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Giro del Trentino WE 2013: Soltanto Gillow risolve la Sharada - Fuga e tappa per l'australiana. Ratto 3a, corsa a Stevens

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Arrivo solitario a Sarnonico per Shara Gillow, che si aggiudica la frazione conclusiva del Giro del Trentino © Fotomedia

Ci hanno provato a far tremare Evelyn Stevens, ci hanno provato in quattro: Rossella Ratto, Valentina Scandolara, Christel Ferrier-Bruneau e Shara Gillow. Ci hanno provato ma alla Stevens, che già ieri aveva dato una gran prova di forza sulla via di Termon, hanno fatto il solletico, per quanto riguarda la classifica finale.

Rimasta in ballo la tappa, le quattro se la sono giocata ed è stata Shara Gillow, australiana nata all'antivigilia di Natale del 1987, la più astuta. Lei, che in Europa era rimasta nei ricordi solo per la vittoria di Pescocostanzo al Giro 2011, anche allora dopo una lunga fuga, anche allora insieme a Scandolara, Ferrier-Bruneau e poche altre, e fino ad oggi non aveva dato grandi segnali (anche se la vittoria al Campionato Nazionale a crono era arrivata lo scorso gennaio), fa capire che la forma cresce e che per il Giro, se non sarà tra le principali contendenti, sicuramente potrà puntare ad una tappa.

Chi al Giro Rosa sarà sicuramente protagonista è Evelyn Stevens, che ha qualcosa in più in salita rispetto a Tatiana Guderzo, comunque in ottima forma, ed Elisa Longo Borghini, sempre o quasi tra le migliori; Stevens che al Giro potrà beneficiare di due arrivi in salita e di una crono nel finale. Più favorita di così.

Ricapitolando, la portacolori della Specialized-Lululemon è sempre giunta ad uno degli appuntamenti più importanti della stagione con i favori del pronostico: non sempre favoritissima, forse mezzo gradino sotto a Vos, Pooley o Abbott. Nel 2010 la vittoria in solitaria di Albese con Cassano poteva lanciare la Stevens verso una maglia rosa che non conquisterà, nel 2011 rimarrà tagliata fuori dalla lotta a due Vos-Pooley e chiuderà sottotono, addirittura 41a, mentre un anno fa chiuse sì con un terzo posto ed una vittoria di tappa a Castiglione dei Pepoli e vestendo per un giorno la maglia rosa, ma mai fu in grado di impensierire Marianne Vos.

Quest'anno sembra una musica diversa, quella che suona Evie: distacchi netti, vittorie quando servono, avvicinamento al Giro Rosa ideale, con un'Emakumeen Bira chiusa al 3° posto dietro a Johansson e Longo Borghini una settimana fa e questo Giro del Trentino, ideale viatico per la preparazione del Giro Rosa, nel palmarès. Diversa cosa è vincere una corsa come il Giro Rosa rispetto al Giro del Trentino, dove in due giornate di gara e tre tappe non si può ribaltare in chissà quale modo la situazione.

La seconda ed ultima tappa oggi prevedeva 103.8 km da San Romedio a Sarnonico, con un tratto iniziale di 12 km ed un circuito montuoso di 15.3 km da ripetere sei volte. Non robetta. Infatti dopo due tornate nel circuito di Sarnonico le atlete del gruppo di testa restano non più di cinquanta, a metà del terzo giro parte l'attacco che deciderà la tappa. Valentina Scandolara, oggi generosissima, allunga con Rossella Ratto. Si uniranno subito Christel Ferrier-Bruneau ed Emilie Aubry.

Mentre quest'ultima va staccandosi, rincorre Shara Gillow che in breve si porta sulla testa della corsa e forma un quartetto: a tre giri dalla fine il vantaggio sul gruppo tirato dalla Specialized-Lululemon di Evelyn Stevens è di 1'20". Nulla di preoccupante ma mai abbassare la guardia. A due giri dal termine il vantaggio così scende a 35" e così ai -20 km è la Gillow che decide di agire da sola: l'azione riesce, Ratto e Scandolara inseguono la passista australiana mentre Ferrier-Bruneau s'è staccata.

Davanti la Gillow guadagna, il gruppo da dietro rinviene con altrettanta forza, e così se la battistrada accumula un vantaggio superiore al minuto, dietro ci si ricompatta. Shara Gillow taglia il traguardo in tutta tranquillità con 1'05" sulla compagna di squadra Emma Johansson, che regola il gruppo e regala all'Orica-AIS una doppietta importante. Terza piazza per la bravissima Rossella Ratto, che forse oggi nella prima vittoria da Élite aveva cominciato a fare più di un pensiero. Si consola con la maglia verde di miglior scalatrice.

Ai piedi del podio troviamo l'ottima Tatiana Guderzo, da tenere d'occhio già al Campionato Italiano, quindi Valentina Scandolara, la leader Evelyn Stevens, Tatiana Antoshina, la miglior giovane Elisa Longo Borghini, Svetlana Bubnenkova e Jessie Daams. A ridosso delle prime diecio l'ottima neozelandese della BePink Georgia Williams, quindi Francesca Cauz, Serika Guluma, entrata alla perfezione nei meccanismi del Vaiano, ed una Jenifer Fiori che forse mai era andata tanto forte in vita sua.

La generale finale vede Stevens su Guderzo, a 46", ed Antoshina a 1'15". Ad 1'30" c'è la Longo Borghini, a 1'41" la Williams, a 1'47" Johansson, a 1'49" la vincitrice di oggi Gillow, a 2'07" la Bubnenkova, a 2'22" la Daams ed a 2'31" l'ottima Ratto. Le due Top Girls Cauz-Fiori sono rispettivamente 11a e 12a, la prima leader della corsa, Dalia Muccioli, chiude 15a a 4'47" dalla Stevens.

Stevens che conquista il 20° Giro del Trentino, il quinto non italiano dall'ultima vittoria di Fabiana Luperini nel 2008, il quarto su cinque che parla anglofono (fanno compagnia a Stevens Cooke, Pooley e Villumsen, con Arndt a cantare fuori dal coro nel 2011). Solo due i podi dall'ultima vittoria della Luperini, entrambi con Tatiana Guderzo (2a quest'anno, 3a nel 2011), che con l'arrivo della stagione calda solitamente trova più facilmente la forma. Giro del Trentino che ha detto troppo poco (per durata della corsa) e già tanto in ottica Giro Rosa.

Nella corsa che tutte attendono e che il 30 giugno prossimo prenderà il via da Giovinazzo la Stevens è da mettere sullo stesso piano di Longo Borghini e Johansson (e Cromwell, e le altre Orica...), mentre la Vos è tornata "ammaccata" dai Paesi Baschi.

Dopo stagioni di grandi promesse non mantenute sarà questo l'anno in cui la Stevens potrà saltare sul treno del successo oppure andrà incontro ad un'ennesima prestazione deludente, che non stupirebbe nemmeno più di tanto? Lo scopriremo tra un paio di settimane.

Francesco Sulas

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