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Critérium del Delfinato 2013: Martin vincente, Froome in rampa - Rohan Dennis nuovo leader, male Contador | Cicloweb

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Critérium del Delfinato 2013: Martin vincente, Froome in rampa - Rohan Dennis nuovo leader, male Contador

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La lunga cronometro del Delfinato va all'iridato Tony Martin © Tim De WaeleLe cronometro raramente mentono, quella di oggi, purtroppo per Alberto Contador, è stata fin troppo sincera: il campione di Pinto ha infatti pagato una giornata no, in cui le forze sono venute a mancare ed i minuti hanno iniziato a scorrere sempre più veloci, a mano a mano che la sua pedalata s'afflosciava.

Alberto ha pagato 3'37" al vincitore Tony Martin - e fin qui nessun problema - ma prima delle tappe di montagna ha uno svantaggio rispetto a Chris Froome di 2'45". Questa batosta, in attesa delle salite vere, ancora non pervenute in questo Delfinato, e soprattutto in ottica Tour de France, è davvero dura da digerire per il madrileno.

Da una parte abbiamo Contador che non trova una posizione corretta in bici da crono (un saltello con il sedere sulla sella ogni quattro pedalate, una visitina in galleria del vento no?) né un ritmo accettabile, dall'altra un Chris Froome che sembra pedalare sul velluto, andando a riprendere Dominik Nerz prima, Thomas Rohregger poi (partiti rispettivamente 2' e 4' prima), e chiude al terzo posto di tappa, battuto dal solo Tony Martin e dal classe '90 Rohan Dennis, australiano, talentuoso, in forza alla Garmin, da oggi nuova maglia gialla (anticipa Froome di soli 5").

Soffermiamoci però parlare di quello che fino alla partenza di oggi era nelle previsioni il grande duello per la conquista del Delfinato (e poi del Tour), Froome-Contador. Nei 32.5 km piatti e dritti come un fuso che separavano Villars-les-Dombes da Parc des Oiseaux il britannico non ha messo in mostra nulla di nuovo: si sapeva che sarebbe andato decisamente più forte di Contador, non ci s'immaginava che Alberto potesse perdere quasi tre minuti, questo no.

Froome non sarà elegante in bici, né un talento cristallino come Contador (che è più vecchio rispetto all'avversario di tre anni, tutto fa) ma ha trovato alla Sky quella regolarità che prima del 2011 gli era sempre mancata. Ha una squadra che sa tenere quasi sempre cucita la corsa, vola nelle crono, in salita fino ad oggi è stato tra i migliori, almeno per quel che riguarda il 2013. È un pochino robotico, quello sì, mentre Contador nei prossimi giorni, sulle montagne che verranno scalate, se avrà una gamba medio-buona non esiterà ad attaccare, provando a mandare in crisi il britannico.

Sicuramente è una disdetta aver perso 2'45" per Contador, ma per lo spettacolo è forse meglio così. Anche se la Sky già oggi ha mostrato di avere buona parte dei suoi uomini in formissima: S'è parlato di Froome ma anche Boasson Hagen, Porte, Thomas sono tutti ragazzi che si sono piazzati nei primi dieci di questa crono ed in salita, con molta probabilità, esprimeranno le stesse potenzialità. Se da una parte Contador non avrà nulla da perdere attaccando anche da lontano, dall'altra si rischia di vedere un Delfinato monocolore, nero con una striscia azzurrina in mezzo.

Un monologo Sky, insomma. Ma questa è una questione che si dirimerà da qui a domenica. Restando sull'attualità, chi ha ucciso la cronometro odierna è stato senza dubbio Tony martin. Un'omicidio premeditato e che tutti sapevano sarebbe stato commesso, quello del tedesco dell'Omega Pharma Quickstep. Martin, favorito unico della vigilia, ha completato la prova in 36'54", viaggiando alla media di 52.84 km/h.

Dietro di lui solo Rohan Dennis, distanziato di 47", e Chris Froome, che ha chiuso a 52", sono stati in grado di contenere il ritardo entro il minuto. Jonathan Castroviejo è il primo con oltre un minuto di distacco (1'08" per il Movistar), quindi un Michal Kwiatkowski che ha dimostrato ancora oggi, dopo che nelle scorse giornate aveva lavorato per Meersman, quanto sia in un periodo di crescita. Boasson Hagen, dopo la vittoria nella terza tappa, ha corso pure lui un'ottima crono, chiudendo a 1'19", un secondo meglio del compagno di squadra Richie Porte, che s'è tolto la soddisfazione strada facendo di doppiare un Alberto Contador in netta crisi. Jan Barta, Marco Pinotti (primo degli italiani a 1'38") e Geraint Thomas completano la top ten.

Chi perde un sacco di tempo, oltre al sopra citato Contador, è Samuel Sánchez, 45° a 3'22" da Martin, un secondo meglio di Pierre Rolland, e pure Alejandro Valverde non se l'è passata bene: 53° a 3'29" non è un bel viaggiare per il murciano, che beneficia della compagnia di Jurgen Van den Broeck, 54° a 3'30". Anche Joaquim Rodríguez lascia tanto sulla strada, chiudendo 70° a 3'48".

La classifica generale vede il giovane Rohan Dennis (ha compiuto 23 anni martedì scorso) in giallo un po' inaspettatamente, visto che era partito con l'intenzione di prendere solo la maglia bianca di miglior giovane (che ovviamente indossa). A soli 5" c'è però Froome, con Kwiatkowski che zitto zitto si issa in terza posizione ed a soli 26" da Dennis.

Seguono Boasson Hagen, Porte e l'ex maglia gialla Veilleux, quindi Konig, Clement e Grivko, 10°. Attenzione all'11°, quel Michael Rogers che al Tour of California ha ben impressionato ed ora, alla soglia dei 34 anni, deve recuperare solo 1'30" a Dennis, contro i 2'50" di ritardo che ha Contador. Il "nuovo" capitano della Saxo-Tinkoff, almeno per il Delfinato potrebbe essere lui.

Di Rohan Dennis non abbiamo detto molto, eppure il ragazzo merita. Classe '90, come Peter Sagan e molti altri interessanti talenti più o meno sbocciati, l'australiano di Adelaide è stato due volte Campione del Mondo da Élite ed una da Junior nel quartetto australiano dell'inseguimento, su pista. Nel 2012 è stato vice campione a crono tra gli Under 23, battuto dal solo russo Anton Vorobev.

Sempre l'anno scorso ha vinto, oltre al Memorial Fardelli ed alla Chrono Champenois, la crono all'Olympia's Tour ed alla Thüringen Rundfahrt, gara a tappe che s'è peraltro aggiudicato. Polivalente, ha un possibile futuro come uomo da gare a tappe, anche brevi, e del resto già nelle scorse settimane ha corso e terminato il Tour of California, chiudendo al 39° posto e facendo 11° sull'arrivo in salita di Mount Diablo, a soli 44" dal vincitore Leopold Konig.

Da arrivo in salita ad arrivo in salita, domani uscirà di scena buona parte dei cronomen per far posto agli scalatori: i 139 km da Grésy-sur-Aix a Valmorel prevedono la Côte de Trévignin, il Col du Frêne, la Côte de la Croix (tutte salite di terza e quarta categoria) per poi terminare la frazione al Montée de Valmorel, un Hors Catégorie. La salita è regolare, lunga 12.7 km e con una pendenza media del 7% (ma non mancano tratti prossimi al 10%). Salita da Sky, sulla cata, da ritmo elevato e costante. Chi, come Contador, deve recuperare, e tanto, non potrà certo aspettare per tentare l'affondo.

Francesco Sulas

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