Warning: include() [function.include]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/BackgroundProcess.class.php) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/background_process/background_process.module on line 22

Warning: require() [function.require]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/context.core.inc) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/context/context.module on line 3
Vuelta a España 2013: Horner-Nibali, il sorpasso - Vince Rodríguez, l'americano distanzia Vincenzo ed è 3" avanti | Cicloweb

Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Vuelta a España 2013: Horner-Nibali, il sorpasso - Vince Rodríguez, l'americano distanzia Vincenzo ed è 3" avanti

Versione stampabile

La gioia di Joaquim Rodríguez in cima all'Alto del Naranco © Bettiniphoto

E così, al diciannovesimo giorno pedalato di Vuelta a España, la profezia s'è compiuta. Vincenzo Nibali, dopo uno stillicidio di secondi durato qualche giorno (da lunedì, diciamo), ha perso la maglia rossa. Chi gliel'ha strappata è quel Chris Horner che lo tampinava da sempre più vicino, e che una volta di più è riuscito a staccare l'italiano (oggi solo nelle ultime centinaia di metri dell'Alto del Naranco, sede d'arrivo della frazione partita da San Vicente de la Barquera), mettendo 6" tra sé e l'avversario, e sopravanzandolo così in classifica dello stesso distacco che ieri pativa.

I 3" che tengono ancora tutto in gioco continuano a ballare, anche se - come dicevamo ieri - l'inerzia è tutta dalla parte dell'americano. Domani sull'Angliru Nibali dovrà essere forte come non mai, di testa prima ancora che di gambe, ma di questo parleremo a parte. Anche perché qui dobbiamo dare pure il giusto spazio al vincitore della tappa, quel Joaquim Rodríguez che, con una delle sue classiche sparate all'ultimo chilometro, si è imposto con 11" sugli immediati inseguitori e festeggia in un colpo solo la prima vittoria in questa Vuelta e il fatto di essersi avvicinato al podio. Per il catalano della Katusha, anche qui come al Tour la terza settimana si sta rivelando decisiva per raggiungere l'obiettivo preposto, tantopiù che il diretto concorrente, Valverde, sta mostrando qualche piccolo segno di brillantezza non eccezionale (anche se, paradossalmente, continua ad essere del tutto in corsa anche per la vittoria).

Ci ritroveremo (si ritroveranno) tutti, domani, sull'Alto de Angliru (più difficile pensare che qualcosa si muova già dal precedente Cordal), con Horner che dovrà cambiare ruolo, e dalla maglia bianca di miglior giovane (...scherziamo, alla Vuelta il bianco indica il leader della classifica della combinata) indossare quella ben più responsabilizzante di numero uno assoluto. Lui in difesa (o la miglior difesa è l'attacco?), Nibali a 3", Valverde a 1'06", JRO a 1'57". Se la giocheranno loro 4, e vista la natura della salita conclusiva e i distacchi che potrebbe provocare, possiamo anche usare il classico detto dell'ultimo minuto del calcetto, "chi segna vince". Naturale che al momento Horner sia strafavorito, se non altro perché ha mostrato di essere il migliore sulle montagne; ma lo sport ci ha abituati spesso a grandi (e inattesi) ribaltoni.

Fuga corposa e media alta fino a Oviedo
Tanner, De Greef, Valls, Boasson Hagen, Preidler, Wyss, Intxausti, Voss, Edet, Urtasún, Mori, Howard, Arroyo, Zandio, Nerz, Grivko, Meier, Sijmens e i nostri Ratto e Santaromita: sono questi i 20 nomi che già dal secondo chilometro di una tappa che ne misurava 181 si sono messi in cammino per tentare la fortuna con la fuga da lontano. Il gruppo, tirato soprattutto dalla Katusha, non era così d'accordo all'idea di lasciare spazio al nutrito drappello, e ciò ha portato a due effetti: il vantaggio dei 20 non è mai realmente decollato (2'30" il margine massimo), e in compenso la media di gara è stata altissima, addirittura superiore ai 45 orari dopo le prime 3 ore.

Visto che il destino del plotoncino era comunque segnato, Boasson Hagen e Preidler hanno pensato che tanto valeva giocarsi il tutto per tutto, innestando una marcia ancora superiore e prendendo il largo, loro due e basta, a 94 km dal traguardo. In effetti i due qualcosa hanno ripreso, in termini di margine, arrivando ad avere anche 3'25" sul gruppo della maglia rossa (nuovo limite massimo, toccato a 50 dalla fine). Alle spalle del norvegese e dell'austriaco, sono rimasti Tanner, Edet (interessato a qualche punticino della maglia a pois), Wyss, Arroyo, Grivko, Voss, Valls e Mori, ma nessuno di loro è più riuscito ad avvicinare la coppia al comando, sulle salite(lle) che caratterizzavano gli ultimi 70 km della frazione.

Il primo Gpm (l'Alto de San Emiliano, a 33 dalla fine) ha visto per l'appunto Edet prendersi il punto del terzo posto (i battistrada avevano al momento poco più di 1'30" di vantaggio), dopodiché gli 8 intercalati sono stati riassorbiti dal gruppo, da cui sono usciti in contropiede Vanendert, Pauwels, Serry, Cherel, Txurruka, Flecha e Maté, e poi pure Verdugo, Herrada e Mendes. Sull'Alto de la Manzaneda, a 13 km dalla conclusione, Herrada, Flecha e Verdugo hanno raggiunto EBH e Preidler, e quest'ultimo per tutta risposta è partito da solo, scollinando al Gpm con 9" sui primi inseguitori, 18" sugli altri e 42" sul gruppo. Era chiaro come tutto tendesse ad un accorpamento generale, ma prima del Naranco abbiamo assistito ad un ulteriore contrattacco: dopo che Preidler era stato ripreso ai -11, è stato il portoghese Costa Mendes a proporsi come uomo del giorno, scattando a meno di 7 km dalla conclusione.

In quel frangente l'Astana stava controllando il gruppo, tenendo però un'andatura blanda, tanto che l'azione del lusitano della NetApp ha preso inaspettatamente quota, fino a permettere a Mendes di fregiarsi di ben un minuto di vantaggio sul gruppo, ai piedi della salita finale, l'Alto del Naranco, a 5 km dal traguardo.

All'ultimo km la bagarre: JRO vince, Scarponi e Ulissi si fanno vedere, Nibali spodestato
A quel punto, con le prime pendenze sotto le ruote, la FDJ ha preso per un attimo le redini del plotone, senza sapere che il suo capitano Pinot sarebbe stato il primo dei big a perdere terreno, più su. Ma ci è voluta la Saxo di Roche, ai 3 km, per alzare il ritmo e avvicinare sensibilmente gli uomini in avanscoperta: tra questi, prima Serry e poi con maggiore efficacia Herrada stavano tentando di riportarsi su Mendes, ma ha fatto prima il gruppo (ridotto a 25 unità) a riprendere loro, che loro a raggiungere il battistrada.

A un chilometro e mezzo dalla fine, mentre Pinot perdeva contatto dai migliori, il destino del portoghese era chiaramente segnato: e a 1100 metri dalla vetta è stato puntualmente ripreso dal drappello ridotto a 15 componenti. Nibali, chiamato a marcare Horner, non dava un'impressione di grande brillantezza: anziché tenere la ruota dell'americano, era qualche metro indietro, alle spalle anche di Valverde, e da quella posizione ha visto Roche partire secco, nello stesso momento in cui veniva raggiunto Mendes.

Alla ruota dell'irlandese s'è portato subito uno Scarponi che sta chiudendo bene la corsa spagnola, ma entrambi non hanno potuto far nulla quando, al triangolo rosso dell'ultimo chilometro, Rodríguez ha piazzato il contropiede decisivo. Sullo scatto, Purito ha subito preso un margine che si è poi rivelato incolmabile, anche per lo stesso Scarponi il quale per un po' ha tentato di restare in scia, anche per Samuel Sánchez che ai 600 metri è partito a sua volta dal gruppo (da quel che ne restava, ossia molto poco), attirando la risposta di Dani Moreno e di un inatteso Diego Ulissi; e infine anche per Chris Horner, quando il capitano della RadioShack ha deciso che era giunto il momento di scrollarsi di dosso Nibali, a 400 metri dalla fine.

Horner si è avvantaggiato di quel tanto che gli bastava per mettere le mani sulla roja, e pur non raggiungendo tutti quelli che gli erano scattati poco prima, è comunque riuscito a precedere pure Valverde, al traguardo; Nibali, in pieno allarme rosso, si è visto sfuggire l'avversario e ha capito subito che da quel momento non sarebbe stato più il leader. L'impietosa sentenza dei cronometristi ha suffragato tale tesi, di lì a poco.

Rodríguez, felice e contento, ha vinto la tappa con 11" su Ulissi (che segnala a Bettini di essere in crescita in vista del Mondiale), Moreno e Sánchez; con 14" su Horner e Valverde, e 16" su Scarponi; e con 20" su Konig e Nibali, il che si tramuta nei 6" tra Chris e Vincenzo che hanno esplicitato il ribaltone in classifica. Roche ha chiuso al decimo posto la tappa, a 23" da JRO, quindi sono transitati Kangert a 25" e Pozzovivo a 33".

La generale dice che ora è Horner a comandare, con 3" su Nibali, 1'06" su Valverde, 1'57" su Rodríguez, 3'49" su Roche, 6' su Pozzovivo, 6'38" su Konig che ha scavalcato Pinot, ora ottavo a 7'02"; Sánchez a 7'45" e Moreno a 11'05" chiudono la top ten, con Kangert superato dal madrileno e ora 11esimo a 11'18", e Scarponi 12esimo a 12'13" dalla maglia rossa; Capecchi gravita ancora in 19esima posizione a 25'06".

Di quel che potrà succedere sull'Angliru domani abbiamo parlato in apertura, qui in chiusura possiamo affermare con certezza che la Vuelta 2013, oltre a risultare memorabile per la lotta sul filo dei secondi che la sta animando fino alla fine, ha rappresentato anche un bel dispendio di energie per gli uomini chiamati a contendersela. Un dato che rischia di avere anche ripercussioni sulla prova iridata, nella quale ritroveremo tra i protagonisti anche coloro i quali sono ancora qui col coltello tra i denti (mentre altri big per il Mondiale si sono già ritirati da qualche giorno). Difficile pensare che questa differenza di dispendio tra i Nibali e i Valverde da un lato, e i Gilbert e i Cancellara dall'altro, non incida in qualche modo nella gara fiorentina del 29 settembre.

Marco Grassi

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano