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Volta Ciclista a Catalunya 2013: Parisien val bene una messa - Sprint del canadese, Ratto 4°. Martin guadagna su JRO

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François Parisien si aggiudica la quinta tappa della Volta a Catalunya © voltacatalunya.catQuando si parla della Argos-Shimano il primo pensiero che balza alla mente è quello di un team di passisti assai valenti in grado di supportare al meglio due ruote veloci di prim'ordine quali John Degenkolb e Marcel Kittel. Se però i primi due non sono in gara e per strada viene meno anche un possibile outsider come lo svedese Ahlstrand (ritiratosi nella tappa di ieri) ci si chiede inevitabilmente per chi possa essere profuso cotanto lavoro in una tappa come quella odierna che, al di là dello sprint finale, non avrebbe dovuto regalare nulla di rilevante (ma non sarà così, come vedremo).

La risposta l'ha fornita in maniera perentoria François Parisien, trentenne canadese che finora aveva vivacchiato tra Stati Uniti e Canada, conquistando proprio lì la quasi totalità delle proprie vittorie e piazzamenti. Invece quest'oggi, assistito al meglio dal team e con il fondamentale supporto di Thomas Damuseau che ha preso in testa l'ultima curva posta ai 300 metri conclusivi, si è regalato la vittoria più importante di una carriera in cui l'alloro principale era rappresentato dal titolo nazionale vinto nel 2005, quando ancora non era un corridore professionista.

Un Canada che quindi non smette di proporci corridori in grado di ben figurare, a quasi un anno dal primo storico successo di Ryder Hesjedal (in gara anche qui per prepararsi e supportare al meglio Daniel Martin) al Giro d'Italia e dopo che David Veilleux nello scorso mese d'agosto aveva saputo far sua la Tre Valli Varesine, corsa in cui proprio Parisien (allora in gara con la maglia della SpiderTech) seppe conquistare un buonissimo quarto posto, che l'ha sicuramente aiutato ad attirare su di sè le attenzioni del suo attuale team d'appartenenza.

Come detto in precedenza però i 156,5 chilometri che da Rialp conducevano a Lleida, con appena un'asperità (il Port d'Àger, posto però ad oltre 75 chilometri dal traguardo) sarebbero dovuti scivolare via senza note di rilievo ed invece anche la frazione odierna ha mostrato in maniera molto chiara quanto Daniel Martin sia fermamente deciso a far sua questa Volta 2013. Dopo la splendida impresa di ieri l'irlandese ha infatti vestito le insegne del primato, con un vantaggio però ancora tutt'altro che rassicurante nei confronti di Joaquim Rodriguez (appena 10").

Pensabile quindi guadagnare qualche importante secondo proprio in una tappa come quella di oggi? Si, se in primis decidi di gettarti nella mischia di uno sprint intermedio (quello di Alfarras, secondo di giornata, posto a 18 chilometri dalla conclusione) e guadagnare un secondo transitando in terza posizione. Se però in un finale reso convulso dalla presenza di rotonde e di una curva insidiosa negli ultimi 300 metri, in grado di sparigliare quindi il plotone, sai farti trovare al posto giusto nel momento giusto ecco che altri preziosi secondi possono giungere inaspettati e dire molto di più del nono posto conquistato nella volata finale.

La tappa, fatta appunto eccezione per il finale e la già citata "meta volante", era stata animata dalla fuga del francese Tristan Valentin della Cofidis e da un habituè dei tentativi a lunga gittata come il belga Olivier Kaisen, evasi dal gruppo dopo 50 chilometri di gara e ripresi a 15 chilometri dalla conclusione, dopo aver avuto un vantaggio massimo di 3'50". Tornata la situazione di gruppo compatto nell'avanguardia del plotone alle maglie nere della Sky (preoccupate di mantenere in posizione d'avanguardia Wiggins) si sono presto sostituite quelle delle formazioni che potevano vantare un atleta in grado di dire la propria nello sprint conclusivo: così in rapida successione abbiamo ammirato i BMC (per Wyss), i Cannondale (per Ratto), la Argos (per Parisien), la Vacansoleil (per Lightart) e la Blanco (per Hofland). L'elevata andatura non ha permesso ulteriore allunghi e così sia i tentativi di Kashechkin (ai -4, abbastanza velleitario) che di Burghardt (che aveva provato a sorprendere il gruppo ai 1800 metri, subito dopo una rotonda) non hanno avuto buon gioco. Si è così arrivati all'ultimo chilometro con gli atleti della Argos in testa al gruppo, presto appaiati da Lucas Haedo e Dall'Antonia che si preparavano a lanciare lo sprint di Daniele Ratto.

Inevitabilmente a fare la differenza sarebbe stata l'ultima curva, da prendere necessariamente nelle posizioni d'avanguardia e qui Damuseau è stato molto bravo ne pilotare Parisien. Il canadese però ha dovuto fare i conti con la verve di Stéphane Poulhiès, ruota veloce designata in casa Cofidis, uscito prepotentemente sulla destra e subito seguito da Samuel Dumoulin, forse l'atleta più accreditato per l'arrivo odierno. Parisien però è riuscito a rimontare entrambi e a vincere così a braccia alzate, precedendo nell'ordine proprio Dumoulin e Poulhiès. Ancora un piazzamento per Daniele Ratto, che comunque continua a ben comportarsi nelle brevi corse a tappe spagnole, costretto ad accontentarsi del quarto posto, seguito da Wyss e dalla coppia Omega Pharma costituita da Fenn e dal vincitore delle prime due frazioni Gianni Meersman, rispettivamente sesto e settimo, a testimonianza che qualcosa non ha funzionato per il meglio quest'oggi nel team belga.

Lammertink, Daniel Martin e Damuseau hanno completato la top-ten di giornata ma oltre al piazzamento del leader della generale c'era da focalizzarsi su ciò che avveniva alle sue spalle: se infatti i primi tredici atleti erano classificati con lo stesso tempo, un paio di buchi provocati dall'ostico finale avevano sparpagliato il gruppo e pertanto è balzato subito all'occhio il fatto che qualcuno potesse essere rimasto attardato. Così se Rodriguez alla fine pagava soltanto 3" di distacco, Scarponi, Gesink e Fuglsang ne accusavano 7 mentre Quintana, Wiggins, Van Den Broeck ed il resto del gruppo erano classificati a 9".

Della situazione originatasi non può quindi che rallegrarsi Daniel Martin, che vede quindi il proprio vantaggio salire a 14" nei confronti di JRO, 42" su Quintana, 46" su Wiggins e 47" su Scarponi, con tutti gli altri ad un minuto ed oltre. Un bottino che non consente ancora di scrivere la parola fine su questa Volta ma che sicuramente può far vedere le cose in maniera ulteriormente positiva per l'atleta della Garmin, uscito con un gran morale dalle ultime due giornate.

Domani la sesta tappa con arrivo a Valls dopo 178 chilometri e due Gpm da affrontare (con l'ultimo dei quali, l'Alt de Lilla, posto a 14 chilometri dall'arrivo, prima si scalerà invece l'Alt de Prades) potrebbe regalare anche gloria a qualche fuggitivo della prima ora. Dopo il finale odierno però non è affatto esclusa la possibilità di assistere a qualche altra schermaglia tra i primi della classifica.

Vivian Ghianni

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