Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Tour de France 2013: Quando la noia la fa da padrona - Finora poche azioni memorabili. Al Giro c'era più vivacità

Versione stampabile

L'Orica di Simon Gerrans insegue i fuggitivi: il solito copione © BettiniphotoDiciamoci la verità. L'emozione maggiore di questi giorni, se escludiamo il bus dell'Orica che a Bastia ha subito cercato di mandare in vacca la prima tappa, la stiamo ancora attendendo.

Perché va bene i paesaggi corsi, le montagne dell'isola ed i finali in volata, più o meno ristretta. Va bene la cronosquadre ed i centesimi che hanno diviso Omega da Orica, e ancora oggi, l'inseguimento degli stessi Omega Pharma ai quattro fuggitivi, culminato con la perfezione, ossia la vittoria di Cavendish.Certo, tutto molto carino, tutto come da copione, tutto da Tour. Appunto.

E qui non possiamo evitare il confronto tra Grande Boucle, la più importante competizione ciclistica al mondo, e Giro d'Italia. Se in queste cinque tappe ci siamo più o meno annoiati sia agli inizi di tappa che soprattutto nei finali, è impossibile non constatare che al Giro la musica era stata ben diversa. Partiti con una tappa moscetta nel cuore di Napoli, avevamo seguito una cronosquadre non certo piatta, non certo banale quale quella di Ischia. Da lì in avanti, poi, lo spettacolo non è certo mancato.

I finali di tappa di Marina di Ascea, Serra San Bruno, Matera per non parlare di Pescara sono scolpiti nelle nostre memorie. Azioni spettacolari durante le tappe, attacchi e contrattacchi negli ultimi chilometri, gesti tecnici discretamente pregevoli e soprattutto un sacco di sorprese. Non bastasse questo, c'è da dire che la battaglia tra big c'è stata, chiara e limpida, sin da primissimi giorni, al Giro.

Fu Hesjedal, che poi non ottenne granché anche a causa di una malattia, a lanciare il guanto della sfida su salitelle insulse (sulla carta) verso Marina di Ascea. E la tappa di Pescara. A Serra San Bruno si capì che il Wiggins vincitore di Tour era rimasto appunto in Francia, a Pescara se ne ebbe conferma, nella frazione che potrebbe essere considerata quella decisiva del Giro.

Lì Nibali attaccò, cadde, si rialzò. Lì Wiggins, punzecchiato, tentò di tenere i migliori in una discesa bagnatissima e, una volta a terra, non si riprese più. Blocco psicologico, bronchite e guai al ginocchio lo metteranno ko. Insomma, qualcosa possiamo dire che fosse successo in quei primi giorni di corsa rosa.

In questo Tour de France invece? Certo, sin dal primo giorno le cadute non hanno risparmiato nessuno, la Corsica ha offerto salite mozzafiato, puntualmente non sfruttate, se è vero che in tutte e tre le frazioni, al netto di incidenti di percorso e pullman un filo troppo alti, abbiamo assistito ad arrivi a ranghi più o meno compatti. Non parliamo poi delle prime battute di corsa, quelle in cui si dovrebbe assistere a scatti, controscatti, carpiati, dritti e rovesci.

Nulla se non una fuga che quasi puntualmente prende il largo e finisce per morire strada facendo, o per via di una tappa davvero esigente (ad Ajaccio e Calvi le salite non mancavano, piuttosto si cerca ancora un po' di pianura, laggiù), o per squadre che inseguono, organizzatissime, come le Orica, le Omega Pharma e le Lotto, ancora oggi. Tra i big, poi, si gioca a salvarsi, ad evitare la caduta, che puntuale come un orologio svizzero troviamo ogni di', a preservare le energie.

È vero, sulla Côte du Salario, verso Ajaccio, Chris Froome ha staccato tutti i rivali in un allungo utile come una tappa pirenaica con traguardo a Pau. Non che gli altri, da Contador in giù, lo abbiano considerato troppo, quell'allungo fine a se stesso, visto che ancora oggi i grandi che si sfideranno per salire sul gradino più alto del podio ai Campi Elisi sono più o meno tutti lì e si studiano in attesa del primo scrollone di sabato, quando si arriverà in quota ad Ax 3 Domaines.

Giro e Tour, corse e trame diverse, differenti modi di vedere il ciclismo. E forse anche attori proprio poco somiglianti. Un Nibali, per fare un nome a caso, non avrebbe tentato qualcosa nelle due tappe corse più insidiose? Forse sì, non avremo mai la riprova. Quello che manca, di sicuro, è anche un po' di fantasia.

In un Giro d'Italia sulla carta sempliciotto si è accesa la miccia di una bomba sin dal terzo giorno di gara e tappe interlocutorie praticamente non ne abbiamo più incontrate. Al Tour invece di pomeriggi in cui tre o quattro fuggitivi proveranno invano, sotto il caldo sole di luglio, a mantenere quel paio di minuti di vantaggio, ce ne saranno ancora parecchi.

Francesco Sulas

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano