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Tour de France 2013: Speranze alpine per gli avversari - Quintana il più brillante oggi, Mollema sempre 2°

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Nairo Quintana tiene testa a Froome sul Mont Ventoux @ movistarteam.comNell'ennesima giornata di Chris Froome sono tanti gli sconfitti, o forse nessuno, visto che il britannico è di un livello superiore, inattaccabile, che i ventagli dell'altro giorno ci avevano fatto sperare - più per non dover passare le ultime giornate al mare che per altro - in un rientro in classifica di tanti.

Tra questi "tanti" avevamo citato Contador, il penultimo ad arrendersi. L'errore del madrileno è forse stato proprio questo: tentare di resistere, sulla salita secca, al trenino formato da Porte e Froome, con il risultato di andare fuori giri e perdere le ruote della maglia gialla.

Il resto per Alberto è stato un calvario, più che un (Monte) Calvo: perduto 1'40" da Froome, ossia più di quanto avesse guadagnato con i ventagli, ha conservato la terza posizione in classifica ma adesso ha un distacco di 4'25" da Froome. Più che l'impresa serve il miracolo alpino per insidiare la maglia gialla.

Chi ha ceduto qualcosa, pur tuttavia conservando in classifica la piazza d'onore, è l'olandese Bauke Mollema. Arriverà in cima al Ventoux 8°, a 1'46" da Froome, preceduto, tra gli altri, da Jakob Fuglsang. La classifica sorride ancora a Mollema - e questa è una notizia per chi attendeva un suo crollo - visto che l'olandese resta secondo a ben 4'14" da Froome.

Roman Kreuziger si conferma anzitutto in gran forma, forse più del suo capitano, Alberto Contador, tant'è che sul traguardo l'ha preceduto ed in classifica l'insidia (se non vestissero la stessa casacca) per il terzo gradino del podio, a 3" di distanza. Bene anche Ten Da, su cui pochissimi avrebbero scommesso, e che invece, zitto zitto, resta 5° in classifica a quasi 5' da Froome.

Ma chi ha impressionato (ok, non quanto Froome, ma era oggettivamente difficile superare il britannico) è Nairo Quintana. Il colombiano della Movistar ha attaccato presto, quando si era ancora nella foresta, in quel tratto lungo 9 km che sale all'8% senza tornanti, senza dar modo di rifiatare. Quintana s'è portato presto in testa, un po' come aveva fatto sulla via di Ax 3 Domaines.

Per sfortuna sua, Froome ha sgasato da dietro, raggiungendolo. Il primo Movistar in classifica ha provato a tenere il britannico nella pietraia del Ventoux, desistendo a pochi chilometri dalla cima (per inciso: non siamo amanti del fair play a tutti i costi, ma Froome, una volta mandati gli avversari fuori giri, avrebbe anche potuto lasciare la tappa a Quintana. Sono scelte).

Quintana, classe '90, ha dimostrato che lui può resistere, anche se per poco, a Chris Froome e crescendo potrà sicuramente migliorare. Già essere l'unico oggi a non pagare un minuto e passa a Froome è un piccolo successo (il 3°, quel Mikel Nieve i cui attacchi paiono troppo spesso rivolti verso il nulla, ha infatti accusato 1'23"). È un vero peccato che Quintana in classifica sia tanto indietro: ad oggi è infatti 6° a 5'47" e più che alla maglia bianca, strappata di nuovo a Kwiatkowski, e magari ad un successo di tappa non può proprio ambire.

Da segnalare Joaquim Rodríguez, in affanno sui Pirenei, non brillantissimo nemmeno oggi, epure nel finale è esploso (nel bene), rosicchiando una trentina di secondi a Froome; al contrario Valverde, che se non fosse incappato in ventagli e forature lotterebbe ancora per il podio, s'è staccato subito alla prima accelerazione seria di Porte.

Tanti sono gli sconfitti di oggi, tanti coloro che domani, nel giorno di riposo, rifletteranno su come mettere in difficoltà Froome (ma è possibile?) sulle Alpi, magari con una grande coalizione; anche se con un Froome così sarebbe meglio parlare di questa truppa come quella dei diversamente vittoriosi.

Francesco Sulas

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