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Giro dei Paesi Baschi 2013: Vittoria a Vitoria, Impey è abbonato - Come un anno fa. Gavazzi secondo, ma primo della generale

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Per Daryl Impey seconda vittoria a Vitoria in due anni. Oggi ha battuto Francesco Gavazzi e Ángel Vicioso © www.greenedgecycling.comSeconda e probabilmente ultima tappa interlocutoria al Giro dei Paesi Baschi: da domani si farà sul serio, ma intanto abbiamo potuto assistere oggi a Vitoria-Gasteiz al successo di un 27enne di Johannesburg, Daryl Impey, alla seconda affermazione stagionale dopo il titolo nazionale sudafricano a cronometro. Tutt'altro peso specifico, per lui, la vittoria odierna, visto che è stata ottenuta davanti a tanta nobiltà del World Tour. I percorsi del País Vasco, peraltro, tengono a distanza quasi tutti i velocisti del gruppo, visto che di arrivi puri per loro non ce ne sono; e allora premiano spesso quei corridori che sono rapidi ma sanno anche tenere sugli strappetti, e Impey è proprio uno di questi. Quest'anno l'avevamo visto principalmente nei finali di tappa del Tour of Oman, nei quali peraltro non aveva sfigurato; il suo successo di oggi fa il paio con quello di Gerrans ieri, per una Orica che si conferma molto presente in queste brevi corse a tappe. Con Impey, oggi, festeggia anche Francesco Gavazzi, che è riuscito a salire al comando della classifica, e anche se solo per un giorno, domani potrà sfoggiare la maglia gialla di leader della corsa.

La tappa è stata abbastanza in linea con quello che ci si aspetterebbe da un percorso non difficile, e con qualche strappetto strada facendo. Non del tutto contento per la fuga di ieri, visto che aveva dovuto condividere l'esperienza con un altro corridore, Amets Txurruka ha voluto sentire l'ebbrezza di andarsene da solo, sicché è stato quasi tutto il giorno allo scoperto senza dover ripartire lo sforzo con altri: vuoi mettere la soddisfazione? Buon per la sua Caja Rural, comunque, e forse in casa Euskaltel ci saranno stati momenti di rimpianto per aver lasciato andar via un corridore che era a suo modo un simbolo della squadra.

L'impegno di Txurruka non era comunque solo romanticamente fine a se stesso, visto che coi punti guadagnati sui vari Gpm di giornata il basco ha potuto rafforzare la propria leadership nella relativa classifica. Lui per primo, in ogni caso, sapeva che, prima o dopo, sarebbe stato raggiunto: e il gruppo, dopo essere stato a oltre 5' di distacco, ha in effetti giocato al gatto col topo, tenendo il fuggitivo a una distanza di sicurezza (tra i 2' o poco più) per lungo tempo, prima di imprimere l'accelerata decisiva.

A tirare, sempre o quasi la Orica di Gerrans, interessata non tanto o non solo a conservare la maglia gialla col vincitore della frazione di ieri (Simon, appunto, a Eilgoibar), ma anche a provare a rivincere: le frecce all'arco australiano non mancavano. A dare una mano nell'inseguimento, a tratti anche la Saxo (ma più che altro perché Contador non voleva correre rischi sulle salite, e allora metteva i suoi a scandire il ritmo davanti). Sulla penultima di queste salite, l'Alto de San Martín, a 30 km dal traguardo, prima Voigt e poi anche Adriano Malori sono riusciti comunque ad evadere. I due contrattaccanti si sono riportati su Txurruka ai -25, e hanno amministrato anche un minuto sul plotone in cui anche la BMC, a quel punto, ha contribuito a tirare.

Visto che l'aria che tirava era bruttarella, col gruppo in forte rimonta, sull'Alto de Zaldiaran, a 12 dalla fine, Malori è scattato solo soletto, piantando in asso Voigt e un esausto Txurruka. Apprezzabile il tentativo del parmigiano, ma la spinta del plotone era molto più imponente, così prima Bardet ed Herrada, sulla discesa dello Zaldiaran, si sono riportati sul corridore della Lampre, quindi anche tutti gli altri, a quattro chilometri e mezzo dal traguardo.

Malgrado un piccolo frazionamento lungo la discesa, il gruppo si è anche rapidamente ricompattato, e a quel punto non rimaneva altro che disputare la volata. La massiccia presenza dell'Astana in testa lasciava presupporre un buon impegno (la buona gamba l'aveva già mostrata ieri) di Francesco Gavazzi anche oggi; ma la Orica aveva a disposizione un treno importante, con Gerrans che ha dato tanto intorno all'ultimo chilometro, prima di passare il testimone a Michael Matthews, il quale ha lanciato lo stoccatore di giornata, Daryl Impey, che conosceva molto bene l'arrivo di Vitoria, avendolo bagnato col successo già un anno fa.

Il sudafricano ha preceduto proprio Gavazzi e Vicioso, piazzato anche ieri. Quarto è stato Daniele Ratto, quindi Dennis Vanendert (il fratello Jelle si è ritirato per problemi di stomaco), Michel Kreder e Daniele Pietropolli. La classifica generale cambia totalmente faccia, visto che - in assenza di abbuoni - vale la somma dei piazzamenti, sicché a balzare al comando è proprio Francesco Gavazzi, che così si consola almeno un po' per la mancata vittoria. Alle spalle del lombardo troviamo, col suo stesso tempo, Vicioso, un reattivo Peter Velits, Fuglsang, Quintana, Henao e Gerrans, scivolato al settimo posto.

Situazione più che mai transitoria, visto che domani a Trapagaran si arriva su un muro che sconvolgerà la generale (oltre che le gambe di qualcuno: si andrà ben oltre il 20% di pendenza massima). I favoriti per il successo finale, già parzialmente selezionati dalla caduta che ieri nel finale ha spezzato il gruppo, saranno chiamati a battagliare.

Marco Grassi

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