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Tour de France 2013: Giorno per giorno, ecco le 22 squadre in corsa per la Boucle

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Ed eccoci all'appuntamento centrale della stagione, il Tour de France. Rispetto al 2012 mancano due terzi del podio, ovvero il campione uscente Bradley Wiggins (alle prese con problemi fisici e forse anche umorali) e Vincenzo Nibali, che il suo l'ha fatto in maniera egregia al Giro d'Italia. Ma un dualismo che potrebbe risultare spettacolare accentra su di sé tutti i riflettori: come finirà tra Chris Froome e Alberto Contador? Chi riuscirà a inserirsi nella lotta per la maglia gialla? I giovani francesi Pinot e Rolland saranno all'altezza della situazione? I "vecchi leoni" come Evans e Valverde avranno ancora cartucce da sparare? Gli outsider come Joaquim Rodríguez, Bauke Mollema o Ryder Hesjedal sapranno lottare per il podio? E come si comporteranno gli italiani? Tante domande, per le risposte basterà aspettare qualche settimana.

Qui di seguito i roster completi di tutte le squadre, analizzati nel dettaglio e aggiornati in tempo reale da qui al momento in cui, sabato 29 giugno, la Corsica terrà a battesimo il 100esimo Tour de France della storia.

Ultimi aggiornamenti
26 giugno - È la Garmin di Hesjedal e Talansky l'ultima formazione ufficializzata
25 giugno - Lampre con Cunego e Niemiec. AG2R ed Euskaltel confermano i loro 9
24 giugno - Che squadrone la Movistar! Europcar battagliera.
23 giugno - Presentate AstanaFDJSojasun, completata la Cofidis
22 giugno - Ufficiale la BMC di Evans, Gilbert e Van Garderen
21 giugno - 11 formazioni sono state già ufficializzate: Argos,
Blanco, Cannondale, Katusha, Lotto, Omega, Orica, RadioShack, Saxo, Sky, Vacansoleil


AG2R La Mondiale

IL ROSTER

 - Romain Bardet
 - Maxime Bouet
 - Samuel Dumoulin
 - Hubert Dupont
 - John Gadret
 - Blel Kadri
 - Sébastien Minard
 - Jean-Christophe Péraud
 - Christophe Riblon 

L'ANALISI

Una squadra che sta crescendo, e in prospettiva potrà farlo molto di più. Il Tour sarà l'occasione per fare il punto sui progressi di molti dei più interessanti elementi del team: ad esempio, il 22enne Romain Bardet sarà in grado di centrare una fuga o lasciare qualche segno della sua classe? I 26enni Blel Kadri (vincitore del Roma Maxima con una grande azione da lontano) e Maxime Bouet (in evidenza al Trentino - chiuso al terzo posto - e in generale a proprio agio quando la strada sale) sapranno dare continuità ai buoni risultati di quest'anno o faranno addirittura un salto di qualità? Accanto a questi giovani, uomini esperti come Samuel Dumoulin (sempre pronto a cercare un piazzamento di rincalzo in volata) e Jean-Christophe Péraud, il vero capitano, protagonista di un ottimo avvio di stagione (secondo al Mediterraneo, terzo alla Parigi-Nizza, quinto al Critérium International, sesto al Romandia), non brillantissimo al recente Suisse ma forse in crescita. Squadra che viene completata da John Gadret, uno che se è in giornata fa miracoli, mentre Dupont, Riblon e Minard sono tre discreti corridori. Da notare l'assenza di italiani, con Pozzovivo infortunato e Montaguti che non farà parte della spedizione, così come Appollonio.

IL CAPITANO
Jean-Christophe Péraud

 


Astana Pro Team

IL ROSTER

 - Assan Bazayev
 - Janez Brajkovic
 - Jakob Fuglsang
 - Enrico Gasparotto
 - Francesco Gavazzi
 - Andrey Kashechkin
 - Fredrik Kessiakoff
 - Alexey Lutsenko
 - Dmitriy Muravyev

L'ANALISI

Jakob Fuglsang ha lasciato i vecchi lidi che era solito frequentare (la Saxo che gli stava stretta, la RadioShack in cui era finito ai margini) e vuol fare il capitano da Tour: ne sarà in grado? A 28 anni è tempo che evidenzi netti miglioramenti non tanto in salita o a crono, quanto nella tenuta, il quarto posto al recente Delfinato può tuttavia essere un punto a suo favore. A supporto troverà le preziose (ancorché magrissime) gambe di Janez Brajkovic, che si avvia a spendere l'ultima fase della carriera nei panni del gregario di lusso. Kashechkin e Muravyev sono altri due gregari, specialmente il primo, che non si trovano in tutte le squadre. Lutsenko ha vinto il Mondiale Under 23 a Valkenburg in volata e chissà che non provi a buttarsi in qualche sprint, anche se il Tour è tutta un'altra storia. Per le volate non troppo affollate c'è anche Bazayev, accompagnato dai due italiani del team, Francesco Gavazzi ed Enrico Gasparotto, che debutterà alla Grande Boucle.

IL CAPITANO
Jakob Fuglsang

 


Blanco Pro Cycling Team

IL ROSTER

 - Lars Boom
 - Robert Gesink
 - Tom Leezer
 - Bauke Mollema
 - Lars Nordhaug
 - Bram Tankink
 - Laurens Ten Dam
 - Sep Vanmarcke
 - Maarten Wynants

L'ANALISI

Le grandi novità nel team olandese continuano col cambio di nome (da Blanco a Belkin) e di maglia (dal nero-azzurro-bianco al verde-grigio-nero-bianco). Si spera che anche le prestazioni siano di maggior livello rispetto agli ultimi GT. Si punta tutto su Bauke Mollema, reduce da un ottimo Giro di Svizzera (chiuso al secondo posto) in cui ha esibito ottimi miglioramenti sia a crono che in salita. Il secondo uomo del team sarà Robert Gesink, visto (o intravisto, per meglio dire) al Giro e che farà corsa parallela col compagno, provando a ritrovare antichi stimoli. Laurens Ten Dam è un luogotenente tra i migliori del gruppo, capace addirittura di fare più o meno classifica in proprio. Lars Petter Nordhaug è un altro uomo che può andar forte in salita, a patto che abbia superato i problemi fisici che ne hanno caratterizzato fin qui la stagione. Non c'è un vero e proprio velocista, ma nei finali occhio a Lars Boom e Sep Vanmarcke, uomini da classiche del pavé che hanno nelle proprie corde il colpo da finisseur. Tom Leezer e Bram Tankink sono gli inossidabili gregari da pianura, Maarten Wynants pure ma ha uno spunto un tantino più veloce che potrebbe esser messo a frutto al termine di qualche fuga.

IL CAPITANO
Bauke Mollema

 


BMC Racing Team

IL ROSTER

 - Brent Bookwalter
 - Marcus Burghardt
 - Cadel Evans
 - Philippe Gilbert
 - Amaël Moinard
 - Steve Morabito
 - Manuel Quinziato
 - Michael Schär
 - Tejay Van Garderen

L'ANALISI

Sì, scegliamo ancora Cadel Evans come capitano della ricca squadra americana. Puntiamo su di lui perché la sua esperienza è sinonimo di garanzia e la sua tenacia - che l'ha portato sul podio del Giro, pur trovandosi lui non al massimo della forma - lo renderà ancora protagonista malgrado i 36 anni. L'alternativa per la classifica sarebbe sennò Tejay Van Garderen, che l'anno scorso fu quinto (nonché maglia bianca) ma che per tutta la prima metà della stagione (in cui ha vinto solo il Giro della California, a fronte di tanti piazzamenti) ha esibito sempre qualche carenza: in particolare, sembra che l'atteso salto di qualità sia un po' mancato, sia in salita (dove a volte ha sofferto) sia a crono (dove non è ancora diventato quel crack che poteva). Magari però la Grande Boucle lo rilancerà alla grande, in fondo non ha ancora 25 anni. Philippe Gilbert, ancora a secco quest'anno, dovrà per forza onorare la maglia iridata che indossa, vincere una tappa per lui è quasi un obbligo, lottare per la maglia verde una speranza. Gli altri componenti del team sono il nostro Manuel Quinziato, ottimo per fare il passo specialmente in pianura più che in salita. A lui vanno aggiunti Brent Bookwalter, statunitense che potrebbe infilarsi anche in qualche fuga, così come il tedesco Marcus Burghardt. Moinard, Schär e Morabito sono tutti e tre degli ottimi gregari in grado di scortare Evans (o Van Garderen) verso traguardi molto importanti. Non fanno parte del roster, Mathias Frank, protagonista (ma non vincitore) del Tour de Suisse, oltre a Thor Hushovd, che qualche cosa alla Grande Boucle avrebbe ancora voluto (potuto?) dirla.

IL CAPITANO
Cadel Evans

 


Cannondale Pro Cycling Team

IL ROSTER

 - Maciej Bodnar
 - Alessandro De Marchi
 - Edward King
 - Kristijan Koren
 - Alan Marangoni
 - Moreno Moser
 - Fabio Sabatini

 - Peter Sagan
 - Brian Vandborg

L'ANALISI

Il loro centro di gravità permanente non hanno bisogno di cercarlo, in Cannondale, perché ce l'hanno visibile come il sole: Peter Sagan. Un corridore che tutti sappiamo immenso anche se finora ha vinto tanto ma ancora poco di realmente determinante. In Francia proverà a migliorare le 3 affermazioni del 2012 e a confermare la maglia verde della classifica a punti. Al suo servizio avrà i collaudatissimi Alan Marangoni e Fabio Sabatini per lanciarlo nelle volate, mentre Maciej Bodnar, Brian Vandborg e Edward King lavoreranno più da lontano (o si lanceranno in qualche fuga). Kristijan Koren "gregarieggerà" in salita (senza particolari ambizioni personali), Alessandro De Marchi, fresco reduce da una memorabile e vincente fuga al Delfinato, andrà alla scoperta dei propri limiti, che ancora non conosciamo. Non ci stupiremo però di vederlo all'attacco da lontano in qualche bella tappa di montagna. Moreno Moser, dopo l'ottimo 2012 e l'avvio col botto quest'anno (con la vittoria alla Strade Bianche) ha passato mesi di leggero affanno. Una stagione di transizione alla sua età è comprensibile, ma uno squillo al Tour (magari con specialità della casa, un colpo da finisseur) metterebbe immediatamente in attivo tutti i bilanci.

IL CAPITANO
Peter Sagan

 


Cofidis, Solutions Crédits

IL ROSTER

 - Yohan Bagot
 - Jérôme Coppel
 - Egoitz García
 - Christophe Le Mével
 - Guillaume Levarlet
 - Luis Ángel Mate
 - Rudy Molard
 - Daniel Navarro
 - Rein Taaramäe

L'ANALISI

La squadra delle ex promesse mancate, potremmo definirla: uomini come Jérôme Coppel o Rein Taaramäe, per quanto ancora non troppo in là con gli anni, erano attesi a ben altri risultati quando passarono professionisti. Proveranno a indovinare una fuga (il primo) e a fare scampoli di classifica (il secondo, che però sarà anche luogotenente sulle montagne). Più accreditato Daniel Navarro, che ha fatto il percorso inverso rispetto ai citati compagni: partito gregario, si ritrova capitano e con qualche velleità di ben figurare soprattutto in salita (pochi giorni fa concludeva al quinto posto il Delfinato). Sarà lui il capitano di una squadra che dal 2008 non vince una tappa al Tour. Si proverà a spezzare l'incantesimo soprattutto con le fughe, genere per cui sono portati uomini come Egoitz García (che non è neanche lentissimo), Luis Ángel Mate o il più giovane Rudy Molard. Yohann Bagot ha fatto classifica al Giro di Turchia e non è andato alla deriva in corse più impegnative come País Vasco o Catalunya, potrebbe ritagliarsi uno spazietto almeno per metà Tour; Christophe Le Mével ha alle spalle le stagioni migliori, darà una mano a Navarro in salita. Il nono uomo è Guillaume Levarlet, che potrebbe portare a casa una vittoria di tappa.

IL CAPITANO
Daniel Navarro

 


Euskaltel - Euskadi

IL ROSTER

 - Igor Antón
 - Mikel Astarloza
 - Gorka Izagirre
 - Jon Izagirre
 - Juan José Lobato
 - Mikel Nieve
 - Juan José Oroz
 - Rubén Perez
 - Romain Sicard

L'ANALISI

Mikel Nieve ha già vinto una tappa al Giro e una alla Vuelta, ha raggiunto l'età della piena maturità (29 anni) e sebbene venga da una primavera percorsa a fari spenti (solo 17esimo al recente Delfinato) avrà la responsabilità di essere il capitano della squadra. Magari non farà altissima classifica, ma dovrebbe riuscire ad essere più costante di Igor Antón, più adatto al percorso della Vuelta e che qui al Tour cercherà solo episodicamente di lasciare la zampata. A supporto di entrambi in salita l'espertissimo Mikel Astarloza, mentre Juan José Oroz e Rubén Perez sono i classici fuggitivi da lontano. Romain Sicard, passato pro' tra squilli di tromba, ha avuto la carriera martoriata da guai fisici, certo se indovinasse la giornata potrebbe regalarsi almeno una bella soddisfazione (parliamo sempre di fughe a lunga gittata). Più indecifrabile la situazione dei fratelli Izagirre: il più esperto Gorka ha avuto un buon inizio di stagione ma Jon (24 anni) pare più forte, ha pure vinto una tappa al Giro dell'anno scorso e chissà che non possa provare a testarsi sulla classifica (parliamo comunque di posizioni lontane dal vertice). Altrimenti per entrambi aspettiamoci luogotenenze in salita e fughe sui percorsi misti. Juan José Lobato è l'uomo veloce del team, andrà a caccia di piazzamenti nelle volate.

IL CAPITANO
Mikel Nieve

 


FDJ

IL ROSTER

 - William Bonnet
 - Nacer Bouhanni
 - Pierrick Fédrigo
 - Murilo Fischer
 - Alexandre Geniez
 - Arnold Jeannesson
 - Thibaut Pinot
 - Jérémy Roy
 - Arthur Vichot

L'ANALISI

Tra i perni del ciclismo francese, la FDJ schiera l'uomo che al momento fa più sognare i tifosi d'oltralpe: Thibaut Pinot. Dopo l'esordio col botto un anno fa (una vittoria di tappa e il decimo posto nella generale) è atteso a grandi cose sulle montagne. Purtroppo ha il tallone d'Achille delle discese, anche se ciò non gli ha impedito di portare a casa un quarto posto al recente Tour de Suisse (ma gli ha impedito di centrare il podio!). L'altro nome di rilievo, anch'egli giovane, è quello di Nacer Bouhanni, già presente al Giro e in grado di dire la sua (anche con una certa determinazione) nelle volate. Ad aprirgli la strada saranno l'esperto Jérémy Roy e un ultimo uomo come Murilo Fischer. Due atleti in cerca di rilancio sono Alexandre Geniez, tra i pro' ancora mai espresso secondo le potenzialità (viene da un 12esimo al Delfinato); Arnold Jeannesson, deludente al Giro dopo un paio di piazzamenti di tappa, ma sicuramente ottima spalla per Pinot in salita. Squadra completata da due volponi della fuga quali Pierrick Fédrigo, che lo scorso anno la sua tappetta se la portò a casa e che proverà a fare altrettanto stavolta, e William Bonnet. E occhio anche a Vichot, neo Campione di Francia...

IL CAPITANO
Thibaut Pinot

 


Garmin - Sharp

IL ROSTER

 - Jack Bauer
 - Tom Danielson
 - Rohan Dennis
 - Ryder Hesjedal
 - Daniel Martin
 - David Millar
 - Ramunas Navardauskas
 - Andrew Talansky
 - Christian Vande Velde

L'ANALISI

Come al Giro, il capitano della Garmin sarà Ryder Hesjedal: però il canadese dovrà evitare cadute (come quella che l'ha messo fuori causa al Giro di Svizzera) e soprattutto le amnesie che nella corsa rosa a un certo punto l'hanno spinto fuori dalla classifica e poi dalla gara. Daniel Martin è più che un vice, ha dimostrato di saper vincere corse importanti (la Liegi e pure il Catalunya, quest'anno), e all'ultimo Giro di Svizzera ha corso visibilmente per mettere a punto la preparazione. Respinto dalle crono, vedremo se ha fatto progressi sulle grandi montagne. Identica attenzione la porremo in Andrew Talansky, che si accosta al Tour tenendo un basso profilo dopo la delusione del Delfinato (frutto di una giornata fisicamente da ko), ma che non ci stupiremmo di veder emergere in classifica, dopo metà gara (quest'anno è stato secondo alla Parigi-Nizza). Tom Danielson lavorerà per i capitani in salita, come pure Christian Vande Velde, mentre Jack Bauer sarà l'uomo deputato al lavoro nelle retrovie. La presenza di cronoman del calibro di David Millar e Rohan Dennis (molto migliorato anche in salita, come dimostrato con l'ottavo posto al Delfinato), e di un passista (con licenza di fuga o di colpo da finisseur) come Ramunas Navardauskas, quest'anno vincitore anche di una tappa al Giro, la dice lunga sull'interesse del team per la cronosquadre.

IL CAPITANO
Ryder Hesjedal

 


Katusha Team

IL ROSTER

 - Pavel Brutt
 - Alexander Kristoff
 - Aleksandr Kuschynski
 - Alberto Losada
 - Daniel Moreno
 - Joaquim Rodríguez
 - Gatis Smukulis
 - Yury Trofimov
 - Eduard Vorganov

L'ANALISI

Squadra costruita attorno a Joaquim Rodríguez, che per puntare tutto sul Tour ha rinunciato a partecipare a un Giro che pure poteva essere adatto a lui. Purito è molto esperto, ma forse la sua parabola atletica ha già conosciuto l'apice (la scorsa stagione fu effettivamente eccellente, al di là delle sconfitte brucianti patite a Giro e Vuelta, parzialmente bilanciate dalle vittorie di Freccia e Lombardia). A pieno supporto del catalano, il luogotenente di una vita Daniel Moreno, che potrebbe anche ritagliarsi spazi di personale soddisfazione su qualche arrivo su strappetto; ma non solo lui, visto che tra i gregarioni da salita troviamo anche Alberto Losada e quello Yury Trofimov che ha chiuso il Giro in 13esima posizione e potrà mettere la sua buona vena al servizio della causa. Sul fronte pianura, invece, vedremo spesso tirare Aleksandr Kuschynski, Pavel Brutt ed Eduard Vorganov (quando non saranno impegnati in qualche fuga); invece Gatis Smukulis tornerà utilissimo nella cronosquadre oltre che nel lavoro che potrà fare a beneficio di Alexander Kristoff, uno dei più interessanti nomi nuovi dello sprint: il norvegese, reduce da ottimi piazzamenti anche nelle classiche, potrà farsi valere sui traguardi da volata più complicati, una vittoria di tappa è alla sua portata.

IL CAPITANO
Joaquim Rodríguez

 


Lampre - Merida

IL ROSTER

 - Matteo Bono
 - Davide Cimolai
 - Damiano Cunego
 - Elia Favilli
 - Roberto Ferrari
 - Adriano Malori
 - Manuele Mori
 - Przemyslaw Niemiec
 - José Serpa Pérez

 L'ANALISI

La ricerca di un successo di tappa - previa fuga di un certo rilievo - o il tentativo di tenere in classifica per portare a casa una top ten come già accaduto due anni fa? Il grande dilemma intorno al capitano Damiano Cunego è proprio questo. Vedremo come il veronese imposterà la sua Grande Boucle; a dargli una bella mano in salita ci sarà sicuramente Przemyslaw Niemiec, già preziosissimo gregario (ma qualcosa in più) per Scarponi al Giro. Malori sarà un treno importante, se non la locomotiva, in ottica cronosquadre, mentre per le volate ci sarà Roberto Ferrari, supportato anche da Elia Favilli e Davide Cimolai. Matteo Bono è un corridore che va bene su tutti i terreni e chissà che per lui non giunga la vittoria di tappa, magari al termine di una fuga a lunga gittata. Completano la rosa l'esperto Manuele Mori, angelo custode di Cunego e Niemiec, e José Serpa, che sulle salite sarà importante per la squadra.

IL CAPITANO
Damiano Cunego

 


Lotto Belisol Team

IL ROSTER

 - Lars Ytting Bak
 - Bart De Clercq
 - André Greipel
 - Adam Hansen
 - Greg Henderson
 - Jürgen Roelandts
 - Marcel Sieberg
 - Jurgen Van den Broeck
 - Frederik Willems

L'ANALISI

La Lotto Belisol schiera per la centesima edizione del Tour sette reduci dall'anno scorso. Per la classifica generale occhi puntati su Jurgen Van den Broeck, ottimo 4° dodici mesi orsono; la condizione attuale non sembra la stessa, tuttavia un piazzamento tra i primi dieci è ampiamente alla sua portata. In salita dovrà cavarsela da solo, con l'unico aiuto di Bart De Clercq, al debutto sulle strade francesi. La maggior parte degli altri componenti sarà a disposizione di André Greipel, vincitore in carriera di quattro tappe al Tour di cui tre nell'ultima edizione; il tedesco, già a segno in dieci occasioni nel 2013, verrà portato nelle posizioni che contano da Greg Henderson, Marcel Sieberg e Jürgen Roelandts (quest'ultimo potrà avere anche occasioni da finisseur sugli arrivi misti). I restanti tre elementi hanno già disputato e portato a termine il recente Giro d'Italia: si tratta degli esperti Lars Bak, Adam Hansen e Fredrik Willems, uomini capaci sia di inserirsi nelle fughe e sia di rendersi utili per la squadra.

IL CAPITANO
André Greipel

 


Movistar Team

IL ROSTER

 - Andrey Amador
 - Jonathan Castroviejo
 - Imanol Erviti
 - Rui Costa
 - José Ivan Gutiérrez
 - Rubén Plaza
 - Nairo Quintana

 - José Joaquín Rojas
 - Alejandro Valverde

L'ANALISI

All'ultimo Tour Alejandro Valverde deluse abbastanza (a parte una vittoria di tappa), ma alla successiva Vuelta il murciano ha dimostrato di poter ancora dire la sua nei grandi giri. Sarà quindi ancora tutta per lui la squadra, nella speranza (di Unzué) che il suo capitano tenga nelle tappe più dure. Non dovesse essere così, si potrà comunque giocare la carta Nairo Quintana, tra i migliori giovani del gruppo (soprattutto in salita) e in grado, all'occorrenza, di provare a far classifica. Un tentativo che potrebbe peraltro essere compiuto pure da Rui Costa, fresco (ri)vincitore del Tour de Suisse e bravo a confermare quanto di buono già fatto vedere nel 2012; se comunque Valverde sarà all'altezza degli altri big, potrà contare sul valido aiuto di questi forti luogotenenti. Andrey Amador è un altro nome dal futuro assicurato, in Francia tenterà la via della fuga con l'obiettivo dichiarato di una vittoria di tappa (oltre che di un valido ausilio al capitano), e la fuga pare anche l'unica possibilità di un José Joaquín Rojas che in volata pare aver perso lo spunto vincente di qualche anno fa. Completano la rosa Jonathan Castroviejo, uomo dall'ottimo passo (non per niente disputa cronometro eccellenti), Imanol Erviti, luogotenente con licenza di inserirsi in qualche azione di disturbo e l'esperto José Ivan Gutiérrez.

IL CAPITANO
Alejandro Valverde

 


Omega Pharma - Quick Step

IL ROSTER

 - Mark Cavendish
 - Sylvain Chavanel
 - Michal Kwiatkowski
 - Tony Martin
 - Jérôme Pineau
 - Gert Steegmans
 - Niki Terpstra
 - Matteo Trentin
 - Peter Velits

L'ANALISI

La multinazionale del pedale - otto nazionalità rappresentate - di questo Tour de France ha, potenzialmente, la capacità di vincere almeno metà delle tappe della Boucle; il candidato numero uno per far contenti gli sponsor è ovviamente Mark Cavendish che, dopo le 23 vittorie conquistate nelle ultime cinque edizioni, promette di incrementare il prestigioso bottino. Per avvicinarlo allo scopo, così come avvenuto al Giro d'Italia, Gert Steegmans e il nostro Matteo Trentin saranno gli incaricati ad assistere il mannese; menzione particolare per l'azzurro, bravo a convincere il management a fargli fare la doppietta a nemmeno 24 anni. L'altro nome di livello mondiale che la squadra belga schiererà è quello di Tony Martin, Campione del Mondo in carica delle cronometro e indiscusso dominatore della specialità, con l'ultima sconfitta risalente al Tour dell'anno scorso. Sylvain Chavanel e Niki Terpstra avrebbero, nella maggior parte delle altre squadre, le luci della ribalita; nella formazione di Lefévère, invece, avranno la facoltà di tentare azioni da lontano nelle tappe intermedie. Per la classifica Peter Velits è il nome più spendibile, pur se per una posizione a ridosso dei primi dieci; la presenza del giovane Michal Kwiatkowski, corridore ancora in fase di sviluppo ma bravo sia a crono che in salita, potrebbe però cambiare le prospettive, stando ai risultati della prima parte della stagione. Chiude la rosa il sempre utile Jérôme Pineau, già visto sulle strade rosa quest'anno.

IL CAPITANO
Mark Cavendish

 


Orica - GreenEDGE

IL ROSTER

 - Michael Albasini
 - Simon Clarke
 - Simon Gerrans
 - Matthew Goss
 - Daryl Impey
 - Brett Lancaster
 - Cameron Meyer
 - Stuart O'Grady
 - Svein Tuft

L'ANALISI

Sarà la solita formazione per le volate o ci si può aspettare qualcosa di più dall'Orica-GreenEDGE, squadra australiana da 2 anni nel World Tour? Verrà guardato con interesse Cameron Meyer, dopo le accattivanti prestazioni del Tour de Suisse, anche se la sua maturazione come corridore da GT non può dirsi completa. Dunque, spazio ai velocisti e ai cacciatori di tappe: Matthew Goss finora è stato un po' l'oggetto del mistero di questo 2013, con qualche buono sprint ma senza grande continuità. Spazio nel caso anche a Brett Lancaster, capace di vincere una tappa in volata al giro di Slovenia, e a Daryl Impey per i percorsi più impegnativi. L'Orica schiera anche un trittico di cacciatori di tappe ben quotati, come Michael Albasini, Simon Clarke (che, come fatto all'ultima Vuelta, potrebbe innamorarsi del progetto maglia a pois) e Simon Gerrans, il quale quest'anno ha conquistato 3 successi nel World Tour e si è fatto ben valere sulle Ardenne. Svein Tuft, recente vincitore "contre la montre" al Giro di Slovenia, cercherà di far valere le sue ragioni a Mont-Saint-Michel. Completa la formazione l'eterno Stuart O'Grady, intenzionato a concludere per la 14a (e probabilmente ultima) volta il Tour de France.

IL CAPITANO
Matthew Goss

 


RadioShack - Leopard

IL ROSTER

 - Jan Bakelants
 - Laurent Didier
 - Tony Gallopin
 - Markel Irizar
 - Andreas Klöden
 - Maxime Monfort
 - Andy Schleck
 - Jens Voigt
 - Haimar Zubeldia

L'ANALISI

La RadioShack-Leopard lascia sospesi molti interrogativi, indissolubilmente legati al ruolo di Andy Schleck. Il lussemburghese ha mostrato condizione in crescita al Giro di Svizzera, e verosimilmente è abbastanza in forma per correre il Tour de France allo scopo di classifica. Ma la squadra sarà raccolta intorno a lui o gli altri faranno corsa a sè, come nel 2012? Nel caso, il gerontocratico team di Flavio Becca propone Haimar Zubeldia e Andreas Klöden, rispettivamente sesto e undicesimo nel 2012, 74 anni in due. Non certo gente dalla quale però ci si può aspettare un miglioramento. Anche Maxime Monfort può avere qualche lieve ambizione di classifica, ma al Tour non è andato oltre il 23° posto del 2008. In caso di fallimento con Schleck, comunque, alla RadioShack non resta che puntare alle tappe, e sebbene non ci sia un velocista gli uomini predisposti non mancano: Tony Gallopin, ad esempio, è dotato di un buono spunto e da tempo è lì lì per affermarsi. Altrimenti, si può sempre sperare che l'inossidabile Jens Voigt, a quasi 42 anni, piazzi un ultimo colpo vincente alla Grande Boucle. Jan Bakelants ha un po' disatteso le promesse di inizio carriera ma è apparso in forma al Giro di Lussemburgo ed esordisce al Tour de France, anche per lui un discreto piazzamento in generale così come un buon sostegno a Schleck non sarebbe nell'ambito dell'impossibile. Markel Irizar ha il compito di trascinare la squadra nella cronosquadre di Nice, mentre Laurent Didier è l'uomo-squadra meno predisposto ad ambizioni personali.

IL CAPITANO
Andy Schleck

 


Sky ProCycling

IL ROSTER

 - Edvald Boasson Hagen
 - Chris Froome
 - Peter Kennaugh
 - Vasili Kiryienka

 - David López
 - Richie Porte
 - Kanstantsin Siutsou
 - Ian Stannard
 - Geraint Thomas

 L'ANALISI

Ad un anno di distanza dal dominio assoluto - primo e secondo posto nella generale condite da sei vittorie di tappa - il Team Sky si appresta a ripetere quanto fatto nel 2012. Non presenti, per diverse ragioni, due dei tre leader dell'anno scorso, tutte le attenzioni dei rivali e della stampa sono su Christopher Froome che al via dalla Corsica vestirà sia materialmente che simbolicamente il dorsale numero 1. Per il keniano la marcia di avvicinamento è stata una sinfonia quasi senza stecche ed ora è arrivata la prova finale. Al suo fianco, nel ruolo ricoperto proprio dal nativo di Nairobi dodici mesi fa, ci sarà Richie Porte che parte come fido scudiero con licenza di curare anche la propria classifica; non è remota la possibilità di trovare i due uomini sullo stesso podio sugli Champs Élysées. In salita saranno fondamentali i due bielorussi della squadra, Vasili Kiryenka e Kanstantin Siutsou, con il secondo già presente al Giro quest'anno; sulle salite scandiranno il solito ritmo infernale per diversi km, in attesa che i capitani partano in allungo. David López García sarà un ulteriore gregario per le tappe di montagna, nonché un uomo squadra versatile. Sul tema della poliedricità in pochi possono essere considerati dello stesso livello di Edvald Boasson Hagen; il norvegese avrà la possibilità di fare corsa per sé nella prima parte di Tour per poi rientrare nei ranghi diventando un insostituibile vagone del treno Sky. Oltre al caposquadra ci saranno altri tre britannici al via: si tratta di Peter Kennaugh e Ian Stannard, vere locomotive da pianura al debutto alla Grande Boucle, e Geraint Thomas, che su qualche finale di tappa pianeggiante (o su strappetto) potrebbe piazzare uno spunto vincente.

IL CAPITANO
Chris Froome

 


Sojasun

IL ROSTER

 - Anthony Delaplace
 - Julien El Fares
 - Brice Feillu
 - Jonathan Hivert
 - Cyril Lemoine
 - Jean-Marc Marino
 - Maxime Médérel
 - Julien Simon
 - Alexis Vuillermoz

L'ANALISI

Alla terza esperienza al Tour il team Sojasun parte con l'ambizione di togliere quello zero dalla casella delle vittorie di tappa; per farlo, la carta migliore da giocare è quella di Jonathan Hivert, passista veloce decisamente sottovalutato. In questa stagione ha raccolto tre delle quattro vittorie della squadra, battendo indifferentemente velocisti o scalatori in tappe diverse dal punto di vista altimetrico. Nella formazione di Heulot c'è un altro corridore dalle caratteristiche simili, vale a dire Julien Simon, a dire il vero piuttosto opaco in questo 2013. Per la generale, anche se una posizione nei quindici sembra assai difficile, le speranze sono riposte in Brice Feillu, noto ancora oggi quasi esclusivamente per l'unica vittoria da professionista, in quel di Andorra-Arcalis nel Tour 2009. Insieme a lui anche Julien El Fares proverà a curare la classifica, non dimenticando la propensione per le fughe manifestata nei primi anni di carriera, con l'apice della vittoria della prima tappa della Tirreno 2009. Delaplace, Lemoine, Marino, Médérel e Vuillermoz completano il roster che prenderà la via della Corsica.

IL CAPITANO
Jonathan Hivert

 


Team Argos - Shimano

IL ROSTER

 - Roy Curvers
 - Koen De Kort
 - John Degenkolb
 - Tom Dumoulin
 - Johannes Fröhlinger
 - Simon Geschke
 - Marcel Kittel
 - Albert Timmer
 - Tom Veelers

L'ANALISI

La formazione olandese di Iwan Spekenbrink, come al Giro si butterà più che altro negli sprint, non avendo uomini di classifica su cui lavorare intensamente. Marcel Kittel è in un buonissimo periodo e se ben lanciato può essere devastante. Per le volate meno scontate e più complicate da affrontare nelle prime posizioni c'è il tedesco John Degenkolb, già vincitore di una tappa all'ultimo Giro d'Italia in quel di Matera (ad oggi unico centro del 2013) e di cinque frazioni alla Vuelta a España 2012. È all'esordio al Tour e vorrà bagnarlo alla sua maniera. Koen De Kort, Albert Timmer, Roy Curvers e Tom Veelers sono tutti degli ottimi uomini da treno in grado di lanciare i velocisti sopra citati, Johannes Fröhlinger e Simon Geschke sono due passisti eccezionali in grado di alzare la velocità quando più è opportuno (e occhio al tedesco per certi arrivi su strappetto). Se non dovesse giungere la vittoria allo sprint la Argos potrà puntare nelle tappe più mosse sul giovane olandese Tom Dumoulin. Il classe '90 di Maastricht è un discreto talento e può vincere su traguardi in cui i velocisti saranno tagliati fuori oppure andare in fuga nelle tappe di montagna.

IL CAPITANO
John Degenkolb

 


Team Europcar

IL ROSTER

 - Yukiya Arashiro
 - Jérôme Cousin
 - Cyril Gautier
 - Yohann Gène
 - Davide Malacarne
 - Kévin Reza
 - Pierre Rolland
 - David Veilleux
 - Thomas Voeckler

L'ANALISI

La squadra che ogni anno mostra sul campo di strameritare la wild card è l'Europcar di Bernaudeau. Con otto vittorie di tappa negli ultimi quattro anni e la conquista di due maglie a pois e una maglia bianca i verdi rappresentano una delle squadre più interessanti e di alto livello nella carovana del Tour. Comme d'habitude il ruolo di vedette va a Thomas Voeckler, colui che ha letteralmente tirato la carretta del ciclismo francese nelle ultime stagioni; sempre nel vivo dell'azione, T-Blanc andrà alla ricerca di un successo parziale e, possibilmente, di bissare la vittoria nella classifica più sentita dai connazionali, quella dei Gpm. Per la generale il nome di Pierre Rolland è inevitabile; insieme a Cadel Evans il nativo di Gien sarà l'unico al via dalla Corsica ad aver chiuso nei primi dieci della generale gli ultimi due Tour, mostrando in entrambi i casi il meglio nell'ultima settimana. Come uomo veloce, che però non disdegnerà affatto di infiltrarsi in qualche fuga, ecco il Campione del Giappone Arashiro, con Cousin, Gène, e Reza a fare molto del lavoro sporco, cercando magari di giocarsi una tappa. Attenzione al canadese David Veilleux, che può colpire da lontano. Un occhio di riguardo da parte nostra per il feltrino Davide Malacarne, spunto discretamente veloce, arguzia tattica niente male. Può provare a far sua una tappa.

IL CAPITANO
Pierre Rolland

 


Team Saxo - Tinkoff

IL ROSTER

 - Daniele Bennati
 - Alberto Contador
 - Jesús Hernández
 - Roman Kreuziger
 - Benjamin Noval
 - Sergio Paulinho
 - Nicolas Roche
 - Michael Rogers
 - Matteo Tosatto

L'ANALISI

Tutti o quasi per Alberto Contador: Bjarne Riis porta praticamente la formazione-tipo per spalleggiare il madrileno nella Grande Boucle. L'unica assenza di spicco è quella di Chris Sorensen, che evidentemente non ha recuperato dai problemi che l'hanno portato al ritiro nel Giro del Delfinato. Le spalle di Contador saranno ben coperte da Roman Kreuziger, vincitore dell'Amstel Gold Race e secondo classificato al Giro di Svizzera, da Nicolas Roche, "figlio di" che alla Grande Boucle è riuscito anche ad entrare in top ten, e da Michael Rogers, che dovrà forzatamente ricambiare ai favori fatti da Contador al Delfinato. A questi si aggiungono i fedelissimi spagnoli di sempre, quali Jesús Hernández, spesso e volentieri ultimo uomo di Contador in salita, e Benjamin Noval, classico portaborracce in pianura, nonché uomini di esperienza come Sergio Paulinho e Matteo Tosatto, uno dei gregari più affidabili che il panorama ciclistico abbia offerto negli ultimi anni. Con questo contorno risalta la presenza di Daniele Bennati: per l'aretino non dovrebbero esserci problemi a fare da gregario come a cercare gloria personale in sprint e fughe, se Contador non dovesse risultare il faro della corsa.

IL CAPITANO
Alberto Contador

 


Vacansoleil Pro Cycling Team

IL ROSTER

 - Kris Boeckmans
 - Thomas De Gendt
 - Juan Antonio Flecha
 - Johnny Hoogerland
 - Sergey Lagutin
 - Wouter Poels
 - Boy Van Poppel
 - Danny Van Poppel
 - Lieuwe Westra

L'ANALISI

Dopo un disastroso Giro d'Italia la Vacansoleil schiera per il Tour i suoi pezzi forti. Il leader per la classifica generale sarà Thomas De Gendt, noto anche ai meno appassionati per la vittoria in cima allo Stelvio al Giro 2012 che lo ha traghettato sul terzo gradinio del podio finale; ripetere in terra francese quel piazzamento è un'impresa proibitiva, un posto tra i primi dieci è invece possibile. Un valente aiuto può essere Wout Poels che torna sulla "scena del delitto" dodici mesi dopo: nel 2012, infatti, cadde nella sesta tappa e subì diverse ferite a reni e polmoni. In salita c'è nella squadra olandese un altro reduce da gravi botte, subite questa volta in inverno: si tratta di Johnny Hoogerland, cavallo pazzo del ciclismo contemporaneo, che verosimilmente vedremo spesso e volentieri in avanscoperta. Per restare in tema di fuggitivi seriali è automatico pensare al nome di Juan Antonio Flecha che ritorna al Tour dopo una pausa di un anno, attaccando per la decima volta in carriera il numero di partenza della Boucle. Il corridore più in forma della squadra è il cronoman Lieuwe Westra, recente vincitore del campionato nazionale contro il tempo; sinora nelle grandi corse a tappe non ha mai brillato, vedremo se avrà un'inversione di tendenza. Per quanto riguarda gli sprint la squadra avrà tre alternative, comunque di secondo piano rispetto alla concorrenza: si tratta di Kris Boeckmans e dai fratelli Boy e Danny Van Poppel; quest'ultimo, non ancora ventenne, sarà il più giovane partecipante al Tour del dopoguerra. Chiude la formazione l'uzbeko Sergey Lagutin, al debutto alla Boucle e in grado di dare una mano a De Gendt in salita, restando magari a ridosso dei primi 20 nella generale.

IL CAPITANO
Thomas De Gendt

Marco Grassi
Nicola Stufano
Francesco Sulas
Alberto Vigonesi

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