Emakumeen Bira WE 2013: Vos è già davanti e Ratto va a podio - Prima tappa a Marianne ma Rossella è terza

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Chi la segue sin da quand'era tra le Juniores o nelle categorie minori sa bene che Rossella Ratto è un vero e proprio talento della natura. Va forte a cronometro e sui percorsi misti, ondulati, anche ondulatissimi. E visto che è davvero completa, ha anche un ottimo spunto veloce, quello che negli arrivi ristretti può far comodo per regolare le avversarie.

Per rendere l'idea, alla sua prima Freccia Vallone, nel 2012, fu 15a nonché prima delle italiane, al Mondiale di Valkenburg fu determinante per il bronzo di Elisa Longo Borghini, di cui è diventata quest'anno compagna di squadra alla Hitec Products-UCK.

La tappa inaugurale dell'Emakumeen Bira ci regala il primo podio in una gara UCI (di piazzamenti in corse nazionali ne aveva già fatti segnare) di Rossella, che viene da una famiglia di ciclisti: un fratello, Daniele, corre nella Cannondale, l'altro, Enrico Peruffo, con un buon passato da pro'. Rossella da piccina amava le fughe, tanto che era chiamata "Tetè", come la sovrimpressione del Tour de France, "Tete de la Course", «mi piacevano i corridori che andavano all'attacco».

In una tappa tutto sommato semplice, breve, piovosissima (è forse una novità nei Paesi Baschi?), con un solo Gpm lontano dal traguardo, Rossella s'è dovuta inventare una bella volata. Un podio importante sia per capire che può giocarsela con le migliori su quasi tutti i terreni (il pavé ancora non lo ama, per usare un eufemismo), sia per avere la consapevolezza di una forma importante. In un periodo che precede, tra gli altri, i Campionati Italiani ed il Giro Rosa, non è cosa da poco.

La vittoria di tappa va alla solita Marianne Vos, che dopo la terna secca buttata sul tavolino della Durango-Durango martedì, oggi porta a cassa la tredicesima frazione all'Emakumeen Bira (a cui vanno unite due edizioni della corsa più diverse classifiche collaterali). Aveva ceduto fin troppo terreno a Stevens, Longo Borghini, Moolman e Johansson martedì nella Durango-Durango, si era ripresa quanto perso nella discesa dell'Alto de Muniketagane.

Oggi la frazione, partita da Iurreta alle 16.00 sotto un'acqua così (Amanda Spratt e Kelly Markus non hanno preso il via), ha visto protagoniste le tante cadute e le lotte per i traguardi volanti. Al primo, situato ad Elorrio, dopo appena 10.5 km, Edita Janeliunaite precedeva Adrie Visser e Christine Majerus.

Il Gpm di terza categoria di Arritugane, posto dopo 57.7 km, vedeva invece transitare per prima la nostra Elisa Longo Borghini, abile a precedere la sudafricana Ashleigh Moolman e la colombiana della Pasta Zara-Cogeas-Manhattan Lorena Vargas. La Longo Borghini domani indosserà così la maglia a Puntos Rojos di miglior scalatrice.

A Lezama, dopo 68.9 km di gara, il secondo traguardo volante veniva vinto da Christine Majerus, che si metteva alle spalle Adrie Visser, ancora seconda (per la portacolori della Boels-Dolmans doveva ancora arrivare il bello...), e Maaike Polspoel. Janneke Kanis, Daniele Levi e Jessie Daams si ritiravano, il gruppo procedeva spedito e compatto verso il traguardo di Iurreta.

La volata vedeva prevalere Marianne Vos su Adrie Visser, per la terza volta seconda quest'oggi, mentre il gradino più basso del podio era di Rossella Ratto, che nelle gare UCI quel posto non l'aveva mai occupato. Ai piedi del podio la Campionessa d'Olanda Annemiek Van Vleuten davanti a Christine Majerus, oggi in grande spolvero, Elke Gebhardt, Loren Rowney, Tiffany Cromwell, Pauline Ferrand-Prévot e Sara Mustonen. Da segnalare l'ottimo 15° posto della Campionessa d'italia Giada Borgato.

La classifica generale rispecchia naturalmente quella di tappa, con Vos davanti a Visser e Ratto. La classe '93 di Colzate è ora maglia rosa, quella che contraddistingue la miglior giovane: precede Anouska Koster e Chiara Pierobon. Domani seconda frazione, 103.5 km con partenza ed arrivo ad Aretxabaleta.

A decidere le sorti della tappa sarà con molta probabilità la salita di Gatzaga, un prima categoria che dista soltanto 15 km dal traguardo; chi saprà mettersi in luce su quelle rampe avrà probabilmente la vittoria (forse anche la maglia) in tasca.