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Tour de Pologne 2013: Riblon, suoi solo i traguardi storici - Domina sul Pordoi, crolla Ulissi. Majka nuova maglia gialla

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Christophe Riblon si aggiudica la vittoria sul Passo Pordoi © Bettiniphoto

Sarà anche banale, affermare che la forma che ha permesso a Christophe Riblon di vincere sull'Alpe d'Huez l'ha portato a conquistare un altro storico traguardo del ciclismo, il Passo Pordoi, ma i risultati sono quelli.

Ci raccontano di un 32enne di Tremblay-en-France, alle porte di Parigi, che ama andare in fuga (al Tour l'ha trovata per ben sei volte, agguantando la vittoria all'Alpe ed il secondo posto a Gap dietro a Rui Costa) per poi finire gli avversari nelle fasi conclusive della corsa, o sulla salita finale, se è prevista. Vittorie pochine, ma di grido.

Facciamo qualche nome: al Tour 2010 precede di quasi un minuto Menchov e Samuel Sánchez ad Ax 3 Domaines, e già il buon Christophe potrebbe essere sazio, dopo una vittoria pirenaica. Tre anni dopo ritorna alla carica, ancora alla Grande Boucle. Dopo tre fughe che non gli fruttano vittoria alcuna ecco la doppia scalata all'Alpe d'Huez, 18a tappa.

Prima lo stacca Van Garderen, poi rientra con Moreno Moser sullo statunitense e nella discesa Riblon e Moser se ne vanno. Allunga addirittura, Moser, complice un tornante impostato pessimamente da Riblon, ma sull'ultima ascesa si ripresentano questi tre. Riblon stacca subito Moser, non Van Garderen. Il quale, per rifarsi di un Tour deludentissimo, vorrebbe vincere su un traguardo di grido, ma negli ultimissimi chilometri è Riblon che si prende la soddisfazione.

A questo punto sì che l'AG2R potrebbe ritenersi soddisfatto e correre un Giro di Polonia in tutta tranquillità. Non è roba per lui, che nella tappa di Madonna di Campiglio accusa quasi due minuti ma verso il Passo Pordoi, altra vetta mitica (seppure non durissima), azzecca ancora la fuga buona. Nel finale sgrana i compagni, in ultimo li semina, alzando le braccia al cielo con più di un minuto di vantaggio sul secondo classificato, Rohregger.

La seconda ed ultima tappa trentina del Giro di Polonia non è affatto scontata: 206.5 km da Marilleva al Passo Pordoi con in mezzo il Passo di Pampeago ed il Passo Costalunga. Si forma subito un drappello numeroso, composto da Nibali, Pauwels, Pires, Paterski, Preidler, Lindeman, Le Bon, Benedetti, Huzarski, Stybar, Pate, Rohregger, Madrazo, Marczyński, Riblon e Casar.

Il vantaggio sul gruppo supera i 5' mentre la maglia gialla Diego Ulissi ha una gioranta no e paga in partenza 8'; alla fine taglierà il traguardo a 27'26" da Riblon, addio sogni di gloria. Sul Passo di Pampeago è Rohregger a tentare di andare via da solo. Lo inseguono Stybar, Riblon e Marczynski mentre tra il battistrada e questo terzetto c'è Vincenzo Nibali.

Il ricongiungimento avviene presto, con i battistrada che sono Nibali, Rohregger, Riblon, Stybar e Marczynski, a cui si aggiungono subito Paterski e Preidler. Il gruppo sul Costalunga (mancano 29 km al traguardo) è a 3'37" dai battistrada, mentre Serge Pauwels, tra il plotone ed i fuggitivi, deve recuperare un gap di 3'21". Alzerà bandiera bianca.

La risalita della Val di Fassa è il preludio ideale alla scalata del Pordoi. Stybar, Paterski, Rohregger, Marczynski, Preidler, Rohregger (Nibali nel frattempo ha perso contatto sulle ultime rampe del Costalunga) transitano per primi a Canazei ed imboccano la strada che con una penden za media di poco superiore al 6% e 27 tornanti porta ai 2.239 metri s.l.m del Passo Pordoi. Il gruppo, tirato dala Saxo-Tinkoff di Rafal Majka, è distanziato di 1'52".

Il primo a provarci è Maciej Paterski, che dopo due tornanti guadagna un buon vantaggio sul resto della compagnia. Marczynski prova a tenere la sua ruota senza successo, Rohregger e Riblon prima raggiungono il polacco della Cannondale, poi lo staccano. Rohregger non dorme sonni tranquilli con Riblon a ruota e fa bene, anche perché il transalpino parte presto all'attacco ed in men che non si dica si ritrova in testa. Rohregger segue, Paterski è in affanno, Preidler in recupero (tant'è che chiuderà al 3° posto).

Riblon non è incalzato dagli avversari e, mantenendo un ritmo costante ed elevato, può godersi gli ultimi tornanti di una vittoria magistrale. Colui che al Tour aveva salvato la Francia, regalandole una signora vittoria di tappa, si ripete al Giro di Polonia, sul Pordoi.

Alle sue spalle Rohregger, staccato di 1'02", quindi Georg Preidler a 1'18". Henao precede Majka a 1'35", quindi Weening a 1'38", Chris Anker Sørensen e Jon Izagirre a 1'40". Domenico Pozzovivo ed Eros Capecchi, staccati di 1'44", completano la top ten di giornata, con il Campione d'Italia Ivan Santaromita 11° a 1'47" (così pure Kiserlovski) ed Ivan Basso 13° a 1'51". Bradley Wiggins paga 15'40", Vincenzo Nibali, pure in fuga, è attardato di 23'44", Diego Ulissi, che come detto in precedenza ha avuto una giornata no, è a 27'26", così come Przemysław Niemiec e Giovanni Visconti.

La classifica generale vede in maglia gialla un talento, un predestinato, il polacco Rafal Majka, che al Giro, dove ha chiuso 7°, ha sfiorato la maglia bianca di miglior giovane, pure indossata ma alla fine strappatagli da Betancur. Majka ha ora 4" su Henao e 6" su Riblon, 7" su Weening e 9" su Jon Izagirre e Chris Anker Sørensen. A 13", in 7a posizione, troviamo Eros Capecchi, seguito con il medesimo distacco da Domenico Pozzovivo, quindi a 16" c'è Kiserlovski, a 18" Rohregger ed 11°, a 20", Ivan Basso.

Domani si riposa - fatto straordinario per una corsa di una settimana - ci si sposta e da martedì sarà Polonia. Ma Polonia Polonia... Si correrà sui 226 km della Cracovia-Rzeszów, e proprio a Cracovia il Giro terminerà sabato con la crono conclusiva. Martedì la tappa sarà nervosa ma non impossibile. Un arrivo a ranghi compatti non è per nulla escuso.

Francesco Sulas

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