Tour of California 2013: Van Garderen, sfida lanciata - Vince e prepara il Tour de France. Pure Sagan sugli scudi

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Che il Tour of California stia crescendo nettamente è un dato inconfutabile: la metà delle squadre World Tour al via (8 su 16) e tanti tra i migliori interpreti delle gare a tappe non corrono qui per caso. Che posizionata in calendario in concomitanza con il Giro d'Italia passi quasi inosservato, diventando una gara come un'altra, una corsa collaterale a cui prestano attenzione ciclofili, nottambuli ed abitanti della West Coast è un altra questione.

Eppure questa breve gara a tappe (iniziata domenica 12 maggio, è terminata ieri sera, per un totale di otto frazioni) fornisce ogni anno più d'uno spunto tecnico. Nel 2012 le sei vittorie di Peter Sagan su otto tappe ed il successo finale di un ciclista pur sempre pregevole come l'olandese Robert Gesink erano state cosa notevole.

Quest'anno il successo finale di uno statunitense, dopo che negli ultimi tre anni si erano succeduti olandesi (Gesink nel 2012) ed australiani (Rogers nel 2010), con un solo americano, Chris Horner, a vincere la corsa nel 2011, rende ancor più interessante la corsa. Interessante perché il vincitore non è un illustre sconosciuto ma un ragazzo che prima o poi un Tour (de France) lo porterà a casa: Tejay Van Garderen da Tacoma.

Nella quinta tappa, quella di Avila Beach, favorito dai ventagli, è entrato nella fuga dei migliori, strappando la maglia gialla al colombiano Janier Acevedo. Nella crono di San José Van Garderen ha rafforzato la leadership, vincendo per la prima volta in carriera un Tour of California, che per il classe '88 della BMC corrisponde sia alla prima affermazione stagionale che alla prima breve corsa a tappe della carriera. Difendendosi in salita, attaccando ed entrando nei primi gruppi, quando sono scattati i ventagli, vincendo a crono: ecco come Tejay ha stregato la corsa californiana, con le sue armi.

Nella prima tappa, partenza ed arrivo ad Escondido, s'era notato un bell'Andy Schleck, pedalata sciolta, anche cattiva, non si notava da tempo. La fuga di Marsh Cooper, Zakkari Dempster, Carter Jones e James Stemper guadagna più di 11' ma il gruppo riprende tutti. Volata? Magari! Ed invece a 5 km dal termine Francisco Mancebo e Lieuwe Westra se ne vanno, con l'olandese della Vacansoleil a regalare una delle ultime vittorie allo sponsor che a fine anno lascerà il ciclismo. Sagan regola il gruppo battendo Gianni Meersman, con cui se non fossero andati via i due uomini lo slovacco avrebbe dovuto duellare.

Il giorno dopo la maglia gialla finisce sulle spalle colombiane di Janier Acevedo, portacolori della Jamis-Hagens Berman. La tappa, con finale in salita, è caratterizzata dalla fuga lunghissima di Sylvain Chavanel, Scott Zwizanski, Jonathan Patrick McCarthy e Ben Jacques-Maynes (partiti al km 7 e capaci di toccare un vantaggio massimo di 12'15"). Ripresi alle pendici dell'ascesa finale, ai -4 km scatta Philip Deignan. Un gruppetto capeggiato da Van Garderen e da Matthias Frank si riporta sull'irlandese della Unitedhealthcare. Ai 1600 metri Van Garderen allunga e con lui resta soltanto Acevedo. Il colombiano, già in luce al Tour of Gila, va a prendersi tappa e maglia, con Van Garderen che chiude a 12" e Deignan a 27" (identico il loro distacco in classifica.

Seguono due frazioni interlocutorie ma che di certo non lasciano sdenza nulla da dire: la terza tappa, da Palmdale a Santa Clarita, vede il primo successo al California 2013 di Peter Sagan. Lo slovacco dribbla come birilli gli avversari in uno sprint che pareva divenuto complicato. Michael Matthews, Tyler Farrar e compagnia s'accontentano.

Nella frazione successiva, la Santa Clarita-Santa Barbara, è proprio Farrar a tornare alla vittoria: mancava dal 24 agosto 2012, 5a tapa del Tour of Colorado. Farrar sfrutta la scia di Ken Hanson, che chiuderà secondo di tappa, e brucia il portacolori della Optum presented by Kelly Benefit Strategies. Terzo posto per Meersman, solo quinto Sagan.

La quinta tappa è decisiva ai fini della classifica generale; da Santa Barbara ad Avila Beach, con il San Marcos Pass dopo soli 25 km dei 185 in programma e molti tratti scoperti sulla costa. E proprio sulla costa il vento laterale induce le formazioni World Tour a forzare. Si forma un gruppo di una ventina di unità, e che unità! Van Garderen, Farrar, Meyer, Schär, Rogers, Candelario, Docker, Voigt, Cooke, Sagan, Irizar, Farrar, McCarthy, Matthews, Jorgensen, De Gendt, Hushovd, tra gli altri. Resta tagliato fuori il leader Acevedo, che chiuderà con un ritardo di 1'07". Alle porte di Avila Beach, a 6 km dal traguardo, se ne va l'eterno jens Voigt, che il 17 settembre prossimo spegnerà 42 candeline. Vittoria in solitaria per il tedesco della RadioShack Leopard, con Farrar a regolare il gruppo, giunto a 6"; si piazzano Hushovd, Sagan e Matthews. Muta la generale, con Van Garderen che giunge alla crono di San José in maglia gialla. Michael Rogers ha 42" di ritardo, Janier Acevedo 50".

La crono, 31.6 km esigenti con arrivo in salita, consegna a Van Garderen il California. Tejay domina e mette in riga Lieuwe Westra (a 23"), Rohan Denis (a 28") e Michael Rogers, che accusa 1'05". Marco Pinotti è 5° a 1'08", la classifica sorride sempre più a Van Garderen, con lo statunitense che vanta 1'47" su Rogers e 2'57" su Cameron Meyer. Il tappone successivo, da Livermore a Mount Diablo, potrebbe rimettere in gioco Acevedo, naufragato nella crono, ma regala la vittoria al tedesco Leopold König. Preceduto proprio Acevedo (di 7") e Van Garderen, che chiudendo a 12" con Rogers controlla. L'unica nota è il rientro nel podio di Acevedo, che è terzo a 3'26" (Van Garderen e Rogers hanno praticamente assicurato i primi due gradini del podio).

Gran finale, con la San Francisco-Santa Rosa che prevede un circuito di 4 km da ripetere due volte. Lo sprint di Sagan è lunghissimo, l'elenco delle imprese dello slovacco pure. Sagan batte l'austriaco Daniel Schorn e tocca quota 10 centri nel 2013. Tyler Farrar è terzo davanti a Meersman, Hanson, Hushovd, Matthews, Keough, Chavanel e Brammeier. La classifica finale incorona Van Garderen, che mantiene Michael Rogers a 1'47". Janier Acevedo, piccola sorpresa di questo California, è terzo a 3'26", seguito da Mathias Frank, Cameron Meyer, Matthew Busche, Paco Mancebo, Lawson Craddock, Philip Deignan e Chad Haga.

Un Van Garderen che ha saputo aspettare, restare a pochi secondi da Acevedo, tenersi alle spalle il non troppo pericoloso Deignan per poi affondare il colpo ad Avila Beach, chiudere i conti nella crono di San José ed ancora controllare sul Mount Diablo. Da rimarcare le bellissime prove di Sagan, che era dura aspettarsi più vincente del 2012, di Voigt, che il suo colpetto lo piazza sempre, della conferma di Gianni Meersman, di un ritrovato Michael Matthews, così come di un altro recupero eccellente, Tyler Farrar.

Il vero vincitore finale, Tejay Van Garderen, è uomo per tutti i terreni: aspetta, piazza il colpo, vola sul passo, attacca in salita. Sì, per certo questo ragazzone in carriera vincerà almeno una grande corsa a tappe. Sarà il Tour de France? Possibile, probabile, staremo a vedere.