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Vattenfall Cyclassics 2013: Torna Degenkolb, a Greipel restano le briciole - Gran volata dell'Argos-Shimano. Viviani 5° | Cicloweb

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Vattenfall Cyclassics 2013: Torna Degenkolb, a Greipel restano le briciole - Gran volata dell'Argos-Shimano. Viviani 5°

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John Degenkolb batte André Greipel ed Alexander Kristoff nella Vattenfall Cyclassics © BettiniphotoChe in una corsa tedesca, una signora corsa tedesca, la Classica di Amburgo, che dopo aver cambiato quella decina di denominazioni è ora nota come Vattenfall Cyclassics, sia un corridore proprio proveniente dalla Germania a vincere non è così scontato come si potrebbe credere.

Questa corsa relativamente giovane (da quest'anno è diventata maggiorenne) ha visto trionfare solo tre volte dei tedeschi, ma non corridori qualunque: Jan Ullrich, Erik Zabel ed oggi John Degenkolb.

Il portacolori dell'Argos-Shimano deve trovarsi bene in questo periodo dell'anno, se è vero che dodici mesi fa alla Vuelta a España vince cinque tappe, tutte allo sprint, e che oggi ha saputo girare per il verso giusto una stagione in cui aveva avuto modo di esultare solamente a Matera, al Giro d'Italia.

Degenkolb, del quale si erano perse le tracce da settimane, complice anche il salto di qualità di Marcel Kittel, vero e proprio mattatore delle volate del Tour. Sarà un caso, o forse no, ma oggi che Kittel non era in gara il talentuoso tedesco della Argos - l'altro - ha riportato nel suo Paese una La classifica completa della Vattenfall Cyclassics che mancava dal 2001, quando a vincere fu Erik Zabel.

S'impone, Degenkolb, davanti ad uno sprinter sicuramente più puro di lui, André Greipel, che ha visto a tanto così il primo successo in una Classica ma s'è dovuto arrendere al connazionale di sette anni più giovane. Una volata magistrale, quella di Degenkolb: prima s'intromette nel treno della Saxo-Tinkoff, poi si lancia ed è allora che Greipel pare possa raggiungerlo e superarlo. Invece no, Degenkolb resterà in testa fino alla fine, Greipel ripassi tra un anno.

Sono 246 i chilometri da percorrere nella 18a Vattenfall Cyclassics, con il Waseberg, una salitella di 300 metri che tocca pendenze, seppur brevi del 15%, da percorrere quattro volte, tre delle quali nel finale, l'ultima a circa 15 km dal termine. Un trampolino di lancio ideale per chi voglia provare a far deragliare i treni dei velocisti, anche se spesso ad Amburgo ha vinto il banco, ossia l'arrivo allo sprint.

Se ne vanno sin da subito in quattro: Garikoitz Bravo (Euskaltel Euskadi), Jonas Aaen Jørgensen (Saxo-Tinkoff), Julian Kern (AG2R La Mondiale) e Michael Schwarzmann (NetApp-Endura). Arriveranno ad avere più di 7' sul gruppo ma al secondo passaggio sul Waseberg Bravo si stacca, Jonas Aaen Jørgensen tenta l'azione solitaria e Schwarzmann viene ripreso insieme a Kern da un gruppetto.

Presto anche Jonas Aaen Jørgensen viene ripreso e così in testa troviamo Michal Kwiatkowski, Yoann Offredo, Mathew Hayman, Simone Ponzi, Michal Golas, Michel Koch, Julian Kern, Adriano Malori, Jens Keukeleire, Garikoitz Bravo Koen De Kort, Marco Marcato e Michael Schwarzmann. mancano 65 km all'arrivo, decisamente troppi.

Il gruppo non fa in tempo a rientrare sui fuggitivi ed ecco l'attacco del nostro Manuele Boaro, seguito dal Belkin Rick Flens. Hanno 21" sul ggruppo e davanti a sé 41 km prima di giungere al traguardo, con altre due scalate al Waseberg. Sulla penultima prende vantaggio un altro gruppetto: Ian Stannard, Niki Terpstra, Sep Vanmarcke e Wouter Mol, con un altro piccolo drappello ad inseguire (al suo interno Cesare Benedetti, Daniele Pietropolli, Ion Izagirre, Michael Albasini e Tim Wellens).

Il gruppo vigila, anche se sembra poco convinto all'inizio dell'ultimo Waseberg. Ion Izagirre è molto attivo davanti, Niki Terpstra trova lo scatto giusto nel tornante dove le pendenze si fanno sentire. Giusto se il traguardo di Amburgo fosse in fondo alla discesa, ed invece mancano ancora una quindicina di chilometri.

Il passista olandese dell'Omega Pharma QuickStep cerca un ritmo che lo distanzi sia dal gruppo degli immediati inseguitori (Pietropolli, Mol, Stannard, Albasini, Izagirre), presto inglobato dagli altri, che dal plotone. E così il buon Terpstra, se potrà dire di averci provato, deve alzare bandiera bianca ai 7500 metri, quando il gruppo torna compatto.

La Argos-Shimano e la Lotto-Belisol lavorano rispettivamente per Degenkolb e Greipel, poi si vede anche la FDJ.fr del campione uscente Arnaud Démare. Nel finale chi si mette in bella mostra, cercando di portare avanti il proprio capitano, è la Saxo di Daniele Bennati.

Degenkolb capisce che può risultare il treno giusto per lui e ne diventa il terzo vagone. Esce agli ultimi 200 metri e si porta in testa. Greipel lo vede e cerca il contropiede, ma non riuscirà neppure ad affiancare l'Argos.

Terza piazza per il norvegese Alexander Kristoff, poi José Joaquín Rojas Gil che precede di un nulla Elia Viviani. Sesta piazza per Boy Van Poppel davanti a Nikolas Maes, Thor Hushovd, Matti Breschel ed Arnaud Démare. Bene per i colori italiani anche Manuel Belletti e Giacomo Nizzolo, rispettivamente 12° e 13°, mentre Roberto Ferrari, pochi giorni fa 2° alla Coppa Bernocchi, oggi si deve accontentare del 18° posto.

Erano tanti i contendenti alla vigilia della corsa, soprattutto André Greipel avrebbe voluto far sua questa classica agostana. Di fronte a questo John Degenkolb, che proprio in agosto (ma non soltanto) si esalta, c'è stato ben poco da fare. Ed in ottica Firenze sarà bene tenere d'occhio un corridore che in salita regge eccome ed allo sprint vola.

Francesco Sulas

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