Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Giro d'Italia 2013: Urán-Betancur, ay que pasión! - Colombia protagonista anche con Duarte

Versione stampabile

Carlos Betancur e Rigoberto Urán salgono verso le Tre Cime di Lavaredo. Fabio Duarte li sta per raggiungere © Bettiniphoto

L'ultima tappa di montagna del Giro 2013 si chiude, oltre che nel segno di Nibali, anche in quello dei colombiani, che occupano le posizioni dalla seconda alla quarta. Ma la tappa odierna segna anche un altro traguardo storico: Rigoberto Urán sarà il primo colombiano a salire sul podio del Giro d'Italia, impresa mai riuscita agli Escarabajos che stanno vivendo una nuova stagione dell'oro, dopo quella che travolse il ciclismo alla fine degli anni '80, quando Lucho Herrera vinse la Vuelta, mentre Edwin Parra insidiava Delgado sempre alla Vuelta e riusciva a salire sul podio anche al Tour, unico nella storia.

A quei tempi, Cafè de Colombia e Postóbon venivano regolarmente invitate nelle grandi corse a tappe, assieme alla Kelme che negli anni '90 ospitò tra le sue fila molti talenti colombiani. Nacque così la leggenda degli Escarabajos, gli scarafaggi, soprannome che deriva da Ramón Hojos Vallejo, pioniere del ciclismo colombiano degli anni '50 e vincitore di cinque edizioni della Vuelta a Colombia, che era soprannominato "Lo scarafaggio della montagna".

Complice la vicinanza con la Vuelta, gli Escarabajos raccolsero risultati minori al Giro durante questa prima ondata, con la Cafè de Colombia che esordì al Giro nel 1985 e tornò nel 1989, cogliendo due tappe e la classifica degli scalatori con Lucho Herrera. Poi l'ondata si ritirò, i pochi professionisti colombiani finirono a correre nella Kelme, finché anch'essa non decise di raccogliersi attorno ai corridori spagnoli, poco prima della triste fine, e i grandi risultati diventarono solo un ricordo. Eccezione, in tutto, fu Santiago Botero, ai piedi del podio al Tour di inizio secolo e soprattutto unico colombiano capace di diventare campione del mondo a cronometro.  

Ma da qualche anno a questa parte la tendenza si è invertita. I primi segnali di cambiamento sono arrivati a livello giovanile, con Duarte (2008) che vinceva i mondiali Under 23, poi ben quattro successi in corse a tappe da parte di altrettanti atleti diversi: Sarmiento (2009) e Betancur (2010) al GiroBio, poi Quintana (2010) ed Esteban Chaves (2011) al Tour de l'Avenir. E così arriviamo ad oggi, con Rigoberto Urán, che dopo aver portato a casa la maglia bianca l'anno scorso, è passato a bersagli più grossi, complice il ritiro del capitano Bradley Wiggins, conquistando il 2° posto in questo Giro d'Italia oltre che la tappa dell'Altpiano del Montasio.

Un Giro segnato dalla costanza della prestazione che giunge ad un secondo posto ampiamente meritato, considerando anche il minuto e mezzo perso a Pescara per aspettare Wiggins in crisi di panico (che, per fortuna, non ha pesato sulla sua classifica finale). Ma dietro a Urán non c'è proprio il nulla, anzi: un altro giovane colombiano, Betancur, ha portato a casa la maglia bianca dopo un feroce duello col passista-scalatore polacco Rafal Majka, e anche contro molte previsioni, visto che tanti osservatori vedevano Betancur afflosciarsi nella terza settimana, reduce dalle ottime prestazioni dalle Ardenne.

È ragionevole pensare che anche lo scalatore dell'Ag2r possa tornare l'anno prossimo con intenzioni di successo finale ed oggi si è messo in mostra anche un altro atleta, che potremmo definire più "completo" rispetto agli altri due: si tratta di Fabio Duarte, secondo di tappa dopo un Giro a corrente alternata, che lo ha visto far bene solo in quest'ultima settimana. Corridore "distratto", secondo alcuni, dotato di un potenziale pari agli altri protagonisti odierni ma non abbastanza concentrato. In top ten odierna si è piazzato anche  un compagno di squadra di Duarte, Darwin Atapuma, altro buono scalatore, vincitore di una tappa al Giro del Trentino 2012, ancora non in grado di competere coi big ma decisamente generoso.

Su Duarte e Atapuma potremmo aprire una parentesi parlando della loro squadra, la Colombia Coldeportes. Invitata al Giro per far rivivere i fasti colombiani degli anni '80 e '90, la Colombia Coldeportes è l'ultimo caso di generoso investimento statale sul ciclismo, puntando sulla costruzione di un team tutto colombiano (anche se affidato, in gran parte del management, ad italiani). Un team che in due anni di attività non ha ancora raccolto tantissimo, complice il fatto di non riunire esattamente tutti i migliori talenti che la Colombia esprime in questo momento (i vari Betancur, Henao, Quintana, Urán attualmente sono altrove) ed una preparazione alle corse europee un pelino discutibile (presentazione tardiva con ritiro ad Arco al 30 gennaio), ma che sembra comunque avviato sulla strada della crescita di un team competitivo.

Lo stato colombiano sembra intenzionato a investire sempre più nella squadra, puntando magari al World Tour: è da inizio anno che si parla di un possibile ingaggio di Urán ed Henao, in scadenza di contratto col Team Sky e anche abbastanza chiusi dalla situazione attuale della squadra. L'ingaggio di questi atleti potrebbe essere un passo in avanti per raccogliere i punti necessari ad aprire le porte del World Tour senza acquistare corridori stranieri.

Il resto dovranno farlo gli attuali Escarabajos, che hanno perso in questa prima parte di stagione uno dei maggiori talenti, Esteban Chaves: un incidente al Trofeo Laigueglia, costato al vincitore di Camaiore 2012 la frattura della clavicola, sta portando strascichi pesanti che rallentano maledettamente il recupero del colombiano. 

Il futuro prossimo venturo sembra potrà regalarci ulteriori soddisfazioni sudamericane. Nairo Quintana sarà sicuramente protagonista dei prossimi GT, e non è escluso che almeno uno tra Urán ed Henao possa presentarsi per la classifica alla Vuelta. Spetta ora a Federciclo e Governo colombiano gestire il fenomeno e permettere la continuità che al movimento colombiano è mancata tra gli anni '90 e oggi.

Nicola Stufano

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano