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Ardèche + Holland WE 2013: Bronzini e Guderzo, messaggi mondiali - Buone conferme anche da Ratto e Cantele

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Terza vittoria di tappa per Giorgia Bronzini al Tour de l'Ardèche, nella frazione conclusiva di Saint-Marcel-d'Ardèche © Wiggle Honda Pro CyclingBronzini, Guderzo, Cantele. E ancora Ratto, Longo Borghini, Scandolara, Cauz, Zorzi... Non è certo l'elenco del telefono (azzurro) bensì la lista di coloro che potrebbero risultare davvero utili al Commissario Tecnico Dino Salvoldi nel Mondiale fiorentino ormai alle porte.

Se lo scheletro della nazionale è praticamente delineato, c'è chi non ha perso occasione, tra Tour de l'Ardèche e Boels Holland Ladies Tour, per mettersi in luce, far vedere di poter servire alla causa azzurra. 

In effetti è da una settimana a questa parte che le nostre - e non solo loro - si dannano, spingono sui pedali un po' più forte del solito, dimostrano di valere davvero quella convocazione.

Eravamo rimasti a Plouay: ultima tappa di Coppa del Mondo, vittoria della solita Vos ma Noemi Cantele 7a e miglior italiana, poi Rossella Ratto 10a, Elena Cecchini 11a... Tutte ragazze che ritroveremo (Vos esclusa).

Ardèche e Paesi Bassi, si diceva, come ultimo banco di prova prima del Giro di Toscana, perché allora le decisioni saranno quasi tutte prese, mancheranno giusto i dettagli. Azzurre in luce ma anche le altre che cercheranno di strappare la maglia iridata a Marianne Vos il 28 settembre prossimo, si son date da fare. Partiamo da casa nostra e dalla corsa a tappa meno importante come classificazione Uci, il Tour de l'Ardèche.

Tour de l'Ardèche: Bronzini come Cavendish... Ratto, Cantele, Cecchini e Cauz ci sono
Partiamo da un concetto semplice semplice: le montagne in questo Dipartimento del Rhône-Alpes non mancano affatto e Giorgia Bronzini torna dalla Francia con tre vittorie, che unite alle 13 ottenute in precedenza fanno 16 centri stagionali. Come Mark Cavendish, seconda solo a Peter Sagan e Marianne Vos. La volontà di «diventare un po' più scalatrice ed un po' meno velocista» espressa dalla piacentina ad inizio stagione, avendo visto che si era di fronte ad un Mondiale per nulla somigliante a Copenhagen (ma ben più vicino a Geelong) sta dando i suoi frutti.

Sei vittorie di fila alla Route de France, ora questo terzetto nelle salite, pur prese non tutte a velocità estreme, dell'Ardèche. Il primo centro arriva nella prima frazione in linea, la Rochegude-Beauchastel, con la piacentina che precede Tiffany Cromwell ed Elena Cecchini. Quest'ultima si ripete il giorno dopo, nella semitappa in linea, da Vals-les-Bains a Le Teil. Anche la Bronzini si ripete ed a completare un podio tutto tricolore c'è Rossella Ratto, altro "animale da Mondiali", che si classifica 2a.

La 4a e la 5a tappa sono a favore delle canadesi Joëlle Numainville, che s'impone a Cruas (dove la Cecchini è 4a e la Ratto 6a seguita da Pierobon e Valentini), e Karol-Ann Canuel, che esulta a Villeneuve-de-Berg (con Ratto 5a e Francesca Cauz 7a, entrambe diunte ad 1' dalla vincitrice). A Cruas si deve registrare la caduta con relativa frattura della clavicola, addio Mondiali (anche se la convocazione non era cosa scontata) e stagione (di sicuro), per Jennifer Fiori, portacolori della Top Girls.

Giorgia Bronzini, dopo due giorni di relativo riposo, concludeva in bellezza la trasferta francese vincendo l'ultima tappa, arrivo a Saint-Marcel-d'Ardèche, tutto fuorché un biliardo. Il rettilineo in leggera (ma più che percettibile) salita faceva sì che le atlete giungessero un po' sgranate sul traguardo. Il fatto che Giorgia precedesse ancora la canadese Joëlle Numainville e soprattutto Rossella Ratto, 3a, non faceva che aumentare le quotazioni della piacentina per Firenze.

Villumsen brillante, Amialiusik e Fiori ko, corsa a Tatiana Antoshina
L'Ardèche vedeva grande protagonista anche Alena Amialiusik, vincitrice della cronometro di Vals-les-Bains davanti a Noemi Cantele (occhio anche alla varesina, all'ultimo anno da professionista vorrà piazzare un colpo ben assestato) ed a Linda Villumsen. La Amialiusik si portava anche in testa alla corsa e vi restava sino alla penultima tappa; una caduta, la probabile frattura alla clavicola, l'improbabile partecipazione al Mondiale per la bielorussa della BePink e tanto dolore, non solo nel fisico.

Linda Villumsen, che si era aggiudicata il prologo e nella crono vinta dalla Amialiusik aveva chiuso al 3° posto, si portava in maglia rosa, facendo capire che era ben presente e candidata alla vittoria della crono individuale fiorentina. L'Ardèche non finiva a lei ma alla giallofluo Tatiana Antoshina, che all'ultima tappa superava proprio la Villumsen (la neozelandese chiudeva la tappa con 1'59" di ritardo, uscendo anche dal podio) e poteva esultare davanti ad Ashleigh Moolman, per la terza volta consecutiva 2a in questa competizione, e Karol-Ann Canuel. Rossella Ratto rimaneva giù dal podio per soli 4", Francesca Cauz 7a, Noemi Cantele 9a.

Una Bronzini precisa, resistente e vincente, una Ratto attivissima, questa Cauz che da quand'è esplosa per davvero, al Giro Rosa, vola, una Cantele che dopo la pausa forzata di quest'estate ha una gamba superlativa, ed ancora Elena Cecchini, costante e fresca, un'Elena Berlato che dopo la caduta all'Emakumeen Bira 2012 stentava a ritrovarsi ed invece s'è affacciata di nuovo ai piani alti della classifica, così come Pierobon e Valentini. Più le prime quattro che le altre mandavano chiari messaggi a Dino Salvoldi, il quale non poteva far altro che prendere nota.

Boels Holland Tour: tra Wild e Specialized-Lululemon spunta la Tagliaferro
Nel frattempo in Olanda si correva un'altra gara a tappe, il Boels Holland Ladies Tour. Una corsa che lasciava in realtà poco da dire, decidendosi come di consueto all'ultima tappa, con il classico finale a Berg en Terblijt ed un'infinità di salite, salitelle, côtes e muri da scalare (praticamente una piccola Amstel). A Rodden vince subito Kirsten Wild, con l'ottima Marta Tagliaferro 9a. La cronosquadre di Coevorden non fa che confermare il dominio assoluto della Specialized-Lululemon, capace di rifilare 1'15" all'Orica-AIS, 1'37" alla Rabo Liv/Giant e via a salire. Domenica 22 settembre sarà dura che le "zebre" non si riconfermino iridate di specialità.

Con Trixi Worrack in maglia arancione di leader, a Leerdam vince ancora la Wild, ma la nostra Maria Giulia Confalonieri (classe '93) è 6a e di nuovo Marta Tagliaferro occupa la 9a piazza. Notevole anche il 16° posto della Junior Arianna Fidanza, in gara con la selezione italiana. A Papendrecht vince Elke Gebhardt dopo una fuga con Vera Koedooder; le due staccano di 21" il gruppo regolato da Emilie Moberg. La Confalonieri si ripete con il 6° posto, Marta Tagliaferro è invece 7a. Stesso piazzamento che la veneta della MCipollini-Giordana occupa nella Zaltbommel-Veen, dove Chloe Hosking batte Wild ed Olds, tornando alla vittoria dopo 221 giorni (l'ultima risaliva alla frazione d'apertura del Tour of Qatar).

Sul Berg en Terblijt Tatiana Guderzo prevale su Annemiek Van Vleuten con un bel colpo di reniCosì Tatiana Guderzo si prende l'ultima tappa...
Siamo dunque alla tappa, quella regina, decisiva, la Bunde-Berg en Terblijt. Vanno subito in fuga Chantal Blaak e Marta Tagliaferro, inseguite ad oltre un minuto da un gruppo comprendente Katarzyna Niewiadoma, Megan Guarnier, Lizzie Armitstead, Anna Van der Breggen e Tatiana Guderzo. Una volta raggiunte le battistrada, la Blaak si stacca momentaneamente e restano in sette in testa. L'olandese della TIBCO, a cui il CT Johan Lammerts ha preferito altre per Firenze, si riporta in testa con Tagliaferro, Niewiadoma, Guarnier, Van Dijk, Armitstead, Guderzo e Van der Breggen.

Inseguono Van Vleuten, la leader Worrack, Häusler, Daams, Pieters e Zorzi, che vanno a formare un gruppo unico. Annemiek Van Vleuten, attivissima in quest'ultimo scorcio di stagione, parte da sola. Ancora Blaak prima, quindi Guderzo, provano a colmare il gap. Tatiana si riporta sulla capitana della Rabo Liv/Giant ed in vista del traguardo in salita di Berg en Terblijt sprinta lungo. Rischia di subire la rimonta della Van Vleuten ma un colpo di reni ben assestato regala la vittoria alla vicentina di Marostica (che aveva fatto sua anche la frazione conclusiva del Thüringen Rundfahrt), laddove da tre anni a questa parte ha sempre trionfato Marianne Vos (assente in quest'edizione).

Alle spalle di Guderzo e Van Vleuten l'ottima Lizzie Armitstead, poi Van der Breggen, Häusler e Van Dijk (Marta Tagliaferro e Susanna Zorzi 10a ed 11a), con quest'ultima che si aggiudica la classifica finale dopo un quadriennio targato Vos. Podio completato da Van Vleuten ed Armitstead, con Tatiana Guderzo che chiude 4a, ma con una forma strepitosa.

Da segnalare, non per i nostri colori (ma in futuro un occhio di riguardo non si negherà a nessuno...), il 10° posto di Katarzyna Niewiadoma, nome che dovremo imparare a conoscere: polacca, scheletrica, indubbiamente talentuosa (solo per il 2013: è stata una delle 66 che hanno portato a termine il Trofeo Binda, in 36a posizione. Ha corso, senza portarli a termine, Gracia-Orlová e Giro del Trentino, Krasna Lipa, dove ha chiuso 7a, ed Europei, 5a nella gara su strada), in prova alla Rabo Liv/Giant dal 26 agosto, compirà 19 anni il prossimo 29 settembre ed ha preso parte ad una delle corse più sentite dalla scuderia olandese. Torna da questo Boels Holland Ladies Tour con un 10° posto nella generale e la maglia azzurra i miglior giovane, classifica che la vede precedere di 1'01" Amy Pieters, con la nostra Susanna Zorzi, che sarà a Firenze in quanto Campionessa Europea in carica, a 2'29". Una giovanissima da seguire, insomma.

Verso Firenze: le azzurre ed alcune delle avversarie più in palla
Tornando alle nostre, se dalla Francia lo squillo più forte era quello di Giorgia Bronzini, dall'Olanda giungono sì ottime prestazioni per Fidanza, che è sempre una ragazza del '95, oltre che per Marta Tagliaferro e Maria Giulia Confalonieri, ma in chiave iridata la vittoria di Tatiana Guderzo è quella che pesa di più.

Le avversarie dell'Italia non si sono certo dimostrate deboli: la Van Dijk si giocherà la crono con la Villumsen; con lei, la Van Vleuten, in netta crescita, e la giovane Van der Breggen, sempre presente nell'azione, l'Olanda di Marianne Vos farà faville (ma non dimentichiamoci di Gunnewijk, Brand, Pieters e Wild). C'è poi la Gran Bretagna, che potrà contare su Lizzie Armitstead, così come la Worrack sarà il faro della Germania insieme alla Häusler. Da non sottovalutare nemmeno gli Usa, con Olds che ha combinato poco ma è sempre viva e Stevens che ha grandi mezzi. Stesso discorso per l'Australia, da Tiffany Cromwell in giù. Ora resta solo il Giro di Toscana (in scena da mercoledì 11 a domenica 15) come ultimissimo test per il Mondiale.

Quelle che non abbiamo visto (ma che sicuramente vedremo...)
Le azzurre sono state ben monitorate durante questa settimana di doppi impegni, assenti a parte, naturalmente. Elisa Longo Borghini ha comunque corso due settimane fa il Lotto Belisol Belgium Tour, lavorando egregiamente per Rossella Ratto (e chiudendo pur sempre al 12° posto), Valentina Scandolara ha confermato i grandi progressi di questo 2013 ancora al Trophée d'Or, dove ha ottenuto un 4° posto (dietro a Vos, Bronzini e Brand), una piazza d'onore, sempre alle spalle della Vos e la 4a posizione nella classifica finale, scalzata da un podio che è risultato tutto olandese (Vos, Van der Breggen e Brand) per soli 8".

Ora i dettagli al Giro di Toscana, ma s'è già capito chi sta bene
Bronzini e Longo Borghini, Zorzi e Cantele, Guderzo e Scandolara, Ratto e Cauz... È, salvo sorprese, qualcosa di più di una cantilena. È la cantilena azzurra che verrà svelata ufficialmente solo dopo (o durante) il Giro di Toscana. Anche se si è già visto chi ha la gamba che gira a meraviglia e chi ha il colpo di pedale che può trasformare un sogno in realtà.

Francesco Sulas

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