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Eneco Tour 2013: Fulmine Greipel a casa di Boom - Tappa ad André (Nizzolo 2°), maglia a Lars. Domani la crono

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La quarta tappa dell'Eneco Tour va a Greipel © enecotour.comEra quasi inevitabile che a Vlijmen, città olandese dove vive, Lars Boom provasse a vincere, o se non altro a strappare ad Arnaud Démare la maglia di leader, dalla quale era separato da un solo secondo. La vittoria gli è sfuggita; non il podio e di conseguenza l'abbuono che permette a Boom di passare in testa all'Eneco Tour che già dodici mesi fa vinse.

Con una crono davanti ed un paio di tappe che presentano muri (si finirà come nel 2012 a Geraardsbergen) e côtes (tra due giorni si scalera per tre volte La Redoute) sarà difficile impedire all'olandese della Belkin di bissare la vittoria dello scorso anno.

Chi alza le braccia al cielo in quel di Vlijmen non è solo Boom, che si gode il primato, ma André Greipel, il quale coglie il dodicesimo centro stagionale. E dopo il pasticcio dei Lotto di ieri, con Roelandts ad allungare, i compagni che gli fanno il buco ed in quel momento consegnano la vittoria a Stybar, che se l'è giocata con Richeze e Boom, la squadra belga del velocista tedesco oggi ha fatto tutto nel modo corretto, portando Greipel sul rettilineo d'arrivo nella posizione migliore.

Chi d'altra parte può recriminare è Giacomo Nizzolo: il milanese della RadioShack Leopard è giunto 3° nella prima tappa, 4° ieri, oggi s'è dovuto arrendere ad un signor velocista, certo, ma sempre un secondo posto rimane. Per chi nell'Eneco Tour 2012 aveva primeggiato una volta e vinto la classifica a punti lasciare il segno sarebbe stato importante ma la presenza costante s'è vista, la crescita continua del ragazzo pure.

I 169.6 km da Essen a Vlijmen prevedono un circuito iniziale di 19.4 km da percorrere una volta, un tratto in linea di 93.6 km ed un secondo circuito, attorno alla cittadina dove si concluderà la tappa: sono 28.3 km mai scontati, tutti fatti di stradine e curve a novanta gradi dove attenzione e dimestichezza con il mezzo fanno la differenza, il tutto da ripetere due volte.

Subito se ne va un bel quartetto: Ioannis Tamouridis (Euskaltel-Euskadi), Pieter Jacobs (Topsport Vlaanderen-Baloise), Staf Scheirlinckx (Accent.jobs) e Pim Ligthart (Vacansoleil) guadagnano dopo 7.5 km 3'40" sul plotone, che comprensibilmente lascia fare senza dannarsi. Con 71 km da percorrere il vantaggio tocca il suo picco più elevato, ossia 5'30". La FDJ.fr del leader Démare si dà da fare per ricucire ed all'inizio del circuito finale, quando mancano 55 km al traguardo, il gap è di 3'20".

Diminuisce sensibilmente ed all'ultimo passaggio sul traguardo (28.4 km da percorrere) i quattro hanno solo 31" di vantaggio sul gruppo. È proprio all'inizio dell'ultimo giro che davanti attacca Ligthart, seguito da Jacobs e Tamouridis, mentre Scheirlinckx si lascia sfilare e verrà presto ripreso. Ligthart viene tagliato fuori da una foratura ai -20 km e così restano in testa Tamouridis e Jacobs con un vantaggio di 16". Il gruppo fa sentire il fiato sul collo dei battistrada. Tamouridis, greco dell'Euskaltel-Euskadi, è l'ultimo a cedere e viene ripreso ai - 10 km.

Inizia la guerra fra treni ed ai -7 allunga deciso Matti Breschel. Deciso nemmeno poi tanto, visto che il danese della Saxo-Tinkoff verrà ripreso. Il problema sorge in gruppo, nelle prime posizioni, dove la caduta di uno Sky spezza in più tronconi il plotone.

Tra coloro che restano attardati c'è Marcel Kittel, che però anche nelle tappe scorse non aveva dato segni di gran forma, dopo un Tour stratosferico. Si ritira Theo Bos, che decide di curare i problemi al soprassella per non accusare ricadute durante la Vuelta che inizierà tra una settimana. Anche il velocista della Belkin non s'è mai visto in quest'Eneco Tour.

Il finale è pilotato dagli uomini Lotto, e visto com'era andato l'ultimo chilometro di ieri c'è chi probabilmente si mette già le mani nei capelli. Invece oggi ognuno svolge il suo compito alla perfezione, portando Greipel, rimasto insieme ad altri cinquanta uomini nel gruppo di testa, a disputare una volata impeccabile. Chi si vede davanti è anche Lars Boom. Vuole vincere e lancia la sua volata un po' troppo presto.

In fondo però a lui basta prendere l'abbuono, quindi poco importa se Greipel, con la sua maglia rossa di leader della classifica a punti, lo passa agevolmente, e se Nizzolo lo batte al fotofinish; ciò che conta è racimolare secondi in ottica generale, e Boom li racimola.

Ai piedi del podio un Alessandro Petacchi tornato ad ottimi livelli, quindi il russo Alexander Porsev, Tyler Farrar, Jens Keukeleire, che ha vinto due tappe alla Vuelta a Burgos (poi abbandonata appositamente per correre l'Eneco), Yauheni Hutarovich, Elia Viviani e Christopher Sutton.

Démare, oggi 14°, è mancato totalmente e cede la maglia bianca di leader, che indossava da due giorni. Maglia che passa a Lars Boom, ora davanti a Greipel di 1", mentre proprio Démare accusa un ritardo di 3". Stybar è a 6", Gilbert a 7", Farrar a 9", Petacchi a 13", Nizzolo a 15", Phinney e Jacobs a 17".

Domani buona parte dei velocisti ancora in classifica presumibilmente scomparirà: la cronometro individuale di Sittard-Geleen è sì breve (soli 13.2 km) ma si farà sentire, specie nelle scalate del Windraak e del Beukenberg. Per Boom (e non solo, visto che Stybar non è affatto un pessimo passista e si trova a soli 6" dalla maglia bianca) è un invito a nozze.

Chi ha fatto intendere di voler vincere la prova è chiaramente Bradley Wiggins, che però già dalla prima tappa è uscito dai piani alti della generale, accusando 4', e questa sera si trova a 9'37" da Boom. Il quale, con una crono e due tappe fatte di côtes e muri, lancia un chiaro messaggio ai rivali per la classifica generale: provate a levarmi questa maglia.

Francesco Sulas

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