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Giro di Toscana WE 2013: Far ridere il mondo, ma che bello spot! - Si corre nel traffico, a Pontedera vince Vos | Cicloweb

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Giro di Toscana WE 2013: Far ridere il mondo, ma che bello spot! - Si corre nel traffico, a Pontedera vince Vos

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Decisivo per la vittoria a Pontedera il colpo di reni di Marianne Vos © Ufficio Stampa della corsaSi chiama Premondiale, il Giro della Toscana, ma noi - e con noi le ragazze - ci auguriamo vivamente di non assistere a spettacoli simili a quelli di questi giorni tra il 22 ed il 29 settembre sulle stesse strade che assegneranno le maglie iridate. L'argomento, manco a dirlo, è la sicurezza. O il pressapochismo (l'uno non è per forza slegato dall'altro).

Che il Giro della Toscana non brillasse sotto quel punto di vista lo si era capito già dal prologo di Campi Bisenzio, corso in serata con gli anziani del paese che attraversavano il percorso di gara in bici, durante la competizione. A proposito: era davvero fondamentale terminare quel prologo dopo le 22, con la vincitrice Marianne Vos costretta a tornare in albergo all'1:45?

Pare di sì ma è forse il meno, dato che il bello doveva ancora venire in questa che più che somigliare ad una Premondiale ricalca la Coppa Cobram di fantozziana memoria. Una corsa che si disputa nei luoghi del Mondiale, con le migliori atlete venute da ogni parte del mondo per testare le strade su cui si daranno battaglia per un'iride. Logica vorrebbe che, come spot, come lancio della rassegna, l'organizzazione rasentasse la perfezione. Ma quando mai, that's Italy, e benvenuti in Toscana (sì, è la stessa dei Mondiali)!

Brunello Fanini, che questo Giro l'ha ideato e portato avanti anche in tempi in cui le corse scompaiono (e per disputarle così, ci vien da pensare che forse saltare un giro non farebbe male), fa finta di nulla. «È un filme!», la frase con cui riassume lo spirito del Giro della Toscana, quest'anno diventato maggiorenne. Ci viene da aggiungere: purtroppo non è un "filme" ma realtà.

Detto già di rischi ed orari del disco-prologo, nella prima tappa - è storia di ieri - il traffico non viene chiuso. No, semplicemente si fermano le automobili al momento del passaggio del primo gruppo, per farle poi ripartire (la conseguenza è che le ragazze più attardate si trovano in mezzo al traffico). Ieri come oggi, auto e soprattutto camion fermati e fatti parcheggiare lungo la strada, con rischi notevoli presi da tutto il gruppo per evitare collisioni.

Va bene che le ragazze sono delle funambole in bici, altrimenti non si spiega come un gruppo che occupa l'intera carreggiata possa sfiorare, senza problemi (diciamo così), uno scooter che sale in direzione opposta a quella del plotone, ma non esageriamo con gli ostacoli. Né si spiega come possa un centinaio e più di ragazze lanciate a 50 km/h riuscire ad evitare un'auto che bel bella, come niente fosse, esce da un portone, immettendosi sulla strada principale. Tutti episodi riguardanti ieri ed oggi, ma non basta.

Le ammiraglie al seguito sono costrette anch'esse, come il gruppo, a dribblare il normale traffico per soccorrere chi fora, chi cade, chi semplicemente ha bisogno di assistenza. Che dire poi delle rotonde affrontate come se la strada fosse aperta perché la strada è effettivamente aperta, o degli spartitraffico non segnalati, senza l'addetto a sbandierare la presenza di un ostacolo sul percorso...

«Il Giro di Toscana è una horsE categorie!!!! I cavalli ci sono e gli ostacoli anche!!! Macchine e buche ovunque! E la sicurezza dov'è???», tuona su Twitter Giada Borgato. E ancora, chi ci guarda al di là della Manica sostiene che HC stia per "has cars", ha le auto. E via con questi toni, pesanti ed allo stesso tempo chiarissimi, come quelli di Tiffany Cromwell: «Un'altra tappa frenetica e folle al Toscana, finita allo sprint... Un gioco: schivare le auto e restare in piedi. Sono felice di uscirne indenne». Non serve aggiungere altro.

Anche perché chi aggiunge, protesta, chiama in causa la sicurezza, non viene considerata. Succede a Marianne Vos, non l'ultima arrivata (ma in questo campo non c'è ranking che tenga), che oggi, dopo uno sprint disputato e vinto tra auto e camion parcheggiati a bordo strada, una volata in cui tutte hanno chiuso gli occhi, pronunciato le loro preghiere, sperando di uscirne vive, è andata dal commissario Uci a protestare per questa situazione incresciosa. In un mondo normale i provvedimenti sarebbero stati già presi ieri, invece il buon uomo fa spallucce e la questione è chiusa.

Ancora? I controlli antidoping: predisposti dalla FCI ieri a Montecatini Terme, dove alloggia buona parte delle squadre (di solito sono gli ispettori ad andare negli hotel delle atlete). E pazienza se le due formazioni mandate a dormire a Camaiore sono state costrette a correre fino a Montecatini, pranzo al sacco per le ragazze (la partenza di ieri era alle 14), e poi via al ritrovo. Davvero hors catégorie...

La Toscana ed il suo Giro, la regione che ospiterà i Mondiali di Firenze, si presenta al Mondo in grande stile in vista dell'appuntamento iridato, si fa conoscere per il pressapochismo, per la superficialità non tanto nella cura dei dettagli, ma di tutto quanto è alla base di una corsa ciclistica e della sua sicurezza.

Dici Firenze e non puoi non pensare a quanto accaduto dodici mesi fa, sempre del Toscana si parla: incidente stradale nei pressi dell'arrivo, panico, gruppo che - guarda tu la combinazione! - viene sviato, volata che viene disputata tanto per portare a termine quella corsa. Un anno dopo il problema si ripropone, con la tappa finale (no, scusate, il "gran finale" proprio non ci viene) sempre a Firenze, nuovamente a rischio ed ancora per il traffico (ma tanto i Commissari Uci faranno spallucce). Se a ciò va aggiunto il maltempo previsto nel capoluogo toscano la paura (e la rabbia) che serpeggia in gruppo aumenta in modo esponenziale.

Ieri, pur correndo nel traffico (dopo il passaggio del primo gruppo è stato dato il liberi tutti alle auto, con Cauz e Van Vleuten che sono state sviate, Longo Borghini e Ferrand-Prévot che si sono ritrovate a correre tra le auto come due cicloturiste...), nessuna s'era fatta male ma oggi, dopo mille rischi, c'è scappato pure l'incidente sul traguardo. La nuova tipologia di volata introdotta - il nome è "Occhi chiusi e si salvi chi può" - e disputata in quel di Pontedera ha visto l'australiana della Hitec Products-UCK Chloe Hosking centrare in pieno un'operatrice di Video Jenny, Antonella Ciampi.

Quest'ultima sarebbe giunta sul traguardo dopo i colleghi fotografi e si sarebbe piazzata nel bel mezzo della carreggiata, senza che nessuno evidentemente la obbligasse a spostarsi. Augurando una prontissima guarigione sia alla Hosking che alla Ciampi, ve lo immaginate, all'arrivo della Sanremo, un cameraman che giunge per ultimo sul Lungomare Italo Calvino e si piazza in mezzo alla strada? No che non ve l'immaginate, perché difficilmente accadrebbe. E invece al Giro della Toscana succede anche questo.

Per inciso, oggi nella Porcari-Pontedera, 110.1 km piatti ma non certo noiosi, come s'è potuto constatare, si è imposta Marianne Vos, prevalendo in una scontatissima volata grazie solo al fotofinish. Precede di un soffio la statunitense Shelley Olds, quindi l'ottima Barbara Guarischi e la sempre più presente, pimpante, Valentina Scandolara, che oggi ha tentato anche di andare in fuga da sola. A seguire Annalisa Cucinotta ed Elena Cecchini, che sta disputando un bellissimo finale di stagione. Annemiek Van Vleuten è 7a davanti a Giorgia Bronzini, Marta Tagliaferro e Chloe Hosking.

La classifica generale vede Marianne Vos sempre in maglia rosa ma con 18" su Giorgia Bronzini, 21" su Tiffany Cromwell, 23" su Rossella Ratto, 25" su Emma Johansson ed Anna Van der Breggen, 31" su Tatiana Guderzo, Claudia Häusler, Noemi Cantele ed Evelyn Stevens. Domani la tappa che potrebbe decidere la classifica finale, 124 km da Segromigno in Piano a Capannori. Quattro saranno le ascese a Segromigno in Monte, due quelle a Valgiano, salita di 1a categoria. L'ultimo scollinamento è posto a 12 km dal traguardo. Il primo punto all'ordine del giorno per domani è però la sicurezza, non la classifica generale.

Nel 2013 ricordiamo solo una gara a tappe organizzata (forse) peggio di questo Giro della Toscana, il Tour Languedoc-Roussillon (categoria 2.2): annullato ad un giorno dal via, con le squadre già in viaggio per la Francia, fu oggetto di trattative. Il punto era ancora una volta la sicurezza, che non veniva garantita dalla Gendarmerie (e gli alloggi, semplici bungalow pieni di spifferi, ed il cibo inadatto per qualità e quantità a delle atlete...). Alla fine venne disputato dalla seconda tappa in poi, visto che nella prima la polizia non era a disposizione del gruppo.

Gruppo che per domenica minaccia di protestare nel caso non venga garantita la sicurezza nella frazione di Firenze. Care ragazze, fate una bella cosa, incazzatevi già domani, ponete voi le condizioni: o si corre in totale sicurezza o la tappa, caro Brunello, te la scordi, visto che non la corriamo. Fatevi sentire, insomma, almeno quando rischiate la vita.

Francesco Sulas

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