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Japan Cup 2012: L'ultima vittoria del verde Liquigas - Basso batte Martin allo sprint in Giappone

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Alla Japan Cup Ivan Basso regala l'ultima vittoria nell'ultima gara della Liquigas © japancup.gr.jp

Quattro anni fa, proprio alla Japan Cup, Ivan Basso tornava in gruppo dopo la sua squalifica per le vicende dell'Operación Puerto; oggi il corridore varesino proprio nella stessa corsa ha regalato il successo alla Liquigas proprio nell'ultima corsa internazionale dello sponsor che allora gli diede fiducia: nonostante il caos delle ultime settimane il ciclismo ha dimostrato ancora una volta di saper dare emozioni e che le belle giornate non sono una rarità.

La Liquigas chiude quindi nel migliore dei modi la sua avventura, la seconda se si considera anche il periodo 1998-2001, nel grande ciclismo caratterizzata da vittorie sia nelle grandi classiche, sia nei grandi giri visto che nel palmarès dello sponsor ci sono due Giri d'Italia (Di Luca 2007 e Basso 2010) e una Vuelta a España (Nibali 2010). Dalla Japan Cup che concludeva la stagione 2008 ad oggi Ivan Basso è stato uno dei simboli della squadra e nonostante questa sia solo l'ottava vittoria del binomio Basso-Liquigas la giornata forse non avrebbe avuto lo stesso gusto se a vincere fosse stato, per fare un esempio, Peter Sagan.

Di certo, però, la vittoria in questa Japan Cup non è arrivata per caso: la Liquigas-Cannondale, che dal prossimo anno sarà solo Cannondale Pro Cycling Team, infatti era volata in Giappone proprio con l'intenzione di fare bottino pieno e per questo si era affidata a due capitani come Ivan Basso e Peter Sagan. Sul selettivo circuito di Utsunomya è stata proprio la squadra italiana a tenere sotto controllo la corsa già dalle fasi iniziali di gara.

Nel corso del primo giro è partita subito la fuga di giornata che ha visto come protagonisti ben otto corridori, tutti giapponesi: si trattava di Inoue, Fukushima, Mutsumine, Abe, Hatsuyama ed un trio del Team Nippo formato da Uchima, Nakane e Komori. Il vantaggio dei battistrada non è mai salito oltre i tre minuti e con il passare dei giri sono rimasti in testa solo Inoue, Hatsuyama e Uchima ma proprio la presenza in testa di un uomo del Team Nippo ha ispirato il contrattacco del colombiano Julian Arredondo, il primo che è uscito con decisione dal gruppo tra i possibili favoriti.

Negli ultimi due giri del circuito di Utsunomya, uno da 14.1 km e l'ultimo da 10.3 km, la Liquigas ha prima tentato un bel forcing e alla fine ad una ventina di chilometri dal traguardo s'è formato un gruppetto di quattro corridori con Ivan Basso, Julian Arredondo, Rafal Majka ed uno scatenato Daniel Martin che ha tentato anche di fare selezione in discesa. Nel finale i quattro sono riusciti a spingere con un buon accordo e sono arrivati a giocarsi il successo praticamente in volata: Basso ha provato a partire lungo sfruttando un tratto in leggera salita e negli ultimi 100 metri è riuscito a contenere per pochissimi centimetri la rimonta di Daniel Martin, sulla carta molto più veloce di lui. Terzo è arrivato il polacco Majka, quarto Arredondo.

Oltre alla gioia e all'emozione di aver dato alla Liquigas il suo ultimo successo, Ivan Basso può festeggiare anche la rottura di un digiuno di vittorie che durava dal settembre 2011 quando il varesino s'impose al Giro di Padania: dopo un'annata decisamente storta e a quasi 35 anni questo successo può fare bene a Basso e allontana, almeno fino alla prossima stagione, le critiche di chi lo considerava un corridore finito. Curiosamente nessuno dei tre corridori che è salito oggi sul podio era riuscito a vincere una corsa prima di oggi.

Con la vittoria di Basso si rinnova poi la grande tradizione italiana alla Japan Cup dopo tre stagioni in cui i nostri corridori avevano ottenuto solo un terzo posto con Santaromita (2009): nelle 21 edizioni della corsa giapponese tra il 1992 ed oggi le vittorie italiane sono state ben 13 tra cui spiccano le triplette di Claudio Chiappucci e Sergio Barbero.

Sebastiano Cipriani

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