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Tour de Romandie 2013: Dirlo? Più facile applaudirlo! - A Granges Navardauskas batte Gasparotto

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Ramunas Navardauskas batte di un soffio Enrico Gaspartto a Granges © Slipstreamsports.com

Nella sua giovane carriera professionistica Ramunas Navardauskas ha già ottenuto diversi piazzamenti interessanti ma più che per i tre titoli di campione lituano (due in linea e uno a crono) o l'8° posto all'ultimo Mondiale a Valkenburg, gli appassionati italiani lo ricorderanno sicuramente per i due giorni in cui ha vestito la maglia rosa al Giro d'Italia 2012. Adesso però Navardauskas, soprannominato dai compagni della squadra "honey badger" (tasso del miele), ha dato un piccolo dispiacere ai nostri tifosi andando a vincere a sorpresa sul traguardo di Granges la seconda tappa del Giro di Romandia davanti proprio ad Enrico Gasparotto.

La sorpresa di questo successo del giovane lituano della Garmin-Sharp non stato nel nome quanto nel modo in cui è arrivato: che Navardauskas abbia un ottimo motore e un potenziale ancora non espresso completamente lo sapevamo, che fosse capace di vincere una volata di un gruppo di 80 corridori è invece una bella novità. Sicuramente il finale tecnico ed un po' di coraggio nell'anticipare le mosse degli altri hanno avvantaggiato il 25enne Navardauskas ma la sensazione è che questa vittoria potrebbe anche non rimanere un caso isolato: l'8° posto al Mondiale di Valkenburg era stato quantomeno un segnale.

Ma nella tappa possiamo rallegrarci anche per altri motivi, e uno è sicuramente il fatto di aver ritrovato Johnny Hoogerland che, al rientro dopo l'ennesimo infortunio, è uscito dal gruppo dopo una trentina di chilometri e s'è fatto buona parte della tappa in fuga assieme a Marcus Burghardt (il primo a scattare al km 27) e all'austriaco Matthias Brändle. La Sky, costantemente in testa al plotone, ha concesso al terzetto di battistrada un vantaggio massimo di poco superiore ai quattro minuti e s'è riavvicinata rapidamente appena la tappa è entrata nella sua fase più calda.

Il copione di questa seconda tappa del Romandia è stato estremamente simile a quello di ieri con i velocisti che hanno trovato sulla loro strada un ostacolo troppo duro per le loro caratteristiche, la salita di Plagne. Quest'ascesa, con scollinamento posto a 17 km dal traguardo di Granges, era divisa in due tronconi e presentava pendenze anche al 10%: Cavendish è stato uno dei primi a mollare, seguito quasi subito anche da Elia Viviani, Roberto Ferrari, Matthew Goss e da tutti gli altri sprinter più o meno puri.

Oltre per le pendenze, l'ascesa di Plagne è stata dura anche per il ritmo a cui è stata affrontata dagli uomini della Sky che hanno tirato il gruppo praticamente per tutto il giorno: nella prima parte di salita, a circa 26 km dall'arrivo, è terminata la fuga di Hoogerland, Brändle e Burghardt e subito dopo c'è stato un tentativo di allungo di José Rujano, molto battagliero nel suo avvicinamento al Giro. La battaglia vera, però, è iniziata negli ultimi due chilometri di salita, prima con uno scatto di Pierre Rolland, quindi con la risposta di tanti altri corridori di classifica come Robert Kiserlovski, Thibaut Pinot, Alejandro Valverde, Robert Gesink e ancora José Rujano.

La Sky non ha avuto problemi ad andare a riprendere tutti e Chris Froome non ha dovuto neanche muoversi in prima persona rimanendo sempre coperto dietro a David López e Richie Porte: il tasmaniano poi ha fatto praticamente una cronometro individuale dal gran premio della montagna di Plagne fino a 5 km all'arrivo nel tentativo di non far scappare via nessuno. Dopo lo scatto di Astarloza e Chris Sørensen, raggiunti anche da Wurf e Dyachenko, la squadra britannica s'è fatta da parte ed in testa al gruppo a lavorare si sono portare le squadre che volevamo provare a vincere la tappa, Omega Pharma, Blanco e Argos-Shimano su tutte.

I quattro attaccanti sono stati ripresi a circa 1500 metri dalla conclusione e qui è entrata in scena la BMC che proprio a Granges ha il suo quartier generale che ci teneva a fare bella figura davanti al patrón Andy Rihs. I rossoneri si sono portati in testa per lanciare Dominik Nerz e sfruttando la tortuosità degli ultimi 1000 metri hanno messo in fila tutto il gruppo rendendo difficile la rimonta a chi era troppo indietro: chi pianificava di recuperare sull'ultimo rettilineo (circa 400 metri) non aveva fatto i conti con lo sloveno Luka Mezgec che s'è lanciato all'interno dell'ultima curva facendo una traiettoria che ha obbligato molti a frenare e che ha creato un piccolo buco.

Mezgec è riuscito comunque ad accodarsi ai due uomini BMC che erano in testa ed a Gasparotto che li seguiva e dietro allo sloveno è stato abile a resistere proprio Navardauskas: il lituano è partito lungo sullo slancio e ha sorpreso il friulano dell'Astana che ha provato a recuperare che s'è dovuto arrendere per meno di mezza ruota. Al terzo posto, dopo essersi lanciato da lontanissimo, s'è piazzato il vincitore di ieri Gianni Meersman che è riuscito ad affiancare i primi due ma li ha superati solo con il traguardo ormai alle spalle. Mezgec come ieri s'è piazzato quarto mentre Nerz, rimasto davanti un po' troppo presto, ha chiuso quinto. Di nuovo sesto Francesco Gavazzi che era l'uomo incaricato per la volata da parte dell'Astana ma s'è ritrovato chiuso dalla mossa, un po' scellerata, di Mezgec. Invariata la classifica generale con Froome sempre in maglia gialla: domani tanti piccoli strappetti in programma, niente di clamoroso ma potrebbero esserci attacchi e movimenti tutti da seguire.

Sebastiano Cipriani

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