Tour de France 2013: Contador, l'amaro sapore della disfatta - Alberto e gli altri battuti del giorno
Dopo una tappetta del genere, con Chris Froome e Richie Porte che hanno fatto palesemente vedere al mondo (dei loro avversari), fatichiamo a definire il Tour una carovana aperta, almeno per i primi due gradini del podio.
Se i nostri dubbi sono fondati sulle immagini della coppia Sky che bellamente, e con facilità disarmante, stacca la concorrenza, i presunti avversari hanno sentito nelle gambe tutte le accelerazioni che prima il diavoletto della Tasmania, poi il britannico di Nairobi hanno effettuato, usando il pedale come un coltellino tagliente.
E se Valverde, Mollema, Ten Dam e Nieve sono forse sorprendentemente a ridosso della coppia Sky, pur con oltre un minuto sul groppone, è chiaro che il grande sconfitto di giornata è Alberto Contador.
Intendiamoci: già dal Delfinato si era capito che quella di Alberto al Tour sarebbe stata una continua rincorsa nei confronti di Froome. Poi è vero che il Delfinato fa spesso storia a sé e tante volte il Tour ha ribaltato quanto visto in quella corsa (o al Giro di Svizzera), però la superiorità che non esitiamo a definire schiacciante di Froome nei confronti di tutti, anche di Contador, s'era già notata.
Diverso è pensare che Alberto avesse immaginato uno scenario simile a quello odierno sulla via di Ax 3 Domaines, con lui staccato dagli Sky, atteso da Kreuziger ed alla fine 5° a 1'45" dalla nuova maglia gialla. Quasi due minuti che Alberto dovrà recuperare, e non certo domani, tappa adatta più a cacciatori di Gpm che a uomini di classifica.
Servirà un'azione ben studiata da parte degli uomini Saxo-Tinkoff, un po' come quella che a Fuente Dé consegnò la Vuelta nelle mani del madrileno. Là fu battuto Joaquim Rodríguez, forte ma tutto sommato non irresistibile come la coppia Sky, che anche dovesse vederne crollare uno avrebbe pronto l'altro uomo da giocarsi sulla via di Parigi.
Contador è arrivato con Nairo Quintana ed Igor Antón, non è stato troppo bene, è vero, ma è sicuramente il grandissimo sconfitto di giornata. Il madrileno atteso sulla salita finale da Roman Kreuziger, mentre Porte accelera e Froome allunga, è l'immagine del giorno. Non solo Contador tra i battuti, anche se lui è sicuramente il principale rivale di Chris Froome.
C'è infatti anche Joaquim Rodríguez, che pure s'era preparato esclusivamente per il Tour, che nel finale, alle prime accelerazioni di Porte (fenomenale il ragazzo), ha alzato bandiera bianca. Il divario tra Purito e Froome è di 2'06", il passo non è certo quello dei giorni migliori.
Se Rui Costa, staccato di 2'26", è una validissima alternativa a Valverde o Quintana, e quindi il suo distacco può essere motivato con il lavoro svolto per il capitano, c'è invece da dire che Andrew Talansky, seppur giovane, ha pagato subito le salite ed il caldo del Tour, perdendo 2'34". molto peggio è andata all'altro Garmin-Sharp, Ryder Hesjedal, già in difficoltà sulle prime rampe del Col de Pailhères ed ora con 8'29" di ritardo in classifica generale.
Può tranquillamente puntare ad una tappa, il canadese. L'Astana pure esce dai giochi di classifica: perduto ieri Brajkovic, al cui successo stentava a credere pure lui, oggi Jakob Fuglsang paga 2'34" ed in classifica è ora a 3'27" da Froome. Sull'orlo dei tre minuti e mezzo troviamo anche Michal Kwiatkowski, giovane che sprinta, che ha il passso e che in salita ha ceduto solo nell'ascesa finale, ed Andy Schleck. Il minore degli Schleck un anno fa si sarebbe staccato in Corsica, oggi ha stretto i denti, a lungo è restato in scia a Contador, forse in attesa del momento giusto per scattare. Anche su di lui s'abbatte la mannaia della Sky e 3'34" li paga tutti, per una classifica che lo vede a 4' netti.
Altri nomi arretrati, più o meno illustri: Pierre Rolland, pure sul Pailhères in avanti, in discesa con Quintana, al traguardo a 3'47" per una classifica che lo vede a 4'57" da Froome e candidatissimo per una fuga domani, con tutti quei punti Gpm. Come non notare Cadel Evans, saltato a 7 km dalla fine e giunto a 4'13" da Froome.
Giornata non esattamente trionfale per la BMC, che già sulle prime rampe del Pailhères aveva visto staccarsi Tejay Van Garderen, lo scorso anno miglior giovane e 5° sui Campi Elisi. Pagherà 12'15" sul traguardo ed in classifica ha ora 12'38" dalla maglia gialla. per uno che al Tour of California aveva fatto prove generali di Grande Boucle una cocente delusione.
Anche colui in cui i francesi speravano (o sperano ancora?), Thibaut Pinot, ha pagato 6' sul traguardo, denotando doti tecniche nella discesa del Col de Pailhères che rivaluterebbero molti non discesisti. I principali rivali della coppia Sky, dopo un solo giorno di Pirenei, viaggiano ben oltre il minuto. Non sarà un Tour chiuso, ma poco ci manca.
