Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Tour de France 2013: Contador-Kreuzy, chi getta il Saxo? - Da domani si può attaccare

Versione stampabile

Alberto Contador in azione nella crono Embrun-Chorges © BettiniphotoSe non altro adesso possiamo dire che i temuti sei minuti di vantaggio con cui Chris Froome avrebbe dovuto presentarsi all'inizio dell'impegnativo trittico alpino non si sono materializzati, ragion per cui qualche speranza che questo Tour de France possa restar vivo e combattuto e non definitivamente ucciso dall'anglokenyota (che intanto ha toccato pure quota tre successi parziali) c'è ancora.

Non che quattro minuti e mezzo di vantaggio rappresentino un gap facilmente colmabile, però qualcosa d'interessante potrebbe ancora accadere. In più c'è da tenere conto non solo della possibilità o meno di riaprire questa Grande Boucle quanto di una lotta per il podio che, allo stato attuale, coinvolge in primis due team ma che può vedere il discorso allargato anche ad altri protagonisti in grado parimenti di movimentare le acque.

Che la Saxo-Tinkoff abbia ancora molta voglia di provare a ribaltarlo questo Tour de France lo si è capito chiaramente già dalla giornata di venerdì scorso, quando lo splendido attacco collettivo di Saint-Amand-Montrond favorito dal vento aveva permesso al team danese di rosicchiare un preziosissimo minuto a Froome dopo le tremende sberle incassate sul primo arrivo in salita di Ax-3-Domaines e l'ulteriore distacco derivato dalla cronometro di Mont-Saint-Michel. Certo, la botta sul Ventoux è stata ugualmente forte ma le schermaglie a cui abbiamo assistito nella successiva tappa con arrivo a Gap sul Col de Manse, condite anche dalle polemiche del dopo-gara riguardanti i rischi eccessivi che Contador avrebbe preso in discesa sono state il segnale che la questione fosse tutt'altro che chiusa.

Alberto Contador ci ha provato anche quest'oggi, su quel terreno in cui teoricamente avrebbe dovuto lasciare ancora parecchi secondi, per non dire minuti nei confronti di Froome, a mandare un eloquente segnale di vitalità ed il fatto che sui due punti intermedi della cronometro, posti in cima alla Côte de Puy-Sanières e alla Côte de Réallon, il madrileno fosse in testa, seppur di poco, nello scontro diretto (2" sulla prima, 11" sulla seconda), poteva far pensare finalmente alla possibilità che egli potesse finalmente riuscire a battere un avversario preoccupato più a non correre eccessivi rischi ed amministrare il vantaggio piuttosto che cercare un'ennesima prova di forza. Gli ultimi chilometri di Froome, favoriti anche da un cambio di bici che quasi tutti i protagonisti hanno attuato (meno i Saxo), sono però serviti a dare ulteriore morale al britannico, ancora una volta primo e quindi capace di mettere altri piccoli mattoncini ad un castello giallo già ben fortificato.

Lo sguardo cupo di Contador, la testa scossa all'ufficializzazione della nuova sconfitta sembravano la perfetta immagine della resa, del "questo Froome non si batte" ma guai a pensarla in questa maniera, visto che il fuoriclasse di Pinto ci ha abituato a piacevoli colpi di scena. Contador l'ha fatto intendere a chiare lettere che un podio al Tour sui gradini più bassi (secondo o terzo non farebbe differenza) non gli cambierebbe ulteriormente la vita e quindi la possibilità che qualcosa di spettacolare possa materializzarsi nelle prossime tre giornate è tutt'altro che peregrina. Più che scomodare il più recente ricordo di Fuente Dé la memoria non può che andare alla tappa dell'Alpe d'Huez 2011, quando Alberto, che aveva pagato pesantemente dazio sul Galibier, non si fece alcun problema a lanciarsi in un temerario quanto stupendo attacco fin dal Col du Telegraphe, che dall'arrivo distava ben 92 chilometri (e poco importa che la tappa ne misurasse appena 109), con il secondo Galibier a precedere la mitica scalata all'Alpe, dove il sogno s'infranse proprio negli ultimi chilometri.

Meglio rischiare di saltare che andare a podio passivamente e quindi ci piace immaginare che proprio domani che di scalate all'Alpe ce ne saranno ben due e con una discesa insidiosissima dopo aver scollinato il Col de Sarenne (a meno di colpi di scena, visto che condizioni atmosferiche particolarmente avverse potrebbero far terminare la corsa già dopo la prima scalata all'Alpe d'Huez), Contador possa cullare il sogno dell'impresa, senza perdere di vista anche un'altra considerazione importante: con attacchi condotti da grande distanza, visto che di pianura anche prima di giungere all'imbocco dell'Alpe d'Huez, ve ne sarà ben poca, Froome potrebbe ritrovarsi nel momento topico della gara a dover fare tutto da solo, visto che i pur eccezionali Kennaugh e Porte, messi alla frusta sin da subito, potrebbero venir meno nel finale.

Che dire invece di Roman Kreuziger? Il corridore ceco diventa a questo punto elemento assolutamente interessante: partito da Porto Vecchio con l'idea di fungere da ideale luogotenente di Contador, si è invece via via rivelata un'affidabilissima seconda punta, pienamente in corsa per una posizione sul podio dopo la tappa odierna. Nelle giornate precedenti magari poteva far discutere la presenza di due atleti dello stesso team a distanza così ravvicinata da loro e, di conseguenza, così distanziati nella generale ma a questo punto l'opportunità che proprio Kreuziger possa essere lanciato in un attacco potrebbe vertiginosamente calare per un motivo molto semplice: mentre un Contador interessato unicamente alla possibilità di ribaltare il Tour sarebbe ben disposto a lanciarsi in un attacco da lontano, conscio che questo potrebbe comportare anche la concreta possibilità di saltare se la cosa non avrebbe buon gioco, Kreuziger invece avrebbe tutto da perdere proprio in quello che finora si sta rivelando il miglior grande giro disputato dal ceco in carriera.

Nel malaugurato caso in cui Contador infatti pagasse pesantemente dazio dopo un attacco importante, la Saxo avrebbe comunque la concreta possibilità di piazzare un proprio atleta sul podio, senza avere i rimorsi di non aver ulteriormente provato a giocare le sue carte ma soprattutto permettendo allo stesso Kreuziger (che non è mai riuscito a salire sul podio di una grande corsa a tappe) di rilanciarsi non poco nella prospettiva di poter fare classifica in un grande giro a tappe, opportunità che sembravano pian piano declinare dopo la debacle patita a Cortina d'Ampezzo al Giro dello scorso anno. Il tutto nella stagione in cui per Kreuziger è arrivata anche la prima, bella vittoria in una classica come l'Amstel Gold Race. 

Chi invece avrà adesso molte meno possibilità di nascondersi sarà la Belkin, probabilmente una delle formazioni uscite maggiormente in difficoltà dalle ultime due giornate di gara: mentre Ten Dam, per tanti anni onesto gregario ritrovatosi nella condizione di poter giocare le sue carte e curare quindi anch'egli la classifica generale, inizia a dare qualche segno d'appannamento (un minuto perso a Gap dai primi che unito ai quasi 2'20" persi quest'oggi da Purito Rodriguez, che l'ha scavalcato prendendosi la sesta posizione momentanea), la giornata difficile vissuta oggi da Bauke Mollema, fin qui autore di una corsa impeccabile in cui si è ritrovato ad ottenere il massimo (la seconda posizione alle spalle di Froome) senza avere particolari patimenti d'animo, finisce per tenere assolutamente vivi i vari discorsi di podio. L'atleta olandese, grande speranza per le corse a tappe che però finora non ha mai del tutto entusiasmato nelle sue precedenti apparizioni (fu in lotta per vincere la Vuelta del 2011, cedendo poi proprio nelle ultime giornate a Cobo e alla coppia Sky, perdendo quindi il podio), ha capito già dopo pochi chilometri che la cronometro che l'avrebbe portato a Chorges sarebbe stata molto complicata, tant'è che il responso finale del cronometro è stato inequivocabile: 2'09" persi da Froome ma soprattutto 2' accusati da Contador (su cui al mattino gestiva 11" di vantaggio) e 1'46" persi da Kreuziger (partito con 14" di svantaggio dall'olandese nella generale), per una classifica che ora lo vede scivolato in quarta posizione a 6'23" da Froome ma con 1'32" di distacco dall'ultima posizione utile per il podio.

Una situazione in cui il team olandese si trova inevitabilmente nella condizione di dover agire per consentire a Mollema di recuperare la posizione perduta. Ten Dam potrebbe essere sganciato a supporto in un'azione da lontano ed anche il supporto di Gesink, arrivato a questo Tour senza alcuna velleità di classifica, potrebbe rivelarsi fondamentale. C'è però da tenere conto anche di un altro aspetto fondamentale, al di là della possibilità già illustrata che Contador possa sacrificare la propria posizione per tentare di vincere: quella delle alleanze. Se la Sky potrebbe vedere assolutamente di buon occhio e senza alcun fastidio la presenza di un Belkin sul podio, non dannandosi magari l'anima per inseguire Mollema, diverso diviene il discorso nel momento in cui possano ritrovarsi ad entrare in scena formazioni come la Movistar, desiderosa di vendetta dopo la trappola costata podio e top-ten a Valverde e Rui Costa e che vede Quintana ancora coinvolto nei giochi riguardanti il podio. Gli spagnoli potrebbero avere tutto l'interesse a non lasciare spazio o addirittura a mettere in difficoltà i Belkin e questo ovviamente potrebbe avere strascichi importanti in caso di attacchi operati da lontano, che potrebbero definitivamente mandare gambe all'aria gli olandesi, spalancando alla Saxo o anche ad altri le porte del podio.

Tutto quindi può ancora accadere, con la situazione del podio ancora incertissima nell'attesa di sapere se per il successo finale potrà essere definitivamente scritta la parola fine. Per avere delle prime risposte però non ci resta che attendere la frazione di domani.

Vivian Ghianni

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano