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Tour de France 2013: Sky e Movistar protagoniste - Le squadre ai voti: bene Omega e Argos, BMC deludente

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AG2R La Mondiale

PIAZZAMENTI
1° 18a t (Riblon)
2° 16a t (Riblon)
6° 1a t (Dumoulin)
7° 10a t (Dumoulin)
8° 3a t (Bouet)
8° 20a t (Gadret)
10° 6a t (Dumoulin)
10° 12a t (Dumoulin)
10° 15a t (Péraud)

15° Generale (Bardet)
Supercombattivo (Riblon)

FUGHE Kadri (2a, 7a, 14a, 16a e 19a), Minard (3a), Riblon (8a, 15a, 16a, 18a, 19a e 20a), Bardet (9a e 19a)

PREMI 103730  (6a)

L'ANALISI

 

Christophe Riblon ha finito con l'essere non solo l'uomo simbolo della AG2R, ma anche dell'intero contingente francese al Tour che nella sua edizione numero 100 rischiava di ritrovarsi senza vittorie per i padroni di casa. Il 32enne di Tremblay ha ovviato inventando (tra una bella fuga e l'altra) una grande impresa all'Alpe d'Huez, e facendo così dimenticare la grande sfortuna che il giorno prima aveva colto Jean-Christophe Péraud, uomo di classifica del team, caduto per due volte prima e durante la crono di Chorges, e ritiratosi con frattura della clavicola. Cresce benino Bardet, che spesso ha tenuto duro in salita (e alla fine è pure il miglior transalpino della generale), mentre Gadret solo nel finale ha offerto qualche sprazzo. Dumoulin qualche piazzamento in volata lo regala sempre, così come Kadri si fa vedere in fuga. Voto: 6.5

 

IL MIGLIORE
Christophe Riblon

 


Astana Pro Team

PIAZZAMENTI
2° 9a t (Fuglsang)
4° 13a t (Fuglsang)
6° 7a t (Gavazzi)
7° 2a t (Gavazzi)
7° 3a t (Gavazzi)
7° 15a t (Fuglsang)
8° 17a t (Fuglsang)
10° 18a t (Fuglsang)

7° Generale (Fuglsang)

FUGHE Lutsenko (5a), Fuglsang (5a), Gavazzi (12a e 19a)

PREMI 26010  (16a)

L'ANALISI

Avrebbe dovuto essere un "tutti per Jakob Fuglsang", ma nella realtà il danese si è ritrovato sempre solo nei momenti che contavano (molto diversa la squadra che ha scortato Nibali al Giro). Nonostante ciò, Fuglsang ha centrato l'obiettivo della vigilia, la top ten, sfiorando anche un successo di tappa sui Pirenei, e denotando una notevole tenacia che l'ha accompagnato nella sua crescita (rispetto ad altri avversari) nella terza settimana: il voto al team è tutto per lui. Poco da segnalare intorno a Jakob, giusto qualche discreto piazzamento di Gavazzi. Per il resto, tra ritiri inopinati (Kashechkin è stato scaricato dal team dopo aver abbandonato nei primi giorni) e difficoltà fisiche di qualche uomo atteso (Gasparotto), il livello non è stato alto. Voto: 6

IL MIGLIORE
Jakob Fuglsang

 


Belkin Pro Cycling Team

PIAZZAMENTI
3° 13a t (Mollema)
4° 8a t (Mollema)
5° 8a t (Ten Dam)
7° 19a t (Gesink)
8° 9a t (Mollema)
8° 13a t (Ten Dam)
8° 15a t (Mollema)
9° 15a t (Ten Dam)

6° Generale (Mollema)
13° Generale (Ten Dam)

FUGHE Boom (1a, 2a e 18a), Gesink (19a), Nordhaug (19a)

PREMI 51920  (10a)

L'ANALISI

Nella prima metà di Tour sembrava che l'arrivo del nuovo sponsor (subentrato proprio nell'immediata vigilia della Boucle) avesse portato con sé tanta linfa vitale, tanto che Bauke Mollema per diversi giorni ha tenuto la seconda posizione, con Ten Dam saldamente in top 5. Poi nell'ultima settimana i nodi sono venuti al pettine, Laurens ha perso terreno ed è uscito dai 10, Mollema ha salvato il salvabile e ha chiuso al sesto posto. Un po' al di sotto delle aspettative il resto della squadra, a partire da un Gesink mai determinante, proseguendo con gli uomini da classiche Boom e Vanmarcke che non hanno mai trovato modo di dare una stoccata. Voto: 6.5

IL MIGLIORE
Bauke Mollema

 


BMC Racing Team

PIAZZAMENTI
2° 18a t (Van Garderen)
5° 3a t (Gilbert)
6° 9a t (Evans)
8° 16a t (Gilbert)
9° 4a t (Squadra)
10° 17a t (Van Garderen)

35° Generale (Morabito)

FUGHE Burghardt (14a, 19a e 20a), Van Garderen (14a, 18a e 20a), Gilbert (16a e 20a), Quinziato (16a), Moinard (19a), Morabito (19a)

PREMI 18110  (18a)

L'ANALISI

Un disastro, senza se e senza ma. Evans è naufragato, mollando di testa oltre che di gambe dopo l'ottimo podio del Giro. Colui che avrebbe dovuto avere spalle abbastanza larghe per ereditarne i gradi, Tejay Van Garderen, era già fuori classifica dopo la prima tappa pirenaica, travolto da una condizione fisica approssimativa. La quale non gli ha impedito comunque di risultare, alla fine, il migliore dei suoi, con la vittoria sfiorata all'Alpe d'Huez. Ciò la dice lunga sulle prestazioni dello squadrone americano, che ha avuto un Gilbert del tutto impalpabile, mentre gli altri componenti del team hanno fatto quel che hanno potuto (ovvero, nell'occasione, molto poco). Menzione per Burghardt, prezioso gregario fuggitivo. Voto: 3

IL MIGLIORE
Tejay Van Garderen

 


Cannondale Pro Cycling Team

PIAZZAMENTI
1° 7a t (Sagan)
2° 2a t (Sagan)
2° 3a t (Sagan)
2° 6a t (Sagan)
2° 13a t (Sagan)
3° 5a t (Sagan)
3° 12a t (Sagan)
3° 18a t (Moser)
4° 10a t (Sagan)
4° 21a t (Sagan)
8° 19a t (De Marchi)

71° Generale (De Marchi)
1° Punti (Sagan)

FUGHE Sagan (15a), Moser (18a e 19a), Koren (19a), De Marchi (19a)

PREMI 75610  (7a)

L'ANALISI

La Cannondale è Peter Sagan, Peter Sagan è la Cannondale. Sbirciare il colonnino dei risultati, a sinistra, chiarisce il concetto più di troppe parole. Maglia verde vinta con un abisso di vantaggio sul secondo, un successo di tappa insieme ai tanti piazzamenti, e anche se magari dallo slovacco ci si aspettava qualche vittoria in più, resta uno dei più popolari personaggi del gruppo. Non l'unico giovane a mettersi in evidenza in squadra, peraltro: Moreno Moser, dopo aver latitato per quasi tutto il Tour, è stato capace di centrare un prestigioso terzo posto nella frazione dell'Alpe d'Huez, trovando l'indomani pure gli stimoli per ritentare una fuga (ma le gambe non c'erano più), nel giorno in cui anche De Marchi si è mosso (terminando all'ottavo posto di tappa). Bilancio tutto sommato positivo, con la perla del gran lavoro d'équipe nel giorno del successo - fortissimamente voluto da tutti - di Peter. Voto: 6.5

IL MIGLIORE
Peter Sagan

 


Cofidis, Solution Crédits

PIAZZAMENTI
4° 16a t (Coppel)
5° 14a t (García)
5° 19a t (Navarro)
9° 9a t (Navarro)

9° Generale (Navarro)

FUGHE Mate (6a, 10a e 13a), Molard (8a), García (14a), Navarro (16a e 19a), Coppel (16a e 19a)

PREMI 14710  (20a)

L'ANALISI

Ringrazieranno la predisposizione di Daniel Navarro per le fughe giuste, in casa Cofidis: perché se così non fosse stato, questa squadra non avrebbe lasciato proprio tracce (con un paio di piazzamenti occasionali e qualche fughetta non si tira fine mese). Invece lo spagnolo, alla fine della fiera, mette insieme un nono posto conclusivo che è un premio enorme, in rapporto al poco fatto vedere dal team, che ultimamente sembra quasi un cimitero di giovani elefanti (vedere alle voci Coppel e Taaramäe). Voto: 5.5

IL MIGLIORE
Daniel Navarro

 


Euskaltel - Euskadi

PIAZZAMENTI
3° 15a t (Nieve)
5° 6a t (Lobato)
6° 8a t (Nieve)
7° 5a t (Lobato)
7° 16a t (Astarloza)
9° 12a t (Lobato)
9° 18a t (Nieve)
9° 19a t (Nieve)
10° 3a t (G. Izagirre)
10° 8a t (Antón)

12° Generale (Nieve)

FUGHE Lobato (1a), Pérez (2a, 13a e 19a), Sicard (5a, 12a e 19a), Oroz (7a e 10a), Astarloza (16a e 20a), Nieve (18a e 19a), J. Izagirre (19a), Antón (20a)

PREMI 23090  (17a)

L'ANALISI

La formazione basca brilla sempre per simpatia: del resto l'attitudine mai sopita per le fughe (spesso disperate) attira sempre l'attenzione degli appassionati. Stavolta la Euskaltel aggiunge, alla solita collezione di attacchi da lontano, una discreta prestazione di Mikel Nieve (il terzo posto al Mont Ventoux il suo picco), che non centra la top ten, ma è lì lì, e che ha anche lottato per la maglia a pois. Male Antón, mai veramente in partita, e poco rilevante l'apporto degli Izagirre, mentre tre piazzamenti in volata ci dicono che il giovane Juan José Lobato sta crescendo. Tutto ciò purtroppo non basterà - pare - per avere un posto sicuro nel World Tour l'anno prossimo, vista la defezione dello sponsor amministrativo legato alla Fundación Euskadi. Voto: 5.5

IL MIGLIORE
Mikel Nieve

 


FDJ.fr

PIAZZAMENTI
3° 16a t (Jeannesson)
4° 19a t (Geniez)
5° 10a t (Bonnet)
8° 7a t (Vichot)
8° 11a t (Roy)
8° 14a t (Vichot)
10° 21a t (Fischer)

29° Generale (Jeannesson)

FUGHE Vichot (14a), Fedrigo (15a), Roy (15a), Jeannesson (16a e 18a), Geniez (19a)

PREMI 12690  (21a)

L'ANALISI

Altra formazione letteralmente inguardabile per tutto il Tour. Capito presto che non si sarebbe potuto fare affidamento sul capitano designato Thibaut Pinot, alle prese con seri problemi psicologici nelle discese di montagna (e ritiratosi dopo una lunga sofferenza e per un forte mal di gola), la squadra si è ritrovata senza punti di riferimento, considerato che pure il velocista Bouhanni aveva abbandonato quasi subito. Inefficace nelle fughe (anche se negli ultimissimi giorni ha centrato un paio di piazzamenti), inesistente in classifica, mai vista ai livelli dello scorso anno. Il campione di Francia Vichot, inquadrato quasi solo per cadute o forature, è proprio il simbolo giusto per il Tour della FDJ. E aveva voglia, il team manager Marc Madiot, di urlare per scuotere i suoi: non c'è stato verso. In questa deriva, arduo trovare un migliore. Diciamo che il meno peggio - classifica e piazzamenti alla mano - è Arnold Jeannesson. Voto: 3

IL MIGLIORE
Arnold Jeannesson

 


Garmin - Sharp

PIAZZAMENTI
1° 9a t (Martin)
3° 14a t (Talansky)
4° 1a t (Millar)
6° 4a t (Squadra)
6° 20a t (Talansky)
8° 5a t (Navardauskas)
9° 17a t (Talansky)
10° 16a t (Navardauskas)

10° Generale (Talansky)

FUGHE Hesjedal (9a e 19a), D. Martin (9a), Millar (14a e 21a), Talansky (14a), Navardauskas (16a), Danielson (18a)

PREMI 49190  (11a)

L'ANALISI

Ryder Hesjedal continua la sua annata da turista del ciclismo professionistico (come al Giro, non è riuscito a tenere in classifica; e l'abbiamo visto, oltre che per gli occhiali fashion lungamente esibiti, per una fuga folle tra Glandon e Madeleine, nella terz'ultima tappa); e allora tocca ad altre leve tener su la squadra, che per di più non è nemmeno più l'antico fulmine di guerra nella cronosquadre. Vaughters si è comunque consolato con l'ottima vittoria di Daniel Martin a Bagnères-de-Bigorre, e l'irlandese fino alle Alpi è stato anche in zona top ten; peccato sia naufragato nel finale di Tour. Insospettabilmente meglio è andato invece Andrew Talansky, e premiamo proprio lui come best del team: perché per un giovane come lui chiudere un GT in crescendo, tanto da agganciare la citata (e sospirata) top ten proprio all'ultima occasione buona, sembra proprio un bel viatico per il futuro. Non troppo da dire del resto della squadra: Navardauskas era stato ben più efficace al Giro (ma ha la scusante di una certa stanchezza), così come Dennis l'avevamo visto meglio al Delfinato (mentre qui in realtà non l'abbiamo proprio notato). Voto: 7

IL MIGLIORE
Andrew Talansky

 


Katusha Team

PIAZZAMENTI
2° 1a t (Kristoff)
2° 20a t (Rodríguez)
3° 17a t (Rodríguez)
4° 9a t (Moreno)
4° 12a t (Kristoff)
4° 15a t (Rodríguez)
5° 9a t (Rodríguez)
5° 18a t (Rodríguez)
6° 5a t (Kristoff)
6° 6a t (Kristoff)
6° 10a t (Kristoff)
6° 21a t (Kristoff)
9° 14a t (Brutt)
10° 4a t (Squadra)

3° Generale (Rodríguez)
17° Generale (Moreno)

FUGHE Brutt (14a e 20a), Losada (15a), Trofimov (16a), Kuschynski (19a)

PREMI 134400  (4a)

L'ANALISI

A metà Tour la sfilza di sesti posti di Kristoff e la scarsa vena di Joaquim Rodríguez sui Pirenei lasciavano presagire un esito piuttosto nebbioso per la formazione russa. Poi però Purito ha ingranato, eccome: al di là delle sue ottime performance in salita tra Ventoux e soprattutto Alpi, ci piace segnalare la miglior crono della sua carriera, quella conclusa al terzo posto a Chorges dietro a Froome e Contador. In tutto ciò, la rimonta verso il podio è stata esaltante per JRO, e diciamo che il catalano ha meritato il terzo posto finale, premio a una carriera da corridore da GT sbocciata tardi ma messa a frutto con podi in tutti e tre i grandi giri. Solita guardia d'onore intorno a lui, con Moreno e Losada su tutti, ma magari si sarebbe potuto provare qualche attacco di squadra, che invece è del tutto mancato. Voto: 7

IL MIGLIORE
Joaquim Rodríguez

 


Lampre - Merida

PIAZZAMENTI
4° 2a t (Cimolai)
5° 5a t (Ferrari)
5° 12a t (Ferrari)
5° 21a t (Ferrari)
8° 4a t (Squadra)
9° 6a t (Ferrari)
9° 7a t (Mori)

21° Generale (Serpa)

FUGHE Mori (12a e 16a), Niemiec (13a), Cunego (14a e 19a), Serpa (19a), Favilli (19a)

PREMI 9640  (22a)

L'ANALISI

L'incomprensibile Tour di Cunego tiene molto basso il voto della squadra, che nelle tappe dure è stata quasi invisibile (a parte Serpa, che qua e là resisteva); tra il colombiano e Niemiec, ci sarebbe stata anche una discreta scorta per il capitano, se solo quel capitano si fosse in qualche modo palesato. Qualcosina è venuta dalle tappe sprint, con Roberto Ferrari che qualche piazzamento l'ha portato a casa (certo sperare di vincere al cospetto di tutta la nobità del velocismo qui presente, era arduo). Anche Cimolai ricorderà un piazzamento nei 5, di questo Tour, e lui - al contrario di altri - è giovane e può crescere. Buon fuggitivo l'esperto Mori, per il resto poco da segnalare. Voto: 4

IL MIGLIORE
Roberto Ferrari

 


Lotto Belisol Team

PIAZZAMENTI
1° 6a t (Greipel)
2° 10a t (Greipel)
2° 21a t (Greipel)
4° 5a t (Greipel)
5° 4a t (Squadra)
6° 14a t (Bak)
6° 19a t (De Clercq)
7° 1a t (Henderson)
8° 1a t (Roelandts)

38° Generale (De Clercq)

FUGHE Bak (14a e 19a), Hansen (16a), De Clercq (19a)

PREMI 43390  (14a)

L'ANALISI

Privata molto presto dell'uomo di classifica (Van den Broeck, che negli anni dispari cade sempre e si ritira), la formazione belga ha dovuto ripiegare sulle volate di André Greipel, che ha ricambiato il lavoro dei compagni con una vittoria, ma anche con un paio di sconfitte (brucia soprattutto quella patita a Saint-Malo dopo che i suoi avevano tirato alla disperata per tutto il giorno). Ci saremmo forse aspettati qualche fuga in più, mentre nella classifica a punti Sagan era veramente irraggiungibile per chiunque (compreso Greipel). Voto: 6

IL MIGLIORE
André Greipel

 


Movistar Team

PIAZZAMENTI
1° 16a t (Rui Costa)
1° 19a t (Rui Costa)
1° 20a t (Quintana)
2° 15a t (Quintana)
3° 3a t (Rojas)
3° 8a t (Valverde)
4° 14a t (Rojas)
4° 18a t (Quintana)
4° 20a t (Valverde)
5° 17a t (Valverde)
6° 17a t (Quintana)
7° 4a t (Squadra)
7° 6a t (Rojas)
7° 12a t (Rojas)
8° 18a t (Valverde)
9° 1a t (Rojas)
9° 8a t (Quintana)
10° 5a t (Rojas)
10° 10a t (Rojas)
10° 11a t (Castroviejo)
10° 19a t (Plaza)

2° Generale (Quintana)
8° Generale (Valverde)
1° GPM (Quintana)
1° Giovani (Quintana)

FUGHE Quintana (8a), Rojas (14a e 19a), Erviti (14a), Rui Costa (16a e 19a), Amador (18a), Plaza (19a)

PREMI 345620  (2a)

L'ANALISI

Già il fatto che si sia parlato quasi più degli spagnoli che non della Sky, è un risultato di rilievo... Nel bene e nel male, protagonisti. Sarebbero stati da espulsione immediata nel giorno dei ventagli di Saint-Amand-Montrond, quando l'immancabile foratura di Valverde è stata gestita con un dilettantismo esasperante. Quella giornata è costata una buona posizione di classifica a Rui Costa (fermato - invano - per aiutare il capitano), ma il portoghese non si lamenti, perché la libertà che ha avuto da lì in poi l'ha aiutato a centrare due fantastiche vittorie, a Gap e a Le Grand-Bornand. Ma più della doppia impresa di Rui, e anche più dell'orgoglio (e della buona condizione) su cui ha fatto leva Valverde per risalire fino all'ottava posizione finale, quel che rimane in questo Tour della Movistar è ciò che ha fatto Nairo Quintana: vincitore della classifica dei giovani, vincitore di quella dei Gpm, vincitore di una tappa (a Semnoz), e secondo in classifica: una serie di risultati per i quali non solo lui, ma l'intera sua enorme famiglia (commossa oltre ogni limite per l'affermazione di Nairo: le immagini rimbalzate dalla Colombia sono bellissime), avrebbero messo 100 firme. Per il resto, giù di corda Amador (mai efficace), abbonato ai piazzamenti Rojas (che però non vince da una vita), buoni gregari gli altri (a partire da Plaza e Castroviejo). Magari con un po' più di coraggio in ammiraglia (sì, parliamo della tappa di Bagnères-de-Bigorre!), poteva arrivare il miracolo. Sarà per l'anno prossimo. Voto: 8

IL MIGLIORE
Nairo Quintana

 


Omega Pharma - Quick Step

PIAZZAMENTI
1° 5a t (Cavendish)
1° 11a t (Martin)
1° 13a t (Cavendish)
1° 14a t (Trentin)
2° 4a t (Squadra)
2° 12a t (Cavendish)
3° 2a t (Kwiatkowski)
3° 9a t (Kwiatkowski)
3° 10a t (Cavendish)
3° 21a t (Cavendish)
4° 3a t (Kwiatkowski)
4° 6a t (Cavendish)
4° 7a t (Kwiatkowski)
5° 1a t (Trentin)
5° 11a t (Kwiatkowski)
5° 13a t (Terpstra)
7° 11a t (Chavanel)
7° 17a t (Kwiatkowski)
9° 13a t (Chavanel)
10° 7a t (Chavanel)

11° Generale (Kwiatkowski)

FUGHE Trentin (14a), Chavanel (15a e 18a), Velits (16a), T. Martin (19a)

PREMI 119190  (5a)

L'ANALISI

L'uomo in copertina è sempre lui, quello qui a destra, ma la Omega Pharma non è solo Mark Cavendish. Il britannico ha vinto come al solito (magari meno del solito: "appena" due tappe), ma ha incontrato sulla sua strada un nuovo colosso delle volate, il quale risponde al nome di Marcel Kittel. Necessario, allora, per il team di Lefévère, trovare altre vie per il successo: Tony Martin, un uomo fatto al 70% di abnegazione e al 30% di croste, ha voluto a tutti i costi restare in gara dopo la rovinosa caduta del primo giorno, e ha avuto ragione, visto che ha vinto la crono di Mont-Saint-Michel. E poi come non esaltarsi (in squadra l'hanno fatto tutti) per il successo del giovane, prezioso, fortissimo Matteo Trentin (l'unico di un italiano al Tour 2013)? Ma non è ancora finita, perché a fronte di una prestazione scialbetta di Chavanel (un paio di fughe, un paio di piazzamenti, poco sugo), la OPQS ha trovato in Michal Kwiatkowski un altro fenomeno del domani: il polacco, dopo essere stato protagonista in primavera tra Tirreno e grandi classiche, ha addirittura fatto classifica, finendo per un soffio fuori dai dieci, e che, malgrado abbia dovuto soccombere nella lotta per il miglior giovane (preceduto nel finale da Quintana e Talansky), ha fatto lustrare gli occhi a tanta gente. Lo ritroveremo senz'altro in futuro. Da segnalare infine il secondo posto nella cronosquadre: ma non parleremmo di sconfitta, vista la super prestazione della Orica. Voto: 8

IL MIGLIORE
Mark Cavendish

 


Orica - GreenEDGE

PIAZZAMENTI
1° 3a t (Gerrans)
1° 4a t (Squadra)
2° 14a t (Albasini)
6° 11a t (Tuft)
6° 12a t (Impey)
8° 2a t (Impey)
9° 16a t (Meyer)
2 g Gialla (Gerrans)
2 g Gialla (Impey)

68° Generale (Clarke)

FUGHE Clarke (3a, 9a e 20a), Albasini (14a e 16a), Impey (15a), Meyer (16a e 19a)

PREMI 45980  (13a)

L'ANALISI

In pratica ha fatto e disfatto tutto nella prima settimana, mettendo sufficiente fieno in cascina per campare di rendita fino alla fine. È partita devastando l'arrivo di Bastia col memorabile incastro del suo bus sotto l'arco del traguardo (con conseguenti problemi per cronometraggi e regolarità del finale della tappa), ma a livello di marketing è stato un colpaccio: tutto il mondo si è ben impresso il logo Orica presente sul pullman... Poi ha iniziato a far sul serio a livello ciclistico, facendo affidamento su un Simon Gerrans che si conferma faro della squadra: vittoria di tappa (battendo Sagan!), poi due giorni in maglia gialla dopo la cronosquadre vinta volando a Nizza; quindi il passaggio delle consegne, col simbolo del primato ceduto al compagno Impey, leader fino ai Pirenei. Come detto, dopo la prima settimana di protagonismo assoluto, non si è più vista tanto, con gli uomini da fuga (Clarke e Albasini) che non hanno saputo finalizzare, e con Cameron Meyer abbondantemente al di sotto delle potenzialità che gli riconoscevamo. Voto: 7.5

IL MIGLIORE
Simon Gerrans

 


RadioShack - Leopard

PIAZZAMENTI
1° 2a t (Bakelants)
2° 19a t (Klöden)
3° 19a t (Bakelants)
5° 16a t (Klöden)
7° 7a t (Gallopin)
10° 9a t (Monfort)
2 g Gialla (Bakelants)

14° Generale (Monfort)
18° Generale (Bakelants)
20° Generale (Schleck)

FUGHE Voigt (7a, 14a, 18a e 20a), Bakelants (7a, 9a, 14a e 19a), Irizar (15a), Gallopin (16a), Didier (16a e 19a), Klöden (16a e 19a), Schleck (18a)

PREMI 62960  (8a)

L'ANALISI

Fino a questo Tour de France Jan Bakelants dava l'impressione di avere un ottimo futuro alle spalle: promettente ma mai realmente efficace da professionista. Poi ad Ajaccio lo spunto che gli ha regalato una bellissima vittoria di tappa, con tanto di maglia gialla a complemento dell'impresa. Il belga si è come sbloccato, riuscendo a infilare anche buone prestazioni sulle Alpi e finendo col centrare un'insperatissima top 20. Stesso risultato del regolarissimo Monfort e di un Andy Schleck che ha dato qualche timido segnale di risveglio da un torpore durato 2 anni. Visto qua e là in fuga Klöden, certo meno del veteranissimo Voigt, che forse a Semnoz al penultimo giorno ha dato vita al suo attacco finale (pare che non torni più al Tour); mentre ci si aspettava molto di più da Gallopin, mai in gara per qualche risultato. Voto: 7

IL MIGLIORE
Jan Bakelants

 


Sky ProCycling

PIAZZAMENTI
1° 8a t (Froome)
1° 15a t (Froome)
1° 17a t (Froome)
2° 8a t (Porte)
2° 5a t (Boasson H.)
2° 11a t (Froome)
3° 4a t (Squadra)
3° 20a t (Froome)
4° 11a t (Porte)
5° 2a t (Boasson H.)
5° 7a t (Boasson H.)
5° 20a t (Porte)
6° 18a t (Porte)
7° 18a t (Froome)
14 g Gialla (Froome)

1° Generale (Froome)
19° Generale (Porte)

FUGHE Nessuna

PREMI 527690  (1a)

 L'ANALISI

L'incredibile armata del 2012 è un ricordo. La Sky nuova versione è stata molto meno competitiva, e solo a tratti ha spianato le salite del Tour per il suo capitano. In compenso, Chris Froome, ben più di quanto non fosse Wiggins 12 mesi fa, è stato un vero dominatore, ha scavato solchi tra Pirenei e Mont Ventoux, guadagnando su tutti i rivali anche nelle cronometro, per poi gestire alla meglio la situazione sulle Alpi, dove ha evidenziato un visibile calo. Magari avrebbe potuto essere attaccato di più, ma la sua possibile reazione (tramite progressioni mozzafiato) ha fatto venire la tremarella preventiva a più di un avversario. Porte è saltato in aria abbastanza presto dopo aver lasciato intuire che avrebbe potuto fare alta classifica; tra gli altri, menzioni per Kennaugh, tra i migliori gregari, e per Thomas, che ha corso praticamente tutto il Tour col bacino fratturato. Al contrario, delusioni da Boasson Hagen (da cui una vittoria ce la si poteva aspettare) e soprattutto da Kiryienka, finito addirittura fuori tempo massimo. Voto: 8.5

IL MIGLIORE
Chris Froome

 


Sojasun

PIAZZAMENTI
6° 2a t (Simon)
9° 3a t (Simon)
9° 5a t (Lemoine)

46° Generale (Vuillermoz)

FUGHE Lemoine (1a e 13a), Vuillermoz (3a e 20a), Delaplace (5a e 12a), Marino (8a e 16a), Simon (10a e 14a), El Fares (15a e 19a), Feillu (19a)

PREMI 16240  (19a)

L'ANALISI

 

Una wild card che ha aggiunto davvero poco alla corsa gialla (in linea con quanto fatto dalle altre due formazioni invitate: edizione di vacche magre per il ciclismo Professional francese). Abbiamo visto talvota Julien Simon tentare di infilarsi in determinati arrivi veloci più complicati di altri, ma risultati di valore non ne sono venuti (mai nei 5 di tappa). Nonostante questa scarsità di esiti, è proprio lui il migliore di un team che per il resto ha offerto un paio di fughe di Vuillermoz (che è parso il giovane da seguire con più attenzione) e qualche altro inserimento in attacchi a lunga gittata, che però non hanno condotto ad alcun obiettivo. Brice Feillu, che anni fa sembrava poter ambire a tutt'altra carriera, vivacchia senza costrutto; Jonathan Hivert, da cui ci si aspettavano le cose migliori, ha fatto un Tour di rara bruttezza. Voto: 3

 

IL MIGLIORE
Julien Simon

 


Team Argos - Shimano

PIAZZAMENTI
1° 1a t (Kittel)
1° 10a t (Kittel)
1° 12a t (Kittel)
1° 21a t (Kittel)
2° 7a t (Degenkolb)
3° 6a t (Kittel)
6° 16a t (Dumoulin)
7° 14a t (Geschke)
9° 11a t (Dumoulin)
1 g Gialla (Kittel)

41° Generale (Dumoulin)

FUGHE Geschke (14a e 19a), T. Dumoulin (16a e 19a)

PREMI 53510  (9a)

L'ANALISI

Sì, volendo spaccare il capello in quattro, potremmo dire che qualcosa in più da un Degenkolb (che comunque un secondo posto di tappa l'ha conquistato) o da un Geschke poteva venire. Ma si tratterebbe di sofismi, perché quando hai un capitano capace non solo e non tanto di vincere 4 tappe (perdendo una sola volata), comprese la prima (con annessa maglia gialla) e l'ultima (con annesso tripudio parigino), di cos'altro puoi aver bisogno? Marcel Kittel sta facendo dubitare il mondo sull'effettiva supremazia di Cavendish negli sprint, visto che non perde occasione per brutalizzarlo. Ovvio che, a queste condizioni, alla squadra venga facile votarsi interamente al capofila: e quando i meccanismi del treno Argos verranno oliati meglio, saranno ulteriori dolori per gli avversari. Impossibile, infine, non citare Tom Dumoulin, giovane passista di vaglia che pare stia evolvendo verso una caratura di corridore più completa di quanto non ci aspettassimo. Voto: 8

IL MIGLIORE
Marcel Kittel

 


Team Europcar

PIAZZAMENTI
7° 21a t (Reza)
8° 10a t (Reza)
8° 12a t (Gène)
8° 21a t (Gène)
10° 14a t (Gautier)

24° Generale (Rolland)

FUGHE Cousin (1a, 10a e 19a), Veilleux (2a), Gautier (3a, 7a, 14a, 16a e 20a), Arashiro (5a), Reza (5a), Rolland (9a, 18a, 19a e 20a), Gene (13a), Voeckler (16a)

PREMI 38800  (15a)

L'ANALISI

Eccola qui, un'altra delle squadre fantasma di Francia. Sì, Pierre Rolland è stato spesso in fuga, e ha a lungo inseguito il progetto di vestirsi di pois a Parigi (invece è stato bruciato da Quintana e Froome), e la sua pervicacia meriterebbe un premio. Purtroppo però il capitano della Europcar era atteso a ben altra prestazione, si pensava (o quantomeno si sperava) che potesse ambire a far classifica, e invece il ragazzo s'è da sé recluso in un ruolo tutto sommato marginale. Oltre a ciò, non ha lasciato segni negli ordini d'arrivo, come aveva invece fatto nelle ultime due edizioni (una tappa vinta sia nel 2011 che nel 2012). Al netto calo di Rolland, fa eco il crollo totale di un Thomas Voeckler che non ha mai trovato il colpo di pedale giusto per dare un senso alla sua partecipazione. Velleitario quando si è proposto in fuga, e anche quando ha lasciato intravedere qualche scattino di 10 metri, insomma irriconoscibile su tutta la linea. Né si può dire che altri (Gautier e Cousin, ad esempio, molto presenti nelle fughe), abbiano giustificato con le loro azioni l'invito concesso al team di Bérnaudeau. Poca cosa, infine, i piazzamenti di Reza e Gène nelle volate. Voto: 4

IL MIGLIORE
Pierre Rolland

 


Team Saxo - Tinkoff

PIAZZAMENTI
2° 17a t (Contador)
3° 7a t (Bennati)
4° 4a t (Squadra)
4° 17a t (Contador)
5° 15a t (Kreuziger)
6° 13a t (Kreuziger)
6° 15a t (Contador)
7° 8a t (Kreuziger)
7° 13a t (Contador)
7° 20a t (Contador)
8° 8a t (Contador)
9° 2a t (Bennati)
9° 20a t (Hernández)
9° 21a t (Bennati)
10° 13a t (Rogers)
10° 20a t (Kreuziger)

4° Generale (Contador)
5° Generale (Kreuziger)
16° Generale (Rogers)
1° Class. Squadre

FUGHE Roche (16a e 18a), Paulinho (18a e 19a), Hernández (19a)

PREMI 206120  (3a)

L'ANALISI

Brutta cosa il declino fisico: Alberto Contador l'avrà pensato a più riprese, lungo le tre settimane di una gara in cui non è mai riuscito a impensierire seriamente Froome. Nemmeno nel mitico giorno dei ventagli di Saint-Amand-Montrond, ovvero quando l'intera squadra si è prodotta in un'imboscata da manuale, spettacolo puro made in Riisland: l'azione fu bellissima, il guadagno sulla maglia gialla comunque limitato a un minutino. Buono a cronometro (specie nella seconda), Contador è mancato proprio sul suo terreno d'elezione, la salita, arrancando ora per tentare di tenere Froome (finendo fuorigiri), ora per carenze strutturali in questo dato momento storico. Si riprenderà? Di sicuro la sconfitta (buttato pure giù dal podio al penultimo giorno) lascia strascichi mentali tutti da inventariare. Al contrario del madrileno, Roman Kreuziger ha esibito una certa crescita, e lui si è mostrato abbastanza a proprio agio anche nelle tappe più dure. Non è lo scalatore che spaccherà le montagne, non è il cronoman che impartirà sonore lezioni nelle prove contro il tempo, ma la sua regolarità portata all'eccellenza (come visto in questo Tour, in cui però si è dovuto sacrificare per Contador) potrebbe regalargli grosse soddisfazioni: niente male per un corridore che l'anno scorso sembrava già da scartare. Alla coppia di teste di serie del team, si è aggiunto Rogers, che a un certo punto era pure in top ten, prima di rotolare via nel giorno dell'Alpe d'Huez. Va comunque detto che nell'ultima settimana la squadra ha corso maluccio, proponendo attacchi velleitari che alla fine si ritorcevano contro (Kreuziger ci ha perso un podio, si può dire), oppure brillando per immobilismo. Ma le gambe eran quel che erano, ormai. Un bravo a Bennati, piazzato al terzo posto nella tappa di Albi, e preziosissimo (come Tosatto) in quella dei ventagli. Un premio di consolazione per tutti è la vittoria della classifica a squadre. Voto: 7

IL MIGLIORE
Roman Kreuziger

 


Vacansoleil Pro Cycling Team

PIAZZAMENTI
3° 1a t (D. Van Poppel)
3° 11a t (De Gendt)
6° 3a t (Flecha)
7° 9a t (Poels)
8° 6a t (D. Van Poppel)
9° 10a t (D. Van Poppel)
10° 1a t (Boeckmans)
10° 2a t (Lagutin)

28° Generale (Poels)

FUGHE Flecha (1a, 12a, 19a, 20a e 21a), Westra (3a e 10a), De Gendt (5a, 9a e 16a), Hoogerland (8a, 14a, 16a e 19a), Boeckmans (13a), Poels (15a e 18a)

PREMI 47800  (12a)

L'ANALISI

La Vacansoleil è ahinoi una squadra completamente da ripensare. Priva di un capitano che dia reali garanzie (nell'attesa che magari Poels riprenda la crescita bruscamente interrotta dall'infortunio nel Tour 2012), vive troppo dell'estemporaneità di alcuni soggetti amatissimi dai tifosi ma capaci di non portare alcun risultato (De Gendt, Hoogerland). Se a ciò aggiungiamo il fisiologico calo di Flecha (che pure ci provato, ad andare in fuga ripetutamente), la non scintillante forma di Lagutin, i problemi fisici di Westra, il quadro si completa da sé. Non rimane allora che premiare i primi vagiti da professionista di Danny Van Poppel, 20enne tanto veloce che si è permesso di centrare un terzo posto alla prima tappa in assoluto in un Tour (e in un GT). Il ragazzo è poi sbucato ancora qua e là negli sprint della prima metà di Boucle, prima del previsto ritiro. Se al termine di queste tre settimane il team olande deve cercare un motivo di speranza per il futuro, è bene che si concentri su questo progettino di sprinter. Voto: 4.5

IL MIGLIORE
Danny Van Poppel

Sebastiano Cipriani
Marco Grassi

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