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Tour de France 2013: Valverde-JRO, non risparmiatevi - E c'è Quintana in rampa di lancio

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Nairo Quintana cerca una tappa e sogna un posto sul podio © movistarteam.comCi siamo arrivati. È la vigilia del trittico alpino che non deciderà il Tour, già bello e andato verso la Gran Bretagna per il secondo anno consecutivo, ma potrebbe regalare più d'una emozione a chi assisterà alle prossime tre tappe piene di su e giù, colme di avversari che lotteranno per qualcosa.

Chi per un posto sul podio, chi per insidiare la maglia gialla (difficilissimo), chi per una semplice tappa (e vincere all'Alpe d'Huez, per esempio, non sarebbe roba da poco). Tra coloro che non hanno ambizioni di classifica - o almeno non troppe - troviamo la truppa dei Movistar. I ragazzi di Unzué hanno parecchie ragioni per correre all'attacco, una su tutte chiamata Alejandro Valverde.

Il murciano, tagliato fuori dalla lotta per la classifica generale nella tredicesima tappa, a Saint-Amand-Montrond, vorrà sicuramente regalare alla Spagna la prima affermazione in questa Grande Boucle. Già domani potrebbe partire da lontano, proprio con quest'obbiettivo, magari beneficiando dell'aiuto di due preziosi gregari come Amador e Rui Costa, che nella crono di oggi si sono risparmiati (per quanto in una cronometro ci si possa risparmiare).

Anche la frazione di Le Grand-Bornand potrebbe far gola all'embatido, che trovandosi a 15' dalla maglia gialla potrebbe anche essere lasciato andare senza troppi patemi. Anche nel 2012, del resto, Valverde fece sua la frazione pirenaica di Peyragudes, mentre immediatamente dietro Froome umiliava il capitano nonché maglia gialla Bradley Wiggins. Sembra una vita fa.

Valverde sarà oltretutto il meno controllato dei suoi, semplicemente perché Nairo Quintana, pur lontano dal podio 2'07", è di gran lunga il miglior scalatore dopo Froome. Ha la maglia bianca, ormai praticamente sua, visto che il terreno dove meglio si esprime è la montagna.

Di più: un paio di minuti sono tanti ma non un'eternità da recuperare a Roman Kreuziger, che in questo Tour è di gran lunga più in forma rispetto a tutti gli altri GT da lui effettuati, ma che non stupirebbe nessuno se avesse in tre tappe una giornata d'appannamento. Insomma, se la maglia bianca può dirsi conquistata e quella a pois è roba di Froome, un posticino sul podio, Nairo, può sempre provare a ritagliarselo.

Di certo quel che più cerca il talentuoso colombiano, oltre alla maglia bianca, è la vittoria di prestigio. Domani all'Alpe d'Huez, viste le sue doti, potrebbe ottenerla. È di certo uno dei favoriti per la conquista del tappone.

In questo contesto di Movistar dalle molteplici ambizioni s'inserisce comodamente Joaquim Rodríguez. Dice: ma non correva nella Katusha? Chiaramente sì, ma nelle ultime frazioni è apparso molto più in palla, a differenza di quanto mostrato sui Pirenei (dove, per sua stessa ammissione, le cose non sono andate come avrebbero dovuto). JRO è in netta crescita, già sul Ventoux ha fatto vedere che la gamba c'è (nel finale, d'accordo, ma del resto quello è il suo punto di forza).

Oggi, in una crono che si confaceva alle sue caratteristiche, ha vinto un Gpm e, fattore più importante, ha dato un segnale: ci sono. È sesto nella generale, a 23" da Quintana, ed una sua azione potrebbe risultare molto utile al colombiano, o ad altri, possibilmente spagnoli.

Insomma, se per Quintana il podio era e resta un sogno proibito, per JRO è una chimera, ma nulla vieta di pensare che il catalano della Katusha possa diventare una sorta di ago della bilancia per meglio definire le posizioni alle spalle di Chris Froome. Valverde per una tappa che gli faccia dimenticare, almeno per il momento, quei ventagli di Saint-Amand-Montrond, episodio che si sognerà anche di notte.

Quintana per rinforzare la maglia bianca, cogliere una vittoria di prestigio e provare a salire sul podio. E poi c'è Joaquim Rodríguez, che zitto zitto cresce, già ieri, verso Gap, ha attaccato con Moreno e sicuramente vuol rifarsi dopo le bruttissime tappe pirenaiche.

Chi s'accontenterebbe di poco, chi tenterà un colpaccio e chi potrebbe approfittare, godersi lo spettacolo per poi portare a casa qualcosa di importante. Tutto è in discussione, eccetto la maglia gialla, in questa tre giorni alpina che porterà il gruppo sui Campi Elisi.

Francesco Sulas

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