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GP Camaiore 2013: Sagan battezza il nuovo Camaiore - Peter su Ulissi e Nocentini al termine di una bella gara

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Peter Sagan vince su Diego Ulissi e Rinaldo Nocentini il GP Camaiore 2013 © BettiniphotoNiente da dire, una corsa rinata, in tutto e per tutto. Il GP di Camaiore, giunto alla 64esima edizione, si fregia oggi di un ordine d'arrivo che la dice lunga sulla bontà della scelta, da parte degli organizzatori, di spostare la corsa dal mese di agosto a questo finale di febbraio, compresa in un bel filotto di gare (sabato ci sarà la Strade Bianche a Siena e dintorni, domenica il rinato Giro del Lazio a Roma) geograficamente vicine, ovvero quanto di meglio ci possa essere per attrarre una buona partecipazione, dopo anni di magra.

E la buona partecipazione rilevata in sede di analisi della startlist ha prodotto un risultato veramente eccellente, se è vero che colui che ha vinto è forse il più forte corridore in circolazione, se non altro in prospettiva. Peter Sagan, vero personaggio di spicco del ciclismo anni '10, ha fatto parlare molto di sé in queste ultime stagioni, ma paradossalmente ha vinto poche gare in linea. Il successo di oggi a Camaiore potrebbe essere un buon viatico per un 2013 in cui lo slovacco della Cannondale è chiamato a lasciare il segno in qualche grande classica, dopo aver parzialmente steccato, lo scorso anno, soprattutto all'Amstel (dove si ingolfò nel momento della volata in cui pure partiva favorito), mentre la Sanremo chiusa al quarto posto fu un'occasione sfuggita di un soffio insieme al trenino di Cancellara, Gerrans e Nibali.

Dei grandi nomi in gara oggi, il primo a farsi vedere è stato Taylor Phinney, iniziatore della fuga che ha caratterizzato tutta la prima parte di corsa. Scattato praticamente al km 0 trascinando con sé Alessandro Proni, l'americano della BMC ha contribuito non poco al lievitare del vantaggio di un'azione che presto ha visto l'inserimento anche di Stefano Agostini, del russo Maxim Belkov e del portoghese Pedro Paulinho. Il vantaggio massimo, misurato in 13', è stato comunque toccato abbastanza presto, a 126 km dalla fine, e quindi l'Astana di Nibali (su tutte) ha avuto molto tempo per tirare al fine di recuperare sui battistrada.

A 57 km dal traguardo, al quarto passaggio sul Monte Pitoro, Paulinho ha alzato bandiera bianca, staccandosi dal gruppetto di testa (è comunque riuscito nell'obiettivo di presentare alle telecamere la nuova maglia della rinata Ceramica Flaminia); gli altri 4 fuggitivi hanno resistito fino all'ultima tornata del circuito, conservando ancora quasi un minuto ai piedi dell'ultima scalata alla salita simbolo del GP di Camaiore, ma il rientro del gruppo dei migliori è stato inesorabile.

Nibali ha tentato a questo punto un allungo sulla discesa, ma proprio il suo ex compagno Moser è andato a chiudere su di lui, a beneficio della volata ristretta in cui Sagan avrebbe avuto tutte le carte in regola per vincere. E proprio così è andata, con Peter che ha nettamente battuto gli altri 11 componenti del drappello rimasto al comando, a partire da Ulissi e Nocentini, proseguendo con Busche, Santambrogio, Rubiano, Reda, Menchov, Giampaolo Caruso, il rientrante Scarponi, Nibali e, a chiudere il breve corteo, Moser (il quale, si spera, potrà giovarsi prossimamente di un favore ricambiato dallo slovacco).

Una vittoria, quella di Sagan, che rende quindi contenti gli organizzatori, visto il prestigio del nome che va a inserirsi nell'albo d'oro di Camaiore; e che fa venire l'acquolina in bocca agli appassionati, visto che annuncia le grandi sfide che di qui a poco infiammeranno il ciclismo delle classiche. Sarà solo una sensazione, ma la stagione 2013 pare promettere benino. Speriamo che duri.

Marco Grassi

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