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Giro d'Italia 2013: Video thrills, it's Movistar - Grandi risultati e visibilità per il team spagnolo | Cicloweb

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Giro d'Italia 2013: Video thrills, it's Movistar - Grandi risultati e visibilità per il team spagnolo

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L'abbraccio tra Giovanni Visconti e Francisco Ventoso al termine della tappa di Vicenza © Bettiniphoto

Negli ultimi tre anni, da quando il nome della squadra diretta da Eusebio Unzue è diventato Movistar, nessuna squadra ha vinto di più sulle strade del Giro d'Italia: due tappe nel 2011 con Ventoso e Kiryienka, due nel 2012 con Ventoso (ancora) e Amador, addirittura quattro quest'anno con la cronometro di Dowsett e quindi la tripletta nelle ultime tre frazioni con Visconti, Intxausti e nuovamente Visconti. Otto vittorie in tre edizioni e questa del 2013 non è neanche ancora finita: la Movistar sarà anche una formazione spagnola, ma sa interpretare le strade della corsa rosa al meglio e soprattutto è sempre stata capace di onorare la corsa selezionando un gruppo competitivo su tutti i terreni anche senza le proprie stelle più grandi.

Che la squadra sia forte si sa, ma tra Capecchi, Cobo, Dowsett, Herrada, Intxausti, Karpets, Lastras, Ventoso e Visconti di fenomeni non ce ne sono, non c'è il velocista puro da 10 o più vittorie l'anno, non c'è un capitano che possa garantire un podio nella generale, non c'è neanche il grande corridore da classiche con un palmarès ricco di vittoria. E impressiona anche in fatto che le quattro vittorie siano state molto diverse una dall'altra, a cronometro, con una fuga da lontano o di forza con attacchi nel finale. Ma quale è quindi il segreto di questa Movistar così vincente?

Di sicuro prima José Miguel Echavarri e ora Eusebio Unzue hanno sempre avuto un feeling particolare con l'Italia, grazie anche alla storica sponsorizzazione con il marchio Pinarello ed in più quest'anno cade il ventennale dal secondo Giro d'Italia vinto da Miguel Indurain che, seppur con denominazione diverse (Reynolds e Banesto), ha corso e vinto per tutta la sua carriera con questo team; proprio oggi il navarro era a Vicenza ed oltre alla ricorrenza potrà festeggiare anche la bellissima vittoria di Giovanni Visconti.

Anche prima del World Tour la squadra spagnola è quasi sempre stata una delle protagoniste della corsa rosa: i capitani magari andavano, altrove ma intanto il gruppo s'è costruito e passato un bagaglio di esperienza che oggi può fare la differenza nelle tattiche e nella scelta dei corridori da portare in Italia. Da alcuni anni a questa parte, poi, Unzue è riuscito a costruire una squadra molto compatta: di stagione in stagione le novità non sono mai state molte in termini d'organico e praticamente tutte le mosse di mercato si sono rivelate particolarmente azzeccate. A fare la differenza, poi, è stata probabilmente anche la gestione del gruppo, senza dubbio uno dei più uniti: durante l'anno tutti riescono a ritagliarsi i loro spazi e, per fare un esempio, nel 2012 ben 12 corridori diversi sono riusciti a vincere almeno una gara.

In questo modo tutti sono pronti a sacrificarsi per i compagni, sapendo che poi lo stesso verrà fatto per loro quando sarà il momento e l'immagine di oggi con Intxausti e Ventoso che tagliano il traguardo di Vicenza esultando a braccia spiega al meglio il grande spirito di gruppo. E poi ci sono anche tante piccole storie che servono a capire come una squadra possa rinforzarsi senza pensare solo a tecnologia e allenamenti: dopo il secondo giorno di riposo del Giro, con due tappe già vinte, Pablo Lastras ha promesso ai compagni di squadra una settimana di vacanza a Ibiza se fosse arrivato un terzo successo parziale; subito dopo è arrivata la vittoria di Intxausti e non sappiamo se l'esperto corridore spagnolo abbia voluto provare a rilanciare con un premio anche per il quarto centro.

Dietro al successo della Movistar ci sono poi le tante storie personali di ogni corridore. Dopo il problemi dell'anno scorso il nostro Giovanni Visconti s'è ritrovato e forse non ci sarebbe riuscito in molte altre squadre, e quindi non si sarebbe mai tolto l'etichetta di corridore da "Europe Tour", bravo e con molti risultati nelle corse minori, invisibile o quasi in quelle più prestigiose. Non possiamo poi dimenticarci della tragedia di Xavier Tondo, morto due anni fa proprio nei giorni del Giro d'Italia davanti agli occhi del suo compagno di squadra Intxausti: tutti i membri della squadra non perdono occasione per ricordarlo o per dedicargli una vittoria.

Ci sono tante cose dietro al successo della Movistar e sicuramente c'è anche la soddisfazione di uno sponsor che ha un contratto fino alla fine del 2014: la compagnia telefonica da questo Giro d'Italia sta ottenendo una visibilità fantastica che aumenta se si tiene conto dei netti progressi in termine di immagine che ha fatto la corsa rosa negli ultimi anni. Quando si valuterà se proseguire o meno la sponsorizzazione queste quattro vittorie potranno avere il loro peso.

Sebastiano Cipriani

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