Tour de France 2013: Sky frantumata da un'ora di follia - Froome rischia, Porte salta
Se ieri ad Ax 3 Domaines celebravamo il dominio della Sky, di Froome e Porte che hanno percorso la salita finale con un ritmo per tutti gli altri impossibile da sostenere, spingendoci a dire che il Tour era chiuso, ecco che i toni alla vigilia del giorno di riposo, e dopo la nona tappa, sono di ben altro tenore. La superiorità esibita ieri dagli uomini Sky è stata una miccia che ha innescato le reazioni delle squadre interessate alla maglia gialla.
Così stamane ci si sono messe Garmin e Movistar, oltre a Saxo ed altre, per cercare di far saltare la macchina Sky, tanto ben oliata e collaudata negli anni scorsi ed anche nelle ultime uscite. Ebbene, gli avversari sono riusciti nell'intento. Attacchi sin dai primi chilometri, bagarre sul Col de Portet-d'Aspet, con Froome che ad inizio frazione vedeva cadere fuori strada (senza conseguenze) l'ottimo Kennaugh, messo fuori causa.
Non bastasse ciò, la maglia gialla restava con il solo Richie Porte, ieri ottimo. Bizzarro come ad ogni attacco iniziale, quando al traguardo mancavano quei 170 e passa chilometri, Porte e Froome si spendessero per chiudere. In questo lavoro di cucito il britannico di Nairobi vedeva presto, sul secondo colle di giornata, il Mendé, tagliato fuori Richie Porte.
L'obiettivo delle squadre avversarie, Garmin su tutte (particolarmente battagliera la squadra di Vaughters), fino a stamane quasi un'utopia - isolare Froome dalla sua Sky - era raggiunto. La maglia gialla restava così da sola, attorniata da uomini di Contador e di Valverde, costretta a chiudere sull'attacco di quest'ultimo, senza un supporto per oltre cento chilometri. Il paragone con la Sky del 2012, o con quella di qualche settimana fa, è impietoso.
E dire che sarebbe bastato a Froome e compagni lasciare andare subito la fuga, ovviamente senza uomini troppo pericolosi, e poi amministrare il vantaggio, ricucendo a poco a poco, per evitare di finire a gambe all'aria. E invece no, hanno voluto provare a rispondere ad ogni singolo attacco (Froome in particolare) e questa tattica non ha pagato, anzi.
Sul Mendé Porte ha perso le ruote dei migliori, inclusa la maglia gialla che avrebbe dovuto custodire, e pian piano ha rallentato la sua andatura, tagliando il traguardo 17'59" dopo Daniel Martin. Froome è stato sia forte che fortunato nel ritrovarsi dal Peyresourde in poi una Movisky, con la squadra di Valverde che avrebbe dovuto affondare ed invece ha solo tentato quattro attacchi con Quintana negli ultimi 5 km del La Hourquette d'Ancizan. Troppo poco.
Tornando alla Sky, dal puto di vista individuale sono i vincitori di giornata: con la maglia gialla isolata sin da subito avrebbero potuto prendere una bella bastonata d invece, complici avversari non troppo coraggiosi (o in forze?) ed un finale di tappa assurdo, non hanno ceduto il primato; adesso, tra cronometro e salite secche che giungeranno, è probabile che Froome incrementi il suo già ampio vantaggio.
In una visione d'insieme si rasenta invece il disastro sportivo: ieri avevi un Richie Porte pimpante e pronto a cogliere la piazza d'onore a Parigi (sarebbe stata la seconda consecutiva dopo quella del 2012), oggi il tasmaniano è saltato. Scusate se è poco.
Fosse solo per lui, si penserebbe ad una giornata no facilmente recuperabile nel giorno di riposo che giunge tanto sospirato. Invece tutti gli altri non hanno girato: Kennaugh è finito in una piccola scarpata, Thomas corre con il bacino rotto. Gli altri, da Stannard a Siutsou, da Boasson Hagen a López García, hanno tutti chiuso a oltre 26' di distacco per non parlare di Vasili Kiryienka: il forte passista bielorusso non ha chiuso nel tempo massimo e torna a casa. Non che il suo apporto fino ad ora fosse stato fondamentale, ma sicuramente nelle tappe pianeggianti la mancanza di un uomo come lui si farà sentire.
Tutti gambe all'aria, roba che se fosse capitata un anno fa Bradley Wiggins avrebbe piantato un casino più che discreto ed invece oggi Chris Froome si sente talmente forte dal giustificare i compagni dicendo che erano stanchi già da ieri.
Fortunatamente domani si riposa e non si sa se gli Sky, in particolare Froome e Porte, potranno essere colti in fallo dalle squadre rivali com'è accaduto oggi. Di certo si è svelato un lato meno automatico, meno computerizzato dei ragazzi della scuderia britannica: sì, anche loro sono esseri umani.