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Bpost Bank Ronse 2013: Come da copione: pioggia, fango, Nys - L'iridato batte Bina e Albert. Giornataccia per Pauwels

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Il Campione del Mondo Sven Nys vince a braccia alzate il GP Mario De Clercq a Ronse © sport.be.msn.com - BelgaAvrebbe forse preferito una giornata limpida, per esibire in maniera più luminosa la sua fiammante maglia iridata di Campione del Mondo del ciclocross all'avvio della stagione 2013-2014; (o perlomeno, visto che già s'è corso qua e là nelle scorse settimane, all'avvio delle prove che veramente contano). Ma Sven Nys si è dovuto accontentare di stravincerla sotto la pioggia e nel fango, la gara d'apertura del Bpost Bank Trofee (ex GVA Trofee); e in fondo, visto che di cross si parla, tale scenario è stato più adeguato.

Il GP Mario de Clercq a Ronse, svoltosi sul classico percorso erboso reso molto selettivo appunto dalle cattive condizioni climatiche, ha detto chiaramente che non sarà ancora questa la stagione in cui il Cannibale di Baal passerà la mano: non è certo il tanto sospirato titolo mondiale conquistato otto mesi e mezzo fa ad aver saziato il corridore della Crelan, il quale si è ripresentato ai nastri di partenza più cattivo ed efficace che mai. E dopo aver lasciato sfogare gli avversari nei primi giri, ha fatto valere una volta di più la sua legge.

Si è iniziato presto a veder uscire di scena protagonisti, a Ronse: già al primo dei 7 giri in pratica è finita la prova di Kevin Pauwels, caduto subito malamente su un'infida discesa (dopo i box, un tratto che ha causato problemi a molti nei giri successivi). In quel momento il corridore della Sunweb era tra i primissimi, ma da lì in poi ha dovuto sempre inseguire, non riuscendo più a rientrare nel vivo della corsa, e chiudendo infine mestamente al 20esimo posto a 4'34" dal vincitore.

Mentre Pauwels faceva la conta dei danni, erano Van der Haar e Bina a pigiare sull'acceleratore, interessati all'abbuono (15-10-5" in ordine di passaggio per i primi 3) previsto al traguardo volante dopo un giro e mezzo. Il giovane olandese è riuscito nell'intento (precedendo il ceco e Van Amerongen, che era riuscito ad accodarsi ai due), e subito dopo lo sprint intermedio Bina ha provato un primo allungo; alle sue spalle si sono coagulati, all'inizio del terzo giro, gli stessi Van der Haar e Van Amerongen, un sorprendente Walsleben e poi i più attesi del lotto, ovvero Nys, Albert (che qui vinse un anno fa) e il campione nazionale belga Vantornout. Più indietro Peeters e Meeusen.

Proprio nel terzo giro uno scivolone (senza conseguenze) di Nys ha dato luogo a un frazionamento, con Albert che ha tentato di approfittare della situazione involandosi con Van der Haar (attentissimo fin qui), Vantornout e ancora Walsleben; ma Sven è rientrato senza grossi problemi nel quarto giro insieme a Van Amerongen (e a Bina, che a sua volta aveva perso terreno nella solita discesa insidiosa). Mentre Van Amerongen iniziava a dare segni di cedimento, e Meeusen si avvicinava pericolosamente al drappello di testa, Albert ha forzato un'altra volta, rimanendo da solo con Nys e Vantornout (Walsleben non è rimasto agganciato per un soffio).

Al quinto giro, la fase decisiva: Meeusen, riuscito a rientrare sul gruppetto di Van Amerongen, Walsleben, Bina e Van der Haar, è caduto sulla citata discesa dopo i box; poco dopo anche Bina è andato giù, in un'altra discesa. Con gli avversari sempre più attardati, Nys ha deciso di chiudere la questione: a un primo forcing, solo Vantornout gli ha resistito; un secondo affondo, e anche il campione belga ha ceduto, lasciando così l'iridato solo al comando a due giri e mezzo dalla conclusione.

Albert, che nel frangente aveva subìto il ritorno di Walsleben e poi di Bina e Van der Haar, non voleva però ancora arrendersi, e in avvio di sesto giro, dopo una bella azione personale, ha rimesso Nys nel mirino. Ma il Cannibale di Baal, visto l'avvicinarsi del grande rivale, ha riaperto il gas e ha preso un margine che da quel momento in poi non è più stato in discussione: proprio l'ideale per gestire al meglio l'ultimo giro evitando così rischi inutili prima di andare a prendersi la meritata vittoria.

Albert, respinto con perdite da Sven, ha accusato il colpo e si è fatto risucchiare da un Bina scatenato negli ultimi due giri: il ceco, gran guidatore del mezzo e quindi molto a proprio agio sullo scivolosissimo tracciato di gara, ha raggiunto Niels in chiusura di sesto giro, e l'ha pure staccato nel corso dell'ultima tornata, arrivando al traguardo a 17" da Nys e con 3" su Albert. Tra gli inseguitori, Meeusen è stato protagonista di un altro ruzzolone, sempre sulla discesa incriminata, e stavolta la sua bici, rimasta in mezzo al percorso, ha frenato pure gli altri, favorendo così il rientro da dietro di Marcel Meisen (che era caduto in avvio di gara ma che ha chiuso in crescendo).

Walsleben, che all'ultimo passaggio era transitato in quarta posizione, ha fatto un brutto ultimo giro, ed è stato superato da Vantornout, Meisen e Van Amerongen (nell'ordine al traguardo dal quarto al sesto posto a 1'08" da Nys), e pure da Van der Haar, settimo a 1'30" (l'olandese dovrà però imparare a gestirsi meglio: oggi ha alternato momenti di furore agonistico a qualche pausa di troppo); ottavo per l'appunto ha chiuso Walsleben a 1'36", e la top ten è stata chiusa da Aernouts (a 1'58") e da Twan Van den Brand (a 2'11"), il quale proprio nel finale ha superato un Meeusen alle prese con le tante botte rimediate nel corso della giornata. Nessun italiano era in gara.

Con Nys al comando di una classifica che si sviluppa dall'anno scorso in base ai tempi e non più in base ai punti e che ricalca ovviamente l'ordine d'arrivo di Ronse, la prossima prova avrà luogo a Oudenaarde (il Koppenbergcross!) il prossimo 1° novembre; da qui ad allora avremo modo di veder partire le altre challenge che caratterizzano la stagione del cross: due tappe di Coppa del Mondo (sul Cauberg domenica prossima e a Tabor in Repubblica Ceca sabato 26) e la prova d'apertura del Superprestige a Ruddervoorde domenica 27.

Marco Grassi

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