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Giro d'Italia 2013: Le dichiarazioni della sedicesima tappa

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Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della sedicesima tappa del Giro d'Italia.

Beñat Intxausti Elorriaga (Movistar) da Raisport
«Non immaginavamo di poter vincere così. In salita c'era moltissimo nervosismo, ma tutto sommato io non essendo tra i favoriti ho avuto più margini di libertà. Ho lasciato andare Kangert alla ruota di Niemec e poi ho accelerato nel finale. Questa vittoria e il giorno in maglia rosa le voglio dedicare a Xavi Tondo e a mio nonno, è la prima volta che alzo le braccia al cielo. Voglio godermi questa vittoria e cercare di fare il meglio per la classifica finale. Il mio obiettivo è entrare nei primi dieci».
 
Vincenzo Nibali (Astana) da Raisport
«Kangert stava molto bene così nei chilometri finali l'abbiamo lasciato libero di giocarsi le sue carte e cercare di portar via abbuoni importanti agli uomini di classifica. Alla fine è stato superato nel finale, ma è stato molto bravo. La discesa era molto bella, ma in alcuni tratti c'erano delle chiazze d'acqua e i passaggi dall'asciutto al bagnato la rendevano pericolosa. Il mio obiettivo non è rischiare e sono stato molto tranquillo. In discesa non ho attaccato, ho solo chiuso sugli uomini davanti, quando Scarponi ha sbagliato una curva mentre faceva il ritmo in discesa. Temo Scarponi, è uno degli scalatori più forti in gruppo e tutti sanno le sue qualità. È un po' lontano in classifica ma è pur sempre un grandissimo avversario. Insieme a lui temo Rigoberto Urán e Cadel Evans. Le prossime tre tappe di montagna son tutte molto belle e affascinanti».
 
Rigoberto Urán Urán (Team Sky) da Raisport
«È difficile che tra noi colombiani ci sia un accordo contro Nibali, ognuno rispetta la sua squadra. Noi della Sky eravamo venuti qua per lavorare per Wiggins, ora che lui ha avuto un problema di salute io per fortuna sono davanti e sto bene, la squadra parlerà spagnolo. Nibali sta molto bene, è forte su tutti i terreni. Per quanto riguarda il futuro non so cosa farò il prossimo anno, bisogna aspettare almeno la fine del Giro. Ho un bel rapporto con l'Italia, sono arrivato la prima volta a 18 anni a Brescia per passare con Bordonali alla Tenax, lì ho trovato una vera famiglia, che l'anno dopo mi ha ospitato per cinque mesi, dopo che ho avuto un incidente davvero brutto in maglia Unibet, e dovevo essere aiutato per far tutto, anche doccia e mangiare. Son tanti anni che corro ed ho vinto poco, la soddisfazione del Montasio è stata molto importante per me».
 
Carlos Alberto Betancur (AG2R La Mondiale) da Raisport
«Era un po' difficile arrivare scattando in salita, ma bisognava provarci, si poteva arrivare. Dopo ho provato anche con Samuel Sánchez che va forte in discesa. Pazienza. Anche se la vittoria non arriva sono contento del Giro che sto facendo».
 
Dario Cataldo (Team Sky) da Raisport
«Ho avuto due giornate molto difficili a inizio Giro, per fortuna dopo il primo giorno di riposo mi sono ripreso. Con Wiggins avremmo dovuto impostare il Giro in maniera molto diversa, perché lui è comunque un regolarista, vuole che la corsa venga aggredita sulle salite. Con Rigoberto cambia il leader e il modo di approcciare la corsa, ma non cambiano gli obiettivi. L'Astana invece dovrà lavorare tanto».
 
Michele Scarponi (Lampre-Merida) da Raisport
«Ho provato nel finale, sapevo che la discesa era tecnica. Visto che sono abbastanza indietro, era giusto non aspettare venerdì e sabato. Non sapevo che Santambrogio fosse in difficoltà, speravo mi lasciassero spazio invece la maglia rosa è rimasta sempre a ruota. Vedo che Niemec è riuscito a cogliere anche un buon piazzamento, dopotutto la corsa nel finale è andata matta, pensavo che l'Astana la tenesse chiusa e stesse a tirare, invece ci sono stati mille scatti. Ottima giornata per noi, bene così».
 
Mark Cavendish (Omega Pharma-Quickstep) da Raisport
«Freddo anche oggi, meno di ieri perché è andata bene che fin sotto al Galibier non abbiamo preso acqua. Nibali ha difeso e corso benissimo, resto fiducioso per il mio Giro. Con 4 km in più non sarebbe cambiato molto per la tappa né per la classifica, soltanto la guerra sarebbe iniziata un po' più su».
 
Mauro Santambrogio (Vini Fantini-Selle Italia) da Raisport
«È da quando è iniziato il Giro che tutti aspettavano la mia crisi, ora saranno soddisfatti, visto che è arrivata. Fa niente, la prendo con filosofia, domani si riparte sereni. Non posso lamentarmi del mio Giro fino ad ora, vivrò ancora alla giornata e cercherò sempre di essere protagonista. Non so dove attaccare, bisogna anche vedere cosa il meteo ci lascerà fare».
 
Giacomo Nizzolo (RadioShack Leopard) da Raisport
«Mark Cavendish è il velocista più forte del mondo, nel suo migliore momento di carriera, batterlo per noi italiani sarà davvero difficile, ci restano due occasioni e ci proveremo. Lui dice che la salita finale per la tappa di domani non è semplice, ma a Cherasco ha dimostrato che è capace di passarle. Vedremo come domani staranno le gambe. L'esperienza alla Radioshack è un'esperienza sia ciclistica che di vita, stare al di fuori dall'Italia non è semplice, ma credo sia stata la scelta giusta per me».
 
La Redazione

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