Mondiali su Pista 2013: Che Gran Bretagna con Yates e Kenny! - Pawlowska è oro nello Scratch, Giorgia Bronzini 11a

Versione stampabile

Se nella prima giornata di gara la donna del giorno era risultata essere la statunitense Sarah Hammer mentre ieri l'irlandese Martyn Irvine aveva emozionato tutti, conquistando un argento (nell'inseguimento individuale) ed uno splendido oro nello Scratch a distanza di nemmeno un'ora, nella giornata odierna la Union Jack è protagonista, semmai fosse uscita di pista.

Senza dubbio le due medaglie d'oro di Simon Yates nella Corsa a Punti e di Jason Kenny nel Keirin sono, insieme all'oro della polacca Pawlowska nello Scratch, le imprese più belle che ci regala la Minsk Arena. Ci sta Jason Kenny e la sua buona sorte ('fortuna', per un campione come lui, ci pareva davvero inappropriato), c'è poi il talento di Yates, che insieme a Kadlec, Sveshnikov, Kueng e Teruel prima prende un giro, quindi batte lo spagnolo all'ultimo sprint, sopravanzandolo di un punto.

Partiamo da Kenny, che visti i presupposti della mattinata forse non avrebbe pensato ad un oro in serata. Finito ai ripescaggi al primo turno (battuto da Wachter e Buchli), dopo il secondo turno era già tornato mestamente nel box, avendo chiuso al 4° posto dietro a Pervis, Taylor e Sunderland. In pochi secondi però la giuria riammetteva Kenny e squalificava François Pervis; Jason Kenny era automaticamente in finale.

Con lui Levy, Buchli, Botticher, Taylor e Sunderland. Kenny conquistava l'oro prendendo in testa l'ultima parabolica e precedendo di 47 centesimi Levy. L'olandese Buchli si prendeva il bronzo mentre nella finale dal 7° al 12° posto era impossibile non notare la vittoria tanto facile quanto furiosa di un Pervis che, senza squalifica, sarebbe andato a podio, forse all'oro. Francesco Ceci usciva ai ripescaggi dopo il primo turno.

Se Kenny andava a vincere aiutato dalla buona sorte, Simon Yates, dall'alto dei suoi vent'anni, l'oro se lo andava a cercare. In una corsa a punti che vedeva il polacco Pszczolarski partire in quarta aggiudicandosi il primo sprint, subito dopo si formava un quartetto in grado di prendere il giro: Edmondson, Teruel, De Ketele e Ciccone ci provavano ma chi il giro lo prendeva a metà gara erano in cinque: Yates, Kadlec, Sveshnikov, Kueng e Teruel. Guadagnati i 20 punti di bonus, era Teruel a portarsi in testa alla graduatoria.

Fino all'ultimo sprint Teruel aveva 34 punti ma le forze non lo sorreggevano più come prima e Yates rinveniva minaccioso, pur vantando solo 34 punti. Negli ultimi cinque giri il francese Thomas Boudat allungava, provando a prendere il giro, ma non tutti sono Cameron Meyer e così il transalpino si aggiudicava solo i 5 punti dello sprint finale. Dietro però si lottava per le medaglie; il russo Kirill Sveshnikov sprintava davanti a Simon Yates ed al tedesco Henning Bommel. Teruel non prendeva punti e così Yates lo sopravanzava di una sola lunghezza, mentre Sveshnikov, pure a pari punti con Kadlec (ottima anche al gara del ceco), si prendeva il bronzo. Ciccone, sempre nel vivo dell'azione e spesso all'attacco, chiudeva all'8° posto con 19 punti. Il ferrarese di Cento forse aveva ben altre ambizioni, ma la sua gara è stata molto buona, ha mancato solo l'azione decisiva dei cinque.

La terza finale in programma oggi era quella dello Scratch femminile, dove Dino Salvoldi poteva contare su Giorgia Bronzini. La piacentina non s'è però vista molto e così sono state ben altre le protagoniste dell'azione: nelle prime battute Hoskins, Pawlowska, Klimchenko ed Olaberria provavano a portar via un gruppetto, senza successo. A trenta giri dalla fine era la tedesca Stephanie Pohl ad allungare, subito ripresa da un gruppo tirato da Sarah Hammer.

L'azione decisiva era irlandese, proprio come ieri con Irvine: Caroline Ryan a dodici giri dalla fine allungava, Katarzyna Pawlowska e la messicana Sofia Arreola si portavano in testa. Chi correva meglio ed era più fresca era la Pawlowska, il cui allungo era letale e verso l'oro. Dietro alla grandissima atleta polacca, che confermava l'oro iridato di Melbourne 2012, troviamo la messicana Sofia Arreola mentre il bronzo finiva alla russa Evgeniya Romanyuta, che regolava il gruppo. Giorgia Bronzini, solo 11a, domani proverà a fare meglio nella sua gara, la Corsa a Punti (se davvero dovesse tornare disciplina olimpica per Rio 2014, la piacentina potrebbe puntare a correre un altro quadriennio).

Nella mattinata e nel primo pomeriggio si sono inoltre disputate le qualifiche della Velocità femminile e le prime tre prove dell'Omnium maschile. Nella Velocità, che si deciderà domani, le semifinaliste saranno la britannica Rebecca James, la tedesca Kristina Vogel, la portacolori di Hong Kong Wai Sze Lee e la cinese Shuang Guo. L'Omnium maschile, invece, vedeva impegnati, tra i più grandi calibri, il nostro Paolo Simion, vincitore della prova di Coppa del Mondo a Cali.

Il veneto della Zalf non è partito benissimo, chiudendo al 17° posto sia nel giro lanciato dove ha vinto il neozelandese Aaron Gate che nella Corsa a Punti dove Glenn O'Shea ha prevalso su Lasse Norman Hansen. Nell'Eliminazione che ha chiuso il programma odierno ha concluso 18°, ultimo, e domani in graduatoria ripartirà dal terz'ultimo posto. Esperienze che servono per crescere, mentre in testa troviamo O'Shea su Hansen e Gate.

Domani altre tre finali alla Minsk Arena: Corsa a Punti femminile, con la Bronzini che cercherà di rifarsi (ha vinto il Mondiale di specialità nel 2009), Velocità femminile, con James-Guo e Vogel-Lee a sfidarsi per te medaglie ed Omnium maschile. Inizieranno anche le qualifiche della Velocità maschile e le prime tre prove dell'Omnium femminile che terminerà domenica. In queste gare Villa e Salvoldi potranno schierare Francesco Ceci e Simona Frapporti.