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Settimana Coppi e Bartali 2013: Lampre anima e Crevalcore - A Malori la crono, Cunego risale, Ulissi superlativo

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Da sinistra: Damiano Cunego con la maglia della classifica a punti, il leader Diego Ulissi ed il vincitore odierno Adriano Malori © BettiniphotoLa Settimana Coppi e Bartali si sta rivelando particolarmente favorevole ai colori Lampre. A Crevalcore, sul percorso a cronometro, gli atleti di Beppe Saronni portano a casa il terzo successo consecutivo col terzo corridore diverso: si tratta di Adriano Malori, favorito numero uno per la prova, il quale non ha deluso le aspettative. Perentorio il tempo col quale ha conquistato il successo: 16'14", corrispondente a una media di 52.851 km/h.

Al di là della media, soprende notare come questo tempo sia di ben 32" inferiore a quello fatto registrare l'anno scorso da Jan Barta, vincitore della prova e conseguentemente della corsa a tappe, su un percorso pressoché identico nel chilometraggio: segno del notevole miglioramento del parmense nell'esercizio contro il tempo e anche della maggior competitività degli atleti presenti quest'anno (il Barta dell'anno scorso avrebbe concluso sesto).

I rivali più accreditati per Malori erano tutti concentrati nella parte bassa della classifica: stiamo parlando dei russi di Katusha, Rusvelo e Lokosphinx, per lo più ottimi passisti ed inseguitori. A fine giornata, infatti, ben 9 dei primi 20 saranno atleti provenienti da queste squadre. Il migliore si rivela Vorobev, campione mondiale a cronometro in carica tra gli under 23 e neoprofessionista con la Katusha, nonché principale fautore del successo della compagine russa nella cronosquadre della prima giornata. Per lui, un ottimo 16'28" fa ben sperare, e infatti solo Malori sarà in grado di battere il suo tempo.

Tra gli altri russi, si segnala il quinto tempo per Artem Ovechkin (Rusvelo) a 31" da Malori, l'ottavo di Sveshnikov a 42" e il decimo di Shpilevsky a 45", entrambi portacolori della Lokoshpinx (tra di loro al nono posto Kessiakoff, impalpabile in questa Coppi e Bartali ma ormai un uomo da temere contro le lancette). E come non parlare della gaffe di Timofey Kritskiy, partito con 18" di ritardo: questo errore costa allo sfortunato russo della Katusha un mancato piazzamento nei primi 10.

Ricordiamo che Kritskiy ha già un bel debito con la sfortuna: diventato professionista dopo una carriera super da dilettante, passò in infermeria tutto il 2010 per un grave problema al piede e fu a un passo dal ritiro. Tornò a correre con la squadra continental nell'estate dell'anno successivo e dall'anno scorso è di nuovo tra le fila della massima compagine russa, in cerca di un rilancio, ma ormai sembra destinato a una carriera da gregario.

La crono rivela ottime prestazioni da parte di alcuni giovani interessanti. Come Jaco Venter, sudafricano che ha militato in una miriade di formazioni continental prima di passare quest'anno tra le fila della MTN. Venter ha sfoderato un'ottima e inattesa prestazione, piazzandosi 4° a 30" esatti da Malori. Ma un'altra sorpresa positiva per i nostri colori giunge da Moreno Moser, che ferma il cronometro a 16'30", a soli due secondi da Vorobev: terzo posto finale per lui e la conferma che sulle crono brevi il trentino di stirpe nobile ci sa fare. Un segnale positivo anche per chi ritiene che Moser abbia tutti i crismi per far bene in futuro nelle corse a tappe, dopo le controprestazioni in salita degli ultimi giorni.

Tra i big la miglior prestazione viene proprio dal leader della classifica, Ulissi, che ferma le lancette a 16'53", 39" di distanza dal compagno di squadra Malori: un tempo che gli vale il sesto posto finale e che consolida la sua leadership, se mai ce ne fosse stato bisogno. Arriva anche una piccola rivincita nei confronti di Barta, vincitore l'anno scorso e sopravanzato di 2" nella classifica di tappa. A completare l'ottima giornata dei Lampre arriva il 17'21" di Cunego, che lo aiuta a sopravanzare in classifica Rubiano, autore di un 17'43": un risultato tutto sommato prevedibile, visto che il colombiano non è mai stato un drago nelle prove contro il tempo.

Riassumendo, Ulissi porta ad un rassicurante 1'25" il suo vantaggio su Cunego e ad 1'48" la differenza verso Rubiano. Il 4° posto in classifica è ora occupato da un bravo Ivan Basso, autore di una discreta prova che lo ha portato a ridosso dei 20 e sotto il minuto di distacco da Malori. Il suo divario da Ulissi è di 1'59". Sale in classifica anche il giovane Riccardo Zoidl, che tra le altre cose è anche campione nazionale austriaco a cronometro e dunque non deve sorprendere se stacca lo stesso tempo di Basso portandosi al quinto posto. Scende al sesto il capitano della Net-App Leopold Konig, mentre resiste al settimo Francesco Manuel Bongiorno, che verosimilmente porterà a casa la maglia di miglior giovane.

Crolla dal quarto all'ottavo posto Davide Rebellin, un tempo temibile nelle brevi prove contro il tempo, dove alle volte ha anche vinto, e che oggi, alla soglia dei 42 anni, paga dazio e accusa 1'40" da Malori. Stabile al nono posto Pardilla, mentre i disastri del croato Rogina, che ha accusato più di 2' di ritardo da Malori, permettono a Taborre di inserirsi tra i primi 10 e rimediare parzialmente alla sfortuna della tappa di Sogliano, nella quale ruppe il cambio nel finale.

I lavori fatti in galleria del vento dagli uomini Lampre cominciano a dare i loro frutti e Malori può veramente iniziare a pensare di inserirsi tra i big della specialità. Più di trenta secondi in meno rispetto all'anno scorso non sono quisquilie e per i colori azzurri è un'ottima notizia, collegata a ciò che è successo invece in Corsica, dove solo Porte è riuscito a mettersi dietro un bravissimo Boaro. Lavoro, quello in galleria del vento, di cui ha giovato anche Ulissi, che a questo punto parte con un'ottima prospettiva verso i Paesi Baschi, sperando non paghi le fatiche di questi giorni. Va detto che si sono comportati bene gli alteti anche in casa Cannondale: oltre a Moser e Basso anche Caruso ha fatto segnare un ottimo tempo, fermando le lancette a 17' esatti per un 13° posto finale.

La corsa vedrà il suo epilogo domani in quel di Fiorano Modenese. Un percorso insidioso, non più delle frazioni degli ultimi giorni, va detto. Il chilometraggio sarà breve, 141 km, e lo strappo di Montecchio, 2.8 km con una pendenza del 5.9%, farà selezione ma non sembra in grado di fiaccare i big, che vi scollineranno l'ultima volta a 12 km dal traguardo. Si prevede un colpo di mano per la tappa, ma nessuna grossa rivoluzione nella classifica generale, che almeno per le prime tre posizioni sembra ormai definitiva.

Nicola Stufano

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