Warning: include() [function.include]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/BackgroundProcess.class.php) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/background_process/background_process.module on line 22

Warning: require() [function.require]: open_basedir restriction in effect. File(/opt/plesk/php/5.2/share/pear/context.core.inc) is not within the allowed path(s): (/var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/:/tmp/) in /var/www/vhosts/oldsite.cicloweb.it/httpdocs/sites/all/modules/context/context.module on line 3
Giro d'Italia 2013: E questo risultato non Visco(nte)nti - Giovanni, sul Galibier una vittoria catartica | Cicloweb

Il Portale del Ciclismo professionistico

.

Giro d'Italia 2013: E questo risultato non Visco(nte)nti - Giovanni, sul Galibier una vittoria catartica

Versione stampabile

Giovanni Visconti esultante sul podio del Col du Galibier © Bettiniphoto«È da un anno che inseguo una giornata così. Questo sono io, non quello che avete visto nell'ultimo anno. Un anno di sacrifici, con un problema che mi sono portato dietro per un bel po', problema da cui non è semplice uscire. Solo chi mi conosce, chi mi è stato vicino, sa cos'ho passato. Oggi ho buttato tutta la mia rabbia sui pedali, pensando al riscatto, alla mia famiglia, ai bambini».

Sintentizza così, ai microfoni di Raisport, la giornata odierna Giovanni Visconti, una giornata alla fine della quale ci aspettavamo di commentare il successo di un uomo di classifica, magari di Nibali stesso, o di un fuggitivo di giornata, ma era difficile immaginarsi che oggi, in un tappone alpino, arrivasse il primo successo di Giovanni Visconti al Giro d'Italia. Un successo agognato, sperato, cercato in mille maniere sin dalla sua prima partecipazione nel 2007, quando esordì al Giro in maglia Quick Step e dovette arrendersi a Iban Mayo nella tappa di Comano Terme. 

Fu probabilmente nel 2008 che i riflettori cominciarono ad essere puntati su Giovanni Visconti senza staccarsi più. Quando, in maglia di campione nazionale, prese la maglia rosa in quel di Peschici grazie a una fuga bidone, portandola con sé per una settimana fino all'Alpe di Pampeago. Visconti venne fuori come un personaggio mediatico, mai di mezze parole, che avrebbe sempre dato soddisfazione ai cronisti.

Da allora, si cominciò a parlare sempre meno di Visconti a livello tecnico, del suo potenziale, di dove avrebbe potuto rendere o meno, ma ci si limitò ad osservarlo e ad attenderlo praticamente in ogni occasione. Nel frattempo Visconti, che aveva collezionato un altro secondo posto a fine Giro 2008, dietro a un infaticabile Voigt che demolì un notevole gruppo di compagni di fuga, passava dalla Quick Step alla ISD per presentarsi con i gradi di capitano a tutte le corse alle quali avrebbe preso parte.

I risultati dei tre anni di gestione Scinto, suo mentore tra i dilettanti, furono buoni, ma non diedero la conferma di avere tra le mani un talento di livello internazionale. Anzi, si accusò Visconti di essere un corridore tagliato solo per il calendario italiano, con i suoi 12 successi conquistati quasi tutti nel nostro paese (tra i quali altri 2 campionati nazionali), dei quali fa eccezione il Giro di Turchia 2010 vinto con anche due tappe nel carniere.

Giovanni entrò in quella rosa di corridori italiani, tra i quali gli esempi più popolari sono Cunego e Pozzato, che inevitabilmente dividono le folle quando i loro risultati non sono soddisfacenti, tra chi li considera sopravvalutati e chi invece ha l'impressione che non abbiano espresso appieno il loro potenziale.

Nel frattempo Giovanni dà manifestazioni di nervosismo in più occasioni: si lamenta spesso coi giornalisti quando arrivano valutazioni negative nei suoi confronti o nei confronti della sua squadra. Nel Turchia sopra citato aggredisce verbalmente Elia Viviani in seguito ad una volata da lui giudicata scorretta. L'episodio più eclatante arriva a Tirano nel 2011, l'occasione in cui è andato più vicino alla vittoria di tappa al Giro fino ad oggi: nello sprint a seguito di una fuga con Ulissi, Visconti perde la pazienza e spintona il toscano, reo di averlo chiuso sulle transenne. Un gesto da squalifica inevitabile, ma la cosa più clamorosa è che Visconti, decisamente il più veloce nel lotto, con un pizzico di freddezza in più sarebbe potuto uscire dall'altro lato e superare Ulissi.

La necessità di misurarsi a livello internazionale porta Visconti in Movistar nel 2012. Qui ha l'occasione di testarsi nelle Fiandre e sulle Ardenne, dove aveva lasciato il segno da dilettante (suo un Fiandre Espoirs nel 2004) ma anche stavolta i risultati non sono quelli sperati: il massimo è un decimo posto alla Gent-Wevelgem. Al Giro però si presenta in palla e voglioso di far bene. Miglior risultato: un terzo posto nella Civitavecchia-Assisi, dietro a Purito ed Huzarski. Soprattutto il buonumore e la serenità non sembrano mancare all'atleta siculo-toscano, che abbiamo seguito nel corso di quel Giro con un curioso videodiario. Ma nella tappa di Pian dei Resinelli, all'improvviso, succede il patatrac: un attacco di panico lo coglie in sella, costringendolo al ritiro. Un episodio che non gli impedisce di tornare a vincere già a fine luglio in Spagna al Circuito de Getxo, ma che lo segna e lo costringe a scavare nelle cause. È a quell'episodio, evidentemente, che Visconti si riferisce parlando dei suoi problemi nell'ultimo anno.

Non si può dire che l'annata di Visconti finora fosse stata soddisfacente, anzi probabilmente poteva reputarsi la peggiore di sempre. Già il finale di stagione di Giovanni e la preparazione alla successiva non devono essere stati tanto tranquilli. Visconti si trova a esser condannato dal Tribunale Nazionale Antidoping a 3 mesi di squalifica per le frequentazioni col dottor Ferrari, come successo anche per Scarponi e Pozzato. Una squalifica consumata in un periodo senza corse, certo, ma anche una grana in più che non ha aiutato la tranquillità.

Le prestazioni al nord sono state impalpabili, per lo più limitate al ruolo di gregariato per Valverde sulle Ardenne. Tuttavia, Visconti non ha staccato, e si è presentato al Giro voglioso di far risultato. È andato in fuga nella prima tappa, ha portato per diversi giorni la maglia blu, si è piazzato terzo a Serra San Bruno. Un Visconti strano, sempre tormentato e circondato dalle telecamere nonostante gli acuti manchino da un po', alle volte abbattuto, come dopo Serra San Bruno, alle volte velatamente spaccone, come quando afferma, dopo Matera, di aver potuto battere anche Degenkolb senza la caduta che ha tagliato a metà il gruppo. Il "trait d'union" è l'irrequietudine manifestata alle telecamere, alla partenza, all'arrivo (in parte condizionata anche dalla botta presa a Margherita di Savoia), una pentola pronta a esplodere che sfiata piccatissima su Twitter quando Angelo Costa pubblica l'articolo "Grande Fratello Visconti", nel quale ironizza sulla sua eccessiva presenza davanti alle telecamere.

Evidentemente Giovanni non ne poteva più. Non ne poteva più di arrivare secondo, di essere sottovalutato, di essere preso in giro. Ed ha concentrato le sue energie in questa tappa per una catarsi davvero magnifica: vincere nel santuario del più forte scalatore del ciclismo moderno, del quale condivide il compleanno, con la neve fioccante e ai bordi delle strade (che per lui, che odia tanto il freddo, dev'essere come per un gatto trovarsi a mollo), staccando scalatori più quotati, evitando la rimonta di un gruppo che non aveva lasciato spazio. "Against all odds", contro ogni pronostico, insomma. 

L'augurio che possiamo fare a Giovanni è che questa vittoria sia per lui uno spartiacque tra ciò che è stato prima (un'eterna promessa pressata dall'ansia da prestazione) e ciò che può diventare adesso, ovvero un corridore esperto e sereno, forte su tanti terreni, che può tirare  fuori il coniglio dal cilindro quanto vuole, con un ciclismo non di sciabola ma di fioretto. E gli diamo un suggerimento: nel prossimo week-end ci sono due tappe tagliate su misura per decidere la classifica GPM, la Ponte di Legno-Val Martello e la Silandro-Tre Cime di Lavaredo (maltempo permettendo). Controllare dopodomani sul Mont Cenis e centrare la fuga buona in una delle due tappe sopra citate potrebbe bastare per insidiare Pirazzi, specie quando il morale è alto. A buon intenditor...

Nicola Stufano

RSS Facebook Twitter Youtube

30/Jul/2017 - 20:30
ESCLUSIVO: le immagini del folle che ha tagliato la strada al gruppo facendo cadere decine di corridori al Giro d'Italia

24/May/2016 - 21:06
All'An Post Rás giornata di gloria per James Gullen nella tappa "di montagna": Fankhauser diventa leader

24/May/2016 - 17:07
Giro, nel giorno della nuova delusione di Vincenzo Nibali vince Alejandro Valverde davanti a Kruijswijk e Zakarin

23/May/2016 - 22:12
An Post Rás, nella seconda tappa vince il padrone di casa Eoin Morton

23/May/2016 - 16:00
Giornata di rinnovi: André Greipel e Marcel Sieberg alla Lotto Soudal fino al 2018, Geraint Thomas prolunga con la Sky

23/May/2016 - 13:11
Benjamin Prades vince l'ultima tappa del Tour de Flores ma non basta, la generale va a Daniel Whitehouse

23/May/2016 - 12:39
Brutte notizie per il ciclismo elvetico: l'IAM Cycling comunica che cesserà l'attività a fine stagione

23/May/2016 - 11:22
Conclusi i Campionati Panamericani: l'ultimo oro è dell'ecuadoriano Jonathan Caicedo

22/May/2016 - 23:59
Il Tour of California si conclude con una imperiosa volata di Mark Cavendish. Classifica finale a Julian Alaphilippe

22/May/2016 - 23:39
Il Tour of Bihor si chiude nel segno dell'Androni Giocattoli-Sidermec: tappa a Marco Benfatto, generale a Egan Bernal

22/May/2016 - 23:20
Women's Tour of California: gioie finali per Kirsten Wild e Megan Guarnier. Le altre corse: ok Bertizzolo e Lepistö

22/May/2016 - 22:44
Velothon Wales, Thomas Stewart supera Rasmus Guldhammer e Ian Bibby

22/May/2016 - 22:24
Dilettanti, ulteriori vittorie per Nicola Bagioli e Riccardo Minali alla Due Giorni Marchigiana

22/May/2016 - 22:22
Scatta l'An Post Ras: la prima tappa va all'olandese Taco Van der Hoorn grazie ad un colpo di mano