Straßengel, vittoria di due tappe (su tre) e della classifica finale nell'Oberösterreichrundfahrt e, per concludere, l'assolo nel campionato nazionale a Bad Erlach. Finita qui? Nemmeno per sogno: la Gara con la "g" maiuscola per gli abitanti dell'ex impero asburgico è l'Österreich Rundfahrt, meglio conosciuto come Giro d'Austria: negli otto giorni di corsa non ha raccolto alcuna vittoria di tappa ma grazie al recupero sul capoclassifica Seeldrayers nella cronometro di Podersdorf ha potuto correre la tappa finale nella capitale Vienna con la maglia di leader, venendo premiato davanti al magnifico Burgtheater. Dopo una cinquantina di giorni divisa fra riposo e preparazione per il finale di stagione, il primo settembre è arrivato l'undicesimo ed ultimo successo dell'anno nella Croazia-Slovenia, prova che collega Zagabria a Novo Mesto. Il quarto posto nella gara a tappe ceca Okolo Jiznich Cech è stato l'ultimo giorno di corsa con la maglia della Gourtmetfein: infatti, dopo le due prove iridate di Firenze, Zoidl ha salutato tutti per passare, meritatamente, nel World Tour con la Trek Factory Racing di Luca Guercilena.

Bryan Coquard esulta al Tour of Langkawi © wielerrevue.nlBryan Coquard, dalle Olimpiadi all'Europcar
È il secondo della lista, così come nell'Europe Tour. Come mai tiriamo in ballo un corridore della blasonata Europcar? Perché la sua è stata la prima stagione tra i professionisti, dopo una promettentissima carriera divisa fra il vivaio della Vendée U e le lotte nei velodromi, visto che della pista Bryan è stato un fulgido esponente negli anni passati (l'argento olimpico di Londra nell'Omnium è lì a testimoniarlo). Nemmeno il tempo di togliersi l'ipotetica ansia del debutto e, al secondo giorno di gara, è arrivata la prima vittoria a Les Fumades, arrivo parziale dell'Étoile de Bessèges. L'appetito vien mangiando e due giorni dopo arriva il bis a Pont Saint Esprit che gli permette di vincere anche la classifica a punti finale. La squadra vandeana ha poi mandato il proprio gioiellino a sprintare al Tour de Langkawi: nelle prime due tappe ha raccolto un secondo ed un quarto posto, costretto a vedersi sfrecciare davanti un Theo Bos sempre a suo agio nelle gare asiatiche. Tuttavia nella corsa malese le opportunità per gli sprinters non mancano e, nell'ottava e nella nona tappa, il francese ha battuto la concorrenza di Fenn e Chicchi. Nella prima Classica disputata, la Gand-Wevelgem, è arrivato un sedicesimo posto, staccato di soli 40" dal vincitore Sagan; segnale che, in un prossimo futuro, potrebbe farsi notare anche nelle gare fiamminghe meno esigenti altimetricamente. Aprile parte con un secondo ed un terzo di tappa nel Circuit de la Sarthe e prosegue col quinto posto nella Paris-Camembert, col secondo al Gp du Denain alle spalle del solo Démare e termina col Tour of Turkey dove raccoglie il quarto posto ad Izmir nel giorno della vittoria di Kittel. Il velocista teutonico ha continuato ad incrociare le ruote del francesino al Tour de Picardie: prima tappa per Kittel con Coquard secondo, seconda tappa con posizioni invertite e, nell'ultima e decisiva frazione, il futuro vincitore di quattro tappe al Tour de France ha vinto, costringendo il rivale al secondo posto in classifica. Con la forma calante Coquard ha conquistato un quinto posto nel Gp de Plumelec ed un quarto posto nella prima tappa in linea della Boucles de la Mayenne. La seconda parte di stagione vede i primi risultati al Post Danmark Rundt in cui ha raccolto un secondo ed un quarto di tappa; per tornare al successo il ventunenne ha dovuto aspettare la Châteauroux Classic de l'Indre dove, in una voltata convulsa, ha avuto la meglio sui nostri Mattia Gavazzi e Francesco Chicchi. Il terzo posto al Gp de Fourmies dietro a Greipel e Bouhanni, l'ottavo al Gp d'Isbergues e il sesto nel casalingo Tour de Vendée sono stati gli ultimi piazzamenti tra i primi dieci del nativo di Saint-Nazaire: sei vittorie, otto secondi e due terzi posti raccontano la stagione della speranza transalpina, annata che certamente non resterà isolata nel palmarès del ragazzo.

Il marsigliese Benjamin Giroud © photo.velo101.fr

Benjamin Giraud e quel vizio: il piazzamento
In casa Francia le sorprese sono state molteplici e ben tre di esse riguardano componenti della formazione continental La Pomme Marseille: nel club di Frédéric Rostaing si sono messi in luce Benjamin Giraud, Justin Jules e, soprattutto, Yannick Martinez. Giraud, stagista nel 2009 per la Cofidis, è da tre anni nella formazione di casa, visto che anch'egli è marsigliese. Per lui, più che le vittorie sono i piazzamenti a raccontare l'annata positiva: quattro vittorie e altri ventotto piazzamenti nei primi dieci. Tutti i successi sono stati colti in territorio cinese di cui il primo, lo sprint nella sesta tappa del Tour de Taiwan, agguantato nell'omonima isola rivendicata dal governo di Pechino. A metà luglio è stata la volta del Tour of Qinghai Lake e, nella decima tappa, Giraud ha conquistato il successo al termine di una fuga a tre, dimostrando anche di non dover per forza attendere lo sprint di gruppo. A settembre è stata la volta del Tour of China I in cui il ventisettenne ha prevalso sulla concorrenza nella seconda e nella quinta tappa, ottenendo anche il primato finale nella classifica a punti. In Europa, o meglio in Francia (escludendo il Gp d'Argovie ha corso solo nel territorio natio), il provenzale ha sempre trovato qualcuno tra i vari Bouhanni, Démare, Hutarovich e Kittel che lo precedesse, impedendogli il successo in patria che manca dal 2011.

Justin Jules a segno ad inizio stagione al Gp de Marseille © stickybottle.com

La travagliata storia di Justin Jules
Per parlare approfonditamente della storia di Justin Jules servirebbe una giornata: brevemente, il ventisettenne è figlio di Pascal Jules, gregario di Laurent Fignon e Greg Lemond alla Renault che morì, ventiseienne, in un incidente stradale, quando Justin aveva appena un anno. La vita del ciclista parigino è stata segnata da un altro dramma quando, nel 2004, colpì mortalmente il patrigno nel tentativo di difendersi dalle continue botte subite e per tentare di proteggere la madre ed il fratello dalle continue percosse: il tribunale di Pontoise ha riconosciuto che si trattò di legittima difesa e così Justin ha potuto tornare a fare della bicicletta il suo mondo. In questo 2013 la vittoria è arrivata subito, nella prima gara del calendario europeo che coincideva con la prima uscita con la maglia del club di Marsiglia dopo un annata in cui ha militato nella Véranda Rideau; per giunta, la vittoria è arrivata proprio nella città mediterranea visto che domenica 27 gennaio Jules ha conquistato il Gp de Marseille nel traguardo posto davanti al Vélodrome, lo storico stadio della nota squadra calcistica locale. Justin ha poi continuato il positivo stato di forma piazzandosi in numerose occasioni fra i primi dieci per poi calare drasticamente nelle prestazioni nel resto dell'annata, chiuso anche dall'esplosione dei compagni di squadra.

Yannick Martinez vince la 5a tappa della 4 Jours de Dunkerque © lejdc.fr

Costanza per Yannick Martinez. Andrà all'Europcar
Il terzo nome che la formazione La Pomme Marseille ha messo in vetrina è stato quello di Yannick Martinez: il borgognone classe '88 arriva da una famiglia d'arte visto che il padre Mariano, spagnolo di nascita ma naturalizzato francese, ha vinto due tappe di montagna (Saint-Lary-Soulan 1978 e Morzine 1980) e la maglia à pois al Tour de France 1978 mentre il fratello Miguel è stato uno dei migliori biker della storia, con l'oro olimpico di Sydney e l'argento di Atlanta a testimoniarlo. Yannick, dopo i primi mesi di rodaggio in cui ha raccolto qualche piazzamento tra i primi dieci, è balzato agli onori della cronaca alla 4 Jours de Dunkerque con la vittoria nell'ultima tappa, con l'arrivo posto nella cittadina nota per la battaglia del 1940. Passato il Tour de Picardie a lottare senza esito contro Coquard e Kittel, a fine maggio sono arrivati in rapida sequenza un quinto posto al Gp di Plumelec e un secondo al Boucles de l'Aulne quando solo il fuggitivo Ladagnous riuscì a precederlo. Il secondo ed ultimo successo dell'anno è arrivato nella prima tappa della Route du Sud a Mirande. Il terzo posto nella Ride London Classic dietro a Démare e Modolo ha aperto un finale di stagione fatto di altri undici piazzamenti nella top ten nelle volate francesi e cinesi. Nella prossima stagione Martinez ha trovato un ingaggio nell'Europcar che punta a tornare nel World Tour: aiutare Coquard sarà il suo principale obiettivo ma, ne siamo certi, troverà occasioni per ben figurare.

Jempy Drucker qui nelle vesti di batterista © si0.twimg.com

Il Lussemburgo scopre Jempy Drucker
Il Lussemburgo è ciclisticamente conosciuto nei giorni nostri per il promettente Bob Jungels e per i fratelli Andy e Frank Schleck, entrambi reduci da stagioni travagliate per molti motivi. Ma il piccolo regno centroeuropeo ha trovato in Jean-Pierre Drucker un atleta degno di rispetto: Jempy, così è conosciuto il ventisettenne di Sandweiler, si è dilettato anche nel ciclocross vincendo nel 2007-2008 la prova under 23 di Hoogstraten del Superprestige, competizione chiusa con cinque podi totali in otto prove e al secondo posto finale alle spalle dell'olandese Thijs van Amerongen. Lasciati i terreni sconnessi Jempy si è sempre più dedicato alla strada, arrivando alla corte di Jean-François Bourlat nel 2012: con l'Accentjobs il lussemburghese non ha ancora raccolto vittorie ma ha sommato numerosi piazzamenti. La prima parte del 2013 è stata negativa visti i pochi risultati ottenuti, col ventunesimo posto alla Handzame Classic come miglior piazzamento. Dal Glava Tour of Norway sono arrivati i primi segnali con risultati a ridosso del podio sia in Norvegia sia, nel mese di giugno, nella Ronde van Zeeland e nel casalingo Tour de Luxembourg. Terzo al campionato nazionale conquistato da Jungels, Drucker ha poi confermato il piazzamento nella terza tappa del Tour de Wallonie, al termine di un percorso assai mosso nelle côtes attorno a Bastogne: il quinto posto nell'ultima tappa (con arrivo in pendenza) e il sesto nella classifica finale alle spalle di gente come Van Avermaet, Kolobnev e Marcato ha segnato un cambio nell'annata dell'atleta. Sesto nella seconda tappa dell'Eneco Tour, terzo al Gp d'Isbergues e gli ottimi risultati al Tour de l'Eurométropole (secondo e quarto di tappa più quinto finale) hanno chiuso l'annata permettendogli di essere uno fra i pochi confermati nella formazione che, con l'arrivo dell'ex ds della Vacansoleil Van der Schueren, si chiamerà Wanty-Groupe Goubert.

L'esultanza di Michael Van Staeyen © hbvl.be

Belgio: c'è interesse per Michael Van Staeyen
Per il Belgio questo 2013 non è stato un anno da ricordare: nessuna prova World Tour vinta e stagione deludente per i due fari del movimento, Tom Boonen e Philippe Gilbert. Fra chi corre nelle squadre Professional la palma di migliore va a Michael Van Staeyen della Topsport Vlaanderen-Baloise. Il velocista venticinquenne, che milita sin dal 2010 nella formazione fiamminga, ha aperto la stagione nel migliore dei modi: il 30 gennaio vittoria nella prima tappa dell'Étoile de Bessèges in quel di Beaucaire e tentativo di bis il giorno successivo, stoppato solo dallo spunto di Coquard. A questo successo, l'unico dell'anno, non ha però fatto seguito un medesimo inizio di stagione visto che, per ritrovarlo nelle posizioni che contano di una gara di livello, si è dovuto attendere sino ad inizio aprile, col decimo posto alla Scheldeprijs. Dopo alcuni piazzamenti di tappa alla 4 Jours de Dunkerque e al Tour de Belgique il corridore di Ekeren ha raccolto due quarti posti in fila alla Ronde van Zeeland e alla Garmin ProRace Berlin, vinte rispettivamente da Greipel e Kittel. Fra luglio ed agosto sono arrivati altri piazzamenti nella top ten (ad esempio il settimo posto nella prima tappa dell'Eneco Tour) ma l'arrivo di settembre ha rappresentato un momento importante per Van Staeyen: negli ultimi mesi è arrivato secondo alla Schaal Sels vinta dal compagno di squadra Jacobs, terzo al Kampioenschap van Vlaanderen, quarto allo Sparkassen Münsterland Giro, quinto al Tour de Vendée, al Nationale Sluitingprijs e soprattutto alla Paris-Tours dove, per meno di mezza bicicletta, stava per posizionarsi al secondo posto. Nel 2014 lo rivedremo con la maglia bianca della Topsport, in attesa di un meritatissimo salto nel World Tour nella stagione seguente.

Lo scalatore colombiano Janier Acevedo © agentlemansword.com

Janier Acevedo, un forte colombiano meno noto
Nel calendario americano la vittoria finale è andata, tra la sorpresa generale, al colombiano Janier Acevedo, scalatore della piccola formazione statunitense Jamis-Hagens Berman: dopo le ultime due stagioni in cui ha militato nella Gobernación de Antioquia, squadra dell'omonima regione colombiana, Acevedo è stato notato dal team manager Alexandre Sebastian che lo ha portato in questa formazione multinazionale (vi militano anche due cubani): il debutto, nel sempre più competitivo Tour de San Luis, è stato segnato dal quinto posto nella tappa di montagna di La Carolina (assieme a lui è arrivato un certo Alberto Contador) e dall'ottavo piazzamento finale in classifica. Per trovarlo nelle gare Uci bisogna aspettare Maggio quando, al Tour of the Gila, stacca tutti nella prima tappa imponendosi in quel di Mogollon; il crollo nella quinta ed ultima tappa della corsa del New Mexico lo ha relegato al quinto posto finale. Il capolavoro è arrivato nella corsa principale degli Stati Uniti, il Tour of California: vince la seconda tappa a Greater Palm Springs (in salita, ça va sans dire) staccando tutti, con Van Garderen primo dei battuti lontano dodici secondi; dopo aver perso la leadership nella cronometro è giunto secondo nell'ultimo arrivo in salita a Mount Diablo alle spalle del solo Konig. Nella classifica finale è salito sul terzo gradino del podio alle spalle di Van Garderen e Rogers. In agosto, al Tour of Utah, continua la sua marcia regolare terminando ancora terzo nella generale e raccogliendo un secondo posto e quattro top ten nei dieci giorni di gara. Subito dopo, all'USA Pro Challenge, è arrivata la vittoria nella quarta tappa, conclusasi nella località sciistica di Beaver Creek: quarto posto finale nella classifica che gli ha dato la certezza del successo nell'America Tour. Nel 2014 Acevedo cambierà squadra, potendo meritatamente confrontarsi nel World Tour: ad agosto sembrava cosa fatta il passaggio all'Omega Pharma-Quick Step su precisa richiesta di Rigoberto Urán ma, col passare dei mesi, l'affare non è andato in porto. Da gennaio in poi vestirà la maglia argyle della Garmin, rinforzando il reparto scalatori della formazione di Jonathan Vaughters.

Stagione positiva anche per Julián David Arredondo © caracol.com.co

Un altro bel colombiano: Julián Arredondo
Questo 2013 è stato per la Colombia ciclistica un anno di puro godimento: podio di Rigoberto Urán al Giro d'Italia, podio di Quintana al Tour de France, prestazioni di alto livello di Carlos Betancur e Sergio Henao, vittoria dell'America Tour con il già citato Acevedo e vittoria dell'Asia Tour con Julián David Arredondo. Questo ragazzo venticinquenne della Nippo-De Rosa ha spezzato il monopolio iraniano del circuito asiatico, con sette successi persiani in altrettante stagioni. Il compaesano di Betancur (sono entrambi provenienti da Ciudad Bolívar) ha corso nelle stagioni da Under 23 in Italia, precisamente nelle Marche, ripetendo il cammino del connazionale Miguel Ángel Rubiano. L'annata è partita con il Tour de Langkawi: nella terza tappa solo una fuga da lontano di Meiyin Wang gli ha tolto il primo successo dell'anno, arrivato comunque due giorni dopo nella tradizionale salita della corsa malese, Genting Highlands, precedendo di ventisette secondi Pieter Weening. Il successo finale è arrivato di conseguenza, succedendo al connazionale José Serpa. A maggio è arrivato un secondo posto finale, condito da un terzo ed un quarto posto di tappa, al Tour of Japan dietro il compagno di squadra Fortunato Baliani. Nemmeno una settimana ed è stata la volta del Tour de Kumano, vinto da Arredondo e corredato dal primo posto nella seconda tappa in linea. Il Tour de Korea, in cui ha raccolto un "misero" terzo posto di tappa, è stato l'ultima prova disputata nel continente asiatico prima della Japan Cup di fine stagione, gara terminata al quarto posto. I mesi estivi sono stati trascorsi in Italia, gareggiando nelle varie prove tricolori: il miglior risultato è stato il decimo posto nel Giro dell'Appennino, segno che, nelle gare con una relativa maggior concorrenza, deve ancora migliorare. Nella prossima stagione farà parte della Trek Factory Racing, squadra con cui, stando a quanto riferito dal team manager Luca Guercilena, i contatti sono cominciati durante il vittorioso Tour de Langkawi.

Marco Benfatto in maglia Astana Continental © fuoridibici.files.wordpress.com

Italia: il kazako Benfatto ed il poeta Zamparella
In casa Italia, tralasciando il marchigiano Francesco «Paco» Lasca della Caja Rural-Seguros RGA perché già messosi in mostra nel 2012, due nota liete arrivano da Marco Benfatto e Marco Zamparella. Benfatto, venticinquenne padovano già stagista in Liquigas nel 2012, ha militato nella formazione satellite dell'Astana, l'omonimo team Continental. La sua stagione è iniziata in Croazia, dove ha raccolto un quarto posto al Trofej Umag seguito dal terzo al Trofej Porec; sempre nel mese di marzo ha raccolto due terzi posti nelle volate del Tour de Normandie mentre nel Triptyque des Monts et Châteaux sono arrivati un secondo ed un quarto posto. Sempre in Francia, questa volta in aprile, il veneto ha conquistato cinque piazzamenti fra i primi dieci nel Tour du Loir et Cher e nel Tour de Bretagne. Nell'ultimo mese di primavera il calendario di Benfatto si è spostato verso Est, prima in Ucraina (decimo all'Race Horizon Park 1), Estonia (quinto ed ottavo in due tappe dell'omonimo Tour) e Lettonia, paese in cui ha ottenuto un secondo posto nel Riga-Jurmala Gp ed un quarto nello Jurmala Gp, gare entrambe vinte da Francesco Chicchi. Un settimo posto nell'ultima tappa del Tour de Slovénie ha preceduto la lunga trasferta in Cina per disputare il Tour of Qinghai Lake, onorato raccogliendo cinque top 10 in altrettante volate (quattro di esse dominate da Sacha Modolo). Il nativo di Camposampiero ha terminato la stagione anticipatamente a causa del calendario della squadra asiatica, fermandosi dopo la Volta a Portugal e la Châteauroux Classic de l'Indre: nel 2014 è chiamato ad un ulteriore salto di qualità per passare ad un livello superiore, comunque consono alle proprie possibilità. Marco Zamparella, batterista per passione e poeta provetto, è passato in questa stagione nell'Utensilnord-ora24.eu, formazione italo-ungherese diretta da Fabio Bordonali. Avendo disputato solamente le corse del calendario italiano, escludendo la trasferta in Colombia per la locale corsa a tappe, la sua stagione è stata assai ridotta: dopo il debutto con ritiro al Trofeo Laigueglia e il primo arrivo in quel di Camaiore, il ventiseienne pisano è giunto nella sorpresa generale al quarto posto del Gp Nobili Rubinetterie, battuto dai soli Jungels, Bennati e Ponzi. Nella successiva Coppi&Bartali ha raccolto un nono posto nella tappa inaugurale mentre nelle due corse di casa, il Gp Industria&Artigianato e il Giro di Toscana, ha concluso rispettivamente ventesimo e decimo. Come anticipato, per l'asfittico programma nazionale, Zamparella è stato costretto a soli sette giorni di gara fra maggio, giugno e luglio, rientrando a pieno regime solo ad agosto inoltrato: nella Coppa Agostoni è arrivato il primo podio in carriera, per giunta ottenuto in una gara con una concorrenza di livello. Il giorno successivo si è riproposto, seppur parzialmente, col dodicesimo posto nella Coppa Bernocchi ed ha chiuso il mese estivo con il sesto posto al Memorial Pantani. Nelle ultime gare di stagione ha raccolto, come miglior piazzamento, il tredicesimo posto al Gp di Prato. Nel 2014 parte con una nuova consapevolezza, quella di poter far parte a pieno titolo del panorama professionistico nazionale: gli si augura di poter dare quanto prima una suonata alla concorrenza, abituato com'è a battere sul rullante.

Alberto Vigonesi

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