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Giro d'Italia 2013: Le 100 (?) fatiche di Mark Cavendish - Superata anche la soglia della maturità

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Mark Cavendish, vincitore a Treviso della sua terza tappa nel Giro 2013 © BettiniphotoLa tappa di oggi di Treviso segna un punto statistico importante nella carriera di Mark Cavendish, quello delle 100 vittorie individuali su strada, conseguito nel pieno della maturità agonistica, a 28 anni ancora da compiere (succederà tra 5 giorni, il 21 maggio). Un traguardo frutto in realtà di un conteggio personale, che siamo andati a ricostruire sul sito ufficiale di Cavendish. Il velocista britannico non riporta le vittorie conseguite in epoca Sparkasse, quando era tecnicamente professionista, ma in una squadra Continental; il conteggio parte dunque dal 2007, anno di passaggio alla T-Mobile, e dunque dallo Scheldeprijs Vlaanderen, che conquistò battendo McEwen e il suo futuro apripista Gert Steegmans.

Un'ottima stagione, nella quale conquistò 11 vittorie. Da allora, 6 stagioni e mezzo di successi praticamente mai interrotti, tra i quali troviamo 2 prologhi, frutto dell'ancor fresca esperienza su pista: la partenza del Giro di Gran Bretagna a Londra nel 2007 e del Romandia a Ginevra nel 2008. Cavendish su pista verrà ricordato per i titoli nella Madison, a cominciare dal Mondiale vinto con Wiggins, ma se la cavava molto bene anche nell'inseguimento e nel km da fermo, discipline nelle quali ha vinto diversi titoli nazionali individuali e a squadre.

Figurano poi 2 corse a tappe, lo Ster ZLM Tour del 2012 ed il Tour of Qatar di quest'anno, e tante, tantissime volate: 13 al Giro d'Italia, 23 al Tour de France, solo 3 alla Vuelta Spagna, tutte conseguite nella partecipazione 2010 (quella 2011 fu una prestazione imbarazzante). E poi ancora: una Milano-Sanremo, conseguita nell'anno d'oro, il 2009, quello delle 23 vittorie (e va detto che quella volata, nella quale andò a riprendere un sorprendente Haussler, è stata probabilmente la migliore della sua carriera), e soprattutto un titolo mondiale, conquistato in quel di Copenaghen nel 2010. Un palmarès di tutto rispetto per Cannonball, nel quale si può notare anche un certo parallelismo col re della velocità degli anni '90, Mario Cipollini (specie per ciò che riguarda Mondiali e Sanremo: gli manca qualche Gand-Wevelgem e siam pari).

Ma non vogliamo qui soffermarci sui numeri: cogliamo invece l'occasione per fare il punto della situazione e capire cosa è diventato Cavendish, in questo 2013. Possiamo dirlo? Si sta rivelando la stagione della maturità di Mark. Al di là dei notevoli problemi di inizio anno con la squadra (che si stanno in realtà rivelando i problemi con una parte della squadra, quella impegnata per le classiche al nord, mentre il feeling col gruppo del Giro d'Italia sembra pressoché perfetto), il Cavendish di quest'anno è apparso un corridore solido, mentalmente e fisicamente.

Ha fatto piacere la sua competitività nelle classiche, non avendo lui mostrato alcuna difficoltà a restare coi migliori nella Milano-Sanremo e nella Gand-Wevelgem, dove è stato anche nel vivo dell'azione, e la sua solidità negli sprint, dove quest'anno è stato battuto in un confronto diretto solo da Kittel, Sagan, e Modolo all'inizio di stagione in quel del Tour de San Luis. Ma a questo Giro d'Italia sembra trovare pochi rivali ed è capace di riparare alle difficoltà che trova per strada (vedere Napoli). È un Cavendish ben lontano da quello a rischio tempo massimo di Porto Sant'Elpidio, ed  è ancor più lontano dal ragazzotto un po' arrogante che esultava con gesto inglese del "vaffa" a Friburgo, Tour de Romandie 2010, e a seguito di questo gentilmente mandato a casa. Certo, resta in certi atteggiamenti lamentoso, ma non gli si può chiedere una trasformazione troppo radicale e non è detto che liti come quella con Ferrari nell'ultimo Giro non torneranno a vedersi.

Quale futuro per Mark Cavendish? Probabilmente sarà all'insegna della ricerca dei record. Le 200 vittorie, se continuerà con questo passo, non sono una chimera. Il primo record da battere, il più abbordabile, sono i 34 successi di tappa di Eddy Merckx al Tour, obiettivo conseguibile in 3-4 stagioni. Poi ci sono classiche alla sua portata da mettere nel carniere e chissà, ancora un Mondiale, magari quando si correrà in Qatar. La carriera di Mark Cavendish, vista da Treviso, oggi 16 maggio 2013, sembra insomma destinata ad essere ancora lunga e radiosa.

Nicola Stufano

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