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Le Samyn 2013: Alexey non fa caTsatevich - Bell'anticipo del russo. Sbaragli è 5°, Bazzana 6°

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Il russo Alexey Tsatevich vince Le Samyn 2013 anticipando il gruppo © BettiniphotoMentiremmo se dicessimo che era prevedibile una vittoria sul traguardo di Dour - edizione numero 44 di Le Samyn - del russo Alexey Tsatevich. Ed invece questa corsa riserva ogni anno non tanto grosse sorprese ma disvelamenti di talenti già espressi nelle categorie minori. L'anno scorso fu la volta di Arnaud Démare, che con una volata superba si affermò davanti a Boeckmans e Petit.

Oggi cambia il vincitore, non il resto del podio, cristallizzato rispetto al 2012. Quello che è certo è che la Katusha, riammessa dal TAS nel World Tour, ha ritrovato una serenità decisamente smarrita. Dopo l'Omloop Het Nieuwsblad vinta sabato dall'esperto Luca Paolini oggi è giunto il turno del talento in erba, del classe '89 Alexey Tsatevich. Vittoria allo sprint, quella del russo? Niente affatto.

Approfittando di una corsa molto mossa, Tsatevich nel finale, in cui sì era prevedibile una volata a ranghi compatti, ha preso la ruota di Sébastien Chavanel, Europcar in vena di allunghi. Il russo ed il francese hanno preceduto il gruppo di qualche metro e quando Chavanel ha alzato bandiera bianca, venendo risucchiato da un plotone lanciatissimo verso la volata, Tsatevich ha rilanciato l'andatura. Il traguardo, del resto, era pochi metri davanti a lui. Tenendo una velocità pari a quella del gruppo il russo ha potuto così alzare le braccia al cielo, precedendo tutti con una certa sicurezza.

Tempo da lupi, freddo e nebbia, così tanta da impedire agli elicotteri di alzarsi in volo per permettere la trasmissione televisiva della corsa. Se ne vanno nel primo frangente di corsa Elias Van Breussegem (Doltcini-Flanders), Luke Rowe (Team Sky) e Thomas Sprengers (Topsport Vlaanderen-Baloise). I tre viaggiano di comune accordo e dopo 80 km, superati anche i muri di giornata (tutti raggruppati nei primi 70 km) raggiungono un vantaggio di oltre 5' sul plotone.

Quando però il gruppo alza il ritmo, con al FDJ del campione uscente Arnaud Démare in testa, la pacchia è destinata a finire. Il primo a mollare è Van Breussegem e così ad una cinquantina di chilometri dal traguardo in testa troviamo Rowe e Sprengers con 3' di vantaggio. Quando il britannico della Sky abbandona la compagnia di Sprengers, presto risucchiato, è difficile pensare ad un'azione che vada a buon fine, così i -12 anche Rowe viene raggiunto.

Gruppo compatto e tutto da rifare. La Sky ha in realtà studiato bene la tattica, perché in contropiede manda avanti Ian Stannard e Geraint Thomas, seguiti da Ignatas Konovalovas e Bertjan Lindeman. È Thomas il più caparbio dei tre e resiste fino ai -4, quando il gruppo si rifà inesorabilmente sotto. Tornati ancora una volta ad una situazione di gruppo compatto, tutti pensano alla volata mentre Démare fora e viene tagliato fuori dai giochi. Tutti meno Sébastien Chavanel, che in vista del rettilineo d'arrivo, in leggera salita, allunga. Con lui Tsatevich, il quale non sa che seguendo il fratello minore di Sylvain sta facendo la mossa giusta per aggiudicarsi la corsa.

Tsatevich non verrà più ripreso dal gruppo, sebbene la Lotto lanci una bella volata per Kenny Dehaes, solo 4° (il podio, come detto, è completato da Kris Boeckmans ed Adrien Petit). Al quinto posto irrompe il classe '90 empolese Kristian Sbaragli, che si ritrova a fare la volata in sostituzione di Gerald Ciolek, non partito per un'influenza e tenuto precauzionalmente a riposo. Sbaragli, passista veloce che tiene bene anche su percorsi discretamente impegnativi, precede in graduatoria Alessandro Bazzana, ottimo 6°. Scott Thwaites, Andreas Stauff, Chris Sutton e Marco Haller (altro giovane, altro Katusha) completano la top ten.

Una corsa non giovane che lancia - e spesso ha lanciato - tanti giovani. Questo in sintesi Le Samyn, dove basta un lampo, e sarà il tempo a decidere se sarà di talento, per mettere tutti nel sacco. Chiedere a Tsatevich per credere.

Francesco Sulas

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