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Tour Méditerranéen 2013: La crono lancia padron Boom - Pinotti caduto; domani la tappa non ci sarà

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Lars Boom, vincitore della crono di Sète e nuovo leader del Giro del Mediterraneo © BettiniphotoLars Boom è ancora atteso al grande salto di qualità tra i professionisti, finora ha lasciato intravedere grandi potenzialità ma non è riuscito (se non episodicamente) a gareggiare alla pari coi migliori nelle corse che contano. Ora, a 27 anni, potrebbe essere giunto all'anno della definitiva maturazione, e nell'attesa di farsi vedere al top a un Giro delle Fiandre (tanto per fare un esempio), sta già carburando benino, come dimostrato oggi nella seconda tappa del Giro del Mediterraneo.

Una crono con muro nel finale, lunga 24 chilometri e quindi per nulla banale, in cui non mancavano avversari con un già discreto livello di forma: ottimo scenario per un test importante in chiave futura, e il corridore della Blanco ha esattamente fatto quello che avrebbe dovuto fare un corridore del suo calibro. Ovvero, ha dominato la prova.

Il primo a far segnare un bel tempo al traguardo è stato l'esperto Péraud, che ha concluso la tappa in 33'43"; solo Sutherland, nella prima parte di gara, è stato in grado di avvicinare il francese (con 34'08"), mentre Voeckler si è più o meno difeso (35'02") e Rolland ha effettuato una prestazione che non suggerisce grossi passi avanti nella specialità (solo 36'39" per Pierre). Con le discrete prove di Paillot (33'52") e Geniez (33'53") siamo lentamente entrati nel vivo della tappa, e il giovane lussemburghese Jungels è stato il primo a scavalcare Péraud al comando, fissando i cronometri su un 33'16" che gli ha permesso di tenere la testa per poco meno di mezz'ora.

Poco dopo l'arrivo del corridore della RadioShack, è infatti partito Boom, che al traguardo ha migliorato il collega di ben 51" (da notare come nel frattempo non abbiano fornito prove esaltanti ex specialisti come Dekker - 34'25" - e Rogers - 34'33"; e come altri buoni cronoman, da Larsson a Navardauskas, non siano riusciti a superare Jungels).

Il più atteso tra gli italiani oggi era Pinotti, ma il bergamasco è purtroppo caduto e ha finito la sua prova tra grandi sofferenze e solo a 13'05" dal vincitore, classificandosi ultimo, prima di andare in ospedale per accertamenti. Buona invece la giornata di Anthony Roux, tra i francesi più in palla in questo avvio di stagione, capace (con 33'01") di piazzarsi a 36" da Boom, risultato che gli avrebbe garantito il terzo posto conclusivo. Tra lui e Jungels (sesto alla fine) si sono inseriti anche Lövkvist (33'08") e Roy (33'12", tra lui e Roux si confermano i passetti avanti della FDJ nella specialità), mentre il secondo posto è stato conquistato da Monfort con 32'47", 22" di ritardo rispetto a Boom.

Chi non ha fatto per niente bene i conti è stato l'americanino Talansky, partito fortissimo (tanto da far segnare il miglior intertempo con 3" su Boom) ma rimbalzato sul muro di Mont-Saint-Clair: solo 11esimo alla fine, a 59" dall'olandese. Gli ultimi arrivi non hanno sconvolto la classifica (segnaliamo un non eccezionale 33'42" di Kreuziger), sicché Boom ha potuto festeggiare sia per la vittoria di tappa che per il primato in classifica, con distacchi identici a quelli rifilati nella crono: 22" a Monfort, 36 a Roux, 43 a Lövkvist, 47 a Roy, 51 a Jungels e 52 al sorprendente portoghese Gonçalves, settimo di tappa. Completano la top ten Roche e Roelandts a 54" da Boom, e Larsson a 57.

Di sicuro nessuno contenderà il primato al capitano della Blanco domani, visto che la terza tappa, da Marsiglia (dal quartiere dell'Estaque, per la precisione) a Saint-Remy-de-Provence, non verrà disputata. Il finale avrebbe promesso qualche scintilla sulla salita di Baux de Provence, ma gli organizzatori si sono accorti all'ultimo momento di non disporre di tutti i necessari permessi per il transito della corsa su alcune strade. Discreta figuraccia, per una gara che quest'anno ha ritrovato una buona startlist, e che dopo l'inatteso riposo riprenderà sabato con la classica tappa che arriva sul Mont Faron. Speriamo che il giorno di pausa permetta ai protagonisti del Tour Médi di prepararsi a una sincera battaglia sulla salita di Tolone su cui tra due giorni dovrebbe decidersi la corsa.

Marco Grassi

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