Mondiale 2013: Can you beat Marianne Vos? - Italia favorita nella gara donne Élite di oggi. In mattinata gli Juniores

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Non serve nascondersi. Nella gara di oggi l'Italia, almeno tra le donne Élite, è la squadra favorita, quella da battere. Saranno 140 km tondi tondi da Montecatini Terme al Mandela Forum quelli che assegneranno la maglia iridata che nella stagione 2013 è stata indossata da Marianne Vos. Proprio l'olandese è - guarda tu che novità! - l'atleta da battere.

Però, ci sono dei però. Le azzurre giocano in casa, e sembra niente ma conta (basti vedere in che nazione Marianne Vos ha conquistato il suo secondo iride su strada della carriera). Sono affamate, le nostre ragazze, e decise a portare a casa il risultato. La Vos lo sa, le teme e d'altra parte non sarebbe la prima volta che l'Italia le dà un dispiacere mondiale.

Le ragazze di Dino Salvoldi hanno in Tatiana Guderzo la punta, a Noemi Cantele, che stasera appenderà la bici al chiodo (o forse no?), ha fame, gamba, voglia di fare. Giorgia Bronzini ha vinto 17 volte in questo 2013; mai successo in passato. Se non è scaramantica e tiene sul muro di Via Salviati (e su Fiesole) la piacentina è l'unica che può battere allo sprint Marianne Vos.

Elisa Longo Borghini torna dall'infortunio del 23 giugno, quando al Campionato Italiano i fratturò la cresta iliaca. Stagione finita? Macché! È supermotivata, ha pensato al Mondiale già dalla sera di quel maledettissimo 23 giugno, quando ancora era in un letto d'ospedale. Il percorso è fatto apposta per lei, ma anche per una Rossella Ratto che se agisse da lontano, come a Valkenburg, potrebbe mettere in difficoltà le olandesi.

Francesca Cauz è tra le migliori scalatrici del panorama femminile internazionale, Valentina Scandolara ha esplosività, resistenza ed un morale alle stelle, Susanna Zorzi è, oltre che la Campionessa Europea in carica, un vero e proprio mulo. Nelle prime fasi di gara potrebbe risultare utilissima.

E la Vos? Come squadra, ci guarda dal basso. Lucinda Brand, la fida Annemiek Van Vleuten, la giovane e talentuosa (e non per nulla già sotto contratto con la Rabo Liv/Giant per il 2014) Anna Van der Breggen, Loes Gunnewijk e la locomotiva Ellen Van Dijk, fresca di iride a cronometro, cui si aggiungono Amy Pieters e Kirsten Wild, sono ottime ma non in grado di mettere in seria difficoltà le azzurre.

Se la dovrà vedere la fuoriclasse di Meeuwen, che nella tappa del Giro della Toscana di Massa e Cozzile, isolata dagli scatti di Cantele, Guderzo, Cauz e compagnia azzurrabile, finì per perdere la volata (che andò alla Bronzini). Sì, è umana, bisogna solo isolarla: come se fosse semplice...

Chi altra c'è? Sicuramente la svedese Emma Johansson, che nel 2013 ha mostrato dei progressi pazzeschi, specie in salita ma ancor di più sul passo. C'è poi la Stevens, che quando la strada sale vola, quando scende... vola ugualmente. Per lei potrebbe essere decisiva (in negativo) la discesa tecnica e veloce di Fiesole.

L'Australia punterà su Tiffany Cromwell, che più di una medaglia non può chiedere, così come le tedesche Trixi Worrack e Claudia Häusler, recente vincitrice del Toscana. Le russe avranno Tatiana Antoshina oltre alla più che esperta Svetlana Bubnenkova (ma occhio alla Chulkova), il Belgio sarà Daams-centrico, ma la ragazza è molto giovane.

Joëlle Numainville e Karol-Ann Canuel del Canada, insieme a Pauline Ferrand-Prévot e Christel Ferrier-Bruneau della Francia saranno ugualmente da tener d'occhio. Stesso discorso per la polacca Katarzyna Pawlowska; ottima pistard, passo favoloso, spunto più che discreto. Potrà avvalersi della classe '94 Katarzyna Niewiadoma, anche lei come la Van der Breggen già in orbita Rabo Liv/Giant, molto brava ad inizio settembre nell'Holland Tour.

Le altre son sorprese ed outsider, dalla Lituania di Inga Cilvinaite alla Nuova Zelanda di Linda Villumsen, argento anche quest'anno nella cronometro iridata. Potrà agire da lontano per la compagna di squadra Emily Collins. La Gran Bretagna affronta il primo Mondiale senza quel pilastro chiamato Nicole Cooke: Elizabeth Armitstead il faro, la classe '94 Lucy Garner (talento allo stato puro), Katie Colclough, 23enne all'ultima gara della vita, e Nikki Harris. Nulla di trascendentale.

L'Italia dovrà far impazzire la Vos, sperando che non sia la fenomenale olandese a far impazzire le nostre e le altre, proiettandosi verso il terzo oro su strada della carriera. Ed in questo Olanda-Italia Johansson e Stevens, per far due nomi, osservano molto, molto interessate. La gara promette spettacolo, nei 5 giri del circuito iridato che seguiranno al tratto di trasferimento.

All'arrivo delle ragazze avremo già negli occhi la vittoria dello Junior che succederà a quel Matej Mohoric laureatosi ieri, ad appena 18 anni, Campione del Mondo Under 23. L'Italia schiererà Pietro Andreoletti, Alessandro Fedeli, Lorenzo Fortunato, Seid Lizde, Lorenzo Rota e Simone Velasco. Probabilit di ben figurare? Non troppo elevate, vista la concorrenza (uno su tutti: il fenomenale Mathieu Van der Poel), ma sperare e crederci è più che lecito. È doveroso.

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