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Giro Rosa 2013: Il sale lo mettono le due olandesi - A Margherita di Savoia vince Wild. Maglia a Vos, Tagliaferro 3a

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Il colpo di reni con cui Kirsten Wild batte Marianne Vos a Margherita di Savoia © Ianuale

dal nostro inviato

Ancora tanta Olanda, ancora Marianne Vos in rosa. Può essere questa la perfetta sintesi al termine della prima frazione del Giro Rosa, scattato quest'oggi dalla Puglia con una frazione di 117 chilometri con partenza da Giovinazzo e arrivo a Margherita di Savoia, che già si era inebriata di aria di Giro nello scorso mese di maggio, quando ospitò anche il Giro d’Italia.
Vos ancora in rosa dicevamo e pazienza se quest'oggi Marianne ha dovuto inchinarsi per questione di centimetri a Kirsten Wild, spesso compagna di squadra nella nazionale olandese ma in questo caso rivale, sul traguardo della cittadina che ospita le saline più grandi d'Italia. Il tesoretto guadagnato dalla fuoriclasse iridata ai due traguardi volanti di giornata le ha permesso di ottenere sei preziosissimi secondi di abbuono che hanno reso indolore la sconfitta patita sul traguardo, dove pure Marianne era determinata a conquistare l'intera posta in palio.

Maglia rosa che tanto aveva sognato e che continuerà a sognar di indossare, almeno per un giorno, Giorgia Bronzini, determinatissima a sfatare un altro tabù ma che ha visto sfumare con gran disappunto i buoni propositi a cinque chilometri dalla conclusione, a causa di una foratura che l'ha inevitabilmente obbligata a chiamarsi fuori dalla lotta per lo sprint (particolarmente sfortunate le atlete della Wiggle Honda che hanno visto forare anche la tedesca Schnitzmeier mentre la tedesca Becker e la giapponese Hagiwara sono rimaste vittime di cadute).

Tappa che è partita alle 12 da una Giovinazzo gremita di persone. Per essere una manifestazione femminile, seppure la più importante del calendario dopo i Mondiali, non è poca cosa ed il Sud, in questo caso la Puglia, hanno risposto molto bene.La frazione è trascorsa via con poche note da segnalare, fatta eccezione per i due traguardi volanti di Bitonto e Trani vinti da Marianne Vos mentre a Terlizzi, nell'unico GPM di giornata che non ha creato alcuna difficoltà alle atlete, è stata la sempre grintosa Valentina Scandolara a sprintare per indossare la prima maglia verde del Giro, precedendo Martine Bras ed Edita Janeliunaite.

Torniamo però a Marianne Vos: la vincitrice delle ultime due edizioni del Giro è stata l'unica delle pretendenti al successo finale ad impegnarsi negli sprint intermedi per guadagnare alcuni secondi di abbuono. Come interpretare quindi l'atteggiamento della fuoriclasse della Rabo Woman? A giudicare dalle uscite precedenti la corsa rosa, verrebbe da pensare che Marianne cerchi di mettere più secondi possibile tra sé e le rivali poiché magari è conscia di non godere della stessa brillante condizione in salita rispetto alle ultime annate, ragion per cui dalle varie Stevens o Abbott potrebbe ritrovarsi a pagar dazio nelle frazioni più impegnative. Mai però sottovalutare una fuoriclasse del calibro della Vos, per cui solamente le prossime giornate potranno darci risposte più attendibili in merito. Lei dice di essere in crescita di condizione, intanto va a caccia di secondi, che non guastano mai nell'economia di una corsa a tappe.

La frazione è poi proseguita in assoluta tranquillità verso Margherita di Savoia, dove erano previsti due giri di circuito da 15 chilometri ciascuno e dove le uniche note di cronaca sono state fornite dai ritiri della britannica Colclough e della coreana Sun Eun Gu. Nel corso dell'ultimo giro, con il già citato inconveniente occorso alla Bronzini, i treni delle maggiori velociste si sono messe all'opera, con i team olandesi in testa (tra l'altro neppure il temuto vento, che soffia sovente su questi lidi, è stato impetuoso al punto da frantumare il gruppo). Si è così giunti allo sprint dove è stata serratissima la lotta tra Wild e Vos, con la prima a spuntarla grazie al colpo di reni proprio sulla linea d'arrivo.

Terzo posto per una bravissima Marta Tagliaferro, in grande rimonta nei metri conclusivi, che aggiunge così l'ennesimo piazzamento ad una stagione fin qui positiva, a cui manca soltanto quell'acuto che con la costanza di rendimento che sta dimostrando non è detto che non possa arrivare prima del finale di stagione. Per la vicentina della MCipollini anche la maglia azzurra di miglior italiana. Appena giù dal podio di giornata si è piazzata Edita Janeliunaite, seguita dalla Kozonchuk, dalla Van Vleuten, dalle americane Olds (ci si aspettava qualcosa in più dalla portacolori della Tibco) e Hall, dalla Kitchen e da Anna Trevisi che chiude con un incoraggiante piazzamento la top ten di giornata (appena fuori dalle dieci Guarischi, dodicesima, tra le prime venti anche Marina Lari, quindicesima, Scandolara diciottesima e Cucinotta diciannovesima). La maglia bianca di miglior giovane è invece indossata dalla danese Julie Leth: la campionessa del mondo juniores della corsa a punti 2010 ha fatto proprie le insegne del primato giungendo seconda nel primo traguardo volante di giornata.

Si ripartirà domani con una frazione tutta campana, con partenza e arrivo a Pontecagnano Faiano di 99.6 chilometri in provincia di Salerno, in cui si potrebbe assistere ad una nuova soluzione in volata. Una nuova ghiotta occasione per Marianne Vos (leader con 2" sulla Wild e 8" sulla Tagliaferro) per centrare il primo successo in questa edizione ma soprattutto per incrementare il proprio margine in classifica generale.

Vivian Ghianni

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