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Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della quarta tappa del Tour de France.
Simon Gerrans (Orica-GreenEDGE) da Raisport |
«La squadra è stata fantastica, oggi tutti hanno dato il 100%. Siamo un po' sorpresi ma sicuramente contenti per la vittoria tappa, ognuno ha fatto il suo lavoro al meglio ed i risultati si vedono. Per quanto mi riguarda, vestire la maglia gialla è bellissimo, alla fine è bel premio per lo sforzo che ha sostenuto la squadra oggi. Spero di onorarla e di tenerla per un bel po' di giorni» |
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Peter Sagan (Cannondale) da Raisport |
«Oggi è stata una prova a tutta, non mi sento al 100% come prima della caduta ma spero che ogni giorno andrà meglio e supererò anche questa. Gerrans è bravo, ieri ha vinto, oggi ha preso la maglia gialla. Se dovessi rivedere lo sprint di ieri mi verrebbe troppa rabbia, non lo faccio e spero che tra poco arrivino i miei traguardi». |
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Matthew Goss (Orica-GreenEDGE) da Raisport |
«Tutte le gare sono gare di squadra ma oggi è stato qualcosa di speciale. Tra noi e l'Omega c'è uno scarto piccolo, abbiamo rischiato di perdere ma abbiamo fatto del nostro meglio ed è andata bene». |
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Alberto Contador (Saxo-Tinkoff) da Comunicato Stampa |
«Oggi i favoriti per la vittoria finale hanno chiuso tutti a pochi secondi l'uno dall'altro ed è un bene per la corsa. La Saxo-Tinkoff ha corso una buona prova»
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Damiano Cunego (Lampre-Merida) da Comunicato Stampa |
«Sono felicissimo per l'ottima giornata della squadra, siamo stati tutti bravissimi. Molti ci davano per spacciati in una cronometro con queste caratteristiche, invece abbiamo stupito: la compattezza del gruppo, bici Merida fantastiche e l'attenzione ai dettagli hanno permesso di ottenere questo risultato. Stiamo lavorando nella giusta direzione, con tanti piccoli ma utili accorgimenti: oggi, per esempio, per limitare l'effetto del caldo, durante il riscaldamento abbiamo utilizzato delle speciali maglie refrigerate forniteci dallo sponsor Champion System. In gara, non era facile riuscire a tenere alta la velocità, ma con cambi calibrati e una giusta suddivisione degli sforzi siamo riusciti a non far calare mai il ritmo».
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